CAPITOLO 2. IL SUPPLY CHAIN MANAGEMENT COME STRUMENTO
2.2 Le strategie attuabili lungo la supply chain
2.2.4. Le strategie con i distributori
La distribuzione fisica dei prodotti dell’azienda che riguarda la movimentazione delle merci dal produttore al cliente, dev’essere implementata in maniera idonea poiché anch’essa può consentire all’impresa cliente di ottenere un vantaggio competitivo sul mercato rispetto ai concorrenti. A tal proposito, ci sono diversi aspetti che nell’ambito distributivo e quindi nella logistica si devono considerare. Il primo aspetto è il controllo del processo in quanto se l’azienda è un vettore privato ha il massimo controllo sul processo logistico, sostenendo costi elevati per dotarsi di appositi macchinari, attrezzatture e strutture. L’azienda però potrebbe anche affidarsi ad un operatore logistico ovvero ad una terza parte che nella maggior parte dei casi si occupa anche di effettuare ulteriori servizi rispetto a quello del trasporto come il confezionamento, lo stoccaggio e la gestione delle scorte. Si deve poi considerare, come abbiamo già visto in precedenza nel paragrafo dedicato alla progettazione del supply network, l’importanza della collocazione dell’azienda che rappresenta una decisione critica poiché riguarda la posizione in cui vengono stabilite le strutture che si occupano di assistenza, stoccaggio e produzione. Un altro elemento importante da considerare sono i mezzi di trasporto; anche questa è una scelta molto importante all’interno della supply chain. I mezzi di trasporto
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tra cui scegliere sono il trasporto su gomma che fa riferimento a mezzi come tir, corrieri espressi, camion e autocarri, ma si può ricorrere anche al trasporto ferroviario, a quello navale o aereo, oppure alla pipeline che riguarda il trasporto attraverso oleodotti, gasdotti e tubazioni in genere. Ovviamente in base alle esigenze dell’azienda ed a seconda del mezzo di trasporto scelto, vi sono tempi di spostamento e costi diversi. Le aziende però, possono scegliere anche tipologie miste di trasporto in cui possono decidere di utilizzare mezzi di trasporto diversi.
Per quanto invece riguarda l’organizzazione della rete distributiva ci sono due possibili strategie da adottare: la consegna diretta che si ha quando è il fornitore ad inviare direttamente la merce all’azienda cliente, senza intermediari. A sua volta tale tipo di strategia, può essere attuata con stoccaggio decentralizzato presso i clienti o con stoccaggio centralizzato presso i fornitori. Il primo tipo prevede che i prodotti vengano consegnati presso i punti vendita, senza passare dai depositi o dai centri di distribuzione; questa soluzione di solito viene adottata per prodotti che hanno una rotazione molto elevata come possono essere i prodotti alimentari. I vantaggi che si possono ottenere sono numerosi: prima di tutto si eliminano le spese di costruzione e gestione dei centri di distribuzione, dato che i prodotti vengono consegnati direttamente ai clienti, i clienti finali vengono serviti velocemente dall’azienda che dispone direttamente delle scorte nei punti vendita e per questo, anche i resi e le sostituzioni possono essere effettuati velocemente da parte dell’azienda. Ci sono però anche degli svantaggi26: elevati costi delle scorte
poiché non è possibile beneficiare dell’effetto di risk pooling27 non esistendo alcun
deposito centrale dove aggregare le scorte, costi fissi alti per la presenza della rete di punti vendita locali, elevati costi di spedizione ai punti vendita perché i carichi dai fornitori devono essere frazionati in piccoli lotti da inviare ai singoli punti di vendita ma anche ingenti costi per garantire un elevato livello di servizio ai clienti finali, inteso come disponibilità del prodotto in tutti i punti vendita. Un ulteriore svantaggio è la limitata varietà di prodotto che può essere disponibile localmente.
La seconda strategia in ambito sempre di consegna diretta, riguarda lo stoccaggio centralizzato presso il fornitore ovvero il drop shipping. In tal caso, la merce in questione viene consegnata direttamente ai clienti da parte del fornitore e viene utilizzata spesso per prodotti che hanno un alto valore unitario e la cui domanda non è facilmente prevedibile.
26 P.Romano, P.Danese, Supply Chain Management – la gestione dei processi di fornitura e distribuzione,
McGraw-Hill, 2006, pag 133.
