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Percorso di ricerca

5.1

Scenario: presupposti e motivazioni per la ricerca

La questione della privacy è un fattore soggettivo che coinvolge le persone in modo diverso, a seconda del contesto, del loro vissuto e del loro carattere. Nella dimensione online la privacy è determinata dalla propensione degli stessi alla condivisione di informazioni proprie con terzi. I dati personali sono fondamentali nelle comunicazioni digitali in quanto rappresentano l’identità della persona, che nella rete a differenza della realtà, non possono essere riconducibili a un corpo

isico.

La tutela delle informazioni scambiate all’interno delle piattaforme online rappresenta una delle più importanti s ide dei sistemi legislativi internazionali. Nei primi anni Novanta la diffusione di internet fu interpretata da molti come l’inizio di una nuova era, in cui le piattaforme digitali dovevano rappresentare uno strumento libero da qualsiasi ordinamento giuridico nazionale e internazionale. Ciò nonostante, l’uso diffuso del web diede luogo alla necessità di creare un insieme di norme adeguate, capaci di tutelare gli utenti. Nella pratica tale bisogno fu colmato con l’introduzione di nuove leggi, valide a integrare alcuni aspetti del diritto esistente, indirettamente relativi all’uso di internet.

Online, le aziende possono raccogliere e analizzare tutte quelle informazioni rilasciate dagli utenti, riguardanti il loro pro ilo identitario, il loro stile di vita e il loro abituale comportamento d’acquisto. I dati posseduti possono essere impiegati nelle attività di marketing, per lo studio della domanda di mercato e la pro ilazione dei singoli individui, allo scopo di rendere più ef iciente la comunicazione aziendale e cosı̀ migliorare il posizionamento. D’altro canto, le attività di raccolta e d’uso di

queste informazioni sono state percepite da molti come una violazione della privacy, fatta a scopi commerciali e dunque ritenute non eticamente corrette. Per questo motivo, nel corso degli ultimi vent’anni molte aziende attive nel settore, si sono mobilitate per chiedere la creazione un ordinamento giuridico internazionale, volto stabilire le corrette modalità di raccolta e gestione dei dati. Nell’attesa che ciò avvenga, molte di queste hanno realizzato dei codici etici per il corretto tratta- mento delle informazioni raccolte, con la prospettiva d’instaurare con i propri stakeholder dei rapporti stabili, basati sulla iducia reciproca.

Finora uno degli ordinamenti più evoluti in materia di trattamento dei dati online è dell’Unione Europea, il quale rappresenta un modello d’ispirazione per gli altri stati e per tutti gli operatori di settore. Le normative europee si basano sulla logica del principio consensuale, facendo leva sulla consapevolezza che gli utenti devono avere sulle modalità di raccolta e gestione delle loro informazioni. Tale principio è in parte ostacolato dal fenomeno del privacy paradox, ovvero dalle dif icoltà che gli utenti stessi hanno nella gestione dei propri dati online.

Di recente il datagate di Facebook e Cambridge Analytica ha suscitato in tutto il mondo una serie di reazioni di sdegno e s iducia verso il social network. A livello politico c’è stata una comune richiesta di chiarimenti, mentre a livello inanziario si è veri icato il crollo del titolo in Borsa, nel corso delle prime settimane successive alle rivelazioni. L’evento ha aperto un dibattito sul modello di business di Facebook, dimostrando come anche uno dei più popolari social network possa essere vulnerabile a usi impropri e fughe di dati.

Il caso di Facebook potrebbe sensibilizzare gli utenti sulla gestione consapevole delle informazioni online. Il datagate potrebbe avere delle ripercussioni nel lungo termine, sul livello di iducia che gli utenti hanno verso i social network e verso le aziende che praticano attività di data retention online. Per questo motivo, le aziende devono maturare un atteggiamento responsabilità sui dati raccolti, cercando di individuare quali pratiche sono ritenute corrette dagli utenti. Un’aperta dichiarazione sulle dinamiche di trattamento dei dati, rende le persone consapevoli della propria identità digitale. Ciò permette loro di scegliere consciamente la destinazione dei loro dati, creando inoltre un senso di iducia nelle aziende che praticano le attività di data retention e data mining online.

5.2

Oggetto di ricerca

La research question della ricerca è la valutazione di quanto gli utenti siano sensibili alla sicurezza dei propri dati online. L’indagine ha lo scopo di analizzare le modalità di gestione delle informazioni personali online, considerando quanto sia importante per gli utenti soddisfare i bisogni di visibilità all’interno della propria rete sociale, piuttosto che tutelare i dati condivisi nel social network.

La ricerca intende inoltre prendere in considerazione lo scandalo Facebook e Cambridge Analytica, analizzando gli effetti che l’evento ha avuto sul senso generale di protezione della privacy online e sul grado di iducia verso le aziende che svolgono attività di data retention e data mining. Tale osservazione è stata inserita in riferimento al fatto che lo studio è avvenuto entro i tre mesi successivi al dibattito mediatico internazionale, iniziato il 17 marzo 2018, con la pubblicazione sul New York Times e su The Guardian degli articoli “How Trump Consultants Exploited the Facebook Data of Millions” e “Revealed: 50 million Facebook pro iles harvested for Cambridge Analytica in major data breach”, in seguito all’inchiesta di Matthew Rosenberg, Nicholas Confessore, Carole Cadwalladr e Emma Graham-Harrison.

5.2.1

Popolazione di riferimento

La popolazione che si è ritenuto opportuno considerare nella ricerca, è costituita da un campione di circa duecento studenti iscritti a un corso di laurea triennale o magistrale presso l’università Ca’ Foscari di Venezia, nati tra il 1990 e il 1999 (compresi) e iscritti a Facebook.

La scelta di queste speci iche caratteristiche è stata ritenuta la più appropriata in forza alla necessità di individuare dei soggetti interessati quotidianamente all’uso dei social network, sia per motivi personali che per scopi accademici, considerando