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CAPITOLO 4. LA SOSTENIBILITA’ DELLA SUPPLY CHAIN NEL SETTORE

4.3 Il caso Illycaffè

4.3.2. La strategia di sostenibilità

“Deliziare tutti coloro che, nel mondo, amano la qualità della vita e la bellezza, attraverso il migliore caffe che la natura possa offrire, esaltato dalla tecnologia e dall’arte”68: è questa la mission di Illycaffè, ovvero far gustare a tutti coloro che sono appassionati, il caffè con la qualità più elevata sul mercato, sfruttando le innovazioni e il design.

La vision del gruppo è quella di essere un punto di riferimento e quindi un leader nel mercato del caffè di alta qualità.

Accanto a questi due concetti, vi sono i valori aziendali che sono alla base della strategia di sostenibilità di Illycaffè: eccellenza ed etica. La prima fa riferimento al perseguimento della qualità e quindi il miglioramento continuo, curando anche l’estetica dei prodotti realizzati, mentre la seconda, ovvero l’etica, riguarda la creazione di valore nel lungo periodo in un’ottica di trasparenza, sostenibilità e quindi rispetto per l’ambiente ma anche di crescita a livello individuale e di creazione di valore sociale.

Il modello di business di Illy è da sempre orientato alla sostenibilità, infatti integra gli obiettivi economici relativi alla creazione di valore per gli stakeholder, con gli obiettivi sociali relativi alla crescita personale e all’autorealizzazione ed infine, anche con gli obiettivi ambientali connessi all’utilizzo di risorse rinnovabili, riduzione degli sprechi e dell’inquinamento.

4.3.2.1. La filiera produttiva

La filiera di Illycaffè è costituita da diverse fasi di lavorazione che permettono di estrarre i semi di caffè verde dalla pianta fino all’ottenimento del prodotto finale, il quale verrà poi distribuito ai negozi e quindi, al consumatore finale.

I soggetti che fanno parte della supply chain di Illycaffè possono essere di tre tipi ovvero coltivatori, produttori ed esportatori. I primi si occupano di lavorare dei piccoli terreni e di effettuare alcuni lavori sul raccolto mentre i produttori e quindi aziende come i consorzi, cooperative, coltivatori medi e grandi effettuano le lavorazioni di entità maggiore sulle materie prime, come la separazione, il lavaggio e l’asciugatura del caffè

68 http://valuereport.illy.com/

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raccolto. Vi sono anche gli esportatori che scelgono il caffè dai produttori, formando dei lotti di prodotti da commercializzare in base alla richiesta dei propri clienti, rivenditori o da parte delle torrefazioni.

L’obiettivo quindi della supply chain di Illycaffè, è quello di assicurare e controllare la tracciabilità e la qualità del caffè verde lungo tutta la filiera, gestendo i rapporti tra produttori e ambiente che devono basarsi su collaborazioni a lungo termine, non solo con la comunità ma con tutti gli attori di tale catena, per diffondere pratiche sostenibili. Il successo dei prodotti di Illycaffè, non è dettato solamente dall’azione dei coltivatori e quindi da una selezione a monte delle materie ma dipende anche dalle relazioni che intercorrono lungo tutta la filiera produttiva. A tal proposito, Illycaffè ha implementato un sistema di relazioni dirette con i propri fornitori che si basa su quattro pilastri fondamentali:

1) Selezionare e collaborare direttamente con i migliori coltivatori di caffè nel mondo, ovvero con coloro che si impegnano a garantire una qualità sostenibile dei propri prodotti;

2) Le conoscenze in materia di Illycaffè devono essere diffuse ai coltivatori tramite gli agronomi Illy o attraverso l’Università del Caffè. Inoltre, devono anche essere effettuate regolari visite presso le piantagioni;

3) Premiare i coltivatori a livello economico ovvero al prezzo basato sulla quotazione del mercato internazionale, l’azienda aggiunge un margine equo, che tiene conto dei costi di produzione e va a ricompensare il coltivatore per il maggiore impegno dedicato ad ottenere la qualità69.

