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5. GLI IMPATTI SULLA POSIZIONE COMPETITIVA: INDUSTRIA DELLA

5.6. La posizione competitiva dell’industria della carta europea e le

La competitività dell’industria cartaria europea ed i suoi legami con la normativa ambientale è un tema che sta guadagnando un’attenzione crescente negli ultimi anni, soprattutto a causa della pressione concorrenziale a cui il settore è stato sottoposto con l’avvento della globalizzazione e dell’integrazione dei mercati.

Sebbene, come emerge dal quadro proposto in precedenza, la sua posizione risulta al momento soddisfacente, diversi sono i fattori che potrebbero comprometterla.

Innanzitutto, come già emerso, è sottoposta ad una forte concorrenza internazionale, resa ancor più gravosa dalle scelte strategiche operate dai paesi sviluppati che hanno rifiutato di aderire al Protocollo di Kyoto, primi fra tutti gli Stati Uniti e, fino al dicembre 2007, l’Australia146 e dalle prospettive di crescita dei paesi in via di sviluppo.

A ciò si aggiungano le scelte strategiche e di politica tariffaria effettuate da alcuni paesi. È recente la decisione degli Stati Uniti di applicare dazi doganali di compensazione147 sulla produzione di carta patinata proveniente da Cina,

146 L’Australia ha annunciato, infatti, nel dicembre 2007, a seguito dell’insediamento del nuovo premier laburista Kevin Rudd, di aver ratificato il Trattato di Kyoto.

147 Tali dazi si distinguono da quelli anti-dumping in quanto tendono ad annullare i sussidi che le industrie cartarie cinesi ricevono dallo Stato (che variano appunto tra il 10,9 ed il 20,4 per cento) e non sono posti nell’ottica di penalizzare la produzione estera.

Indonesia e Korea, per una percentuale compresa tra il 10,9 ed il 20,4 per cento. Davanti ad una situazione di questo tipo si aprono due scenari alternativi. Nell’ipotesi in cui le imprese orientali disponessero di un’ampia capacità di manovra sui margini di profitto e sui prezzi o di economie di scala significative, potrebbero scegliere di rimanere sul mercato Statunitense. O, in alternativa, puntare su un nuovo mercato di sbocco, liberando le produzioni sul fronte europeo ad esempio. In questo modo l’industria cartaria del Vecchio Continente potrebbe essere fortemente penalizzata ritrovandosi a pagare il conto della politica tariffaria statunitense.

Come terzo punto, esistono numerosi beni sostituti alla carta. Si pensi ad esempio al ruolo della plastica nel segmento del packaging. Questo fa sì che la domanda di prodotti cartari sia elastica rispetto a variazioni di prezzo e, di conseguenza, gli extra-costi ambientali del settore difficilmente potrebbero essere trasferiti, almeno in parte, sui consumatori.

L’industria cartaria europea opera, inoltre, in un mercato maturo dove i costi per l’energia e le materie prime hanno registrato aumenti importanti nell’ultimo decennio. Questi costi hanno inciso negativamente sui margini di profitto del settore: costituiscono ben il 45 per cento dei costi totali di produzione, come emerge dal grafico 5.3.

Grafico 5.3: struttura media dei costi dell’industria cartaria europea nel 2005

costi del capitale 18% materie prime 32% energia 13% lavoro 14% materiali chimici 12% altri costi 11%

Fonte: elaborazioni personali su dati CEPI.

Per di più, i costi di produzione che gravano sull’industria cartaria europea risultano mediamente più elevati rispetto a quelli dei concorrente esteri: l’Europa paga prezzi più alti per il legno, per l’energia e per il lavoro e

registra una pressione fiscale maggiore rispetto ai principali concorrenti internazionali.

Anche i costi ambientali si prevede cresceranno sensibilmente soprattutto per effetto dei recenti vincoli imposti dalla normativa europea in materia, situazione che contribuirà a distogliere ulteriori risorse da impieghi alternativi, alcuni migliori sotto il profilo della remuneratività.

Ciò non toglie che il settore potrà e dovrà sfruttare le opportunità di sviluppo legate all’innovazione di processo e di prodotto e all’emergere di nuovi mercati di sbocco, quali i paesi in via di sviluppo, che dovranno, almeno in prima battuta, approvvigionarsi dai mercati esteri.

