alle scelte di utilizzo e consumo di servizi digitali della persona (es. operatore telefonico e di posta elettronica).
6.1.3
Impatto del caso Facebook e Cambridge Analytica
In base alla domanda di ricerca posta dall’indagine, nel questionario è stata inserita una sezione interamente dedicata al caso Facebook e Cambridge Analytica con l’obiettivo di analizzare gli effetti che la vicenda ha avuto sull’abituale uso del social. L’argomento è stato introdotto con una breve presentazione dei fatti, da cui sono state sviluppate cinque domande volte a individuare il punto di vista degli iscritti al sito e le loro prime reazioni. Il caso Facebook e Cambridge Analytica è stato considerato particolarmente signi icativo per lo studio del privacy paradox in quanto consiste nel più importante attacco realizzato inora, contro uno dei social network più diffusi al mondo. L’evento ha infatti palesato i rischi della condivisione di dati sensibili online, diffondendo un senso di incertezza anche verso i siti web. La raccolta dei dati primari è avvenuta tra maggio e giugno del 2018, dunque a solo un paio di mesi dalla diffusione della notizia e nel corso dell’entrata in vigore della nuovo regolamento europeo per la protezione dei dati (GDPR).
15. Conoscevi la notizia citata?
● Sì, ho letto qualche articolo 85 47%
● Sì, ne ho sentito parlare 92 51%
● No, per niente 5 3%
16. Qual è stata la tua prima reazione alla notizia?
● Interesse: ho cercato di approfondire la notizia 55 30%
● Stupore: mi ha colpito ma non ho approfondito l’argomento 94 52%
● Indifferenza: non credo che sia un fatto particolarmente importante 28 15%
17. Dopo quanto avvenuto, è cambiato il tuo modo di usare Facebook?
● Intendo eliminare il mio account Facebook 2 1% ● Ho fatto delle modifiche alla gestione dei miei dati personali 46 23%
● Uno Facebook come prima 120 61%
● Ho iniziato a usare di più altri social a cui sono iscritto 20 10%
● Altro 9 5%
18. A quali altri social network sei iscritto?
● Youtube 114 58% ● Twitter 69 35% ● Instagram 172 87% ● Google + 63 32% ● LinkedIn 67 34% ● Pinterest 68 35% ● Snapchat 44 22% ● VERO 4 2%
● Nessuno delle precedenti 7 4%
● Altro 4 2%
19. Credi una cosa simile possa ripetersi in futuro?
● Sì 156 79%
● No 4 2%
● Non so 37 19%
Da quanto emerge dai risultati dei questionari, la maggioranza degli individui coinvolti nel campione conosceva la notizia in questione, in parte per passaparola e in parte informandosi presso qualche agenzia di stampa. Il 30% ha dimostrato un profondo interesse per l’argomento, dichiarando di aver approfondito la notizia, mentre, oltre la metà degli individui ne è rimasta semplicemente stupita.
Nonostante l’ampia diffusione della notizia e l’impatto emotivo che ha suscitato, il fatto in questione non ha prodotto un immediato cambiamento nell’abituale utilizzo del social network. Il 61% ha infatti affermato di utilizzare la piattaforma come prima. Solo il 23% del campione considerato, ha deciso di intervenire apportando delle modi iche alle proprie impostazioni sulla privacy. Nelle opzioni
“Altro” della domanda 17, sono state raccolte alcune valutazioni sulla generale percezione che gli utenti hanno verso il social network. Tali affermazioni sono servite a chiarire in modo esaustivo la posizione di molti utenti sul caso analizzato e più in generale sul social network, fornendo una valutazione complessiva sul grado di soddisfazione dei soggetti contattati.
“Ero tutto meno che stupito dalla notizia, avevo già notato in passato alcuni post sponsorizzati che non sarebbero dovuti esser nel mio facebook, per cui avevo già modificato il mio modo di usarlo”
“Mi ero già tolta da Facebook diversi anni fa ma per necessità pratiche ho dovuto iscrivermi nuovamente”
“Tengo in sospeso le nuove richieste sulla privacy che sono emerse dopo questo caso” “Penso sia ormai un social obsoleto, ricco di pubblicità e poco accattivante, e per questo ne limito l'uso”
“Uso di meno la piattaforma ma ciò non dipende solamente dalla notizia”
“Quando non mi sarà più di utilità per l'università, molto probabilmente eliminerò il profilo”
Dai commenti rilasciati in questa domanda, si evince come molti utenti non siano da tempo soddisfatti del servizio offerto da Facebook, ma che comunque non abbiano ancora deciso di eliminare il proprio pro ilo, sfruttando la piattaforma per restare in contatto con la propria rete sociale. La vicenda di Cambridge Analytica non risulta essere un motivo di svolta nella gestione dei dati personali online, tuttavia incrementa gli elementi di disagio percepiti dai membri della piattaforma. Ciò potrebbe nel lungo termine, incidere sul numero di iscritti a Facebook e sul grado di idelizzazione di membri attuali, a favore di altri social network emergenti. In ine è stato riscontrato come il 79% degli individui contattati sia convinto che una fuga di dati simile a quella veri icatasi nel caso Facebook e Cambridge Analytica possa avvenire anche in futuro. Il dato può essere interpretato come una piena consapevolezza dei continui rischi che la condivisione di dati online implica. Nel complesso, da quanto è emerso dai risultati della seconda sezione del questionario, la notizia del datagate Cambridge Analytica non ha avuto un impatto
concreto nella gestione delle impostazioni sulla cyber security, ma costituisce comunque un ulteriore elemento negativo del sito, capace di incrementare un senso di s iducia verso i sistemi di tutela dei dati realizzati da Facebook..
6.1.4
Presenza del privacy paradox
Lo studio delle categorie di analisi è servito per veri icare la presenza del privacy paradox nell’uso di Facebook. L’analisi della gestione dei termini di visibilità e di privacy nel social network ha rilevato l’esistenza un effettivo interesse nel controllo delle informazioni personali online e nella valutazione dei rischi dati dalla condivisione delle informazioni. Alcuni dei dati primari considerati nello studio del privacy paradox sono stati ricavati dalla domanda 14, relativa alla conoscenza del nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati e dalle domande presenti nella prima parte del questionario, già precedentemente trattate nelle prime tre categorie di analisi.
14. Ritieni che il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati (GDPR) possa migliorare il trattamento delle tue informazioni personali online?
● Credo possa migliorare il trattamento dei dati degli utenti 38 19% ● Credo non apporti alcuna modifica sostanziale a quanto già esistente 35 18% ● Credo rischi di essere un problema nell’uso della rete 5 3%
● Non conosco la norma citata 93 47%
● Non lo so 26 13%
● Altro 0 0%
In base a quanto esaminato dalle risposte della prima parte del questionario (6.1.1, 6.1.2), gli iscritti a Facebook sono consapevoli di quanto sia importante il controllo delle proprie informazioni online, tuttavia ciò realizzano nella realtà non corrisponde ai loro principi ideali. La maggioranza degli utenti coinvolti nel sondaggio ha dichiarato di non aver fatto alcuna modi ica nell’utilizzo del sito