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5. GLI IMPATTI SULLA POSIZIONE COMPETITIVA: INDUSTRIA DELLA

5.2. L’industria della carta in Europa

L’industria europea della carta si compone per lo più di piccole-medie imprese, con poche grandi realtà produttive. Nel 2006 contava 801 unità, 23 in meno rispetto all’anno precedente e poco meno del 21 per cento rispetto al 1991. Parallelamente il numero di stabilimenti è sceso notevolmente, per una percentuale pari al 23,7 per cento. Stesso andamento ha subito l’occupazione, ridottasi progressivamente del 33,4 per cento nell’arco temporale considerato, ad eccezione del periodo 2000-2004. A ciò si affianca

un incremento consistente dei volumi prodotti; la produzione è cresciuta mediamente del 3,2 per cento e si suppone il trend sarà mantenuto anche nei prossimi anni.

Tab. 5.1 :la dimensione dell’industria europea della carta

1991 2000 2004 2005 2006 Var (%) 2005-2006 Var (%) 1991-2006 n. imprese 1.023 923 839 824 801 - 2,8 - 21,3 n. stabilimenti 1.555 1.282 1.222 1.215 1.186 - 2,4 - 23,7 n. occupati 389.300 259.600 269.900 267.100 259.100 - 3,0 - 33,4 Produzione (1000 t) 65.180 90.687 99.060 98.946 102.231 3,3 56,8 Fatturato (milioni di euro) 39.871 77.266 74.148 74.076 78.554 6 97,02 Fatturato (in euro) per tonnellata prodotta 611,71 852,01 748,52 748,65 768,40 2,64 25,61

Fonte: CEPI, vari anni

Esiste una serie di fattori che ha influito su questo andamento. È innanzitutto evidente il processo di concentrazione in atto, così come la progressiva automazione ed efficientamento dei sistemi di produzione. Ciò a causa delle economie di scala e degli ingenti investimenti realizzati che hanno determinato una contrazione del numero di macchinari utilizzati pari al 60 per cento. Nel dettaglio, in media sono stati realizzati investimenti per 560 milioni di euro all’anno, destinati principalmente al trattamento delle acque reflue, alla riduzione dei consumi energetici e alla cogenerazione.

Grazie ai suddetti investimenti il comparto risulta avanzato sotto il profilo tecnologico ed occupa una posizione competitiva di elevato profilo nonostante la pressione esercitata da numerosi fattori che saranno messi in evidenza nel paragrafo successivo.

Il primato europeo in termini di produzione, come emerge dal grafico 5.1, e detenuto dalla Germania, seguita dalla Finlandia, dalla Svezia e dalla Francia che precede di misura l’Italia.

Anche il fatturato, in valore assoluto, ha conosciuto una crescita notevole nel periodo di riferimento. Guardando però al fatturato per tonnellata prodotta, il trend rimane positivo rispetto ai valori del 1991, ma c’è da rilevare una sostanziale riduzione, pari al 9,81 per cento, dal 2000 al 2005, alla quale ha fatto seguito una nuova lenta crescita. In altri termini, i volumi fatturati sono

cresciuti in modo meno che proporzionale rispetto alla produzione nel periodo 2000-2004. Le motivazioni alla base di un simile andamento sono da ricondurre ad una riduzione dei prezzi di vendita, dovuta probabilmente ad un incremento della pressione concorrenziale tra i paesi CEPI e tra gli stessi ed il resto del mondo.

Grafico 5.1: produzione di carta per paesi CEPI, anno 2006

22,20% 13,80% 11,80% 9,80% 9,80% 6,20% 5,50% 5,10% 15,80%

Germania Finlandia Svezia

Francia Italia Spagna

Gran Bretagna Austria Altri paesi CEPI

Fonte: elaborazioni personali su dati CEPI.

Grafico 5.2: la produzione ed il consumo di carta nei paesi CEPI

Con riguardo alla domanda, i consumi di prodotti cartari hanno conosciuto una crescita significativa nel periodo considerato, come messo in luce dal grafico 5.2 e dalla tabella 5.2.

Tale variazione positiva è dovuta principalmente ad un incremento della domanda dei paesi che consumano minori quantità di carta in Europa: stanno progressivamente convergendo verso la media europea.

