• Non ci sono risultati.

I cambiamenti nella struttura dei flussi commerciali

Nel documento Volume Rapporto 2001 (.pdf 1.5mb) (pagine 127-130)

5. GLI SCAMBI CON L’ESTERO

5.2. I cambiamenti nella struttura dei flussi commerciali

Le tendenze evidenziate per il totale dei prodotti agro-alimentari, sia per l’Italia che per l’Emilia-Romagna, risultano più diversificate, quando l’analisi viene condotta ad un dettaglio maggiore dal punto di vista merceo-logico, anche se il massimo livello di dettaglio consentito fa ancora riferi-mento a grandi aggregati di prodotto.

Una forte differenza strutturale degli scambi regionali rispetto a quelli dell’Italia considerata nel suo insieme, risiede nella diversa rilevanza relativa e nelle diverse dinamiche tra settore agricolo e industria alimentare. Come già accennato nel paragrafo precedente, infatti, a livello nazionale l’agricoltura è responsabile della maggior parte del deficit commerciale agroalimentare con-tribuendo, con riferimento ai primi tre trimestri del 2001, con un saldo di -3.473 milioni di euro a fronte di -2.339 milioni dell’industria alimentare. A livello regionale, invece, il deficit per i prodotti agricoli è assai meno rilevan-te rispetto a quello dei prodotti dell’industria alimentare: -70 milioni di euro contro -382 milioni rispettivamente.

Tra i quattro aggregati relativi ai prodotti del settore agricolo, inoltre, si segnala anzitutto un netto miglioramento delle esportazioni sia per l’aggregato dei “prodotti dell’agricoltura e dell’orticoltura” che per “anima-li vivi e prodotti di origine animale”: le variazioni tra i valori dei primi tre trimestri del 2001 e lo stesso periodo dell’anno precedente, infatti, sono state pari all’11,3% e al 21,5% rispettivamente. Per il primo aggregato, inoltre, il

130

saldo della prima parte dell’anno è risultato addirittura positivo per 36 mi-lioni di euro, grazie anche ad una sensibile riduzione delle importazioni (-11,5%). Si sono sostanzialmente ridotte, nello stesso periodo, anche le im-portazioni di animali vivi e prodotti di origine animale: -14,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Con riferimento a questi due grandi e particolarmente importanti aggre-gati di prodotti, si deve notare che a livello nazionale le tendenze sono state diverse: per i prodotti dell’agricoltura e dell’orticoltura, infatti, sono aumen-tate sia le importazioni che le esportazioni, rispettivamente del 2,8% e dell’8,9%. Sono invece diminuite sia importazioni che esportazioni nel caso di animali vivi e prodotti di origine animale, rispettivamente del 15,3% e dell’8,1%.

Con riferimento ai prodotti della silvicoltura, mentre a livello nazionale si evidenzia una leggera flessione delle importazioni (-4,8%) e un ancor più modesto aumento delle esportazioni (+2,1%), a livello regionale crollano (-48% circa) le già modestissime esportazioni, mentre scendono del 14,9%

anche le importazioni.

Il quarto aggregato di prodotti considerato nell’ambito delle produzioni del settore primario, quello del pesce e altri prodotti della pesca, ha segnato un progresso degli scambi sia in entrata che in uscita dal nostro paese di po-co più dell’8% (8,3 e 8,7% rispettivamente); anche a livello regionale sono aumentate sia importazioni che esportazioni, anche se in misura più limitata (+6,1% e + 5,5% rispettivamente).

Tra i prodotti dell’industria alimentare, l’aggregato costituito da carne e prodotti a base di carne è il più importante dal lato delle importazioni, sia a livello nazionale che regionale; nei primi tre trimestri del 2001 le importa-zioni sono aumentate del 18,7% a livello regionale contro un +4,9% a livello nazionale; al contrario le esportazioni sono cresciute solo del 3,9% in Emi-lia-Romagna contro un +11,7% a livello nazionale. Nel complesso, quindi, per questo prodotto si è registrato un sensibile peggioramento del saldo normalizzato regionale (-6,2), mentre è migliorato,sia pure leggermente, quello nazionale (+2,1); in termini assoluti, il saldo è stato pari a -344 milio-ni di euro in regione e a -2.600 miliomilio-ni di euro a livello nazionale.

Per quanto concerne il pesce e i prodotti trasformati a base di pesce, le dinamiche nazionali appaiono leggermente negative, mentre quelle regionali risultano, sempre con riferimento ai primi tre trimestri del 2001, moderata-mente positive: il saldo normalizzato, infatti, è peggiorato di 1,6 punti nel primo caso, mentre è migliorato, anche se solo di 0,9 punti, nel secondo. Nel complesso gli scambi sono aumentati sensibilmente in Emilia-Romagna ma anche a livello nazionale: in regione le importazioni sono aumentate di quasi

il 21% e le esportazioni di oltre il 28%, a livello nazionale le prime sono cre-sciute del 16% e le seconde di poco più del 6%.