4) Costruire una vera e propria comunità Illy con i coltivatori, che possa favorire la cultura dell’eccellenza, attraverso relazioni dirette che stimolano la conoscenza e quindi la crescita personale.

Nell’ambito del rapporto con i fornitori, è comunque importante considerare l’esistenza del Clube illy do Café, un club nato nel 2000, con cui Illycaffè riunisce e mantiene

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rapporti con i propri fornitori principali, premiandoli quando rispondono ai criteri di qualità e di costanza nella fornitura dei chicchi di caffè. I soci che ne fanno parte, possono sia rimanere aggiornati sulle innovazioni e le notizie di natura commerciale ricevendo materiale informativo ma anche partecipare gratuitamente ai corsi ed i seminari presso l’Università del Caffè del Brasile; possono anche godere di accordi speciali per l’acquisto dei prodotti dell’azienda. Per i partner sono previsti anche incontri esclusivi e visite nelle aziende agricole che sono il top del programma perché offrono ai produttori di caffè l’opportunità di creare un network e di scambiare tra di loro esperienze e tecniche sotto le direttive di specialisti e tecnici dell’azienda70. Dal 2011 inoltre, l’azienda certifica la

propria catena di fornitura del caffè verde secondo lo standard “Responsible Supply Chain

Process (RSCP)” attestando che Illycaffè adotta un approccio basato sui pilastri sopra

descritti. Questo standard viene applicato ad ogni attore facente parte della supply chain di Illycaffè con lo scopo, da parte dell’azienda, di monitorare i propri fornitori verificando che siano rispettati i requisiti minimi di legge ed effettuando controlli in vari aree che possono riguardare l’ambiente, l’occupazione ed il prodotto (basti pensare che nel 2017 sono state realizzate visite direttamente sul campo a 304 produttori e 20 strutture di lavorazione e selezione del caffè verde esportabile). Per quanto riguarda il primo aspetto, ovvero l’ambiente, i controlli possono riguardare l’utilizzo del suolo, la gestione e la qualità dell’acqua, gli impatti sulle comunità locali e le biodiversità. Nell’area dell’occupazione invece il monitoraggio riguarda elementi come le condizioni di lavoro, le pratiche agronomiche utilizzate ma anche attrezzature utilizzate, competenze dei lavoratori e gli infortuni che possono verificarsi.

Infine, per quanto concerne il prodotto, i controlli riguardano le attrezzature utilizzate, le condizioni igienico-sanitarie ma anche i principi attivi e le pratiche agronomiche utilizzate. Tale filiera ha anche l’obiettivo di creare valore per tutti gli stakeholder aziendali. Nello specifico, Illycaffè classifica i propri portatori d’interesse secondo una piramide rovesciata, come si può vedere dalla figura accanto.

70 https://www.illy.com/it-it/live-happilly/sostenibilita/premio-ernesto-illy

Figura 23- Rielaborazione personale, Gli stakeholder di Illycaffè, fonte: http://valuereport.illy.com/ pag.9

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L’azienda infatti, considera i consumatori al primo posto e subito dopo i clienti che sono partner per l’azienda e si occupano di servire i consumatori; In riferimento a ciò, il report di sostenibilità aziendale dichiara che “la centralità del cliente è alla base delle strategie dell’azienda e si traduce nella costruzione di una relazione duratura e nella continua attenzione alla sua soddisfazione, offrendogli prodotti e servizi di qualità, innovativi e a elevato contenuto di know-how”. Inoltre, è necessario specificare che i prodotti Illycaffè vengono distribuiti tramite due business units:

- B2B (Business to Business): ovvero Ho.Re.Ca, Retail tradizionale, GDO, Eldom cioè il mercato dell’elettronica di consumo e Vending ossia uffici e luoghi di lavoro;

- B2C (Business to Consumer): riguarda la distribuzione presso gli Illy Shop, Illy caffè ed espressamente Illy e l’e-commerce;

Proseguendo verso il basso della piramide troviamo i collaboratori di cui l’impresa sfrutta le professionalità, arrivando a considerare anche le comunità e le istituzioni con cui l’azienda si trova ad interagire. Infine, all’ultimo posto troviamo gli azionisti che sostengono l’azienda.