Tab. 5.2: produzione, importazioni, esportazioni e consumi apparenti dell’industria cartaria europea, periodo 2000-2006

Produzione

Importazioni (da paesi non

CEPI) Esportazioni (verso paesi non CEPI) Consumo apparente

(P+I-E) Esp./Produzione Imp./consumo Anni

1000t Var. % 1000t Var. % 1000t Var. % 1000t Var. % % % 2000 90.687 - 5.079 - 10.243 - 85.523 - 11,29 5,94 2001 88.248 2,69 - 5.131 1,02 10.410 1,63 82.969 -2,99 11,80 6,18 2002 90.593 2,66 4.971 -3,12 13.714 31,74 81.850 -1,35 15,14 6,07 2003 94.722 4,56 4.636 -6,74 15.037 9,65 84.321 3,02 15,87 5,50 2004 99.060 4,58 4.399 -5,11 17079 13,58 86.380 2,44 17,24 5,09 2005 98.946 0,11 - 4.907 11,55 16.540 -3,16 87.313 1,08 16,72 5,62 2006 102.231 3,32 4.412 -10,09 17.666 6,81 88.977 1,90 17,28 4,96

Fonte: CEPI vari anni.

Il settore risulta inoltre aperto alla concorrenza internazionale. Dalla tabella 5.2 si evince che l’aumento della produzione registrato nel periodo considerato è stato destinato essenzialmente al soddisfacimento della domanda extra-europea. Le esportazioni sono cresciute, infatti, in modo significativo, ad esclusione del 2005 in cui si sono ridotte del 3,16 per cento. Parallelamente, le importazioni hanno registrato contrazioni importanti, ad eccezione del 2005, anno in cui sono aumentate dell’11,55 per cento rispetto al periodo precedente, per poi ridursi di circa il 10 per cento l’anno successivo. Le esportazioni rispetto ai volumi prodotti sono mediamente aumentate nell’arco temporale di riferimento e nel 2006 ne costituivano il 17,28 per cento, segno che l’industria sta avviando relazioni commerciali sempre più consistenti con i paesi extra CEPI. Di converso, i consumi interni sono soddisfatti dalle importazioni solo per il 4,96 per cento nel 2006, percentuale che si è ridotta poco meno di un punto percentuale rispetto al 2000.

Sotto il profilo merceologico l’industria della carta europea raccoglie al suo interno produzioni tra loro estremamente eterogenee. Ciò non toglie che numerosi sono i sostituti alla carta, primi fra tutti i materiali plastici, che rendono inevitabilmente la domanda sufficientemente elastica rispetto a variazioni di prezzo.

Alla luce dei dati presentati, ricapitolando, è possibile sostenere che la posizione competitiva dell’industria europea della carta risulta soddisfacente: la produzione è in aumento così come il fatturato; tuttavia c’è da sottolineare la temporanea riduzione del fatturato per tonnellata prodotta, dovuta essenzialmente ad un abbassamento dei prezzi di vendita, primo effetto della pressione concorrenziale europea ed internazionale. Inoltre, i flussi commerciali verso l’esterno sono risultati consistenti, ed hanno seguito un andamento mediamente crescente durante il periodo considerato. Le importazioni, di converso, si sono ridotte, segno che il settore europeo è riuscito complessivamente a rispondere in modo ottimale alle sfide poste sul terreno intercontinentale. Il settore appare così aperto sul fronte internazionale. Inoltre, i prodotti cartari, per quanto tra loro estremamente eterogenei, dispongono di numerosi sostituti; questo significa che presumibilmente l’elasticità della domanda rispetto a variazioni di prezzo risulta abbastanza sostenuta.

In estrema sintesi, è possibile sostenere che l’industria europea della carta: ¾ è in forte espansione;

¾ è aperto alla concorrenza internazionale;

¾ dispone di una vasta gamma di beni sostituti che lasciano pensare ad un’elasticità della domanda rispetto a variazioni di prezzo sufficientemente elevata.

L’industria europea appare così in buona salute. Tuttavia, considerata la concorrenza esercitata dai paesi emergenti e da quelle industrie localizzate in paesi dove la regolazione ambientale è estremamente debole, è necessario monitorare costantemente l’andamento del settore ed escludere così una possibile perdita di competitività.