DAM V ELENI – T ERZOPOULOU 2012, 104-
VI. I tumuli dell’antica Aineia
VI.1 I resti del rogo funebre della Tomba I del Tumulo A
Località: Nea Michaniona – antica Aineia, Thessaloniki. Denominazione tumulo/sepoltura: Tumulo A/Tomba I. Data di rinvenimento/scavo: 1979.
Descrizione della sepoltura: tomba a cista con orientamento NW-SE; pareti,
pavimentazione e copertura in lastre di calcare (dim. int.: 1,52 x 1,12 x 1,04 m). Rinvenuta nell’area meridionale del Tumulo A, 5 m a SE dalla Tomba II. Ai fini della costruzione della tomba venne scavato nel terreno un piccolo corridoio di accesso, profondo 0,30 m il quale si allargava a formare la fossa rettangolare successivamente foderata con le lastre di calcare. La parte interna superiore delle pareti era rivestita con intonaco bianco e decorata con una fascia in semplice stile architettonico a dentelli; la parte inferiore era invece dipinta di rosso (tav. CXXVI, figg. 1-2). La tomba fu rinvenuta priva di corredo perché saccheggiata completamente in antico e in buona parte distrutta a causa dell’azione di un escavatore meccanico clandestino, utilizzato per la realizzazione di una cisterna per l’acqua. Il materiale archeologico datante proviene unicamente dalle stratificazioni carboniose relative ai resti del rogo funebre sparsi sulla tomba. In base alla stratigrafia indagata, la tomba risultava essere stata ricoperta in origine da un basso tumulo in terra ricoperto a sua volta dal più grande ed ultimo pluristratificato Tumulo A, insieme alle Tombe II e III ad essa precedenti. La Tomba I è la più recente delle tre sepolture.
Datazione sepoltura: fine del terzo quarto del IV sec. a.C.
ROGO FUNEBRE (resti di incinerazione)
Ubicazione: i resti del rogo funebre furono raccolti dal luogo dell’incinerazione e
sparsi in parte sulle lastre di copertura della tomba, in parte sul piano del piccolo corridoio di accesso alla sepoltura (tav. CXXVI, fig. 3) e in parte sulla superficie del terreno naturale, ad una quota più alta di 0,50 m, fino ad una distanza di 4 m ad E dalla stessa tomba.
Giacitura: secondaria. Il luogo dove è avvenuta l’incinerazione (ustrinum) relativa
alla Tomba I non è stato individuato all’interno dei limiti del Tumulo A.
Descrizione: stratificazioni carboniose senza una forma precisa. Il sottile strato
che si trovava sulle lastre di copertura variava dai 2 ai 10 cm di spessore mentre quello individuato sul terreno naturale aveva uno spessore di 4 cm ed arrivava fino ad una distanza di 4 m ad E della sepoltura. Mancano le dimensioni in estensione delle stratificazioni carboniose che possono essere ottenute per deduzione dalle dimensioni della stessa tomba. I resti del rogo posizionati originariamente sulle lastre di copertura della tomba furono rinvenuti sconvolti a
causa dell’azione dell’escavatore clandestino che aveva intercettato la sepoltura. Tra i cumuli del terreno smosso si individuarono pezzi di legno carbonizzato, cenere e carbone oltre a piccoli oggetti che recavano fortissimi segni di combustione e che erano stati offerti sulla pira. Furono invece rinvenuti in situ i resti del medesimo rogo funebre localizzati sul terreno naturale e all’interno del corridoio di accesso alla sepoltura (tav. CXXVI, fig. 3). Le stratificazioni erano ricche di carbone, cenere e pezzi di legno carbonizzato frammisti, anche in questo caso, a piccoli oggetti che recavano forti tracce di combustione. Le due stratificazioni in situ non presentano le dimensioni esatte, almeno nella bibliografia edita.
Presenza di strutture: non determinabile. Oggetti provenienti dal rogo:
- 1/8 di statere d’oro di Filippo II; rinvenuto tra i resti di pira ubicati all’interno del piccolo corridoio; sul recto è raffigurata la testa di Eracle rivolta di profilo verso destra, sul verso un kantharos con il nome del sovrano; conio dell’officina II di Pella con datazione tra il 340 e il 328 a.C. (tav. CXXVII, fig. 4).
Decorazione kline:
- Frammenti di piccoli elementi lavorati a rilievo in avorio, vetro e stucco dorato pertinenti la decorazione di una kline lignea che deve essere stata data alle fiamme insieme al defunto/a. Tra gli elementi in avorio vi sono alcuni frammenti relativi ad una testa di grifo (tav. CXXVII, fig. 5α), parti di foglioline d’acanto (tav. CXXVII, fig. 5β-γ) e di un kyma ionico (tav. CXXVII, fig. 5δ); tra gli elementi in vetro si sono conservati due placchette quadrate, parti di un occhio e di una voluta di
anthemion (tav. CXXVII, figg. 6-7); tra gli elementi in stucco dorato si sono
rinvenute parti di figure umane panneggiate (tav. CXXVIII, fig. 8).
