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Le inoculazioni agli allievi delle Scuole Militari di Parigi e di La Flèche.

3 1 Ricezione e traduzioni delle Nouvelles Réflexions

4. Le inoculazioni agli allievi delle Scuole Militari di Parigi e di La Flèche.

A poco meno di un anno dall'uscita delle Nouvelles Réflexions, Gatti venne incaricato di sovrintendere ed eseguire le prime inoculazioni pubbliche che siano mai state fatte in Francia, quelle sugli allievi delle Scuole militari di Parigi e di La Flèche: quest'incarico portava con sé un valore altamente simbolico perché sanciva, di fatto, l'approvazione da parte del re della pratica inoculatoria. Il 15 febbraio 1768, stando alle parole di Gandoger de Foigny,482 la Facoltà di Medicina di Parigi, a cinque anni dall'arrêt del Parlamento che le

480Su Carl Gottlieb Wagler (1731-1778) si veda la voce biografica in F. K. G. Hirsching, Historischliterarisches Handbuch berühmter und denkwürdigen Personen, welche im dem 18. Jahrhunderte gestorben sind, Leipzig, Schmickertschen, 1812, vol. 15, pp. 203-210.

481Cfr. A. Gatti, C.G. Wagler (a cura di), Neue Betrachtungen über das Verfahren bei den Inoculation der Blattern, Bremen, Kramer, 1772, in particolare il Vorrede des Herausgebers, che precede la traduzione.

482Pierre Louis Gandoger de Foigny (1732-1770), nato a Lione, compì studi matematici e medici a Parigi divenendo più tardi professore di anatomia, chirurgia e botanica a Nancy e medico consulente del Re di Polonia e Duca di Lorena e Bar, Stanislao Leszczyński. Gandoger de Foigny scrisse un celebre trattato sull'inoculazione, di cui fu un grande sostenitore e in cui dette prova della sua stima per Gatti. Per la data dell'assemblea della facoltà di Medicina di Parigi che sanciva l'ammissibilità dell'inoculazione si veda Traité pratique de l'inoculation dans lequel on expose les règles de conduite relatives au choix de la saison propre à cette opération; de l'âge et de la constitution du sujet à inoculer; de la préparation qui lui convient; de l'espèce de méthode qui doit être préférée; et du traitement de la

ordinava insieme alla Facoltà di Teologia di dare il proprio parere sull'inoculazione, si era finalmente pronunciata, limitandosi a dichiarare la pratica tollerabile, mentre la Sorbona, stando ai documenti fino ad oggi ritrovati, non rese mai noto il suo parere in merito.483

Il primo incarico ufficiale conferito a Gatti come inoculatore degli allievi della Scuola Militare risale al settembre del 1768. Lo attestano le parole del segretario di legazione toscana a Parigi Raimondo Niccoli484 che, in una lettera al conte Francesco Orsini von

Rosenberg,485 principale consigliere di Pietro Leopoldo nonché ministro per gli affari esteri,

riferiva la notizia sottolineando l'importante compito affidato al loro concittadino Gatti:

“Il Re ha ordinato che siano inoculati tutti quei giovani che sono mantenuti ed allevati nel moderno collegio del Ecole militaire, ed ha dato l'incombenza di questa operazione al dottor Gatti toscano suo medico consultante. Si crede esser indubitato che se questa prova viene felicemente, saranno presto inoculati dal medesimo Gatti i figli Reali di Francia. Dopo domani sarà dato principio a tutti quelli che sono qui, e poi passerà agli altri che sono al Collegio della Fleche.”486

Il governo lorenese era molto interessato all'esito di una così importante prova di fiducia del re di Francia nei confronti dell'inoculazione poiché, qualora la campagna di immunizzazione dal vaiolo avesse avuto successo, avrebbe aperto la strada anche all'inoculazione del Delfino e della famiglia reale.487 In Toscana si rifletteva da tempo sulla necessità di sottoporre il

Granduca Pietro Leopoldo all'inoculazione, fortemente sostenuta da Maria Teresa d'Austria,488 e l'esempio di una corte importante come quella francese avrebbe costituito

indubbiamente un eccellente punto di riferimento.489 Dalle parole del conte Mercy- 483Si veda a questo proposito H. Bazin, L'histoire de la vaccination, Paris, John Libbery Eurotext, 2008, p. 44.

