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La pira in situ della Tomba IV del Tumulo B

Nel documento Roghi funebri e riti funerari macedoni (pagine 130-136)

DAM V ELENI – T ERZOPOULOU 2012, 104-

BIBLIOGRAFIA K OTITSA – N AZLIS 2007, 269-276.

VI.4 La pira in situ della Tomba IV del Tumulo B

Località: Nea Michaniona – antica Aineia, Thessaloniki. Denominazione tumulo/sepoltura: Tomba IV/Tumulo B. Data di rinvenimento/scavo: 1979.

Descrizione della sepoltura: tomba a cista, orientata NW-SE, con pareti costituite

da mattoni crudi rivestiti di intonaco di colore rosso (dim. int.: 1,68 x 0,76 x 1,28 m); ricoperta con tre lastre di calcare di dimensione irregolare; lo spazio tra le lastre di copertura, sporgenti rispetto al terreno, e la fossa sepolcrale, era stato colmato con mattoni crudi; il pavimento era stato intonacato di bianco. La tomba venne trovata completamente saccheggiata per mezzo di un tunnel sotterraneo: del corredo non rimasero altro che i frammenti di una corona di bronzo dorato, due anthemia di bronzo appartenenti ad un vaso, pochissimi frustuli di ossa umane combuste recanti tracce di ossidazione di bronzo, indicazione della natura dell’urna che un tempo le conteneva. Pochi metri ad W della sepoltura si misero in luce i resti della corrispettiva pira funebre in situ. Il Tumulo B ricopriva sia la Tomba IV che la pira adiacente corrispondente (tav. CXLIII, figg. 1-2). Dato il completo saccheggio della tomba, il materiale archeologico datante proviene pertanto unicamente dalle stratificazioni relative al rogo funebre rinvenuto in giacitura primaria ad W della medesima sepoltura.

Datazione sepoltura: fine del terzo quarto del IV sec. a.C., di poco successiva alla

Tomba I del Tumulo A.

ROGO FUNEBRE (resti di incinerazione)

Ubicazione: 3,5 m ad W della Tomba IV, sotto il Tumulo B. Giacitura: primaria.

Descrizione: il materiale ligneo e le ceneri disegnavano una sorta di area

carboniosa di forma rettangolare (dim.: 4,80 x 3,70 m), disposta parallelamente alla Tomba IV e risultante dall’esito della combustione di tronchi di piccoli alberi e di una sorta di piattaforma funebre in assi lignee alla quale appartenevano gli abbondanti chiodi di ferro trovati lungo il perimetro dell’area (tav. CLIII, fig. 36). Prima dell’accatastamento del materiale combustibile, la superficie del terreno era stata lisciata e livellata; era stato inoltre risparmiato un piccolo cordolo terroso di separazione (alto 0,30-0,40 m e lungo 7, 30 m), sistemato lungo il margine orientale della zona deputata alla cremazione, ubicato parallelamente e ad una distanza di 2 m dalla Tomba IV (tav. CXLIII, fig. 3). Lo stesso spazio delimitato venne successivamente bagnato in modo tale da creare un battuto argilloso; quando il terreno era ancora fresco, il carro da trasporto del defunto arrivò sul posto, come testimoniano i solchi paralleli lasciati dalle sue ruote sulla

