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Il Network Approach e lo spazio relazionale

3. Lo spazio nell'Industrial Network Approach

3.8. Il Network Approach e lo spazio relazionale

L'interazione dunque rappresenta un potente mezzo di creazione e di sfruttamento delle condizioni di business nelle dimensione dello spazio e nella dimensione del tempo. L'interazione, in veste di processo centrale (core) del business, genera relazioni e interdipendenze tra i tre livelli di entità che sintetizzano la struttura dello spazio del network: attività, risorse e attori. Così il modello ARA può diventare il modello per la rappresentazione dello spazio di business attraverso la descrizione delle relazioni (con le loro caratteristiche e le loro dinamiche) che legano le tre classi di enti che, secondo l'IMP, sintetizzano lo spazio relazionale del business network.

Tuttavia la ricerca IMP non è mai andata al di là di queste considerazioni generali di base, le quali dimostrano semplicemente come lo sviluppo del modello ARA in senso spaziale sia stato condotto in modo limitato e non costituisca, ad oggi, una delle priorità di ricerca per gli esponenti della scuola. In questo senso non è difficile notare come i contributi al tema dello spazio siano ancora sporadici, spesso condotti a partire da punti di vista molto differenti, oscuri e contraddittori per certi versi, e non in grado di esprimere, in definitiva, un corpo coerente di conoscenze sul tema.

Nonostante il Network Approach possa essere considerato un valido punto di partenza teorico per lo sviluppo di un approccio di tipo relazionale allo spazio di business, molta della ricerca empirica di stampo IMP guarda allo spazio come ad un semplice ostacolo di natura fisica per l'attività delle imprese - salvo per l'attività di alcuni autori che lavorano ad uno sviluppo differente del discorso e fanno eccezione a questa visione (Halinen e Törnroos 1998; Törnroos, 2012; Eklinder, 2011).

Questo approccio spaziale così tradizionale può essere fatto risalire ai primi studi della scuola, dove il concetto di spazio era eguagliato alla pura distanza fisica tra due imprese (Håkansson, 1982). Così, la localizzazione spaziale di due imprese in un processo di scambio era considerato un dato rilevante in quanto si pensava che impattasse sul processo di interazione sociale tra gli individui coinvolti nello scambio. Così la locazione geografica dell'impresa veniva studiata nei termini di distanza geografica, e si valutava quanto questa distanza influisse sulla sfera dei rapporti sociali tra imprese. L'influenza dello spazio sulle risorse e sulle attività dell'impresa in interazione non veniva considerato. Non solo, ma come si è visto anche a livello degli attori lo spazio veniva declinato come fenomeno fisico, e, dunque, l'unica problematica spaziale al processo di interazione che si prendeva in considerazione era unicamente quella legata alla distanza geografica che separava gli attori: lo spazio, infatti, non veniva declinato come fenomeno relazionale in senso ampio. I primi lavori dell'IMP non avevano sviluppato un approccio multidimensionale all'analisi della dimensione spaziale del processo di business, tanto che il processo sociale di livello contestuale ha un ruolo secondario nell'analisi delle interazioni di business della scuola.

Questo limite spaziale interessa ancora oggi gli studi dell'Industrial Marketing. Nel tempo la ricerca si è focalizzata nella migliore messa a punto di un approccio analitico di tipo processuale e temporale, trascurando da un lato la definizione della sfera attoriale del modello ARA, e la conseguente analisi dei suoi processi interattivi, specialmente dal punto di vista sociale, e dunque spaziale. Dall'altro lato, come detto, i ricercatori dell'IMP hanno preferito guardare al processo, piuttosto che alla struttura del network analizzando le relazioni tra risorse e attività da un punto di vista organizzativo, tecnologico, cognitivo e strategico, con le loro dinamiche evolutive.

Per via di questa attitudine di base è semplice capire come si sia arrivati ad interpretare lo spazio dell'impresa come elemento problematico del processo di interazione, in quanto espressione delle complessità contestuale della sfera sociale all'interno della quale emerge l'azione di business. Quindi in questo percorso di sviluppo degli strumenti analitici, l'equiparazione della dimensione spaziale alla grandezza fisica della distanza ha rappresentato la riduzione della complessità dello spazio ad una più semplice unità di analisi. Di conseguenza gli studi IMP nella sfera

network hanno generalmente dato importanza a temi quali lo sviluppo tecnologico, lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, o le attività di marketing e purchasing, piuttosto che andare a vedere le problematiche legate al comportamento spaziale delle imprese.

Ricollegandoci al discorso generale in tema di agglomerazioni di impresa, alcune interessanti questioni possono essere sviluppate a partire dalle riflessioni fatte finora. Dato il carattere di relatività della dimensione spaziale in un contesto relazionale, dove la capacità di un'impresa di avvantaggiarsi dei caratteri contestuali del proprio ambiente è soggetta all'esito del processo di interazione con altri attori, non tutte le imprese saranno in grado di trarre benefici dal proprio ambiente, ne lo spazio sarà sempre un fattore di vantaggio per le imprese inserite in un distretto industriale. Quindi ci si può interrogare su quanto i processi di agglomerazione, in realtà non rappresentino un freno allo sviluppo delle imprese, o al contrario nel costituiscano un valido sostegno. Ad esempio la prossimità potrebbe dare alle imprese di un piccolo distretto un guadagno in termini di diffusione delle conoscenze, scambio di esperienze tra i membri, condivisione di risorse comuni come infrastrutture o nuove tecnologie. Allo stesso tempo tale distretto potrebbe rappresentare un ostacolo alle imprese che sono radicate in una prospettiva di business propria, o che intendono tracciare la propria traiettoria di sviluppo al di fuori del distretto. L'ambivalenza del processo di agglomerazione potrebbe essere anche una chiave di lettura delle fasi di declino dei distretti, che rappresentano un tema di ricerca molto sentito, ma ancora non pienamente affrontato.

Ad ogni modo mettendo a fuoco i distretti come networks di business, ed enfatizzando il ruolo delle interazioni contestualmente allo sviluppo delle risorse, la questione spaziale, secondo un prospettiva di Industrial Network Approach, potrebbe essere formulata in modo differente: piuttosto che pensare a come le qualità spaziali dell'agglomerazione permettano ad un gruppo di imprese di crescere e prosperare, ci si dovrebbe chiedere come una singola impresa possa sfruttare a proprio vantaggio la dimensione dello spazio allo scopo di sviluppare la propria attività, e come questo comportamento possa generare un contesto attrattivo per altre imprese.

3.9.

La localizzazione dell'impresa come risultato