484Su Raimondo Niccoli si veda M. Mirri, Per una ricerca sui rapporti fra “economisti” e riformatori toscani. L'abate Niccoli a Parigi, op. cit..

485L'austriaco Franz-Xaver-Wolfgang von Orsini-Rosenberg (1723-1796), meglio conosciuto nei documenti settecenteschi semplicemente come Rosemberg, fu chiamato a Firenze per aiutare il giovane Granduca nei suoi primi anni di regno. Il conte si trattenne in Toscana solo tre anni, dal 1766 al 1770, ricoprendo però in questo breve periodo molte cariche importanti: fu infatti presidente del consiglio di finanze, maggiordomo maggiore della Reale Corte Granducale, ministro degli esteri e della guerra.

486ASF, Segreteria e Ministero degli Esteri, 2340, fasc. 1768, cc.n.n., Niccoli a Rosemberg, Parigi, 5 settembre 1768. 487Niccoli, nelle sue lettere inviate da Parigi, ribadì più volte la sua convinzione che presto sarebbe stato proprio Gatti

ad eseguire le inoculazioni sulla famiglia reale francese. Cfr. ASF, Segreteria e Ministero degli Esteri, 2340, fasc. 1768, cc.n.n., Niccoli a Rosemberg, 28 ottobre 1768: “Ora non si dubita più che finita l'operazione a la Fleche Gatti inoculerà il Delfino e gli altri Principi Reali, subito ch'egli crederà il tempo più opportuno” e ivi, 5 dicembre 1768: “Vi è ogni apparenza che devano essere queste l'epoca che introdurrà in Francia una tal operazione, tanto più che saranno in breve inoculati i Principi Reali.”

488L'imperatrice Maria Teresa conosceva molto bene il vaiolo poiché quattro dei suoi figli erano morti a causa di questa malattia: Maria Elisabetta (1737-1740), Carlo Giuseppe (1745-1761), Maria Giovanna (1750-1762) e Maria Giuseppina (1751-1767). Un'altra figlia dell'Imperatrice, Maria Elisabetta (1743-1808), contrasse il vaiolo e ne guarì, restandone però sfigurata.

489Al Granduca di Toscana venne praticata l'inoculazione il 13 maggio 1769 dal medico imperiale Ingenhousz, venuto da Vienna appositamente per l'occasione. Cfr. G. Pelli Bencivenni, Effemeridi, op. cit, Serie I, vol. XXIII, p. 186. Pochi mesi dopo Rosemberg informò Mercy-Argenteau della completa riuscita dell'inoculazione granducale: “Sua

Argenteau, ambasciatore austriaco in Francia, traspare un nuovo atteggiamento della corte francese sull'inoculazione, soprattutto dopo la morte per vaiolo di una delle figlie dell'Imperatrice, Maria Giuseppina, morta il 15 ottobre 1767 e della seconda moglie dell'imperatore Giuseppe II, Maria Giuseppa di Baviera, morta anche lei di vaiolo nel maggio dello stesso anno:

“Nonostante tutto quello che è stato scritto finora a favore dell'inoculazione, e nonostanti le prove felici fatte anni sono sopra i figli del Duca d'Orleans, non era stato possibile d'indurre il Re né la Regina a fare inoculare i figli del Defunto delfino; la disgrazia ultimamente seguita della defunta Arciduchessa Giuseppa pare che abbia persuaso della bontà di questa pratica, e che abbia levato tutte le difficoltà ed opposizioni che ne ritenevano, poiché si assicura che il Re sia risoluto di fare inoculare li suddetti tre figli di Francia, subito che dai medici sarà creduta la stagione propria ed opportuna a questa operazione. Egli ha fatto fare l'esperimento sopra tre bambini di un suo giardiniere di Choisy; vuole che ogni giorno gli sia fatto rapporto del loro stato e si dice che non manca alla total deliberazione che il vedersi un esito favorevole nei detti tre soggetti. Chi sia per essere l'Inoculatore non è ancor deciso, ma secondo le apparenze sarà un medico franzese, un suddito.”490

