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La pira in situ della Tomba cd di Lyson e Kallikles

Nel documento Roghi funebri e riti funerari macedoni (pagine 190-194)

DAM V ELENI – T ERZOPOULOU 2012, 104-

BIBLIOGRAFIA B ESSIOS 1983b, 276.

X. Le tombe a camera di Lefkadia-Mieza

X.2 La pira in situ della Tomba cd di Lyson e Kallikles

Località: Lefkadia – antica Mieza.

Denominazione tumulo/sepoltura: tumulo senza denominazione/Tomba cd. di

Lyson e Kallikles.

Data di rinvenimento/scavo: 1942.

Descrizione della sepoltura: tomba costruita in blocchi di calcare con

orientamento N-S, ubicata 400 m a SW della tomba Kinch (tav. CXCVII, fig. 3; tav. CCXI, fig. 1). La facciata rivolta a S, era priva di decorazione, ad eccezione che per un frontoncino, lavorato a bassorilievo con tre acroteri, disposto a coronamento di un’entrata sigillata da due grossi blocchi di pietra, modellati all’esterno ad imitazione di un falso portale (tav. CCXI, fig. 2). Un dromos conduceva alla sepoltura che consisteva inizialmente in uno stretto vestibolo quadrangolare dalle dimensioni molto esigue421 con copertura orizzontale, sul cui lato orientale era stato dipinto un bacino lustrale pieno d’acqua, mentre su quello occidentale era raffigurato un altare con serpente rampicante, simbolo ctonio (tav. CCXII, figg. 3-4). Le due immagini parlanti sono evocative dei rituali funerari, quello della purificazione e quello del sacrificio, praticati in onore dei defunti. Sull’architrave dell’ingresso, che conduceva dal piccolo vestibolo alla camera funeraria principale422 dotata di una copertura voltata, era stata apposta un’iscrizione che dichiarava in caratteri dipinti di rosso che quella era la tomba di Lyson e Kallikles, figli di Aristofane, per i quali e dai quali probabilmente era stata costruita (tav. CCXII, fig. 5). Entrando nel thalamos si aveva la sensazione di essere nel mezzo di un portico dipinto, reso in prospettiva: su di un alto basamento si innalzavano quattordici pilastri coronati da capitelli ionici, addobbati con bende ed ampie ghirlande cariche di melograne; sul soffitto a volta si stagliavano i profili dipinti di bastioni merlati, probabile influenza dei ricami di arazzi e tappeti. Nello spazio definito dalle lunette semicircolari dei muri brevi erano stati raffigurati elmi, spade, scudi, schinieri e trofei, rivelando lo

status di guerrieri dell’esercito macedone dei fratelli Lyson e Kalliles, morti

probabilmente in battaglia (tav. CCXIII, figg. 6-7). Ventidue nicchie423 quadrangolari erano state scavate in doppio filare nelle pareti E, N ed W della camera ed ospitavano, all’interno di pissidi, le ceneri dei membri femminili e maschili di quattro generazioni di una stessa famiglia424, tra cui anche quelle

421

Dim. int. vestibolo: 0,88 x 0,91 x 1,77 m.

422

Dim. int. camera: 3,92 x 3,05 x 3,64 m.

423 Le nicchie (0,35 x 0,36 x 0,33 m) erano state chiuse inizialmente da placche in argilla. La fila

superiore era destinata agli uomini, quella inferiore alle donne; cinque di esse non erano state utilizzate.

424

degli stessi Lyson e Kallikles, come indicavano le iscrizioni dipinte dei nomi dei defunti incinerati apposte sopra le cavità. La tomba, rinvenuta saccheggiata, fu scavata da Ch. Makaronas, allora Ispettore alle Antichità, il quale si imbatté in una situazione di completo disastro poiché le nicchie erano state aperte dai tombaroli e le pissidi, usate come cinerari, disperse in frammenti sul pavimento insieme alle ossa combuste e i pochi oggetti di corredo rimasti; asportando il riempimento del dromos, all’altezza della facciata della tomba, si mise in luce un’idria fittile che conteneva una cremazione di un uomo di età avanzata, insieme ad una fibula e due spilloni in ferro425.

Datazione sepoltura: fine del III – inizio del II sec. a.C.

ROGO FUNEBRE (resti di incinerazione)

Ubicazione: dietro la tomba. Giacitura: primaria.

Descrizione: l’incinerazione dei defunti era stata effettuata in un luogo deputato

alla combustione, ubicato posteriormente alla tomba, presso la metà orientale del suo muro di fondo settentrionale (tav. CCXIV, fig. 8); la pira in situ, rinvenuta disturbata, aveva mantenuto una forma quadrangolare, di dimensioni 3,50 m (in direzione N-S) e 3,00 m (in direzione E-W)426. Gli accumuli carboniosi presentavano numerose sovrapposizioni relative a distinte cremazioni (come indicano le lettere α-η del disegno di Makaronas), miste a frammenti di vasi e statuette fittili427, legno carbonizzato, chiodi in ferro428 a forma di T, pezzi di mattoni crudi e di intonaco pertinenti la distruzione di una recinzione. Non è stato possibile stabilire qualsiasi sequenza cronologica tra le cremazioni. I numeri 1, 2 e 3 dello stesso disegno, trovato privo di una legenda, potrebbero indicare raggruppamenti di oggetti.

