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CAPITOLO 3. IL GREEN SUPPLY CHAIN MANAGEMENT

3.4 L’agenda 2030

Quando si affrontano temi di sostenibilità e responsabilità sociale d’impresa, non si può non parlare dell’Agenda 2030, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 paesi membri dell’Onu54.

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Tale programma contiene i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile suddivisi in 169 target da raggiungere entro il 2030.

Le aziende nello svolgere la loro attività possono contribuire allo sviluppo sostenibile cercando di raggiungere alcuni degli obiettivi stabiliti dall’Onu, indicati nella figura 17:

1) Sconfiggere la povertà: negli ultimi trent’anni, le persone in condizioni di povertà sono meno della metà ma nonostante questo risultato raggiunto, sono ancora molte le persone che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno nei paesi in via di sviluppo. La povertà è un problema molto rilevante in quanto ha diverse conseguenze ovvero comporta fame e malnutrizione ma anche mancanza di istruzione e in generale, l’emarginazione sociale;

2) Sconfiggere la fame: porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare e promuovere un’agricoltura sostenibile. In Italia, aumentano le coltivazioni biologiche ma ciò non è sufficiente. Infatti “l’ASviS propone di incentivare la responsabilità degli attori del sistema agroalimentare, investire in processi di innovazione sociale così da accrescere il contrasto alla povertà alimentare, indirizzare l’agroindustria al modello di economia circolare, condurre campagne di educazione alimentare e favorire la collaborazione tra il mondo universitario e della ricerca e gli operatori locali per sviluppare innovazioni55.” ;

55https://asvis.it/goal2/home/352-3383/litalia-e-il-goal-2-piu-impegno-per-un-sistema- alimentare-attento-al-sociale

Figura 19- Obiettivi per lo sviluppo sostenibile, fonte:

https://www.cesvi.org/ap puntamenti/seminario- gcap-sullagenda-2030/:

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3) Salute e benessere: lo sviluppo sostenibile viene raggiunto quando vi è benessere e salute garantito a tutte le età. Nonostante l’aumento della speranza di vita e la riduzione di malattie come la malaria o la tubercolosi e i numerosi sforzi compiuti nell’accesso all’acqua potabile, sono ancora molti i passi da compiere in questo ambito;

4) Istruzione di qualità: in questo caso, l’obiettivo è quello di fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti. Notevoli progressi in questo campo sono stati prodotti ma è necessario migliorare ancora di più per raggiungere l’obiettivo di un’istruzione universale.

5) Uguaglianza di genere: questo è un obiettivo purtroppo ancora molto difficile da raggiungere in molti paesi, poiché donne e ragazze troppo spesso sono soggette a discriminazioni in ogni campo, nell’istruzione, nelle cure mediche e sul lavoro;

6) Acqua pulita e servizi igienico-sanitari: garantire acqua potabile e pulita è un obiettivo che si può raggiungere ma spesso a causa di impianti malfunzionanti o scarse condizioni igieniche, molte persone muoiono per aver fatto utilizzo di acqua contaminata;

7) Energia pulita e accessibile: è importante garantire l’energia accessibile da fonti rinnovabili, per promuovere lo sviluppo sostenibile e ridurre il fenomeno del cambiamento climatico;

8) Lavoro dignitoso e crescita economica: creare posti di lavoro di qualità rimane una delle principali sfide dei giorni nostri, in modo da stimolare l’economia ma senza compromettere l’ambiente;

9) Imprese, innovazione e infrastrutture: lo sviluppo industriale inclusivo e sostenibile è la prima fonte di generazione di reddito; esso permette un aumento rapido e sostenuto del tenore di vita delle persone e fornisce soluzioni tecnologiche per un’industrializzazione che rispetti l’ambiente56.

56https://www.unric.org/it/agenda-2030/30733-obiettivo-9-costruire-uninfrastruttura- resiliente-promuovere-linnovazione-ed-una-industrializzazione-equa-responsabile-e- sostenibile

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10) Ridurre le disuguaglianze: si intende all’interno delle nazioni e tra le medesime. Tra i paesi sviluppati e quelli meno sviluppati e in via di sviluppo ci sono molte disparità relativamente alla sanità, istruzione e altri servizi. Le disuguaglianze esistono però anche all’interno dello stesso paese e per poterle ridurre occorre tenere in considerazione le tre dimensioni ovvero ambientale, sociale ed economica, osservando le necessità delle popolazioni più disagiate;

11) Città e comunità sostenibili: La città deve includere opportunità per tutti per migliorare la condizione economica e sociale delle persone, pertanto le città devono essere in grado di fornire servizi di base come i trasporti, energia, alloggi ed altro;

12) Consumo e produzione responsabili: Il consumo e la produzione sostenibile puntano a “fare di più e meglio con meno”, aumentando i benefici in termini di benessere tratti dalle attività economiche, attraverso la riduzione dell'impiego di risorse, del degrado e dell’inquinamento nell'intero ciclo produttivo, migliorando così la qualità della vita57. Per questo, è necessario considerare un approccio proattivo tra gli attori che compongono le supply chain coinvolgendo anche i consumatori ad adottare stili di vita sostenibili;

13) Lotta contro il cambiamento climatico: si tratta di attuare azioni contro il cambiamento del clima che interessa tutto il mondo e che sta destabilizzando le economie dei vari paesi. Le emissioni di gas a effetto serra in particolare, contribuiscono al surriscaldamento globale che aumenterà sempre più se non vengono attuati provvedimenti a livello internazionale soprattutto nei paesi più poveri e in quelli in via di sviluppo per ridurre le emissioni inquinanti;

14) Vita sott’acqua: ovvero conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile. Per preservare le acque allora è necessario ridurre l’inquinamento nei mari, soprattutto riducendo il consumo di plastica ed i rifiuti che rischiano di finire in mare, compromettendo l’habitat per i pesci e la sanità delle acque stesse;

57https://www.unric.org/it/agenda-2030/30803-obiettivo-12-garantire-modelli-sostenibili-di- produzione-e-di-consumo

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15) Vita sulla terra: le foreste occupano il 30% della superficie terrestre e contribuiscono a combattere il cambiamento climatico ma purtroppo con le attività compiute dall’uomo, è in atto una desertificazione che dev’essere gestita per essere limitata quanto più possibile;

16) Pace, giustizia e istituzioni solide: questo obiettivo vuole promuovere comunità pacifiche con la possibilità a tutti di poter accedere alla giustizia, tramite istituzioni efficaci e responsabili ad ogni livello;

17) Partnership per gli obiettivi: in questo caso, l’agenda per lo sviluppo sostenibile richiede collaborazioni tra governi, settore privato e società civile in modo tale da poter realizzare, tramite la condivisione di fini comuni e investimenti a lungo termine, gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Da tutto ciò è possibile evincere che l’Agenda 2030 pone degli obiettivi di miglioramento da raggiungere, poiché la situazione attuale è inaccettabile e per questo non considera la sostenibilità come solamente una questione ambientale ma come un principio cardine su cui agire per il futuro.

Inoltre, tale agenda ci consente di comprendere che tutti i paesi, anche quelli meno sviluppati devono contribuire allo sviluppo sostenibile per raggiungere gli obiettivi sopraelencati ovvero i Sustainable Development Goals, attraverso il coinvolgimento della comunità, del settore pubblico e delle imprese ma anche di università, centri di ricerca e organizzazioni filantropiche.

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CAPITOLO 4. LA SOSTENIBILITA’ DELLA SUPPLY CHAIN NEL