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L’inchiesta giornalistica

L’inchiesta è considerata uno dei generi più nobili del giornalismo. Già dal nome

possiamo rintracciare dei parallelismi con il campo della giustizia, utili ad operare la ricostruzione dell’accaduto, rimandando al concetto di contestualizzazione interna a un determinato evento.86 Questo tipo di attività giornalistica utilizza

strumenti che sono sia investigativi sia narrativi. L’obiettivo prefisso è quasi sempre la verifica e l’accertamento di responsabilità di tipo personale, morale e

deontologico in capo ai protagonisti palesi e occulti di scandali politici, vicende giudiziarie, contese economiche e altro ancora87.

3.1.1. Grandi inchieste del passato

Il Novecento è stato il secolo in cui il genere dell’inchiesta ha raggiunto l’apice del successo. Si possono però rintracciare degli ottimi lavori anche guardando un po’ più indietro nel tempo. La stampa d’inchiesta infatti risulta legata con i

movimenti letterari del Naturalismo e del Verismo che si svilupparono rispettivamente in Francia e Italia nelle seconda metà dell’Ottocento. I due nomi che diedero maggiore lustro al genere in questi Paesi furono Emile Zola e Matilde Serao. Il primo fu giornalista per molto tempo e si occupò di vari ambiti, dalla

86 BARBANO 2012, p. 169. 87 Ibid.

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politica al costume, fino alla critica teatrale. L’episodio che lo lega indissolubilmente all’inchiesta è la campagna in favore dell’ufficiale ebreo Alfred Dreyfus, che era stato condannato nel 1894 alla deportazione per spionaggio, in seguito ad accuse e testimonianze false. Alla fine del 1987, dopo un’attenta analisi della documentazione in suo possesso, Zola decise di investire le sue energie nel caso. Diverse furono le mosse compiute dall’autore francese a sostegno delle proprie tesi: tre articoli sul Figaro (il giornale per cui lavorava) e una lettera al presidente della Repubblica Francese Félix Faure intitolata J’accuse, addirittura censurata dallo stesso giornale per i toni irriverenti, ma che fu successivamente pubblicata dall’Aurore. Il clima divenne talmente incandescente che lo stesso Zola

fu rinviato a giudizio e condannato. Il suo lavoro aveva comunque mosso le coscienze degli intellettuali e sensibilizzato l’opinione pubblica francese. E i risultati non tardarono ad arrivare: due anni dopo, nel settembre 1899, il neo presidente Emile Loubet concesse la grazia a Dreyfus e l’anno dopo Zola ottenne l’amnistia. La strada che conduceva al successo del genere era dunque tracciata88.

In Italia fu la napoletana Matilde Serao a seguire le orme di Zola. Ciò che la legava all’autore francese era un’intensa ammirazione e un grande apprezzamento per il suo lavoro. La produzione della Serao rimase comunque parecchio discontinua rispetto a quella di Zola e decisamente circoscritta a pochi ambienti. Va però dato merito alla giornalista di aver contribuito allo svecchiamento dell’attardato panorama partenopeo, attraverso progetti come quelli del Mattino e

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del Giorno che si distinsero per collaborazioni prestigiose, innovazioni tecniche e corrispondenze dall’estero89.

Grazie al lavoro di queste due grandi personalità, l’inchiesta assunse dunque grande importanza e mosse le coscienze del pubblico: attraverso l’impegno civile e la capacità narrativa, qualche decennio dopo, si assistette alla produzione di grandi lavori che permisero ai lettori di conoscere da vicino scandali e vicende legati al mondo dei potenti.

3.1.1.1. Il caso Watergate e altri lavori

A partire dalla fine della seconda guerra mondiale furono molte le inchieste giornalistiche che si susseguirono, volte a promuovere e a sottolineare i cambiamenti della democrazia in tutto il mondo occidentale, e non solo90.

Il caso che suscitò maggior scalpore fu senza dubbio quello scoperto dai cronisti americani Carl Bernstein e Bob Woodward, il famoso scandalo Watergate, che nel 1974 portò all’impeachment e alle dimissioni del presidente degli Stati Uniti Richard Nixon91. L’inchiesta dei due colleghi cronisti portò alla luce una storia di spionaggio ai danni del Partito Democratico volta a favorire la rielezione alla presidenza di Nixon, leader dei Repubblicani. Il nome Watergate derivava dall’hotel di Washington in cui risiedeva il Comitato nazionale democratico,

89 Ivi pp. 20-21.

90 BARBANO 2012, p. 169. 91 Ibid.

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l’organo che si occupava dell’organizzazione della campagna elettorale e dei fondi dei Democratici. Bernstein a proposito del lavoro svolto affermò:

Quello che facevamo non era poi così originale. Ci facemmo faticosamente strada, intervistando impiegati, segretarie, assistenti amministrativi. Ci incontravamo con loro al di fuori degli uffici, di notte e nei weekend92

