• Non ci sono risultati.

CAPITOLO 3. IL GREEN SUPPLY CHAIN MANAGEMENT

3.3 La gestione della green supply chain

3.3.4 La gestione dei processi

3.3.4.2. Il Green Procurement

Anche il processo di acquisto è molto importante nell’ambito della green supply chain, in quanto rappresenta il collegamento tra azienda e fornitori che sono in grado di comprendere quali sono le esigenze di sostenibilità dell’azienda cliente.

L’obiettivo di tale processo, attraverso l’acquisto di materie prime ma anche altri materiali come i mezzi di trasporto, l’energia, gli strumenti informatici ed altri metodi, è quello di ridurre gli impatti ambientali nelle fasi di acquisto, incentivare la domanda e l’offerta di prodotti sostenibili, premiare i fornitori che risultano essere dal punto di vista ambientale i più innovativi e cercare di ottimizzare gli acquisti per risparmiare nel medio lungo periodo.

A tal proposito, possiamo quindi affermare che il processo di green procurement è composto di quattro importanti fasi.

La prima, riguarda l’individuazione dei bisogni di acquisto, cercando di ridurre la quantità di materie acquistate per ridurre l’impatto sull’ambiente; questo si traduce in azioni come ad esempio la ricerca di fonti di acquisto più sostenibili, valutare la possibilità di noleggiare o affittare un certo bene di cui l’azienda necessita o valutare l’opportunità di riciclare un certo prodotto acquistato.

La seconda fase che compone il processo di acquisto sostenibile fa riferimento alla definizione della strategia di approvvigionamento green, che si basa sull’inclusione della sostenibilità alla base delle scelte di acquisto dell’azienda. In questa fase le azioni che possono essere attuate, possono essere l’identificazione della struttura del mercato e delle misure di sostenibilità correlate agli obiettivi di Green Supply Chain oppure sviluppare i requisiti di sostenibilità che devono avere i nuovi prodotti o sulla base dei quali scegliere i nuovi fornitori.

La terza fase invece, concerne proprio la selezione dei fornitori in base al loro impegno in termini di sostenibilità, nelle diverse fasi della loro attività. L’azienda in tale fase deve effettuare azioni come mappare i fornitori esistenti sul mercato e valutarli in base al loro

78

profilo green, analizzando se il fornitore commercializza prodotti certificati che rispettano l’ambiente o che possono migliorare la propria supply chain riducendo rifiuti, emissioni e l’utilizzo di risorse ed effettuando la rendicontazione delle proprie prestazioni agli stakeholders; inoltre, l’azienda può cercare di coinvolgere maggiormente i fornitori collaborando con loro in un’ottica di miglioramento continuo.

La quarta ed ultima fase fa riferimento al monitoraggio dei risultati raggiunti e l’attuazione di un piano di miglioramento, implementando azioni volte a definire gli standard da controllare in base agli obiettivi di green supply chain stabiliti ed i sistemi con cui rilevare i dati per eseguire rilevazioni costanti e fissate nel tempo. Inoltre, l’azienda può collaborare con i fornitori per individuare insieme a loro le aree in cui effettuare miglioramenti.

Includere criteri di green procurement può favorire varie opportunità-vantaggi a diversi livelli51:

- Riduzione a “monte” di rifiuti inutili legati alla fornitura (beni e materie con imballaggi assenti o ridotti o con sistemi di recupero contenitori a carico del venditore);

- Possibilità di movimentare meno materiale o di ottimizzare i carichi, abbassando i costi di trasporto e riducendo i costi di gestione e smaltimento dei rifiuti;

- Riduzione delle emissioni climalteranti nei trasporti dei fornitori razionalizzando gli acquisti anche in ottica di consegne;

- Individuare aree di sprechi e inefficienze con impatti ambientali e di costi “nascosti” gestionali lungo la filiera e la possibilità di trovare prodotti alternativi, funzionali ma eco-efficienti;

- Opportunità di valutare i costi totali dei prodotti: costi d’acquisto, di gestione, manutenzione e post-consumo. Un prodotto a minor prezzo non è necessariamente il più conveniente economicamente nel tempo;

51 W. Sancassiani, L. Manicardi, “Green Supply Chain – Guida alla realizzazione e valorizzazione di una

79

- Stimolare i fornitori ad adottare procedure gestionali orientate alla sostenibilità ambientale;

- Rafforzare gli impegni di Responsabilità Sociale d’impresa nell’area filiera fornitori;

- Sviluppo ad un approccio gestionale innovativo coerente con i nuovi orientamenti internazionali su Produzione e Consumi Sostenibili;

- Il Green Procurement rafforza le politiche Green già in corso e rende più credibile ed integrata la produzione e commercializzazione di prodotti Green certificati verso i clienti, con una politica d’acquisto coerente con la politica gestionale e di prodotto.

Dati quindi tutti questi vantaggi, per incentivare gli acquisti sostenibili, esistono delle certificazioni o marchi ambientali sia a livello nazionale che internazionale che permettono all’acquirente di identificare più facilmente i prodotti più sostenibili sul mercato. Come riportano Sancassiani e Manicardi in “Green Supply chain – Guida alla

realizzazione e valorizzazione di una catena di fornitura sostenibile nell’industria ceramica”, sono molte le certificazioni e alcune delle più importanti sono:

- Marchi ambientali di prodotto: uno di questi è Ecolabel, un marchio a livello europeo che rappresenta la qualità ecologica del prodotto e premia i beni e i servizi migliori dal punto di vista ambientale;

- Performance energetica: in questo caso il marchio da ricercare è quello di Energy Star che si occupa di certificare il risparmio energetico di strumenti elettronici come computer, stampanti e

fotocopiatrici;

Figura 16- Certificazione Ecolabel, fonte: www.acquistiverdi.it

80

- Profilo sociale: sotto questo punto di vista il marchio che certifica il commercio equo solidale a livello internazionale è Fair Trade, che si può ritrovare sia per alcuni prodotti artigianali, sia per i prodotti contenuti nei distributori automatici.

Possiamo notare allora che effettuare degli acquisti sostenibili permette di configurare l’azienda come sostenibile sia dal lato di fornitore di prodotti commerciali al consumatore finale, sia di acquirente di prodotti. La politica ambientale dell’azienda deve essere allineata con i suoi prodotti certificati sul mercato.