425

La notizia del rinvenimento è presente nella relazione di scavo scritta dallo stesso Makaronas ma non è stata pubblicata in MAKARONAS 1941-1952, 634-636;l’idria con il suo contenuto è

andata dispersa; cfr.MILLER 1993, 77.

426

Il disegno fatto da Makaronas della pira funebre in situ manca delle misure dello spessore dello strato carbonioso probabilmente perché non venne scavato nella sua interezza. Cfr. MILLER

1993, tav. 2.

427

Le statuette fittili, di tipologia e numero indefiniti, non sono state rinvenute nei magazzini del Museo Archeologico di Salonicco dove inizialmente pervennero nel 1951 insieme agli altri oggetti trovati nello scavo della tomba; risultano quindi disperse. La stessa S. Miller condusse nel 1984 delle ricerche nei magazzini del Museo dove individuò invece la pisside e la coppa provenienti dalla pira. Cfr. MILLER 1993, 22-26.

428

I numerosi chiodi in ferro, la cui presenza è indicata dal disegno, potrebbero essere pertinenti ai catafalchi o ai letti funebri lignei sui quali erano stati deposti i defunti durante i rispettivi roghi funebri.

Presenza di strutture: recinzione in mattoni crudi intonacati di bianco

delimitante l’area delle pire funebri429, rinvenuta in pezzi tra le stratificazioni carboniose. Due mattoni crudi430, disposti con orientamento N-S (indicati con la lettera γ) potrebbero essere appartenuti tanto alla recinzione-delimitazione dei roghi funebri, indicandone una parte dell’originaria precisa disposizione prima del disturbo, quanto fungere da supporto, nel caso di un terreno digradante, per un eventuale piattaforma lignea sulla quale era stato probabilmente disposto il letto funebre con il defunto, accompagnato dalle offerte431.

S. Miller, mettendo in relazione la documentazione di scavo, consegnata da Makaronas all’Eforia di Pella al momento del suo congedo, con gli oggetti rinvenuti nello scavo del 1942, conservati nei magazzini del Museo Archeologico di Salonicco dal 1951, riuscì ad individuare due degli oggetti offerti su uno dei roghi funebri allestiti dietro la Tomba di Lyson e Kallikles.

Oggetti provenienti dal rogo:

- Un corpo di pisside frammentaria a v/n, di piccole dimensioni, mancante del coperchio e recante forti tracce di combustione432; la pisside è del Tipo A e può datarsi dalla metà del III fino a tutto il II sec. a.C. (tav. CCXIV, fig. 9).

- Una coppa frammentaria a v/n, modellata a rilievo sulla superficie esterna, recante forti tracce di combustione433; può datarsi all’inizio del II sec. a.C. (tav. CCXIV, fig. 10).

- Statuette fittili; andate disperse434 (non edite).

Genere del defunto incinerato: indeterminabile. Si può facilmente ipotizzare che

alcune cremazioni contenute nelle pissidi cinerarie rinvenute dentro la tomba abbiano una diretta corrispondenza con i residui dei roghi funebri in situ individuati all’interno dell’installazione in mattoni crudi.

Datazione incinerazione: fine del III – inizio del II sec. a.C.

BIBLIOGRAFIA

MAKARONAS 1941-1952, 634-636.

MILLER 1993, per la pira: 24, 61-65, 76-77, 117 con ricca bibliografia precedente

sulla tomba. TOURATSOGLOU 2004, 207-208. RHOMIOPOULOU 2007b, 22-25. WALTER 1943, 328-329. 429 M AKARONAS 1941-1952, 636. 430

Dim. mattoni: 0,45 x 0,10 m, sulla base della scala del disegno di Makaronas. Cfr. MILLER 1993, 61. 431 Cfr. § VI.4. 432 MILLER 1993, 76. 433 MILLER 1993, 77. 434 MILLER 1993, 77.

IMMAGINI

Tav. CCXI, fig. 1. Pianta della tomba, orientamento N-S (MILLER 1993, tav. 4b).

Tav. CCXI, fig. 2. La facciata della Tomba cd. di Lyson e Kallikles (MILLER 1993, tav.

3).

Tav. CCXII, fig. 3. Bacino lustrale, pittura del vestibolo (MILLER 1993, tav. 11b).

Tav. CCXII, fig. 4. Altare, pittura del vestibolo (MILLER 1993, tav. 11c). Tav. CCXII, fig. 5. Architrave con iscrizione dipinta (MILLER 1993, tav. 11a).

Tav. CCXIII, fig. 6. Camera sepolcrale, lunetta Sud (MILLER 1993, tav. 9a).

Tav. CCXIII, fig. 7. Camera sepolcrale, lunetta Nord (MILLER 1993, tav. 9b).

Tav. CCXIV, fig. 8. Ubicazione della pira funebre in situ (MILLER 1993, tav. 2). Tav. CCXIV, fig. 9. Corpo di pisside (MILLER 1993, tav. 22k).

Nel documento Roghi funebri e riti funerari macedoni (pagine 190-194)