L’aggregato di prodotti “preparati e conserve di frutta e verdura” conti-nua a dare un apporto positivo importante al contenimento del deficit com-merciale nazionale per i prodotti agroalimentare e i flussi originati in Emilia-Romagna continuano a rappresentare una quota importante di questi scambi.

Con un saldo positivo per 154 milioni di euro, la regione contribuisce in modo importante alla formazione del saldo complessivo positivo per 530 milioni di euro ottenuto dal nostro Paese nei primi 9 mesi del 2001, grazie agli scambi di questi soli prodotti. Tuttavia, nel periodo considerato, la di-namica di importazioni ed esportazioni regionali di questi prodotti è stata re-lativamente più contenuta rispetto a quella nazionale: le importazioni sono aumentate del 4,2% a livello regionale e del 7,2% a livello nazionale; le e-sportazioni sono cresciute del 6,5% e dell’8,8% rispettivamente.

Gli “oli ed i grassi animali e vegetali” sono un importante aggregato di prodotti prevalentemente di importazione, sia a livello regionale che nazio-nale; sempre con riferimento all’ultimo periodo considerato, il saldo regionale degli scambi con l’estero è stato negativo per ben 176 milioni di euro, contribuendo in misura significativa al deficit nazionale di 803 milioni di euro. Fortissimi risultano gli incrementi delle importazioni ad entrambi i livelli territoriali considerati (+29,5% per la regione, +21,5% per il paese nell’insieme) e, al contrario, il forte aumento delle esportazioni regionali (+25,2%) contrasta con una leggera flessione delle esportazioni a livello na-zionale (-0,4%).

Nel corso dei primi tre trimestri del 2001, i “prodotti lattiero-caseari ed i gelati” hanno messo a segno incrementi importanti degli scambi con l’estero, sia a livello regionale che nazionale: in entrambi i casi, inoltre, la dinamica delle esportazioni è stata significativamente superiore a quella del-le importazioni, consentendo un miglioramento del saldo normalizzato di 2,8 punti a livello regionale e di 1,1 punti a livello nazionale. Il saldo resta tutta-via negativo per questi prodotti: nei primi 9 mesi si è fermato a -109 milioni di euro nella sola Emilia-Romagna, mentre il dato nazionale ha raggiunto i -1.139 milioni di euro.

La regione non ricopre un ruolo particolarmente rilevante per “prodotti della macinazione, amidi e fecole”: gli scambi di questi prodotti, già piutto-sto modesti, si sono praticamente dimezzati ulteriormente sia dal lato delle importazioni che da quello delle esportazioni, scendendo a valori di soli 17 e 11 milioni di euro rispettivamente. A livello nazionale, invece, il comparto, pur manifestando una diminuzione degli scambi, continua a presentare un interessante saldo positivo, pari a ben 245 milioni di euro nel primo 3°

tri-132 mestre del 2001.

Altro voce di importanza ridotta negli scambi con l’estero regionali è quella degli “alimenti per animali”: in questo caso le importazioni realizzate nell’ultimo periodo considerato sono state pari solo a 26 milioni di euro, mentre le esportazioni non hanno superato i 16 milioni di euro, anche se so-no risultate il leggero aumento rispetto allo stesso periodo dell’anso-no prece-dente (+6,3%). I corrispondenti dati nazionali segnalano un miglioramento della posizione del Paese per gli scambi di questi prodotti al quale tuttavia continua a corrispondere un elevato deficit: anche se le esportazioni sono aumentate più delle importazioni (15,4% contro 12,9%), il saldo per i primi 9 mesi dell’anno è stato pari a -250 milioni di euro.

Le “bevande” sono un’altra voce importante della bilancia agroalimenta-re nazionale: nei primi 9 mesi del 2001 le esportazioni, aumentate del 7,1%

rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, hanno raggiunto i 2.480 milioni di euro; le importazioni, aumentate dell’8,3%, sono state pari a 699 milioni di euro, generando un saldo positivo di ben 1.781 milioni di euro. A livello regionale, tuttavia, gli scambi di questi prodotti sono relativamente limitati: le importazioni sono state pari a 77 milioni di euro (+14,9%), le e-sportazioni a 171 milioni di euro (-11,0%), con un saldo pari a 94 milioni di euro, in significativo peggioramento rispetto all’anno precedente. Il compar-to enologico regionale, quindi, nel corso del 2001 sembra aver accusacompar-to una forte battuta d’arresto sul fronte degli scambi con l’estero.

La voce residuale “altri prodotti alimentari” che raccoglie una pluralità di prodotti alimentari diversi, ha evidenziato risultati in miglioramento sia a li-vello regionale che nazionale: il saldo normalizzato è aumentato rispettiva-mente di 1,7 e di 0,2 punti nei primi 9 mesi del 2001 rispetto allo stesso pe-riodo dell’anno precedente. Complessivamente il saldo è stato positivo per 301 e 1.452 milioni di euro, rispettivamente, a livello regionale e nazionale.

Nel documento Volume Rapporto 2001 (.pdf 1.5mb) (pagine 127-130)