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La localizzazione dell'impresa come risultato dell'interazione tra spazio

3. Lo spazio nell'Industrial Network Approach

3.9. La localizzazione dell'impresa come risultato dell'interazione tra spazio

geografico

Una serie di studi IMP ha indagato il ruolo delle interazioni, e delle relazioni di lungo termine, nella costruzione dello spazio di business, interessandosi più da vicino ai fenomeni dell'agglomerazione e della prossimità. Si è notato come le interazioni di business hanno luogo all'interno di specifiche aree geografiche, ma si sviluppano attraverso la connessione di risorse, e attività, che sono attive in contesti spaziali differenti. Attraverso questi processi di interazione, le risorse attivate acquisiscono nuove caratteristiche, qualità, e valori, che sono il frutto di attività che si svolgono su diverse aree geografiche e contesti spaziali.

Per questo motivo le produzioni localizzate sono spesso il risultato della connessione di una serie di attività di sviluppo che si svolgono su territori diversi e lontani tra loro. Una tele evidenza spaziale è già presente negli studi di storia della scienza, e storia della tecnologia. Non solo ma l'IMP fa notare come i sistemi di imprese, o le regioni industriali come vengono le agglomerazioni più estese, hanno strutture complesse le cui caratteristiche spesso non costituiscono un vantaggio per tutte le imprese co-locate, ma solamente per una parte di esse. Dunque i sopracitati fenomeni delle economie di agglomerazione e di urbanizzazione (si veda la definizione data in geografia economica) non dovrebbero essere letti a senso unico, ossia come un vantaggio competitivo che riguarda la totalità delle imprese co- localizzate in un'area; piuttosto occorre pensare che all'interno delle agglomerazioni saranno sempre presenti imprese che, più di altre, saranno capaci di trarre maggiori vantaggi dallo sfruttamento delle risorse collettive e della prossimità spaziale.

Secondo l'IMP le features spaziali di un luogo impattano in modo differente le imprese localizzate al suo interno. Questa evidenza richiama l'attenzione sulla necessità di investigare lo spazio come fenomeno eterogeneo - ossia come un'entità che, allo stesso tempo, viene creata e usata in modo differente dalle imprese co- locate (Baraldi et al., 2006). Lo spazio è quindi il risultato, e allo stesso tempo la fonte, delle dinamiche di interazione delle imprese: esso si configura come un fenomeno relativo al contenuto spaziale degli episodi di interazione che hanno luogo

tra gli attori di business; a sua volta lo sviluppo di tali interazioni sarà sensibili alla configurazione dello spazio contestuale, sia in senso relazionale che geografico.

Questo implica che il fenomeno spaziale va letto tenendo presenti le seguenti considerazioni: innanzitutto lo spazio è una dimensione che non influenza solamente la singola impresa, ma influenza anche il modo in cui l'impresa interagisce con le altre imprese e, quindi, influenza il modo in cui tali interazioni creano lo spazio contestuale al processo di business a livello network. Così lo studio dello spazio deve tener presente contemporaneamente la prospettiva della singola impresa, e la prospettiva del business network contestuale.

Al riguardo i ricercatori dell'IMP hanno sviluppato un approccio nuovo allo studio dello spazio: un approccio specificatamente business-oriented che si sviluppa a partire dall'analisi del processo di interazione tra imprese, attraverso il modello ARA. Il punto di vista adottato è quello del processo di sviluppo e utilizzo del livello delle risorse; in questo modo lo spazio viene visto come una combinazione sistemica di risorse (cioè come un sistema di risorse connesse tra loro), e il rapporto tra impresa e spazio viene tradotto nella capacità dell'impresa di avvantaggiarsi della dimensione spaziale attraverso lo sviluppo delle risorse in interazione. Questa approccio allo studio dell'impresa si basa sul lavoro di Penrose (1959) viene successivamente sviluppato in relazione al Industrial Network Approach da Håkansson e Waluszewski (2002).

Entrando nel dettaglio, diversi elementi tecnici, organizzativi, tangibili e intangibili, materiali e simbolici, possono essere considerati come risorsa dell'impresa nel momento in cui tali elementi vengono ad essere utilizzati strumentalmente nel processo di sviluppo. Una risorsa, infatti è tale per il suo valore d'uso, e tale valore si sviluppa in relazione al processo di interazione con la controparte di business. Quindi le risorse non hanno significato economico in sé, ma solo se appartenenti ad una costellazione fatta di combinazioni di diverse risorse; queste combinazioni implicano una funzionalità per la singola risorsa in un contesto di risorse, e dunque il suo valore d'uso in interazione. Lo spazio può essere approcciato come una risorsa in sé, dato che un'area circoscritta incorpora sempre al suo interno un numero di risorse tecniche e organizzative. Il valore del luogo in questo caso è dipendente dalla modalità di combinazione e di utilizzo di tali risorse tra due imprese co-localizzate. Così, al pari di un'organizzazione lo spazio diventa il

contenitore di una combinazione unica di risorse tanto da diventare un'unità di business dotata di significato all'interno della relazione tra le due imprese, e all'interno del network contestuale della diade come parte di una più ampi costellazione di risorse spaziali (Tunisini et al., 2003).

