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Lettura qualitativa/topografica della distribuzione delle caratteristiche cromatiche sulla superficie dell’affresco.

Analisi sperimentali per la mappatura della luce e del colore nell’affresco “Il Trionfo della Divina Provvidenza” di Pietro da

5. Lettura qualitativa/topografica della distribuzione delle caratteristiche cromatiche sulla superficie dell’affresco.

Alla prima fase di analisi quantitativa dei dati ne è seguita una successiva di tipo qualitativo. Obiettivo di questa seconda indagine è stato comprendere, partendo dalla lettura puntuale dei valori cromatici rilevati, eventuali relazioni che la distribuzione di essi avessero con gli elementi e gli effetti di luce presenti nell’opera. In un primo tempo l’analisi è stata condotta prevalentemente per via statistica, osservando i dati tabellati in forma numerica, senza che essi producessero significative evidenze. Successivamente, si è pensato di visualizzare questi dati nello spazio tridimensionale, associandoli, secondo l’esigenza, all’immagine dell’affresco o alla rappresentazione dei modelli dello spazio colore. L’osservazione delle immagini di sintesi così prodotte, sono risultate particolarmente efficaci sul piano percettivo, fornendo indizi a volte inaspettati quanto efficaci.

La prima serie di rappresentazioni è stata realizzata graficizzando in forma di nuvola la distribuzione delle componenti cromatiche rilevato nell’opera. La nuvola è rappresentata all’interno di un sistema di assi cartesiani, ove sono disposte le tre componenti del sistema colore HSB (fig.5-8). Nella direzione X – la più lunga – è riprodotta la variazione dello Hue, nella direzione Y – orizzontale e ortogonale alla X – è disposta la variazione della Saturation ed infine in direzione Z la variazione del Brightness.

Fig. 5,6 – Distribuzione delle componenti cromatiche rilevate sull’affresco, graficizzate in una particolare rappresentazione dello spazio colore HSB. Gli assi cartesiani rappresentano rispettivamente X= H, Y=S Z=B. I punti del grafico sono più o meno grandi secondo la frequenza con cui il tono di colore è presente nell’affresco. A SX vista della nuvola in assonometria; a destra distribuzione dei campioni sul piano HB.

Fig. 7 ,8 – distribuzione dei campioni: a destra sul piano SB; a sinistra sul piano HS.

Attraverso la lettura dei prospetti principali del sistema, si può facilmente apprezzare: l’ambito cromatico operativo preferito dall’autore che appare essere piuttosto ristretto e orientato all’uso dei toni ci colore caratteristici delle terre; a fronte di una scelta ristretta di pigmenti appare invece un’elevata capacità di modularne la saturazione e la luminosità, agendo – supponiamo – con il bianco della calce nel primo caso e con velature di pigmenti molto diluiti nel secondo caso. La seconda serie di rappresentazioni, invece, ha confrontato le variazione della cromaticità, sempre lette nello spazio colore HSB a diretto confronto con l’immagine della volta realizzata come fotopiano. A questo scopo sono state realizzate tre superfici poliedriche una per ogni componente dello spazio colore HSB, rappresentanti la variazione di intensità che la componente ha nei diversi punti dell’affresco. La terza rappresentazione, relativa alla variazione della luminosità, ha prodotto un risultato particolarmente efficace (fig.9). Anche in questo caso, la superficie tridimensionale costruita per l’analisi percettiva è stata modulata lungo l’asse Z in rapporto direttamente proporzionale con l’intensità dalla componente di luminosità del colore. Pur essendo noto e dunque naturale che gli artisti utilizzino la

rappresentazioni di luci e ombre per enfatizzare la forma dei corpi ed accentuarne la tridimensionalità, è altrettanto noto che questa sia distribuita in modo tanto sapiente quanto – e anche di più – intuitivo. Eppure i risultati apprezzabili da questa terza elaborazione grafica, configurano un modello tridimensionale dei corpi e degli elementi rappresentati così congruente con quanto vuole mostrare l’opera, che invita ad una riflessione più ampia su come sia stato possibile, per l’epoca, esprimere tanto rigore procedurale.

Fig. 9 - Selezione di quattro dettagli dell’affresco nei quali è possibile confrontare la particolare corrispondenza fra la tridimensionalità della superficie – generata utilizzando per l’asse Z i valori della luminosità del colore (brightness) – e quella immaginabile osservando persone e oggetti rappresentati nel dipinto, qui riproposti in forma di ritaglio fotografico.

6. Conclusioni

L’idea di produrre delle analisi del colore con tecnologia non specificatamente dedicata, ma capace di acquisire in via speditiva un dato massivo dell’oggetto rilevato è nata per verificare se da un dato preciso in termini di risoluzione e operando opportuni vagli sui cromatismi rilevati, distribuendoli in campioni discreti, fosse comunque possibile ottenere degli indizi, se non veri e propri risultati, utili a comprendere particolarità dell’opera e indirizzare verso più precisi e tecnologicamente più adeguati campionamenti.[14] Questo primo stato di avanzamento della ricerca ha prodotto i risultati attesi. Nel prosieguo della ricerca, infatti, saranno eseguiti del campioni con lo spettrofotometro, per valutare la differenza fra il dato rilevato da lontano con un sensore fotografico generico e quello misurato a distanza ravvicinata con un sensore dedicato; saranno realizzati altresì, dei confronti con immagini di identica risoluzione, eseguiti con la tecnica dell’acquisizione multispettrale; infine, sarà verificata con esattezza, la distanza

cromatica fra la palette di colori identificata digitalmente e quella riscontrata attraverso le analisi chimica nelle fasi di restauro. Al di là degli aspetti di tipo prettamente quantitativo, nello sviluppo della ricerca resterà centrale l’aspetto qualitativo i cui approfondimenti mireranno a comprendere meglio le tecniche di rappresentazione della profondità dello spazio nell’operare sinergico di prospettiva e colore[15-16].

Bibliografia

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[14] Karaszewski M., Lech K., Bunsch E, Sitnik R., In the Pursuit of Perfect 3D Digitization of Surfaces of Paintings: Geometry and Color Optimization. In: Marinos Ioannides, Nadia Magnenat-Thalmann, Eleanor Fink, Roko Žarnic, Alex-YianingYen, Ewald Quak (Eds.). Digital Heritage - Progress in Cultural Heritage: Documentation, Preservation, and Protection. LECTURE NOTES IN COMPUTER SCIENCE, p. 25-34, Springer International Publishing, ISBN: 9783319136943, ISSN: 0302-9743, Limassol, Cyprus, 3-8 November 2014, doi: 10.1007/978-3-319-13695-0

[15] Marotta A.. Colore e geometria nelle teorie della visione di periodo barocco. In Ministero della Ricerca Scientifica e Tecnologica, Principi costitutivi del progetto tra artificio e natura. Rappresentazione dell’architettura e dell’ambiente, vol. lII, pp. 265-68.Rodano: Copigraf, 1998. [16] Marotta A., Per una mappatura del quadraturismo in Piemonte. Una riflessione: luce, colore e

materia’ In Graziano Mario Valenti. Prospettive Architettoniche: conservazione digitale, divulgazione e studio. Volume I, Sapienza Università Editrice Roma. 2014 ISNB 978-88-98533-45-9

Matteo Zaccolini e la sintonia spaziale fra prospettiva e colore