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La pira in situ della Tomba cd delle Palmette

Nel documento Roghi funebri e riti funerari macedoni (pagine 186-190)

DAM V ELENI – T ERZOPOULOU 2012, 104-

BIBLIOGRAFIA B ESSIOS 1983b, 276.

X. Le tombe a camera di Lefkadia-Mieza

X.1 La pira in situ della Tomba cd delle Palmette

Località: Lefkadia – antica Mieza.

Denominazione tumulo/sepoltura: tumulo senza denominazione/Tomba cd.

delle Palmette.

Data di rinvenimento/scavo: 1971.

Descrizione della sepoltura: tomba a doppia camera in blocchi di calcare, con

copertura a volta, di altezza maggiore nel vestibolo; orientata N-S con ingresso rivolto a S, era originariamente coperta da un basso tumulo413; si accedeva alla tomba, ubicata 100 m a NE della Tomba del Giudizio (tav. CXCVII, fig. 3), con un leggero piano inclinato che non poteva definirsi dromos414; l’ingresso era stato sigillato con sei blocchi di calcare. Le quattro semicolonne in ordine ionico della facciata, sorreggono un epistilio sul quale si erge un frontone, decorato con tre acroteri a palmetta di estrema raffinatezza (tav. CCIII, fig. 1). Il bianco domina come colore – ad imitazione del marmo - fino all’altezza dei capitelli, da dove esplode il colore. Sul timpano del frontone, è raffigurata dipinta una coppia semisdraiata (tav. CCIII, fig. 2), disposta frontalmente: a sinistra di chi entra, sta un uomo di mezza età con i capelli grigi; a destra una donna che si sostiene il mento con il palmo della mano; i loro sguardi non si incontrano. L’uomo tiene nella mano destra una chiave di un tempio, che suggerisce l’esercizio in vita di una funzione politica o religiosa. La coppia, riccamente vestita, potrebbe leggersi come evocazione dell’identità dei defunti sepolti all’interno della tomba; tuttavia non è da scartare l’ipotesi che possa trattarsi della rappresentazione degli dèi inferi, Ade e Persefone. Il soffitto voltato della stretta anticamera (dim.: 2,00 x 4,08 x 5,14 m), era stato interamente rivestito con una rappresentazione policroma dipinta con sei anthemia o palmette – da qui il nome della tomba – alternati a grossi fiori che ricordano ninfee; il groviglio vegetale sembra galleggiare sull’acqua, suggerendo un paesaggio del mondo infero (tav. CCIV, fig. 3). Una porta di marmo, trovata caduta sul pavimento del thalamos, metteva un tempo in comunicazione il vestibolo con la camera funeraria principale415, dotata di una banchina in muratura che occupava la parete occidentale (tav. CCIV, fig. 4); di fronte, lungo il muro orientale, era invece collocato un basamento in pietra con cavità rettangolare al centro416, destinato a ricevere una larnax contenente le ossa combuste del defunto – trovate sparse sul pavimento; il basamento era rivestito di lastre d’ardesia decorate con rametti d’ulivo dipinti (tav. CCV, figg. 5- 6). La sepoltura, saccheggiata più volte, ha restituito la preziosa decorazione in

413 Il tumulo aveva un’altezza di 2,50 m ed un diametro di 15-17 m. 414

I gradini con i quali oggi si accede alla tomba sono di costruzione recente.

415

Dim. camera: 5,10 x 4,07 x 4,95 m.

416

avorio di una kline in legno417, indice dell’elevato grado di ricchezza del proprietario della tomba.

Datazione sepoltura: fine del IV - inizio del III sec. a.C.

ROGO FUNEBRE (resti di incinerazione)

Ubicazione: dietro la tomba. Giacitura: primaria.

Descrizione: in occasione di lavori effettuati nei mesi di ottobre-novembre 1972,

si individuò una pira funebre in situ, ubicata dietro la tomba, ad 1 m dal suo muro di fondo settentrionale e ad una profondità di 0,25-0,30 m dal piano di superficie418. Lo strato carbonioso che la delimitava, aveva una forma rettangolare di dimensioni 2,00 x 4,00 x 0,30 m (tav. CCVI, fig. 7). Tra l’accumulo carbonioso, ricco di cenere, terreno combusto e legno carbonizzato, si rinvenne quello che rimaneva degli oggetti che erano stati offerti sul rogo.

Presenza di strutture: non determinabile. Oggetti provenienti dal rogo:

Il defunto venne probabilmente combusto disteso su di un semplice letto funebre, privo di decorazione, collocato in una bassa fossa terragna rettangolare, entro la quale doveva essere stata affastellata la legna per la combustione. Tra le stratificazioni carboniose si rinvennero numerosi frammenti di vasellame fittile di produzione locale, realizzato ad imitazione di prodotti ceramici attici.

Secondo K. Rhomiopolou419, il vasellame venne prima utilizzato per

l’espletamento dei rituali funerari e, successivamente, gettato sul rogo funebre420:

- Due piccoli frammenti ceramici con decorazione “Pendice Occidentale”, pertinenti coppe (tav. CCVI, fig. 8).

- Piccoli frammenti ceramici a vernice nera pertinenti kylikes e kantharoi (tav. CCVI, fig. 9).

- Due piattini da pesce frammentari a vernice nera lucida di diverse dimensioni, recanti forti tracce di combustione (tav. CCVII, figg. 10-11).