- Chiodi in ferro a sezione quadrata di cui due recanti tracce di legno carbonizzato; data la loro notevole dimensione (circa 12 cm di lunghezza max.) dovevano probabilmente essere infissi agli angoli del letto funebre offerto alle fiamme insieme al defunto/a (tav. CXXVIII, figg. 9-10).
- Otto vaghi fittili dorati a forma di ghianda di cui cinque con superficie granulata a rilievo, rinvenuti tra i resti del rogo ubicati sul terreno naturale; secondo I. Vokotopoulou (VOKOTOPOULOU 1990, 21) non si tratta di vaghi di collana ma di
bottoni pertinenti ad abiti o ad alte calzature maschili; sono infatti assenti dalle Tombe II e III dello stesso Tumulo A attribuibili indubbiamente a sepolture femminili mentre sono presenti nella pira della Tomba IV del Tumulo B attribuibile con certezza ad un’incinerazione maschile (tav. CXXIX, fig. 12). Con molta probabilità devono essere generalmente pertinenti alla decorazione di
klinai, come potrebbe far ipotizzare il loro rinvenimento presso i piedi della kline
nella pira della Tomba IV del Tumulo B287. Decorazione cassetta lignea:
- Ottantuno piccoli chiodi in bronzo con la capocchia grande: a causa della loro piccola dimensione (tra i 2 e i 4 cm) dovevano avere un carattere decorativo piuttosto che funzionale ed essere pertinenti alla decorazione di una cassetta lignea. In effetti, le ossa incinerate, raccolte dal rogo funebre, furono probabilmente deposte in un recipiente ligneo all’interno della tomba (tav. CXXVIII, fig. 11); il saccheggio non ha permesso un’identificazione precisa della tipologia dell’urna cineraria.
- Cuneo in ferro (manca la documentazione fotografica). Vasellame metallico:
- Frammenti di vasi d’argento (tav. CXXIX, fig. 13α, β, γ).
- Frammento di anello d’argento usato come base per un vaso (tav. CXXIX, fig. 13δ).
Ornamento del defunto:
- Frammenti di lamine d’argento dorato lavorate a sbalzo pertinenti alla decorazione di indumenti (manca la documentazione fotografica).
- Frammenti minuti di bronzo e frutti fittili dorati pertinenti ad almeno due corone funebri di mirto (manca la documentazione fotografica).
Genere del defunto incinerato: non attribuibile con certezza. Datazione incinerazione: fine del terzo quarto del IV sec. a.C.
BIBLIOGRAFIA
VOKOTOPOULOU 1988,25-26.
VOKOTOPOULOU 1990,16-22, 131.
VOKOTOPOULOU 2001, 397-398.
IMMAGINI
Tav. CXXVI, fig. 1. La Tomba I del Tumulo A (VOKOTOPOULOU 1990,tav. 7β).
Tav. CXXVI, fig. 2: Lastra di calcare con decorazione a dentelli (VOKOTOPOULOU
1990,tav. 8γ).
Tav. CXXVI, fig. 3.Resti di rogo sul piano del corridoio di accesso (VOKOTOPOULOU
1990, tav. 8β).
Tav. CXXVII, fig. 4.1/8 di statere d’oro di Filippo II (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 9β). Tav. CXXVII, fig. 5.Elementi decorativi in avorio (VOKOTOPOULOU 1990,tav. 9α).
Tav. CXXVII, fig. 6. Elementi decorativi in vetro di forma quadrata (VOKOTOPOULOU
1990,tav. 9γ).
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Tav. CXXVII, fig. 7. Elementi decorativi in vetro (anthemion) (VOKOTOPOULOU 1990,
tav. 9δ).
Tav. CXXVIII, fig. 8. Elementi decorativi in stucco dorato (VOKOTOPOULOU 1990,tav.
10α).
Tav. CXXVIII, fig. 9. Chiodi in ferro a sezione quadrata (VOKOTOPOULOU 1990,tav.
11β).
Tav. CXXVIII, fig. 10: chiodi in ferro a sezione quadrata (VOKOTOPOULOU 1990,tav.
11γ).
Tav. CXXVIII, fig. 11. Chiodi in bronzo (VOKOTOPOULOU 1990,tav. 10β).
Tav. CXXIX, fig. 12. Otto vaghi fittili dorati (VOKOTOPOULOU 1990,tav. 10γ).
Tav. CXXIX, fig. 13. Frammenti di vasi e base ad anello d’argento (VOKOTOPOULOU