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tradizionale legata all’analisi delle piattaforme esistenti, all’utilizzo che ne viene fatto e agli obiettivi di marketing posti dall’azienda.

Le imprese che intendono dichiarare la loro posizione in materia di trattamento dei dati, hanno il dovere di agire inserendo la questione all’interno del proprio codice etico e pubblicando dei messaggi informativi destinati agli utenti interessati dalle loro attività di data retention. Tale strategia rappresenta la soluzione più ef icace per l’affermazione dei valori aziendali in materia di privacy, tanto da essere più signi icativa di un’azione boicottaggio. Le aziende che descrivono pubblicamente le loro attività di raccolta e gestione dei dati personali, rispettano i canoni di trasparenza richiesti dalle leggi europee e nello stesso tempo trasmettono un senso di iducia all’interno dell’ambiente in cui operano.

7.1.2

Politiche interne aziendali

Mark Zuckerberg ha apertamente descritto i valori etici di Facebook in modo centralizzato e uniforme, nel corso della sua testimonianza davanti al Congresso statunitense. Le dichiarazioni fatte sono state particolarmente ef icaci nel contrastare i primi effetti della crisi economica e inanziaria dovuta allo scandalo, tanto da aver permesso una prima ripresa del titolo azionario in Borsa.

Quanto avvenuto rappresenta tuttavia un fatto eccezionale, realizzato in risposta a un evento traumatico signi icativo, subito dal social network. Il tema del rispetto della privacy nel trattamento di dati online, rappresenta una questione rilevante nelle relazioni tra aziende e stakeholder. Chi svolge attività di data retention e data mining, ha il dovere di comunicare i principi etici a cui fa riferimento, secondo modalità e tempistiche conformi ai bisogni degli utenti interessati.

Le aziende devono considerare la realizzazione di un il codice etico come uno dei primi passi per la dichiarazione dei propri valori. Il codice etico rappresenta una sorta di carta costituzionale, in cui l’azienda dichiara i principi a cui fa riferimento

nella sua attività di mercato, nel rispetto dei propri stakeholder, della concorrenza e dell’ambiente socio economico in cui opera. Il tema del trattamento dei dati personali deve rientrare negli argomenti considerati dal documento, in quanto rappresenta un fattore di tensione tra principi etici sociali e norme di condotta manageriali. I valori enunciati nel codice etico devono rappresentare un punto di riferimento per tutte le attività svolte dall’azienda, tra cui il controllo dei sistemi produttivi e la gestione dei rapporti con l'ambiente esterno. Il documento rappresenta infatti l’insieme dei valori condivisi da tutti i membri dall’azienda, de initi e comunicati in modo chiaro e coerente alle attività svolte (Felici, 2005). Il codice etico rappresenta un documento uf iciale, appartenente a un tipo di comunicazione istituzionale e formale, simile a quella adottata da Facebook nelle prime fasi di superamento della crisi causata dal datagate. Il documento costituisce infatti un fattore signi icativo per di un certo ambiente di mercato, de inibile con quello dei soggetti più coinvolti nel ciclo economico e inanziario dell’azienda. I codici di condotta costituiscono infatti una sorta di autocerti icazione, che permettono alle aziende di ottenere più iducia da parte dei propri stakeholder tra cui anche inanziatori e fornitori. Questi ultimi in particolare, sono quelli che hanno bisogno di ottenere più garanzie dalle aziende, in quanto mettono a disposizione delle risorse economiche e inanziarie proprie. Per questa ragione si af idano alla presenza di documenti formali quali appunto i codici etici, in cui le aziende dichiarano in modo pubblico il loro impegno al rispetto di determinati principi. Nonostante il codice etico rappresenti uno strumento signi icativo per la dichiarazione dei valori aziendali, dalla letteratura considerata e dallo studio dei dati primari raccolti è possibile affermare che lo stesso sia invece ignorato dagli utenti della rete. Chi naviga online è infatti consapevole dell’attività di data retention svolta dalle aziende, tuttavia non è interessato a conoscere le modalità di gestione e la destinazione delle informazioni raccolte. Rispetto a quanto analizzato nello studio del privacy paradox è infatti evidente come gli utenti condividano le proprie informazioni personali secondo fattori emozionali. Questo incide nella gestione delle loro informazioni online, tanto da impedire l’individuazione dei veri destinatari di quanto condiviso. Per questa ragione, gli iscritti a Facebook sono

molto più attenti alle impostazioni sulla visibilità piuttosto che a quelle sulla sicurezza del loro pro ilo (Young, Quan-Haase, 2013).

