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Sicurezza alimentare e tendenze recenti nei modelli di consumo I modelli di consumo alimentare nelle società avanzate ed in particolare

Nel documento Volume Rapporto 2001 (.pdf 1.5mb) (pagine 118-123)

4. LE NUOVE TENDENZE DEI CONSUMI ALIMENTARI

4.4. Sicurezza alimentare e tendenze recenti nei modelli di consumo I modelli di consumo alimentare nelle società avanzate ed in particolare

in quella europea stanno subendo in questi anni cambiamenti di notevole portata. La percezione del consumatore dei problemi impliciti nelle produ-zioni intensive, ma anche la domanda di una maggiore e migliore informa-zione su produzioni come quelle legate all’agricoltura biologica e all’uso di organismi geneticamente modificati (OGM) stanno dando origine a cam-biamenti strutturali nelle diete alimentari. Ormai il reddito non è più il prin-cipale elemento esplicativo delle scelte alimentari del consumatore ed anche il prezzo perde rilevanza se disgiunto dal livello di qualità percepito. Le esi-Tab. 4.8 - Composizione della spesa per generi alimentari in Emilia-Romagna (1980-2000)

1980 1985 1990 1995 1998 1999 2000

Composizione a prezzi correnti

Pane e cereali 12,3 15,3 15,9 17,0 17,7 18,1 17,5

Carne 36,4 30,4 28,0 26,2 23,7 22,4 23,2

Pesce 2,4 4,0 6,1 6,2 7,2 6,7 7,3

Oli e grassi 4,7 5,8 4,9 4,4 3,9 4,2 3,7

Latte, formaggi e uova 14,4 14,1 13,2 14,8 13,7 13,8 13,5

Frutta e ortaggi e patate 13,4 15,1 16,8 15,5 17,5 18,0 18,2

Zucchero, caffè e the 6,7 6,0 5,3 6,7 7,1 7,0 7,1

Bevande 9,5 9,3 9,8 9,1 9,4 9,8 9,4

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Composizione a prezzi costanti 1980

Pane e cereali 12,3 15,0 15,5 16,6 17,3 18,0 17,4

Carne 36,1 30,0 27,4 25,2 22,7 22,2 23,0

Pesce 2,4 3,9 6,0 6,0 6,9 6,3 6,8

Oli e grassi 4,6 5,8 5,0 4,6 4,1 4,3 3,8

Latte, formaggi e uova 14,3 14,2 13,4 15,0 13,8 14,2 13,9

Frutta e ortaggi e patate 13,3 15,3 17,0 15,8 17,6 18,1 18,4

Zucchero, caffè e the 6,7 6,1 5,7 7,4 7,8 7,4 7,6

Bevande 9,5 9,1 9,6 9,1 9,4 9,5 9,1

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat – Indagine sui consumi delle famiglie (aa. vv.).

genze salutistiche e gli elementi aggiuntivi forniti al prodotto nella fase di trasformazione agroindustriale acquisiscono invece crescente importanza.

Il 2001 è stato caratterizzato da un riacuirsi della crisi BSE legato soprat-tutto all’avvio dei test obbligatori sui bovini. Tra il gennaio 2000 e il dicem-bre 2001 sono stati individuati in Europa (escludendo Regno Unito e Irlan-da) circa 1.100 casi di BSE, 48 dei quali in Italia, un numero molto basso ri-spetto al numero di test effettuati, ma sufficiente a riaprire una crisi di fidu-cia dei consumatori di vaste proporzioni.

Secondo i dati dell’Osservatorio Ismea sui consumi (rilevati attraverso il panel Ismea/ACNielsen), all’inizio di gennaio del 2001, quando ancora non erano stati riscontrati casi di BSE sul territorio italiano – ma l’attenzione dei media era massima da ormai due mesi – gli acquisti di carne bovina erano inferiori di circa il 30% rispetto alla media dell’ottobre 2000. La crisi si è aggravata ulteriormente con la diagnosi del primo caso italiano (confermato il 16 gennaio). Infatti, nella settimana successiva i consumi sono mediamen-te crollati fino ad una riduzione del 57%, sempre rispetto ad ottobre 2000.

Tab. 4.9 - La spesa media mensile in Emilia-Romagna nel 1999 e 2000 (dati in euro)

1999 2000

Numero medio componenti 2,4 2,4

Percentuali di famiglie (Italia=100%) 7,4 7,5

Pane e cereali 70,96 71,49

Carne 87,48 94,97

Pesce 26,09 29,72

Latte, formaggi e uova 54,04 55,24

Oli e grassi 16,33 15,18

Patate, frutta e ortaggi 70,27 74,34

Zucchero, caffè e drogheria 27,34 29,10

Bevande 38,45 38,45

ALIMENTARI E BEVANDE 390,98 408,48

Tabacchi 20,06 20,71

Abbigliamento e calzature 136,59 166,08

Abitazione (principale e secondaria) 555,98 621,88

Combustibili ed energia 127,23 127,62

Mobili, elettrodomestici e servizi per la casa 158,12 182,93

Sanità 110,00 129,35

Trasporti 384,12 443,97

Comunicazioni 46,05 55,48

Istruzione 24,44 32,09

Tempo libero, cultura e giochi 120,59 145,39

Altri beni e servizi 307,33 350,73

NON ALIMENTARI 1.990,50 2.276,22

SPESA MEDIA MENSILE 2.381,48 2.684,70

Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat – Indagine sui consumi delle famiglie (aa. vv.).

