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2. Funzioni e disciplina delle attività di formazione, informa-

2.3.1. Informazione. Quadro normativo e contenuti

La formazione e l’informazione costituiscono alcune delle com-ponenti necessarie per la garanzia della salute e della sicurezza sul lavoro (M.BADEL,A.CHARBONNEAU,L.LEROUGE,Droit de la santé et de la sécurité au travail, cit., p. 62).

Il Code du travail impone in capo al datore un obbligo di infor-mazione dei lavoratori relativamente ai rischi per la salute deri-vanti dall’attività lavorativa sia delle misure prevenzionistiche adottate (l. 4141 – 1). Sebbene i contenuti delle informazioni non siano esaustivamente individuati dalla legge, si prescrive che le stesse siano rese in maniera comprensibile al momento dell’assunzione e aggiornate in caso di necessità. Devono essere fornite informazioni sulle modalità di consultazione del docu-mento unico, delle misure di prevenzione ivi contenute, sul ruo-lo dei servizi di sanità, del contenuto del regolamento interno e

delle nomine dei soggetti responsabili in tema di sicurezza in ca-so di incendio (M. BADEL, A. CHARBONNEAU, L. LEROUGE, Droit de la santé et de la sécurité au travail, cit., p. 73).

L’assolvimento dell’obbligo di informazione assurge, anche alla luce dell’evoluzione della giurisprudenza sul punto, ad elemento indispensabile per la valutazione della complessiva obbligazione di sicurezza che grava in capo al datore. La verifica dell’adempimento dell’obbligazione di sicurezza datoriale dipen-de non più solo dal verificarsi o meno dipen-dell’evento dannoso, ma dalla predisposizione di misure prevenzionistiche da parte del datore tra cui, in particolare, l’informazione dell’esistenza di ri-schi per la salute e la sicurezza (G. AUZERO, D. BAUGARD, E.

DOCKÈS, Droit du travail, Dalloz, 2020, p. 1154). La centralità delle misure di formazione e informazione emerge analogamente dalle riflessioni sulla responsabilità datoriale in E. LAFUMA, C.

WOLMARK, Le lien santé-travail au prisme de la prévention. Perspectives juridiques, in Perspectives interdisciplinaires sur le travail et la santé, 2018, n. 20-1, p. 17 «Aussi, la nature des mesures envisagées doit-elle être en accord avec la conception des mesures préventives servie par ces mêmes dispositions. Par conséquent, ne remplit pas son obligation de prévention l’employeur qui se contente d’insérer au règlement intérieur une procédure d’alerte en cas de harcèle-ment moral alors qu’il n’a pas mis en place les actions d’information et de formation propres à éviter la survenance du harcèlement moral – mesures expressément visées au 2° de l’article L. 4121-1 du Code du travail52. De même, dans l’affaire

«Areva» la Cour de cassation estime que la Cour d’appel a pu dé-cider qu’il n’y avait pas lieu d’interdire le projet dès lors», Cass.

soc. 22 octobre 2015, n. 14-20.173. V. également pour une réfé-rence à la mise en place d’actions de formation, le contentieux

«Benchmark» (CA Lyon 21 février 2014, n. 12/06988).

Il processo di informazione si sviluppa anche mediante la circo-lazione della documentazione relativa alla prevenzione dei rischi e all’esposizione agli stessi soprattutto nell’ambito delle attività

del medico competente e del CSE nel momento in cui discute di questioni riguardanti la salute e la sicurezza. Gli scambi di in-formazione tra datore, medico competente e Comitato potreb-bero rappresentare occasioni di apertura di spazi informali di di-scussione (così E. LAFUMA, C.WOLMARK, Le lien santé-travail au prisme de la prévention. Perspectives juridiques, cit. p. 10, che precisano più ampiamente «Ainsi qu’il a déjà été relevé, le Code du travail prévoit de nombreux documents qui établissent, préviennent les différents risques. Ce n’est pas tant leur nombre que CHSCT leur circulation qui frappe. Ces documents doivent effective-ment faire l’objet de multiples transmissions. Ainsi, les fiches d’exposition au risque doivent nécessairement être transmises au médecin du travail. La fiche d’entreprise établie par ce médecin est présentée au CHSCT (art. R 4624-48, C. trav.), son rapport annuel est transmis au comité d’entreprise et au CHSCT, ainsi qu’à l’inspection du travail (art. R. 4624-53, et R. 4624-54, C.

trav. Les résultats des mesurages (ex risques chimiques, art.

R.4412-30, C. trav.) sont transmis au CHSCT, et au médecin du travail. C’est bien une forme de circulation de l’information entre les différents acteurs de la prévention qui estesquissée. La circulation documentaire est susceptible de donner lieu à une forme d’ouverture d’espaces informels de discussion suscitée par l’élaborationou la transmission»; pp. 10 -11).

Gli obblighi informativi del datore trovano un contraltare nello speculare obbligo del lavoratore di conformarsi alle istruzioni e alle informazioni impartitegli. L’adempimento del lavoratore è in questo senso valutato in base alla sua formazione e alle sue pos-sibilità, pur senza intaccare la responsabilità datoriale (G.A UZE-RO, D. BAUGARD, E. DOCKÈS, Droit du travail, cit., pp. 1155-1156; M. BADEL, A. CHARBONNEAU, L. LEROUGE, Droit de la santé et de la sécurité au travail, cit., p. 66).

In maniera complementare rispetto all’informazione, si colloca dunque la formazione dei dipendenti.

Il datore di lavoro è tenuto ad impartire opportuna formazione specifica sia all’atto dell’assunzione che al cambio mansioni, nei confronti dei lavoratori a termine ad esclusione di coloro i quali sono assunti con questa forma contrattuale per lo svolgimento di lavori urgenti, nonché all’occorrenza di infortuni e malattie professionali gravi. Gli obiettivi formativi devono essere parla-mentarti sulla base delle caratteristiche aziendali, delle tipologie di rischio e di mansioni svolte, nonché sulla capacità del lavora-tore in termini di esperienza professionale, della qualificazione e della lingua parlata dal lavoratore. Il contenuto è definito dal da-tore con il supporto del servizio di medicine e la consultazione delle rappresentanze del personale (M. BADEL, A. C HARBON-NEAU,L. LEROUGE, Droit de la santé et de la sécurité au travail, cit., p. 74).