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Il rogo funebre della tomba a cista del Tumulo

Nel documento Roghi funebri e riti funerari macedoni (pagine 145-149)

DAM V ELENI – T ERZOPOULOU 2012, 104-

BIBLIOGRAFIA K OTITSA – N AZLIS 2007, 269-276.

VII. I tumuli di Aghios Athanasios

VII.1 Il rogo funebre della tomba a cista del Tumulo

Località: Aghios Athanasios – antica Chalastra (?).

Denominazione tumulo/sepoltura: Tumulo III/tomba a cista monumentale. Data di rinvenimento/scavo: aprile 1994.

Descrizione della sepoltura: tomba a cista di grandi dimensioni costruita

interamente in blocchi di arenaria, con copertura orizzontale, ingresso rivolto ad E, falso prospetto intonacato di bianco (dim. tomba: 2,40 x 1,45 x 1,70); non vi è alcun indizio della presenza di assi lignee collocate sotto le quattro lastre orizzontali di copertura, rivestite all’interno di intonaco di color marrone chiaro (tavv. CLXVI, figg. 1-2). Nella tomba, presso la parete occidentale, in asse con l’entrata, si ergeva un basamento in muratura sul quale era stata deposta una

larnax in legno di cipresso rivestita di foglia d’argento, ben conservata, intatta dal

tempo e da mani profane. L’urna cineraria, decorata da due borchie recanti la stella macedone a sedici punte, conteneva la cremazione di una giovane donna. Tra gli oggetti del corredo di accompagno, a parte la ceramica, caratteristica della fine del IV sec. a.C., spicca uno skyphos in vetro. Le pareti della cista, ad eccezione di quella orientale dov’era sistemata l’entrata, erano decorate con intonaci colorati ripartiti in tre zone distinte, delle quali quella superiore, dipinta di bianco, recava la riproduzione di oggetti tipici dell’interno di un gineceo: bende per la decorazione del capo, due paia di calzature e, sulla parete W, proprio al di sopra del basamento con l’urna, la raffigurazione di una cassetta lignea resa di prospetto, sul coperchio della quale erano stati appoggiati due rotoli di papiro legati con uno spago – allusione allo status sociale della defunta312 (tav. CLXVII, fig. 3), forse una studiosa di musica. Si accedeva alla tomba tramite un dromos lungo 3 m orientato E-W; tre blocchi di calcare intatti ne sigillavano l’entrata. La sepoltura fu rinvenuta intatta.

Datazione sepoltura: fine del IV sec. a.C.

ROGO FUNEBRE (resti di incinerazione)

Ubicazione: di fronte all’entrata, appoggiati ai blocchi che sigillavano l’ingresso

alla tomba.

Giacitura: secondaria.

Descrizione: uno spesso accumulo di cenere e di materiale carbonioso, misto agli

oggetti offerti sul rogo, si estendeva presso l’ingresso della tomba, occupando l’intera larghezza - 3,25 metri - del dromos di accesso, ed arrivava fino all’altezza

312

TSIMBIDOU AVLONITI 2000, 551-557; EAD.2002a,92-93. È probabile che sopra la larnax d’argento fosse collocato un reale rotolo di papiro, disintegratosi con il tempo.

del secondo concio angolare che sigillava l’entrata. Manca la documentazione grafica e fotografica dell’accumulo, almeno nella bibliografia edita. Una volta portati a compimento i rituali per il seppellimento, e dopo che l’ingresso fu sigillato ermeticamente, i residui del rogo funebre furono trasportati dal luogo dell’incinerazione, non ritrovato durante lo scavo del Tumulo III, e furono ammassati ritualmente davanti all’entrata della tomba. Da ultimo venne ricostituito il settore orientale di Tumulo III.

Presenza di strutture: non determinabile. Il rinvenimento di mattoni quadrati

combusti in frammenti (dim.: 0,45 x 0,075 m) indica l’utilizzo di una sostruzione refrattaria per una migliore riuscita del rogo nonché di una superficie d’appoggio per il letto funebre.

Oggetti provenienti dal rogo:

Materiale fittile, usato nei rituali funerari e poi gettato tra le fiamme:

- Una lucerna a vernice nera a tre becchi, recante forti tracce di combustione (tav. CLXVIII, fig. 6).

- Una pisside con coperchio, decorata in stile “Pendice Occidentale”, recante forti tracce di combustione (tav. CLXVIII, fig. 7).

La defunta fu consegnata alle fiamme distesa su di una kline decorata in avorio. Decorazione della kline:

- Decorazione in vetro dei piedi della kline, tra cui ventiquattro occhi, molto rovinati dalla forza del fuoco, dieci placchette rettangolari, una placchetta romboidale, tre foglioline di anthemion, altri elementi irriconoscibili (tav. CLXVIII, fig. 8).

- Centinaia di piccoli frammenti in avorio, la maggior parte dei quali raggrinziti e deformati dal fuoco. Tra gli infiniti frammenti si sono distinte delle membra umane pertinenti la rappresentazione figurata del letto funebre, alcune delle quali lavorate quasi a tutto tondo, altre con il lato posteriore piatto ed inciso per una migliore adesione alla superficie lignea. Su alcune membra si conservano dei piccoli fori circolari, altre recano dei piccioli cilindrici per il fissaggio: piedi nudi destri e sinistri, su uno dei quali si distinguono le tracce colorate dei lacci delle calzature; mani che stringono i pugni, per maneggiare armi in altro materiale; frammenti di viso pertinenti a Sileni e ad esseri umani di genere maschile (tav. CLXIX, figg. 9-10).