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Considerando l’ultimo dato disponibile (marzo 2002), dal 2001 sono stati diagnosticati in Italia 59 casi di BSE (8 in Emilia-Romagna) su circa 633.000 test rapidi, ma le relative notizie – anche se costantemente presenti – hanno progressivamente abbandonato le prime pagine dei quotidiani e le aperture dei telegiornali. La crisi dei consumi ha cominciato a regredire già a partire dalla fine di gennaio 2001 e in base all’ultima rilevazione disponibile (settimana del 21 ottobre 2001) si è ritornati ad una riduzione negli acquisti di carne bovina del 14% rispetto al periodo pre-crisi. Non è ancora disponi-bile un dato specifico per l’Emilia-Romagna, ma nell’Italia settentrionale la diminuzione negli acquisti di carne bovina tra ottobre 2000 ed ottobre 2001 è stata dell’8% contro un 18% del Centro-Sud. Significative anche le diffe-renze relative al punto vendita: la riduzione nella distribuzione organizzata è stata del 9% rispetto al 19% per la vendita al dettaglio, per cui il consumato-re risulta aveconsumato-re maggioconsumato-re fiducia nel prodotto che passa per la grande distri-buzione.

Altri fattori che influenzano fortemente i consumi alimentari sono quelli Tab. 4.10 - Stili alimentari in Emilia-Romagna e Italia (1995-2000, % popolazio-ne sopra i 3 anni)

Fonte: Istat, Indagine Multiscopo sulle famiglie (2002).

legati agli stili di vita. L’indagine multiscopo Istat fotografa alcuni di questi aspetti. Dalla tabella 4.10 emergono alcune caratteristiche che differenziano i comportamenti degli emiliano-romagnoli rispetto alla media italiana: più attenzione alla colazione e maggiore ricorso alla mensa per il pranzo. Per il resto le tendenze regionali e nazionali evidenziano un certo aumento dell’importanza relativa della cena rispetto al pranzo, meno pranzi a casa e in mensa e più al ristorante.

A conferma di ciò sono riportate le spese medie mensili per pasti fuori casa in Emilia-Romagna e Italia (tab. 4.11). In Emilia-Romagna si spendono circa 71 € al mese per pasti fuori casa contro i 64 € della media italiana. Tale cifra è in costante e significativo aumento per l’Emilia-Romagna.

Tab. 4.11 - Spesa media mensile delle famiglie per pasti fuori casa (in euro)

Emilia-Romagna Italia

Spesa Spesa alimentare Spesa Spesa alimentare

nominale =100 nominale =100

1997 59,4 15,3 57,7 14,4

1998 62,8 16,0 59,4 14,7

1999 65,9 16,9 57,8 14,5

2000 70,8 17,8 63,9 15,8

Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat – Indagine sui consumi delle famiglie (aa. vv.).

Tab. 4.12 - I consumi di bevande in Emilia-Romagna e Italia (1995-2000, % popolazione sopra i 14 anni)

Emilia-Romagna Italia

1995 1998 1999 2000 1995 1998 1999 2000

Acqua minerale - 92,6 88,8 92,5 - 84,6 84,8 85,5

- Più di mezzo litro al giorno - 81,2 78,4 81,8 - 67,7 68,2 71,0

Bevande gassate - 54 50,5 52,8 - 56,3 56,5 55,7

- Più di mezzo litro al giorno - 3,2 3,4 4,5 - 3,5 4,3 3,6

Vino 66,2 64,3 64,6 64,2 57,1 56,9 56,8 57,1

- Più di mezzo litro al giorno 7,2 6,7 5,9 7,5 6,8 5,5 5,3 5,8

Birra 45,2 46,3 44,0 46,7 45,2 47,2 46,7 47,5

- Tutti i giorni 3,1 4,3 5,7 5,3 4,9 4,8 5,1 5,4

Aperitivi

- Alcolici - 23,8 22,2 26,8 - 26 27,2 28,0

- Analcolici - 34,5 35,3 37,0 - 41,2 43,6 44,7

Amari - 25,2 24,5 25,2 - 29,1 29,7 30,2

Liquori - 25,7 26,1 28,4 - 24 24,8 24,8

Consuma alcol fuori pasto 25,3 26,1 23,1 26,5 22,3 24,7 23,5 23,3

Fonte: Istat, Indagine Multiscopo sulle famiglie (2002).

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Sempre attraverso l’indagine multiscopo Istat, è possibile osservare le a-bitudini in merito al consumo di bevande (tab. 4.12). In Emilia-Romagna si bevono più acqua minerale e vino rispetto alla media nazionale e si tende a consumare una maggiore quantità di alcolici fuori pasto.

Infine la tabella 4.13 consente di trarre alcune considerazioni sulle recenti dinamiche di comportamento rispetto ai luoghi di acquisto prevalenti. Il dato più evidente è la crescita di importanza della grande distribuzione organizza-ta (supermercati e ipermercati), che in Emilia-Romagna è più significativa rispetto alla media italiana. Viceversa, il negozio tradizionale – pur perdendo terreno soprattutto per pane, frutta e verdura – rimane più rilevante per la media italiana rispetto al valore dell’Emilia-Romagna. Il ricorso all’hard discount rimane invece ancora marginale.

Tab. 4.13 - Punto di acquisto prevalente per diversi tipi di prodotti alimentari in Emilia-Romagna e Italia (1997 e 1999, % di famiglie)

Hard Supermercato Negozio Mercato comunale, Tipo di alimento

discount Ipermercato tradizionale ambulante, bancarella Emilia-Romagna

Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat – Indagine sui consumi delle famiglie (aa. vv.).

Nel documento Volume Rapporto 2001 (.pdf 1.5mb) (pagine 118-123)