I biografi di Gatti si sono limitati a citare questo importante incarico conferito al medico toscano senza fornire dettagli e facendo per lo più riferimento alle inoculazioni eseguite alla Scuola Militare di La Flèche.491 Sfogliando invece i periodici del tempo e i documenti

d'archivio si apprende che le inoculazioni parigine precedettero quelle di La Flèche di qualche mese e grazie ad un articolo apparso negli anni '50 del Novecento sulla rivista scientifica La Presse Médicale è inoltre possibile ripercorrere l'iter che portò all'esecuzione di una così controversa pratica su dei giovani gentiluomini che, seppur appartenenti a famiglie nobili cadute in disgrazia, erano tuttavia destinati a servire nell'esercito reale e in virtù di questo ritenuti “une précieuse portion de la nation”.492

perfetta salute. Potrà Vostra Eccellenza assicurarne di ciò il Re, alle di cui premure la R.A.S. si è mostrata assai sensibile, e grata. [...]”. ASF, Segreteria e Ministero degli Esteri – Appendice, 1, cc.n.n., Rosemberg a Mercy- Argenteau, Firenze, 20 giugno 1769.

490ASF, Segreteria e Ministero degli Esteri, 2334, fasc. 1767, cc.n.n., Mercy-Argenteau a Rosemberg, Parigi, 9 novembre 1767.

491L. Andreani, Il dott. Angelo Gatti di Ronta, op. cit., p. 8 che a sua volta riprende la notizia da S. De Renzi, Storia della medicina in Italia, Napoli, Filiatre-Sebezio, 1848, vol. V, p. 526; Angelo Gatti in Dictionnaire encyclopédique des sciences médicales, Paris, G. Masson, P. Asselin, 1881 , vol. VII, p. 72; C. Farinella, Angelo Gatti in DBI, op. cit., vol. 52 (1999), p. 553.

492R. Laulan, Les Mémorables séances d'inoculation de Gatti à l'Ecole Militaire en 1768, extrait de “La Presse Médicale”, n°34, 19 mai 1951, pp. 698. Per accedere alla Scuola Militare di Parigi i giovani allievi dovevano possedere requisiti precisi quali provenire da famiglie nobili da almeno quattro generazioni, sapere leggere e scrivere ed essere in buone condizioni fisiche. Sull'organizzazione della scuola in questo periodo si veda M. Jacob,

Il progetto del duca di Choiseul, segretario di Stato alla Guerra, di fare inoculare gli allievi delle Scuole Militari risale a ben quattro anni prima della loro effettiva esecuzione. Le possibili cause sono verosimilmente da imputare all'ormai noto decreto del Parlamento di Parigi del giugno 1763 che vietava l'inoculazione all'interno della capitale e dei suoi sobborghi nonché l'acceso dibattito in corso su questa controversa pratica. Choiseul doveva inoltre tener conto anche delle perplessità dimostrate dai membri del Consiglio della Scuola Militare i quali, in una lettera del 20 settembre 1764, consigliavano al duca cautela nel sottoporre i giovani allievi ad una pratica ritenuta ancora molto dubbia e pericolosa:

“M. Dupont493 nous a instruit de l'intention où vous êtes que les élèves de cet Hôtel, qui n'ont pas

encore eu la petite vérole, soient inoculés par M. Gatti. Nous applaudissons tous, Monseigneur, à cette opération dont les talents et le bonheur de l'opérateur semblent assurer le succès, et qui ne peut être que très avantageuse à la conservation des élèves et au progrès d'une méthode si essentielle au bien de l'humanité; mais ne penserez-vous pas, Monseigneur, qu'il est de cette même humanité de prévenir de cette opération les parents des enfants avant de les y soumettre? Les élèves de cet Hôtel sont sans doute par les bontés marquées du roi, ses enfants et ceux de l'Etat, d'une manière plus particulière que les autres sujets de Sa Majesté; mais en sont-ils pour cela dérobés aux droits si directs que la nature donne aux pères sur leur famille?[...]”.494

In questo lungo intervallo, in cui la decisione di inoculare i giovani allievi della Scuola Militare rimase in sospeso, i casi di vaiolo non mancarono: il numero maggiore di contagiati da questa malattia risale al marzo del 1766 quando si registrarono ben 60 casi di vaiolo accertati tra gli allievi, fatto che portò all'annullamento della cerimonia per la consegna della Croce dell'Ordine di Saint-Lazare ai cadetti che avevano terminato il loro percorso di studi alla Scuola. La cerimonia, infatti, doveva essere seguita da un ricevimento a Versailles presenziato dal grande maestro dell'Ordine, il delfino e futuro Luigi XVI, che non poteva, per ovvi motivi, correre il rischio di essere esposto al contagio.