Differentemente da quanto visto nella ricerca precedente il Network Approach tematizza lo spazio geografico come risorsa all'interno di uno spazio relazionale - il business network - andando a vedere come i 'luoghi' (gli spazi locali) si configurino come combinazioni uniche di risorse attraverso il processo di interazione. Facendo un paragone con la scuola distrettuale italiana, si deve notare come le affinità tra i due approcci siano solamente di carattere marginale. Infatti, sebbene entrambe le scuole concorrano a riconoscere ai luoghi un valore/identità in termini di configurazioni produttive uniche (per la scuola distrettuale italiana il termine identità rappresenta meglio il valore unico espresso da determinati luoghi, poiché il termine ha una accezione generale che rimanda a qualità non solamente di carattere economico), tuttavia l'IMP riconosce che tali sistemi circoscritti (luoghi) siano semplicemente nodi di una rete spaziale più ampia di luoghi interdipendenti. Per questo motivo nessun luogo è mai autosufficiente, ne può auto-crearsi senza che si attivi una serie interazioni a livello network che porteranno un determinato spazio ad essere identificato con una combinazione unica di risorse. Naturalmente tali processi di interazione passeranno attraverso i confini del sistema locale, per creare la migliore combinazione a partire dalla costellazione di risorse del network. In questo modo lo spazio locale sarà il risultato del processo più ampio di interazione tra risorse di business che avrà luogo a livello network.

Quindi, se da un lato il pensiero dell'IMP invita a riflettere sulla natura 'aperta' dei sistemi di impresa (i distretti, i clusters, etc.) - sulla base della riconosciuta caratteristica di openess dello spazio relazionale, come è quello di business - dall'altro lato si capisce perché lo spazio sia stato osservato come restrizione e ostacolo nei lavori empirici della scuola. Lo spazio è una dimensione dell'interazione, e quindi è una dimensione che influenza il processo di combinazione di ogni risorsa. Considerando lo spazio una semplice distanza fisica che divide due risorse, è intuibile come le imprese possano avvantaggiarsi di questa risorsa tramite la co-locazione e l'agglomerazione. Tuttavia questa evidenza non è sempre verificata nella realtà geografica del business. Questo perché nello spazio della relazione altre

variabili, oltre la distanza, intervengono nella costruzione delle spazio di business sia come contesto, che come risorsa. Il merito della ricerca di stampo IMP è sicuramente quello di aver capovolto alcuni assunti di base propri della ricerca economica spaziale, suggerendo di andare a decifrare il comportamento spaziale delle imprese a partire dall'analisi del processo di interazione, guardando così il modo in cui le imprese sfruttano lo spazio in termini di risorsa, e come questo si combina con altre risorse nel processo di business. Questa visione dinamizza lo spazio nel processo di business, dandogli un valore contestuale e relativo al processo di interazione che emerge all'interno di un network di imprese. Da qui, lo spazio network, come spazio delle relazioni, non è uno spazio dai confini definibili, e per questo motivo non può più essere trattato come una dimensione assoluta, e analizzabile in sé. Tuttavia lo spazio riacquista la sua valenza territoriale e locale, nel momento in cui le imprese sfruttano questi elementi all'interno del processo di combinazione delle risorse. Ad esempio, anche il mercato del lavoro specializzato, e la knowledge che si accumula nelle interazioni sociali localizzate, sono risorse che partecipano alla costellazione unica di risorse presenti in un luogo, tuttavia il loro valore emerge all'interno del processo di combinazione con altre risorse, all'interno di un più ampio network. Ecco perché un territorio, in questo senso, non è in grado di esprimere un valore economico assoluto, e in sé, bensì potrà esprimere una costellazione di risorse che acquisirà un significato economico a partire dal particolare processo di attivazione e combinazione di queste risorse con altre risorse presenti nell'ampio network.

Dunque per l'IMP lo spazio come contesto rimanda al network di relazioni di un impresa. In senso stretto, è vero che un'impresa è inserita nel suo contesto dipendentemente dal livello di embedding relazionale che si ha con le proprie controparti di business. Al livello più allargato l'ambiente di business, è costituito da un ampio network di attori interdipendenti di livello business, sociale, istituzionale, che direttamente, e indirettamente, influenzano l'attività della singola impresa. Tuttavia se pensiamo allo spazio come geografia, allora esso può essere visto come pura distanza fisica che ostacola lo sviluppo delle relazioni e degli scambi tra imprese. Questo rapporto tra impresa e spazio geografico può essere letto dal punto di vista delle risorse di business. Le imprese si avvantaggiano dello spazio tramite il processo di combinazione delle risorse in interazione allo scopo di costruire

costellazioni uniche. Spesso i sistemi di impresa, come i clusters e i distretti, sono esempi di queste costellazioni uniche di risorse ma la loro creazione, come il loro sviluppo, non è riconducibile alle sole interazioni locali. Questi luoghi sono il frutto di interazioni di business che prendono luogo a livello nertwork: tali processi interattivi sono in grado di attraversare i confini delle imprese, delle singole relazioni, e delle strutture territoriali tradizionali, come città, regioni e nazioni, secondo una propria dinamica di embedding geografico.

3.10. Il processo di innovazione in Interazione nello spazio