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Il ruolo dei punti vendita in questo caso è quello di raccogliere le richieste di consegna dei clienti e di operare come dei veri e propri punti di ritiro dei prodotti. Sempre secondo Romano e Danese, possiamo identificare quali sono i principali vantaggi di questa strategia ovvero è possibile riunire i prodotti presso il produttore diminuendo le scorte di prodotto dei singoli punti vendita. Questo consente, di conseguenza, di ridurre i costi fissi per lo stoccaggio dei prodotti e anche di diminuire i costi di movimentazione consegnando i prodotti direttamente ai clienti e di disporre di una grande varietà di prodotti presso il produttore. Gli svantaggi però di questa strategia sono riconducibili al fatto che ci possono essere tempi di consegna elevati a seconda di dove si trova il cliente, rispetto ai costi sostenuti quando i prodotti vengono consegnati con stoccaggio decentralizzato. Possono essere necessari investimenti elevati per fornire ai clienti informazioni accurate sulla disponibilità dei prodotti e sullo stato di avanzamento dei loro ordini. Anche la gestione dei resi può essere complessa in quanto può determinare un consumo di tempo utile per l’azienda; nel caso di più ordini e oltretutto nel caso di diversi prodotti ordinati da uno stesso cliente, ci potrebbe essere uno spreco dovuto al fatto che il fornitore non riunisce i vari prodotti in un unico ordine.
Vi sono poi le strategie che riguardano la consegna indiretta che si verifica quando al contrario della consegna diretta, sono presenti intermediari tra clienti e fornitore. Tale tipo di consegna può essere tramite deposito e quindi warehousing o tramite transit point ovvero cross-docking. Il primo tipo di strategia viene utilizzato per i prodotti con una rotazione medio-alta e prevede che sia il fornitore a spedire la merce ad un centro di distribuzione o deposito, situato tra il produttore e il cliente e nei quali vengono svolti lo stoccaggio e la distribuzione dei prodotti ai clienti. Alcuni più importanti vantaggi di questa strategia sono la possibilità di effettuare le consegne velocemente quando i depositi sono vicini ai clienti da servire e di gestire i resi direttamente dal tipo di intermediario scelto; inoltre, proprio perché si utilizzano dei depositi o centri di distribuzione, si possono riunire in un unico ordine più prodotti ordinati da uno stesso cliente. Dall’altro alcuni svantaggi possono essere il sostenimento di costi fissi elevati per l’utilizzo di depositi che comportano anche un ulteriore svantaggio ovvero quello di detenere un livello più alto di scorte, rispetto alla consegna diretta con stoccaggio decentralizzato ed infine, una varietà limitata delle merci all’interno del deposito.
L’ultima strategia che andiamo ad analizzare è quella relativa al ricorso al cross-docking che è la composizione dei carichi in modo che nei depositi intermedi i prodotti si possano immediatamente smistare verso l’area delle spedizioni in uscita, in base alla destinazione
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finale28. Si evince quindi che è una strategia che permette di ridurre il tempo di stoccaggio
della merce presso i depositi ed è per questo che questo approccio viene denominato
transit point ossia punto di transito. Questo comporta la riduzione dell’investimento in
scorte, negli spazi da adibire a magazzino, del lead time, ovvero del tempo di attraversamento della rete di fornitura e dei costi di movimentazione. In questa strategia la principale difficoltà è quella di informare il fornitore relativamente alle quantità ordinate dai clienti, in modo tale che sia in grado di preparare la merce richiesta.
Considerate queste strategie, l’azienda quindi deve capire quale tipo di strategia è maggiormente adatta al proprio contesto ed alla propria attività svolta. Soprattutto deve tenere di conto di cinque caratteristiche, evidenziate da Christopher, con le quali è possibile ottimizzare il servizio proposto al cliente:
- Rapidità: si intende la velocità rispetto alle richieste ed esigenze del cliente alla quale contribuiscono la gestione della produzione e dell’ordine ma anche del trasporto delle merci;
- Regolarità: si riferisce al fatto che le prestazioni erogate dall’azienda, in base alla disponibilità del prodotto finito e dall’ affidabilità dei mezzi di trasporto, devono essere costanti;
- Puntualità: prerogativa imprescindibile per la soddisfazione del cliente finale e che riguarda il tempo medio di evasione di un ordine e delle eventuali varianze rispetto ad esso;
- Flessibilità: requisito molto importante, il sistema logistico aziendale deve sapersi adattare alle crescenti e diverse richiesti da parte dei clienti finali, valutabile in base ai mezzi utilizzati per il trasporto e al tipo di imballaggio;
- Accuratezza: se presente, consente di evitare difetti, danni o mancanze relative alla quantità o qualità dei prodotti trasportati.
28 L.Krajewski, L.Ritzman,M.Malhotra,A.Grando,R.Secchi, Supply Chain Management – strategie, processi,
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E’ evidente quindi che l’atteggiamento ideale che un’azienda oggi deve avere, è un atteggiamento proattivo ovvero che spinge l’azienda all’azione e al miglioramento continuo. In particolare, un’azienda proattiva deve saper gestire situazioni che non si sono mai verificate e le relative conseguenze, deve ricercare nuove soluzioni e progettare le azioni future da intraprendere, creare valore per il cliente e stimolare il lavoro e la collaborazione in team.