- Una testina-ritratto integra di giovane uomo in avorio, conservata fino alla base del collo; la parte posteriore è piatta; conserva tracce di colorazione rossa; pertinente la decorazione figurata in avorio della kline (tav. CLXIX, fig. 11).

- Un frammento di una placchetta in avorio lavorata a contorno e ad alto rilievo raffigurante la testa di Eracle vista di prospetto provvista di leonté, legata sotto il mento con il “nodo di Eracle”; la superficie posteriore è piatta e la placchetta è

provvista di due piccoli fori per il fissaggio sul letto funebre313 (manca la documentazione fotografica).

Dai frammenti rimasti illesi dalle fiamme sembra evidente che ci fossero due diverse zone decorative sulle quali si svolgevano due distinte rappresentazioni figurate: una a carattere dionisiaco, l’altra raffigurante una scena di battaglia. Interessante è la placchetta con la raffigurazione di Eracle, un unicum come elemento decorativo della kline.

- Frammenti di decorazione in stucco dorato quali kymatia ionici e lesbi, astragali (manca la documentazione fotografica).

- Ventinove chiodi di bronzo (dim.: 0,029 m); utilizzati probabilmente per il fissaggio del rivestimento in pelle sulle traverse di legno della kline (manca la documentazione fotografica).

Genere del defunto incinerato: femminile.

I resti ossei combusti di una giovane donna, presumibilmente morta di parto, data alla fiamme con il feto che portava in grembo, erano stati attentamente raccolti dall’ustrinum, lavati e avvolti in un tessuto d’oro e di porpora, infine collocati in una larnax di legno di cipresso314 rivestita di foglia d’argento (tav. CLXVII, figg. 4-5), in accordo con usanze antichissime che sopravvivevano immutate in Macedonia. Un elaborato anello d’oro con castone in pasta vitrea accompagnava le ceneri.

Datazione incinerazione: fine del IV sec. a.C.

BIBLIOGRAFIA

TSIMBIDOU AVLONITI1994,233-234. TSIMBIDOU AVLONITI 1996,431.

TSIMBIDOU AVLONITI 2000.

TSIMBIDOU AVLONITI 2002a,92-93.

TSIMBIDOU AVLONITI 2005,91-93.

TSIMBIDOU AVLONITI 2007a, 172, 174-175.

IMMAGINI

Tav. CLXVI, fig. 1. La tomba a cista del Tumulo III, in corso di scavo (TSIMBIDOU

AVLONITI 2000,fig. 1, 568).

313

TSIMBIDOU AVLONITI 2000, 565-566, dis. 10.

314

Il cipresso era un albero associato a Plutone e carico sin dall’antichità di connotazioni funebri; contemporaneamente era noto per la sua grande resistenza e considerato incorruttibile; Tucidide (II, 34, 3) descrive il trasporto dei morti del primo anno della guerra del Peloponneso in casse di cipresso e Platone (Leggi V, 741c) riferisce che la traduzione delle Leggi per l’eternità deve essere incisa su tavolette di cipresso. Cfr. TSIMBIDOU AVLONITI 2000, 549.

Tav. CLXVI, fig. 2. Disegno ricostruttivo del falso prospetto della tomba (TSIMBIDOU

AVLONITI 2000,dis. 1, 545).

Tav. CLXVII, fig. 3. L’interno della tomba a cista (TSIMBIDOU AVLONITI 2000,fig. 2,

568).

Tav. CLXVII, fig. 4. La cassetta di legno di cipresso (TSIMBIDOU AVLONITI 2000,fig. 3,

569).

Tav. CLXVII, fig. 5. Il contenuto osseo della cassetta di legno (TSIMBIDOU AVLONITI

2000,fig. 4, 569).

Tav. CLXVIII, fig. 6. Lucerna a tre becchi (TSIMBIDOU AVLONITI 2000,fig. 11, 573, a

destra).

Tav. CLXVIII, fig. 7. Pisside decorata in stile “Pendice Occidentale” (TSIMBIDOU

AVLONITI 2000,fig. 11, 573, a sinistra).

Tav. CLXVIII, fig. 8. Elementi decorativi in vetro dei piedi della kline (TSIMBIDOU

AVLONITI 2000,fig. 12, 573).

Tav. CLXIX, fig. 9. Frammenti della decorazione figurata in avorio della kline (arti inferiori; TSIMBIDOU AVLONITI 2000,fig. 13, 574).

Tav. CLXIX, fig. 10. Frammenti della decorazione figurata in avorio della kline (arti superiori; TSIMBIDOU AVLONITI 2000,fig. 14, 574).

Tav. CLXIX, fig. 11. Testina di giovane uomo in avorio (TSIMBIDOU AVLONITI 2000,fig.

Nel documento Roghi funebri e riti funerari macedoni (pagine 145-149)