superficie piana del terreno biancastro, subito a N della pira (tav. CXLIV, fig. 4). Sul lato meridionale dell’area due mattoni quadrati (dim.: 0,40 x 0,40 x 0,07 m) delimitavano gli angoli dello spazio rettangolare; erano stati collocati probabilmente per la messa a livello della piattaforma, fatto che indicherebbe una persistente leggera pendenza del terreno nel punto in questione (tav. CXLIV, fig. 5). Presso l’angolo NE, nella posizione corrispondente al mattone quadrato SE, fu messa in luce sul terreno l’impronta del piede della piattaforma (dim.: 0,21 x 0,12 m); ad W del solco, due linee parallele distanti tra loro 0,25 m costituivano probabilmente traccia della traversa di legno della stessa piattaforma (tav. CXLV, fig. 8). Tra le stratificazioni carboniose si rinvennero interi tronchi carbonizzati di alberi, evidenza del fatto che le fiamme vennero estinte con acqua per effettuare la collezione delle ossa, prima che si incinerassero completamente (tav. CXLIV, fig. 6). Quando i pezzi di legno carbonizzato erano ancora umidi, si gettò un cumulo di terra lungo il lato meridionale del rogo semiestinto; il settore risultava in effetti sigillato da argilla dura (spessore 0,01-0,02 m) che si era creata per il contatto dell’ammasso di terreno con i carboni bagnati (tav. CXLV, fig. 7). Il duro strato argilloso copriva, esternamente all’area rettangolare verso meridione, alcuni rami frondosi non bruciati. Il defunto, vestito di ornamenti personali e accompagnato da oggetti di sua proprietà, venne dato alle fiamme disteso su di una kline di legno impreziosita con elementi decorativi in vetro ed avorio, deposta a sua volta sopra la piattaforma che allo stesso tempo fungeva da basamento e da ulteriore combustibile per la realizzazione del rogo, insieme a numerosi tronchi d’albero di piccole dimensioni collocati sotto di essa. La presenza di una kline venne dedotta dal rinvenimento della decorazione pertinente ai due piedi anteriori del mobile, distanti tra loro 2 metri, individuati sul alto orientale dell’area rettangolare (tav. CXLV, fig. 8). Il rogo funebre del Tumulo B fu realizzato per un’unica incinerazione; non ci sono elementi che suggeriscano un secondo utilizzo della medesima zona. Numerosi piccoli oggetti si rinvennero combusti tra le stratificazioni carboniose.

Presenza di strutture: allestimento preparatorio di un’area a cielo aperto;

livellazione ed aspersione con acqua del terreno, creazione di un dosso terroso (alto 0,30-0,40 m e lungo 7,30 m) con funzione di delimitazione dell’area crematoria; collocazione di due mattoni quadrati (dim.: 0,40 x 0,40 x 0,07 m) sul lato meridionale dell’area rettangolare ai fini della messa a livello del feretro. Sull’area in questione venne collocata una piattaforma in assi lignee sulla quale si depose il feretro.

Oggetti provenienti dal rogo:

- Coppa per attingere (kyathos monoansato) a vernice nera; all’interno presenta una decorazione con quattro anthemia a stampo disposti a croce (tav. CXLVI, fig. 9).

- Frammento di lama di ferro di piccolo coltello, leggermente ricurvo (tav. CXLVI, fig. 10).

- Frammenti di due strigili in ferro di cui uno rinvenuto attaccato alla lama del coltello suddetto, nel settore settentrionale dell’area rettangolare; il secondo invece fu individuato 1,50 m più a S rispetto al primo (tav. CXLVI, fig. 11).

- Frammenti di vaso d’argento (tav. CXLVI, fig. 12).

- Vaghi o grani fittili dorati a forma di ghianda (in numero di centotre), di cui quarantacinque con decorazione granulata. Molti di essi furono rinvenuti presso i piedi della kline funebre di legno, altri a S della corona funebre localizzata nel settore N del rogo. Questa tipologia di oggetto si incontra solo nelle tombe maschili, ma è probabile che formassero delle collane decorative appese alle estremità dei letti funebri (tav. CXLVII, figg. 13-14).

