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I luoghi del benessere promettono una quasi felicità

La progettazione sensoriale dei luoghi del benessere attraverso il colore dei material

1. I luoghi del benessere promettono una quasi felicità

Che forma ha il benessere? Ciascuno di noi ha la memoria del proprio benessere legato a un senso, un'immagine, un profumo, un viaggio. Le aspettative sono le più ampie. Recarsi in un centro benessere rappresenta la fuga nel tempo e nello spazio in una dimensione diversa dal quotidiano, dove si può ritrovare il proprio equilibrio interiore e la cura di sé attraverso rituali unici e indimenticabili, officiati da addetti sapienti ed esperti, in luoghi emotivamente ed esteticamente soddisfacenti.

Gli esterni dei siti dei centri benessere appaiono spesso inadeguati a contenere le funzioni del benessere, per l’ubicazione paesistica, per le interazioni con il vicinato, per la stessa conformazione edilizia del manufatto. Pertanto, efficaci strategie di marketing e di progettazione di finiture e colori sono applicate per aumentarne l’appeal. Si tratta, in definitiva, di luoghi commerciali in cui la merce in vendita al consumatore non è tangibile trattandosi del benessere, assai prossimo alla felicità. Il benessere, infatti, non si limita alla cura esteriore del corpo ma all'essere umano nella sua interezza, mirando all'armonica unitarietà tra corpo, mente, spirito attraverso un equilibrio costante con le espressioni e i prodotti della natura, con cui stimolare il relax e favorire l'introspezione.

Un ambiente adeguato deve suggerire e stimolare parimenti un’armonia empatica, ottenuta scegliendo i colori delle finiture che interagiscono per la propria essenza in relazione all’oggetto da colorare e poi trovando combinazioni che abbiano un effetto armonico per la loro antitesi complementare o per la loro assonanza interna. In tal modo si genera l’ambiente dal colore e non solo con l’aiuto del colore [1].

Se nel ricreare le ambientazioni i colori vengono scelti in modo artistico, per similitudine con la natura, l’armonia interiore e ambientale saranno soddisfatte. "L'arte è veramente nascosta nella natura, l'avrà chi può strapparla dal suo grembo" (Albert Durer).

2. - La progettazione sensoriale: aspettative del fruitore e automatismo delle sinestesie percettive

Non ha importanza se lo spazio in cui si esercita il wellness sia grande o di modeste dimensioni; ciò che conta è il mood dell'ambiente, individuato da un concept e realizzato in modo sapiente e silenzioso dal colore e dalla luce insieme alla materia che li accoglie. Il clima cromatico che invade lo spazio diventa un vero e proprio narratore che si sostituisce alla parola nel dare il benvenuto e favorire il risveglio consapevole dei sensi. Il concept può riferirsi al racconto di un'emozione, come l’evocare e il ricreare il magico habitat di una grotta vulcanica di Lanzarote, nelle isole Canarie, emotivamente ispirato da “el Jameos de agua” di Cesar Manrique.

Contrasti di caldo e freddo e di buio e luce si rincorrono tra suoni naturali e musica new age di sottofondo, odori muschiosi, materiali terrosi, luci provenienti dall’alto e offuscate nel passaggio all’interno della bocca del cratere e rarefatte attraverso i giochi d’acqua del mare che penetra nella laguna, creano una scenografia di calma irreale che induce alla riflessione e alla contemplazione di un ambiente naturale e unico, in netta contrapposizione con il disordine, la disarmonia e lo squilibrio esterno.

L'ambiente viene a disegnarsi attraverso una progettazione sensoriale, che è un modo più sensibile di costruire l’ambiente in rapporto con le esigenze dell’individuo, promuovendo un’ergonomia sensoriale, una sintonia tra la fisiologia e la situazione fisica. E’ necessario curare innanzitutto le relazioni tra impianti appropriati, layout funzionali, materiali adeguati, colori, luci e l’uso di accessori e di arredi ergonomici. Attraverso l’equilibrio tra questi elementi, è possibile sviluppare attenzione su ciascuno dei nostri sensi e soddisfarli in consonanza.

Lo spazio commerciale, trasformato in luogo magnetico narrante storie immaginifiche, sfrutta gli elementi del marketing sensoriale ed emozionale che interessa opportunamente i cinque sensi del consumatore: questo vivrà un’esperienza di consumo memorabile, stimolato con l'aiuto di strategie legate alla psicologia ambientale [2].

Tutti i sensi sono coinvolti all'unisono, in modo sinestetico, tramite la capacità di saper accostare le percezioni sensoriali per riuscire ad ottenere il maggior benessere psicofisico. Olfatto, udito, gusto e tatto si associano alle varie tonalità cromatiche e alle luci per creare luoghi orchestrati con andamento musicale, fatto da accordi cromatici scanditi da pause e silenzi che possano dare spazio ad un sospiro.

L’esperienza sensoriale rappresentata dai colori agisce in differenti modi sulle funzioni dell’organismo, sulla mente, sulle emozioni in relazione alle diverse gradazioni cromatiche determinate dalla lunghezza d’onda elettromagnetica corrispondente. In modo automatico si mettono in moto le sinestesie percettive (percezioni concomitanti) facendo corrispondere alla percezione di uno stimolo la reazione contemporanea di un altro senso; queste, se opportunamente studiate, possono essere utilizzate nel progetto al fine di ottenere sensazioni a catena che caratterizzano l’ambiente. Con sintesi veloce e spontanea uno stimolo visivo ci conduce ad aggiungere peculiarità alle diverse definizioni appartenenti all’esperienza cromatica del nostro vissuto: la vista di un colore ci può evocare un suono, un gusto, un odore o una sensazione tattile o può influenzare la percezione della temperatura, del volume e del passare del tempo [3].

“Udito, odorato, gusto e tatto si associano alle varie tonalità, creando una sinfonia sommessa e ricca: il rosso ha un suono potente, un odore penetrante, un sapore piccante, un tatto ardente; il giallo ha un suono acuto, un odore aspro, un sapore acido, un tatto aguzzo; il verde ha un suono frusciante, un odore balsamico, un sapore salato, un tatto umido; il blu ha un suono profondo, un odore fresco, un sapore dolce, un tatto freddo; il marrone ha un suono rauco, un odore aromatico, un sapore bruciato, un tatto increspato, infine il rosa ha un suono delicato, un odore fiorito, un sapore zuccherino e un tatto morbido” [4].

3. Il colore funzionale al servizio dei sensi: uso dei materiali insieme