- Numerosi piattini da pesce in frammenti a vernice nera opaca, di diverse forme e dimensioni, recanti forti tracce di combustione (tav. CCVII-CCIX, figg. 12-16).

417

La kline era stata decorata con almeno tre fregi narrativi in avorio, di altezza differente; uno di essi presentava un tema a carattere dionisiaco mentre un altro recava scene di combattimento. Cfr.RHOMIOPOULOU 1973, 90-92; EAD. 2007b, 22; RHOMIOPOULOU –SCHMIDT DOUNAS 2010.

418

RHOMIOPOULOU –SCHMIDT DOUNAS 2010, 6.

419

RHOMIOPOULOU –SCHMIDT DOUNAS 2010, 100.

420

- Un askòs-guttus frammentario a v/n lucida, datato al 325-300 a.C. (tav. CCIX, fig. 17).

- Frammenti di kantharos a v/n lucida (tav. CCIX, figg. 18-19).

- Uno skyphos frammentario a v/n completamente distrutta dal calore del fuoco (tav. CCX, fig. 20).

- Frammenti di almeno tre anfore con puntale; probabilmente contenenti il vino per estinguere il rogo e per lavare le ossa combuste del defunto (non edite). - Un frammento di anfora con puntale, recante iscrizione dipinta ...]ΘΕ (tav. CCX, fig. 21).

- Un chiodo in ferro di grandi dimensioni (8-10 cm), utilizzato per il fissaggio degli elementi lignei del letto funebre (non edito).

- Fibre d’oro che decoravano un tessuto/telo purpureo che probabilmente doveva ricoprire il defunto disteso sul letto funebre (tav. CCX, fig. 22).

Genere del defunto incinerato: indeterminabile.

La presenza nel thalamos del basamento con cavità, che suggerisce la scelta della pratica funeraria dell’incinerazione a deposizione secondaria per la sepoltura del defunto dentro la tomba, trova conferma ed una corrispondenza diretta nella pira funebre in situ rinvenuta dietro la tomba. Vista l’assenza completa di armi, è verosimile che si tratti di una cremazione femminile.

Datazione incinerazione: fine del IV - inizio del III sec. a.C.

BIBLIOGRAFIA

RHOMIOPOULOU 1973.

RHOMIOPOULOU 1997,30-35. RHOMIOPOULOU 2007b,15-25.

RHOMIOPOULOU –SCHMIDT DOUNAS 2010, pira funebre: 6, 84-85, 100.

IMMAGINI

Tav. CCIII, fig. 1. Facciata della Tomba cd. delle Palmette (RHOMIOPOULOU –SCHMIDT

DOUNAS 2010, tav. 1, a colori).

Tav. CCIII, fig. 2. La decorazione dipinta del timpano (RHOMIOPOULOU – SCHMIDT

DOUNAS 2010, tav. 10, a colori).

Tav. CCIV, fig. 3. Il soffitto dipinto con palmette dell’anticamera (RHOMIOPOULOU –

SCHMIDT DOUNAS 2010, tav. 11, a colori).

Tav. CCIV, fig. 4. La banchina all’interno del thalamos (RHOMIOPOULOU –SCHMIDT

DOUNAS 2010, tav. 15 a colori, fig. 1 a sinistra, ).

Tav. CCV, fig. 5. Il basamento all’interno del thalamos (RHOMIOPOULOU –SCHMIDT

DOUNAS 2010, tav. 15 a colori, fig. 1 a destra).

Tav. CCV, fig. 6. La decorazione del basamento (RHOMIOPOULOU –SCHMIDT DOUNAS

Tav. CCVI, fig. 7. Ubicazione della pira in situ (RHOMIOPOULOU – SCHMIDT DOUNAS

2010, dis. 8).

Tav. CCVI, fig. 8. Due frammenti ceramici con decorazione “Pendice Occidentale” (RHOMIOPOULOU –SCHMIDT DOUNAS 2010, tav. 10, fig. 2).

Tav. CCVI, fig. 9. Frammenti ceramici a v/n di kantharoi e kylikes (RHOMIOPOULOU –

SCHMIDT DOUNAS 2010, tav. 11, fig. 1).

Tav. CCVII, figg. 10-11. Piattini da pesce a v/n lucida (RHOMIOPOULOU – SCHMIDT

DOUNAS 2010, tav. 10, figg. 4-5).

Tavv. CCVII-CCIX, figg. 12-16. Piattini da pesce a v/n opaca (RHOMIOPOULOU –

SCHMIDT DOUNAS 2010, tav. 10, figg.6-7; tav.11, figg. 2-3, 7 ).

Tav. CCIX, fig. 17. Askòs-guttus frammentario a v/n lucida (RHOMIOPOULOU –

SCHMIDT DOUNAS 2010, tav. 11, fig. 4).

Tav. CCIX, figg. 18-19. Frammenti di kantharos a v/n lucida (RHOMIOPOULOU –

SCHMIDT DOUNAS 2010, tav. 11, figg. 6-7).

Tav. CCX, fig. 20. Skyphos frammentario a v/n (RHOMIOPOULOU –SCHMIDT DOUNAS

2010, tav. 12, fig. 2).

Tav. CCX, fig. 21. Frammento di anfora con iscrizione dipinta (RHOMIOPOULOU – SCHMIDT DOUNAS 2010, tav. 12, fig. 1).

Tav. CCX, fig. 22. Fibre d’oro di tessuto (RHOMIOPOULOU –SCHMIDT DOUNAS 2010,

Nel documento Roghi funebri e riti funerari macedoni (pagine 186-190)