4. LE NUOVE TENDENZE DEI CONSUMI ALIMENTARI
4.2. Le tendenze generali nei consumi delle famiglie italiane Secondo i dati della contabilità nazionale, nel 2001 le famiglie italiane
hanno speso complessivamente circa 727 miliardi di euro, con un aumento dell’1,1% in termini reali rispetto al 2000. Si tratta dell’incremento più basso degli ultimi vent’anni, se si eccettua la recessione del 1993. L’inversione di tendenza rispetto ai segnali positivi degli ultimi quattro anni è dovuta soprat-tutto alla difficile situazione congiunturale internazionale, ma anche ad una ripresa dell’inflazione rispetto al 2000.
La quota di spesa destinata ai consumi alimentari si è ridotta ulteriormen-te nel 2001, giungendo al minimo storico assoluto del 15,4% rispetto al 26,8% del 1970. Il valore complessivo a prezzi correnti della spesa delle fa-miglie italiane per consumi alimentari nel 2001 è stato di circa 106 miliardi di euro. La riduzione strutturale della quota di spesa per beni alimentari è spiegabile sia con la saturazione dei consumi che con la riduzione dei prezzi reali dei prodotti alimentari, che dal 1970 diminuiscono ad un tasso medio annuo dello 0,46%. E’ significativo, però, che nel 2001 per la prima volta negli ultimi sei anni si è registrato un aumento nei prezzi reali dei beni ali-mentari (+1,3%) legato agli effetti della nuova crisi BSE che ha condotto a significativi aumenti nei prezzi degli alimenti sostituti della carne bovina.
Nel 2001 si registra in sostanza una riduzione anche nelle quantità consuma-te di beni alimentari. La figura 1 riporta sia l’andamento della spesa com-plessiva reale delle famiglie italiane che la quota destinata a beni alimentari e bevande.
La tabella 4.1 riporta invece l’andamento della spesa reale delle famiglie per capitoli di spesa dal 1970 al 2001. E’ immediato notare come i consumi del settore agroalimentare siano cresciuti in misura decisamente marginale (+0,9% annuo) rispetto agli altri capitoli di spesa. In particolare i settori più dinamici in termini di spesa finale risultano essere quelli delle comunicazio-ni (+7,2%) e dei servizi sacomunicazio-nitari (+5,9%).
Se si considera la spesa media mensile delle famiglie italiane, rilevata dall’Istat attraverso l’indagine diretta sui consumi delle famiglie, l’aumento complessivo in termini reali è stato tra il 1980 e il 2000 del 35%, passando (a prezzi 1995) da circa 1.432 € nel 1980 a 1.931 € nel 2000.
L’aumento della spesa non è stato uniforme sul territorio (tab. 4.2). Con-siderando la spesa media familiare rilevata dall’indagine diretta nel periodo 1986-2000 si passa da un aumento del 39,3% nell’Italia Nord-orientale al 23,6% del Mezzogiorno, e addirittura solo il 12% nelle Isole. Per quanto ri-guarda l’Italia centrale, emerge un dato in controtendenza per il 2000, con una diminuzione del 2,8%.
Fig. 4.1 - Evoluzione della spesa reale complessiva delle famiglie e quota di spesa
1970 1972 1974 1976 1978 1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000
Anno Spesa totale delle famiglie (milioni di euro a prezzi 1995)
0,0
Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat – Contabilità nazionale (2002).
Tab. 4.1 - Evoluzione strutturale della spesa reale delle famiglie italiane per capi-toli (in miliardi di euro)
1970 1980 1990 2000 2001 Var. % media annua Alimentari e bevande non alcoliche 71,9 87,0 94,7 95,1 95,1 0,88 Bevande alcoliche e tabacco 12,1 16,7 15,9 14,5 14,8 0,63
Vestiario e calzature 22,0 43,5 50,3 57,9 59,6 3,16
Abitazione, acqua, elettricità, gas ed altri
combustibili 48,5 75,2 97,9 111,0 112,5 2,66
Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat – Contabilità nazionale (2002).
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La spesa media mensile per beni alimentari delle famiglie italiane, sem-pre per il periodo 1986-2000 (tab. 4.3), è diminuita in termini reali del 10,7% (-0,8% medio annuo). La quota sulla spesa media complessiva si è ri-Tab. 4.2 - Spesa media mensile delle famiglie in Italia (1986-2000, dati in euro)
Anno Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia Prezzi correnti
1986 996 1.008 964 838 853 932
1998 2.270 2.288 2.127 1.831 1.614 2.077 1999 2.310 2.301 2.156 1.776 1.643 2.088 2000 2.388 2.520 2.149 1.857 1.721 2.178
Prezzi costanti (1995)
1986 1.583 1.603 1.533 1.332 1.356 1.481 1998 2.098 2.115 1.966 1.692 1.492 1.919 1999 2.100 2.092 1.960 1.614 1.494 1.898 2000 2.117 2.234 1.905 1.646 1.526 1.931
Variazioni % (a prezzi costanti)
1986-00 33,7 39,3 24,3 23,6 12,5 30,3
1998-99 0,1 -1,1 -0,3 -4,6 0,1 -1,1
1999-00 0,8 6,8 -2,8 2,0 2,1 1,7
Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat – Indagine sui consumi delle famiglie (2002).