- Dischetti-bottoni fittili dorati (in numero di centodiciotto) di cui novantasette integri, dotati sul retro di anello di bronzo per la cucitura; sul davanti recano una decorazione a rilievo con la protome di Atena in due diverse versioni, quella dell’Atena Promachos ed quella dell’Atena Parthenos (tavv. CXLVII-CXLVIII, figg. 15-16). È molto probabile che i dischetti fossero cuciti su abiti, usati ad esempio come bottoni sulle maniche di pepli o sui bordi di tuniche e mantelli, come decorazione di arazzi/teli nelle tombe a camera, prodotti sostitutivi di quelli più lussuosi in oro (vedi i dischetti in oro rinvenuti nell’anticamera delle Tomba II di Verghina; ANDRONIKOS 1984, 178, figg. 143-144). A mio avviso dovevano costituire, nel caso specifico delle incinerazioni, la decorazione di grandi tessuti che andavano a ricoprire i defunti, i letti funebri sui quali giacevano, e le offerte a loro destinate, prima di essere dati alle fiamme. Si trovano spesso in grande numero in molte sepolture macedoni sia ad inumazione che ad incinerazione a deposizione secondaria, sia maschili che femminili.

- 1/8 di statere d’oro di Filippo II: sul recto è raffigurata di profilo la testa di Eracle, rivolta verso destra; sul verso un tridente e alla sua sinistra il nome ΦΙΛΙΠΠΟΥ. Conio dell’officina II di Pella con datazione tra il 340-336 e il 328 a.C. (tav. CXLVIII, fig. 17). Obolo per Caronte.

- Frammenti pertinenti ad almeno tre corone bronzee dorate (foglie in bronzo, frutti fittili dorati, parti del cerchietto in osso), di cui due collocate rispettivamente ai limiti settentrionali e meridionali della pira, semidistrutte dalla forza del fuoco; dovevano essere state appese alle estremità della kline (tavv. CXLVIII-CXLIX, figg. 18-20).

- Oggetto in piombo a forma di mezzaluna, semidistrutto dalla forza del fuoco (manca la documentazione fotografica).

Decorazione kline:

- Decorazione del piede meridionale (A) della kline in legno (tav. CXLIX, fig. 21), nella fattispecie: tre occhi in vetro; quattro placchette quadrangolari ed una rettangolare allungata in vetro (tav. CXLIX, fig. 22); cinque foglioline di anthemion in vetro (tav. CL, fig. 23) che si rinvennero distanti 10 cm dalle grandi eliche d’avorio della parte superiore del piede della kline; frammenti di eliche e placchette d’avorio (tavv. CL-CLI, figg. 24-27); kyma ionico in osso (tav. CLI, fig. 28).

- Piccoli chiodi in bronzo rinvenuti presso i piedi anteriori (A e B) della kline in legno (tav. CLII, fig. 30).

- Chiodi in ferro con capocchia triangolare rinvenuti presso i piedi anteriori (A e B) della kline in legno (tav. CLII, fig. 31).

- Decorazione del piede settentrionale (B) della kline in legno (tav. CLII, fig. 32), nella fattispecie: frammenti di sottilissime placchette d’avorio, di kyma ionico e di piccole volute in osso (tavv. CLII-CLIII, figg. 33-34); sembra che il piede settentrionale abbia subito una maggiore combustione di quello meridionale. - Cono in ferro, rinvenuto nel settore settentrionale del rogo, vicino allo strigile; potrebbe trattarsi della bocca di un aryballos di pelle (tav. CLIII,fig. 35).

- Chiodi in ferro, rinvenuti ai quattro angoli della piattaforma funebre e ad essa pertinenti (tav. CLIII, fig. 36).

- Pezzi di tronchi carbonizzati di piccoli alberi (latifoglie, tav. CXLIV, fig. 6) ammassati sotto la piattaforma per la combustione.

- Tre monete di bronzo illeggibili e deformate (manca la documentazione fotografica).

Genere del defunto incinerato: maschile.

Datazione incinerazione: fine del IV sec. a.C.; venne effettuata probabilmente

poco tempo dopo la realizzazione dell’incinerazione relativa alla Tomba I del Tumulo A tra i cui resti si rinvenne lo stesso tipo di conio.

BIBLIOGRAFIA

VOKOTOPOULOU 1988, 28-29.