In un recente rapporto148 la CEPI ha individuato dieci fattori chiave che influiscono sulla posizione competitiva dell’industria cartaria europea, sui quali è necessaria tenere alta l’attenzione:

¾ L’energia. I prezzi dell’energia hanno registrato un drastico aumento negli ultimi anni. Ciò probabilmente è da attribuire in parte ad una liberalizzazione del mercato elettrico non ancora completata (che di fatto ha segnato la nascita di una sorta di oligopolio dell’energia) e dall’altra alle ripercussioni che il sistema di ET ha avuto sui costi del comparto termoelettrico. È importante monitorare l’andamento di tali prezzi se non si vuole che la posizione competitiva dell’industria cartaria, ma non solo, venga compromessa nel confronto internazionale.

¾ Le attività di recupero della carta. Le azioni di raccolta e di riciclo della carta si sono intensificate in maniera significativa, raggiungendo una percentuale pari al 59 per cento nel 2004, valore di gran lunga superiore a quanto rilevato per l’Asia o gli Stati Uniti. Si dovrebbe proseguire su questa linea: i costi di smaltimento potrebbero ridursi così come i costi per l’acquisto delle materie prime.

¾ Il legno. Sebbene l’Europa disponga di ampie distese boschive, il suo prezzo sta crescendo, ma risulta fortemente eterogeneo rispetto ad aree geografiche diverse, come mostra il grafico 5.4. In particolare, il prezzo della materia prima in Europa si trova ben al di sopra di quello rilevato per paesi come la Russia o il Brasile. Tale andamento è da attribuire in parte alle politiche ambientali per la protezione delle foreste e in parte all’incremento dei quantitativi di energia prodotti a mezzo biomassa, che ha sottratto una quota delle risorse naturali destinate al settore. Attribuire materiali che potrebbe essere ancora reimpiegati nel settore cartario alla biomassa, risulta, però, poco condivisibile: la carta è una produzione a più alto valore aggiunto rispetto all’energia elettrica.

¾ I costi del capitale. Il costo del capitale in Europa è inferiore rispetto a quello dei concorrenti esteri, siano questi statunitensi, giapponesi o dei paesi in via di sviluppo. Tuttavia, tale vantaggio sembra vada ridursi. Sarebbe necessario sostenere quindi politiche in grado di salvaguardare questa posizione.

Grafico 5.4: prezzo della materia prima in Europa e nei principali paesi competitori nel 2005

Fonte: Jaakko Pöyry Consultino in CEPI (2006), Competitiveness and Europe’s Pulp & Paper

Industry: The State of Play, CEPI, Bruxelles.

¾ Il lavoro. Il costo diretto ed indiretto del lavoro in Europa è di gran lunga più elevato rispetto a quello rilevato per altri mercati concorrenti come Cina, Brasile e Cile. Il grafico 5.5 mostra come tale gap assuma dimensioni notevoli. Per ovviare al rischio che le industrie possano scegliere di delocalizzare le produzioni o che semplicemente le produzioni estere di carta possano rimpiazzare quelle europee è necessario agire sulla qualità e la produttività del lavoro, già mediamente più elevata rispetto ai competitori internazionali. Questo è possibile solo realizzando importanti investimenti in ricerca e sviluppo e nella formazione del capitale umano.

Grafico 5.5: costo del lavoro in Europa rispetto ai principali competitori internazionali nel 2005

Fonte: Fonte: Jaakko Pöyry Consultino in CEPI (2006), Competitiveness and Europe’s Pulp

& Paper Industry: The State of Play, CEPI, Bruxelles.

¾ Un settore chimico in continua espansione. Sebbene i prezzi dei prodotti chimici stiano convergendo a livello mondiale, l’Europa gode ancora di un certo vantaggio competitivo in termini di costo e di disponibilità di nuove tecnologie. Il settore chimico europeo coopera assiduamente con l’industria della carta. Quest’ultima dovrebbe continuare ad avvantaggiarsi delle conoscenze rese disponibili dal settore. Produzioni più sostenibili non potrebbero che incontrare il favore dei consumatori.

¾ Il quadro regolatorio in tema ambientale. In Europa esiste una legislazione piuttosto severa per la protezione dell’ambiente rispetto a molti altri paesi al di fuori dell’Unione, che se da un lato servirà a proteggere gli equilibri naturali, dall’altro ha posto oneri aggiuntivi all’intero sistema industriale, come già più volte messo in evidenza. Al contempo ha aperto nuove opportunità di sviluppo che anche l’industria della carta dovrebbe cercare di cogliere.