Tab. 4.3 - Spesa media mensile delle famiglie in Italia, beni alimentari (1986-2000, dati in euro)
Anno Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia Prezzi correnti
1986 245 234 269 261 254 252
1998 403 382 417 418 390 404
1999 407 384 405 407 383 399
2000 416 391 378 422 406 404
Prezzi costanti (1995)
1986 390 372 427 415 403 401
1998 373 353 385 386 360 373
1999 370 349 368 370 348 363
2000 369 347 335 374 360 358
Variazioni % (a prezzi costanti)
1986-2000 -5,3 -6,7 -21,5 -9,9 -10,7 -10,7
1998-1999 -0,8 -1,0 -4,5 -4,2 -3,4 -2,7
1999-2000 -0,2 -0,7 -8,9 1,1 3,4 -1,3
Quota di spesa per beni alimentari
1986 24,6 23,2 27,9 31,2 29,7 27,1
1998 17,8 16,7 19,6 22,8 24,2 19,4
1999 17,6 16,7 18,8 22,9 23,3 19,1
2000 17,4 15,5 17,6 22,7 23,6 18,6
Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat – Indagine sui consumi delle famiglie (2002).
dotta sensibilmente dal 27,1% del 1986 al 18,6% del 2000. Come accennato in precedenza, nell’interpretazione di questi dati non si possono ignorare le dinamiche dei prezzi, con una crescita media annua del 4,1% nei prezzi dei beni non alimentari a dispetto di un +3,3% annuo per i beni alimentari.
Quindi, anche a parità di quantità consumate, la quota di spesa destinata all’alimentazione tenderebbe a ridursi. I consumi alimentari si dimostrano meno elastici rispetto a variazioni dei prezzi, soprattutto nelle attuali condi-zioni di saturazione della domanda.
Anche per i consumi alimentari si osserva una distribuzione geografica non omogenea, ma le differenze sembrano attenuarsi nel tempo.
La quota di spesa media per beni alimentari era nel 2000 del 22,7% nel Sud contro il 15,5% nel Nord-Est, mentre in termini assoluti la differenza tra le tre macro aree è ormai marginale e oscilla intorno alla media nazionale di 358 €. La tendenza ad una convergenza nella spesa media alimentare delle famiglie si può osservare anche attraverso ai tassi di diminuzione della stessa tra il 1986 e il 2000, con un calo decisamente più rapido al Centro, al Sud e nelle Isole, dove la spesa media era superiore, e una maggiore stabilità al Nord.
Scendendo nel dettaglio, la composizione della spesa alimentare ha subi-to profonde modifiche negli ultimi vent’anni. I motivi dei cambiamenti nell’allocazione della spesa tra i vari tipi di alimenti possono essere identifi-cate nei modelli di consumo tipici delle società avanzate, che comportano cambiamenti nei gusti, nelle abitudini di vita e di spesa (es. punto di acqui-sto, frequenza di acquiacqui-sto, ecc.) e in particolare una forte domanda di cibi più salubri, dovuta alla crescente sensibilità ai temi della sicurezza degli ali-menti, accentuata dalle numerose crisi degli ultimi anni.
L’evoluzione nella composizione della spesa alimentare è illustrata nel-la tabelnel-la 4.4. La riduzione nelnel-la quota di spesa per carne è divenuta ormai strutturale, mentre sono più contenute quelle nella spesa di oli e grassi e quella più recente per i latticini. Naturalmente occorre considerare paralle-lamente anche le dinamiche dei prezzi al consumo, che evidenziano tra l’altro una sensibile riduzione in termini reali per il gruppo delle carni (-0,9% annuo tra il 1986 e il 2000, pur con rilevanti differenze tra i diversi tipi di carne) e un marcato aumento per le bevande alcoliche (+0,7% an-nuo).