Le aziende possono intervenire nell’affermazione dei propri valori di rispetto dei dati online, svolgendo un tipo di comunicazione più sempli icata per gli utenti della rete. Ogni organizzazione deve infatti cercare condividere i principi espressi nel codice etico attraverso un linguaggio adatto ai propri destinatari. La comunica- zione a riguardo deve quindi assumere una forma periodica, chiara e concisa, che permetta di sensibilizzare gli utenti in materia di privacy. Le aziende possono cosı̀ aumentare la consapevolezza dei soggetti coinvolti nelle attività di data retention, migliorando conseguentemente anche le loro decisioni a riguardo.

La dichiarazione dei valori aziendali svolta in modo sempli icato e periodico costituisce un’attività del tutto coerente con il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati (GDPR). Quest’ultimo prevede che i titolari del trattamento comunichino in modo facile e chiaro la destinazione e i termini di utilizzo delle informazioni coinvolte nelle loro attività data retention online. La norma tuttavia differisce dalle strategie di marketing, in quanto svolge un ruolo funzionale ai soli utenti. Questi ultimi infatti devono essere consapevoli della gestione dei loro dati online, allo scopo permettere un’effettiva realizzazione del principio consensuale previsto dalla legge. Le aziende invece, devono condividere con i loro utenti i valori di riferimento adottati per il trattamento dei dati, allo scopo di instaurare con loro una relazione duratura, basata sulla iducia reciproca.

Le affermazioni fatte dalle aziende costituiscono quindi un impegno assunto nei confronti dell’ambiente, al rispetto di un trattamento etico delle informazioni altrui, al di là della mera osservanza delle norme esistenti. I principi dichiarati devono rappresentare delle effettive convinzioni morali, assunte dalle aziende nella raccolta e nella gestione di dati. Queste hanno inoltre, il dovere di prendere atto dell’esistenza del del privacy paradox e impegnarsi nel ridurlo, fornendo delle note informative chiare, brevi e periodiche, capaci di salvaguardare il principio consensuale degli utenti. Tali comunicazioni migliorano la trasparenza della gestione delle attività di data retention e data mining, trasmettendo agli utenti un senso di consapevolezza e controllo sulle informazioni da loro condivise online. La pubblicazione di brevi aggiornamenti sul trattamento dei dati, permette alle

aziende di migliorare il rapporto con quanti interessati dallo studio della domanda online, trasmettendo loro un senso di iducia. Il tema della data retention può essere infatti un fattore determinante la de inizione della brand equity aziendale. Una chiara presa di posizione dell’azienda a riguardo, rappresenta infatti un fattore appartenente all’insieme dei vantaggi esperienziali e simbolici che gli utenti attribuiscono alla marca. Un costante aggiornamento sulle attività di data retention svolte dall’azienda permette agli utenti di comprendere e de inire in modo chiaro i destinatari delle informazioni da loro pubblicate online. Una costante sensibilizza- zione degli utenti a riguardo, migliora il loro senso di controllo e gestione dei dati, incidendo sulle percezioni di utilizzo della rete.

I soggetti che sentono di avere una piena padronanza sulle proprie informazioni online, percepiscono un senso di grati icazione maggiore dall’uso di internet, che si ri lette in una maggiore apertura nella condivisione di informazioni personali e in una maggiore interazione con la piattaforma. Allo stesso modo, una dichiarazione obiettiva e concisa dei principi adottati per le attività di data retention e data mining rappresentano per gli utenti un ri lesso dei propri valori di rispetto della privacy altrui. Tale senso di reciprocità e trasparenza nella condivisione dei dati costituisce dunque un vantaggio simbolico per i soggetti coinvolti nell’analisi della domanda online. Nel lungo periodo tali vantaggi, costituiscono per gli utenti un più ampio senso di iducia e coinvolgimento verso la piattaforma online (es. social network) e verso il brand che li utilizza (Aaker, 1997).

7.1.3

Evoluzione del sistema normativo

Nel corso della sua testimonianza davanti al Congresso statunitense, Mark Zuckerberg ha fatto un paragone tra le normative europee in tema di privacy e quelle statunitensi. Il suo intervento oltre a chiarire la posizione della piattaforma, è servito infatti, anche a sensibilizzare il senato americano sul tema delle normative garanti della sicurezza dei dati raccolti e scambiati online, per scopi