¾ Il trasporto. Sebbene in Europa le infrastrutture stradali esistenti siano sufficientemente buone, i crescenti costi legati ai pedaggi e alla congestione rischiano di mettere a repentaglio la competitività dei settori in cui i trasporti giocano un ruolo cruciale, come quello della carta. Sarebbe necessario un ripensamento di tale politica sul piano sia europeo che, in particolare, nazionale.

¾ La tassazione. Questa varia da paese in paese. Mediamente in Europa la pressione fiscale non è altissima rispetto ai competitori extra-europei. Considerato, però, che l’industria della carta è di tipo capital-intensive (mediamente le più tassate) ci si attende una pressione fiscale in crescita nel prossimo futuro.

¾ La capacità di innovare. L’Europa sotto il profilo dell’innovazione tecnologica occupa una posizione privilegiata grazie alla presenza di regioni dedite a questo tipo di attività. Tuttavia la ricerca e sviluppo nel settore della carta è più limitata rispetto ad altri comparti. Per colmare tale gap nel 2005 è stato istituito il Forest-Based Sector Technology Platform (FTP), che raccoglie e mette a disposizione i risultati delle attività di ricerca, del quale possono avvantaggiarsi tutti coloro che operano lungo la filiera del legno in Europa.

Tab. 5.7 : SWAT analysis del settore cartario europeo Punti di Forza

- Mercato regionale ampio - Qualità dei prodotti

- Disponibilità di carta da macero - Efficienza produttiva

- Performance ambientale

- Personale e management qualificato - Rispetto di standard di qualità e di

sicurezza

- Abilità di sviluppare cosiddetti prodotti di nicchia

Debolezze

- Elevati costi legati all’energia - Costi elevati del legno

- Risorse legnose spostate verso la produzione di energia rinnovabile - Costi del lavoro elevati e rigidità sul

mercato del lavoro - Rischi di over-regulation

Opportunità

- Ricerca e sviluppo

- L’emergere di nuovi mercati nei paesi dell’est europeo

- Maggiore mobilità delle risorse in legno

- Miglioramento delle infrastrutture per il trasporto

- Uso migliore delle informazioni per mezzo della tecnologia

- Il ruolo della biotecnologia

Minacce

- Costi per l’energia ed i trasporti crescenti

- Costi crescenti per il legno, dovuto anche all’impiego delle stesse nella produzione di energia da fonti rinnovabili e alla sussidiazione di questo tipo di produzioni

- Incremento dei beni sostituti della carta

- Delocalizzazione delle produzioni - Vincoli ambientali

- Investimenti decrescenti in ricerca e sviluppo

- Riduzione della forza lavoro qualificata

Fonte: CEPI (2006), Competitiveness and Europe’s Pulp & Paper Industry: The State of Play, CEPI,

Alla luce di questo scenario, nello stesso documento, la CEPI si è impegnata a realizzare le seguenti azioni149 nel prossimo futuro:

¾ incrementare l’impiego di biomassa per la produzione di energia primaria dal 49 al 56 per cento entro il 2010;

¾ promuovere la produzione di energia a ciclo combinato anche attraverso la presentazione di proposte di revisione della normativa europea sulla cogenerazione;

¾ monitorare e sottoporre a controllo le performance energetico-ambientali del settore;

¾ sviluppare una metodologia in grado di misurare tali performance;

¾ incoraggiare interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica, in particolare attraverso sistemi di gestione ambientale (EMAS);

¾ aumentare la percentuale di impiego di carta riciclata al 66 per cento entro il 2010;

¾ garantire una gestione sostenibile del patrimonio forestale di proprietà dell’industria;

¾ far riferimento alla FTP nel settimo Framework Programme per proseguire le azioni già avviate sul fronte del risparmio energetico e, più in generale, dellla tutela ambientale;

¾ mettere a disposizione del settore i risultati emersi dalle attività di ricerca e sviluppo.

In sintesi, per comprendere appieno i punti di forza e di debolezza del comparto, nonché le opportunità e le minacce al quale è sottoposto, si riporta in tabella 5.7 uno schema sintetico di SWAT analysis che riassume efficacemente le caratteristiche chiave del settore cartario europeo.