VOKOTOPOULOU 1990, 78-85.

VOKOTOPOULOU 2001, 400-401.

IMMAGINI

Tav. CXLIII, fig. 1. La Tomba IV (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 46β).

Tav. CXLIII, fig. 2. La pira funebre ad W della Tomba IV (VOKOTOPOULOU 1990, tav.

46α).

Tav. CXLIII, fig. 3. La pira funebre e il cordolo terroso ad E (VOKOTOPOULOU 1990,

Tav. CXLIV, fig. 4. I solchi delle ruote del carro funebre (VOKOTOPOULOU 1990, tav.

47γ).

Tav. CXLIV, fig. 5. I mattoni quadrati a S del rogo (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 48α).

Tav. CXLIV, fig. 6. I tronchi carbonizzati di piccoli alberi (VOKOTOPOULOU 1990, tav.

48β).

Tav. CXLV, fig. 7. Strato di argilla dura a S del rogo (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 48γ). Tav. CXLV, fig. 8. Indicazione dell’ubicazione dei piedi della kline e della piattaforma funebre (VOKOTOPOULOU 1990, dis. 40, 79).

Tav. CXLVI, fig. 9. Kyathos a vernice nera (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 49α-β).

Tav. CXLVI, fig. 10. Lama in ferro di piccolo coltello (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 49γ).

Tav. CXLVI, fig. 11. Parte di strigile in ferro (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 49δ).

Tav. CXLVI, fig. 12. Frammenti di vaso d’argento (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 49ε).

Tav. CXLVII, figg. 13-14. Vaghi fittili dorati a forma di ghianda (VOKOTOPOULOU

1990, tav. 50α-β).

Tav. CXLVII, fig. 15. Dischetti-bottoni fittili dorati (VOKOTOPOULOU 1990, tav.50γ).

Tav. CXLVIII, fig. 16. Disegno dei dischetti-bottoni fittili dorati (VOKOTOPOULOU

1990, dis. 42, 82).

Tav. CXLVIII, fig. 17. 1/8 di statere d’oro di Filippo II (VOKOTOPOULOU 1990, tav.

51β).

Tav. CXLVIII, fig. 18. Frutti fittili dorati di corone funebri (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 51α).

Tavv. CXLVIII-CXLIX, figg. 19-20. Resti di corone funebri di bronzo dorato (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 51γ,ε).

Tav. CXLIX, fig. 21. I resti della decorazione del piede A della kline di legno (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 52α).

Tav. CXLIX, fig. 22. Occhi e placchette di vetro pertinenti la decorazione del piede Α (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 51στ).

Tav. CL, fig. 23. Foglioline di anthemion in vetro pertinenti la decorazione del piede A (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 51δ).

Tavv. CL-CLI, figg. 24-27. Frammenti in avorio, pertinenti la decorazione del piede A (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 52β-ε).

Tav. CLI, fig. 28. Kyma ionico in osso (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 52στ).

Tav. CLI, fig. 29. Disegno ricostruttivo del piede (A) meridionale della kline (VOKOTOPOULOU 1990, dis. 43, 83).

Tav. CLII, fig. 30. Chiodi in bronzo (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 53α).

Tav. CLII, fig. 31. Chiodi in ferro (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 53β).

Tav. CLII, fig. 32. I resti della decorazione del piede settentrionale (B) della kline di legno (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 53γ).

Tavv. CLII-CLIII, figg. 33-34. Volute in osso, pertinenti la decorazione del piede B (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 53ε-στ).

Tav. CLIII, fig. 35. Cono in ferro, probabile inboccatura di un recipiente in pelle (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 53δ).

Tav. CLIII, fig. 36. Chiodi in ferro pertinenti la piattaforma in assi lignee (VOKOTOPOULOU 1990, tav. 53ζ).

Nel documento Roghi funebri e riti funerari macedoni (pagine 130-136)