Per avere un’idea più precisa dei cambiamenti nelle quantità acquistate dalle famiglie è dunque opportuno effettuare il confronto nella composizione della spesa reale, cioè deflazionata attraverso l’indice specifico del gruppo di alimenti analizzato. Secondo le stime riportate nella tabella 4.5 (che comun-que assumono che le dinamiche dei prezzi siano le stesse nelle diverse
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tizioni territoriali), la riduzione nei consumi effettivi di carne è leggermente inferiore a quella registrata senza considerare i prezzi, così come sono più contenuti gli aumenti nei consumi di pesce, pane e cereali. Le bevande, che stando alla tabella 4.4 riportavano un aumento nella quota di spesa, risultano invece in diminuzione considerando il sostanziale aumento dei prezzi, in particolare di quelli degli alcolici, che costituiscono la maggior parte della spesa per bevande. Confermata anche in termini quantitativi, invece, la ridu-zione nel consumo di oli e grassi.
Considerando le caratteristiche territoriali dei consumi alimentari, l’ordinamento delle preferenze rispetto alle tre ripartizioni è rimasto essen-zialmente invariato, ma le differenze tendono a ridursi. Nel Mezzogiorno e nelle isole si consuma in generale più carne e pesce.
Alcuni dati relativi alla spesa alimentare nel 2001 a livello aggregato so-no forniti dalla contabilità nazionale (tab. 4.6). E’ già evidente l’ulteriore impatto della nuova crisi BSE, con la quota di spesa destinata alla carne che si riduce ulteriormente in termini reali fino a scendere al 21,6% a prezzi 1995. Dal confronto tra la composizione a prezzi correnti e quella a prezzi costanti si può inoltre osservare come l’aumento delle quote di spesa destinate al pesce e ad ortaggi e vegetali sia in buona parte dovuto ad un aumento dei prezzi per tali prodotti.
Tab. 4.4 - Composizione percentuale della spesa nominale in Italia
1986 1990 1995 1998 1999 2000
Pane e cereali 14,7 14,7 16,2 16,4 16,2 16,8
Carne 29,0 28,2 25,8 23,4 23,5 23,3
Pesce 6,6 7,7 7,0 7,8 7,8 8,4
Latte, formaggi e uova 12,8 12,6 14,9 14,1 14,1 13,8
Oli e grassi 6,6 5,8 5,3 4,4 4,2 3,9
Patate, frutta e ortaggi 14,5 15,5 15,1 17,4 17,3 17,2 Zucchero, caffè, cacao, ecc. 6,9 6,0 7,0 7,5 7,4 7,5
Bevande 9,0 9,4 8,7 9,1 9,4 9,2
Consumi alimentari e bevande 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Consumi alimentari e bevande 27,1 23,5 21,5 19,4 19,1 18,6 Consumi non alimentari 72,9 76,5 78,5 80,6 80,9 81,4
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Indici dei prezzi al consumo (1986=100)
Generi alimentari e bevande 100,0 120,7 151,3 158,7 160,1 162,6 Generi non alimentari 100,0 125,8 161,3 175,8 178,9 183,9 Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat – Indagine sui consumi delle famiglie (2002).
Tab. 4.6 - Composizione percentuale della spesa delle famiglie (1999-2001)
A prezzi correnti A prezzi costanti 1995
1999 2000 2001 1999 2000 2001
Pane e cereali 16,9 17,1 17,1 17,2 17,5 17,7
Carne 22,3 22,0 21,5 23,0 22,5 21,6
Pesce 6,9 7,0 7,2 6,7 6,8 6,9
Latte, formaggi e uova 13,4 13,4 13,5 13,6 13,6 13,7
Oli e grassi 5,1 4,8 4,7 5,0 4,7 4,8
Frutta 6,4 6,4 6,5 6,3 6,4 6,4
Vegetali incluse le patate 10,8 10,8 11,1 10,7 10,7 10,8
Zucchero, marmellata, miele, sciroppi,
ciocco-lato e pasticceria 6,6 6,8 6,7 6,4 6,6 6,6
Generi alimentari n.a.c. 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3
Caffè, tè e cacao 1,6 1,5 1,5 1,6 1,6 1,7
Acque minerali, bevande gassate e succhi 4,8 5,0 5,3 4,8 5,1 5,4
Bevande alcoliche 4,9 4,8 4,7 4,4 4,3 4,3
Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat - Contabilità nazionale (2002).
Tab. 4.5 - Composizione percentuale della spesa reale delle famiglie (a prezzi 1986)
Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole Italia
Consumi alimentari e bevande 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Consumi alimentari e bevande 24,6 23,2 27,9 31,2 29,7 27,1
Consumi alimentari e bevande 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Consumi alimentari e bevande 19,0 17,0 19,2 24,8 25,8 20,3
Consumi non alimentari 81,0 83,0 80,8 75,2 74,2 79,7
Consumi totali 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat – Indagine sui consumi delle famiglie (2002).
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