In Italia, inchieste significative furono quelle di Tommaso Besozzi, inviato dell’Europeo, riguardante le misteriose dinamiche della morte del bandito Salvatore Giuliano, e di Andrea Purgatori, cronista del Corriere della sera, sulla tragedia dell’aereo precipitato nell’isola di Ustica, o ancora quelle di Eugenio Scalfari sul caso “Sifar” e di Lino Jannuzzi sul cosiddetto “piano Solo”93. Anche

giornalisti del calibro di Indro Montanelli, Giampaolo Pansa, Giorgio Bocca e Giovanni Russo possono vantarsi di numerose opere all’interno del genere, che a partire dall’immediato secondo dopoguerra hanno accompagnato la trasformazione economica e sociale del nostro Paese.

Infine, tornando alle inchieste estere, un giusto tributo va riconosciuto all’inchiesta dello Spotlight team del Boston Globe, che ha denunciato la presenza di numerosi casi di pedofilia all’interno della Chiesa cattolica. Il successo dell’inchiesta portò alla realizzazione di una pellicola da parte del regista Tom McCarthy, che nel 2016 ricevette il premio Oscar come miglior film.

92 PAPUZZI 2010, p.54. 93 BARBANO 2012, p.170.

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3.1.2. I caratteri dell’inchiesta

L’inchiesta dunque mira a svelare delle verità nascoste, assumendo i caratteri e la ricerca di un’indagine vera e propria. A seconda poi del tipo di lavoro che si conduce, possiamo parlare di investigazione e interpretazione. E a tal proposito è utile distinguere due tipologie di inchieste: quelle investigative per l’appunto e quelle conoscitive. Le prime puntano ad accertare e verificare episodi di natura controversa. Fanno parte di questa categoria lavori riguardanti casi giudiziari, scandali politici, guerre economiche e illeciti sportivi94. Ci troviamo quindi in presenza di un episodio preciso. Le seconde invece mirano più ad informare i lettori sulla società e la cultura del nostro Paese o di Paesi stranieri. Non sono perciò caratterizzate dalla narrazione di un evento particolare, ma puntano più che altro alla creazione di un dibattito che vada al di là del semplice racconto della notizia95.

A prescindere da questa suddivisione convenzionale, quello che più intriga all’interno del genere è il lavoro investigativo. Il giornalista David Stephenson in proposito ha dichiarato che «la notizia è qualcosa che qualcuno da qualche parte non vuole che tu sappia»96. Attraverso queste parole si capisce la grandezza dello sforzo che sta alla base della notizia: senza il duro lavoro da parte dei cronisti

94 PAPUZZI 2010, p. 54. 95 Ivi, p. 55.

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infatti il pubblico si ritroverebbe disinteressato, poiché avrebbe a che fare con informazioni scarne e scontate97.

Generalmente sono diverse le caratteristiche che contraddistinguono il giornalismo investigativo: 1) innanzitutto serve una ricerca originale: non basta riassumere o mettere assieme una serie di dati raccolti per ottenere un lavoro chiaro e completo. Bisogna essere molto lucidi nell’esaminare la documentazione che si ha a disposizione per trovare schemi e connessioni che non sono intuitivi; 2) i fatti trattati, il più delle volte, sono illeciti o negligenze che nessuno ha provato. Il lavoro del cronista dunque si prospetta duro e faticoso, alla ricerca di elementi probanti a supporto delle proprie tesi; 3) il giornalismo d’inchiesta comincia dove finisce il lavoro quotidiano, questo perché bisogna andare a caccia di documenti che qualcuno sta nascondendo. L’inchiesta richiede quindi uno sforzo lavorativo maggiore da parte dell’autore98. E il giornalista sa che per aver

successo deve avere necessariamente una preparazione adeguata, ovvero una buona conoscenza delle leggi sul pubblico accesso alle informazioni e numerosi contatti con gli informatori.

In un’inchiesta i fatti di cronaca vengono trattati con maggiore attenzione, in quanto di solito riguardano l’interesse pubblico. Il genere dunque non risponde alle tempistiche che possiamo trovare, ad esempio, nella cronaca quotidiana. Si è tenuti infatti a fornire un quadro completo della situazione, una completezza con tanto di prove a supporto che presuppone l’attenta verifica delle fonti che vengono

97 Ibid.

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utilizzate99. Ed è proprio sotto questo aspetto che l’inchiesta si avvicina molto al reportage: per compiere lavori di questa portata bisogna essere molto precisi per fornire al pubblico una corretta informazione. Al di là delle similitudini, i due generi risultano essere diversi nel complesso: nel caso dell’inchiesta ci si concentra su un episodio in particolare, solitamente di scottante attualità, e si cerca di far luce sugli aspetti poco chiari della vicenda; il reportage invece non si sofferma su un caso vero e proprio ma tende ad analizzare una contesto più ricco e di grandi proporzioni (guerre, realtà e scenari poco conosciuti).