Agli inizi del 1768 la Facoltà di Medicina di Parigi aveva dichiarato tollerabile l'inoculazione, allentando di fatto le tensioni e le polemiche derivate dal dibattito che tuttavia si era già notevolemente affievolito. Le condizioni per una presa di posizione pubblica del Re su questa pratica erano decisamente più favorevoli rispetto a quattro anni

43 Varia, mis en ligne le 29 octobre 2010, fonte online http://rde.revues.org/index3552.html e l'articolo École Militaire scritto da Tronchin per l'Encyclopédie.

493Stanislas Dupont de La Motte (?-?), ispettore al Collegio militare di La Flèche dal 1764 al 1776 per nomina dell'allora segretario di stato alla guerra, il Duca di Choiseul. Su Dupont de la Motte si veda D. Boisson, Le Journal de Stanislas Dupont de La Motte: inspecteur au Collège de La Flèche, Rennes, Presse Universitaire, 2005.

prima,495 così come testimonia un'altra lettera scritta dal duca di Choiseul ai membri del

Consiglio della Scuola Militare, risalente al 13 agosto 1768:

“[…] Il y a quelques années, Messieurs, que je vous fis part du dessein où était le Roi de faire inoculer les élèves de son Ecole militaire. Vous me fîtes, dans le temps, quelques observations relatives aux parents de ces enfants, et j'en rendis compte au Roi. L'expérience ayant démontré de plus en plus les avantages de l'inoculation, S. M. vient enfin de se décider à en faire jouir les enfants qu'elle a adoptés et dont la conservation est précieuse à l'Etat. Elle m'a ordonné, en conséquence, de vous faire connaître ses intentions. Je ne doute pas que vous ne vous y conformiez avec le même zèle qui vous est ordinaire et que vous fassiez sur cela toutes les dispositions convenables de concert avec le Sr. Gatti. Je vous préviens, au surplus, que je donne les mêmes ordres aux collège de La Flèche.”496

Il consiglio della Scuola Militare si adoperò subito affinché venisse predisposto tutto il necessario per la buona riuscita delle inoculazioni, coinvolgendo direttamente Gatti nell'organizzazione:

“[…] nous n'avons pas perdu un moment pour remplir les intentions du Roi et vos ordres, pour l'établissement d'une infirmerie d'inoculation pour les élèves de cet Hôtel qui n'ont point eu la petite vérole. […] Nos arrangements ont été convenus avec M. Gatti, et exécutés par M. Cot497 avec son

activité et sa vigilance ordinaires.[...]”498.

Nel settembre dello stesso anno vennero presi in affitto due edifici in rue Vaugirard scelti per la loro vicinanza alla scuola, assicurando al tempo stesso un adeguato isolamento durante il decorso della malattia.

Non è stato ritrovato ad oggi nessun resoconto dettagliato su queste importanti inoculazioni, benché l'abate Niccoli parli, in una sua lettera a Rosenberg, di una relazione che il duca di Choiseul avrebbe redatto sull'evento per informare il Re.499 Le uniche notizie su come si

svolsero le inoculazioni provengono proprio dal Niccoli che, probabilmente, frequentando

495Sugli scontri tra il Parlamento di Parigi e Luigi XV si vedano J. Rogister, Louis XV and the Parlement of Paris, 1737-1755, Cambridge, Cambridge University Press, 1995 e J. Swann, Politics and the Parlement of Paris under Louis XV, 1754-1774, Cambridge, Cambridge University Press, 1995.

496R. Laulan, Les mémorables séances, op. cit., pp. 5-6. 497Ispettore e controllore generale della Scuola.

498I consiglieri della Scuola Militare al Duca di Choiseul, 3 ottobre 1768 in R. Laulan, Les mémorables séances, op. cit., p. 6.

499ASF, Segreteria e Ministero degli Esteri, 2340, fasc. 1768, cc.n.n., Niccoli a Rosemberg, Parigi, 5 dicembre 1768: “Le trasmetto una copia della relazione presentata al Duca di Choiseul delle inoculazioni fatte al Ecole militaire per

Gatti a Parigi, le ricevette direttamente dal medico. Il 28 ottobre il segretario di legazione toscana annunciava a Rosenberg il pieno successo delle inoculazioni sui cadetti della Scuola Militare descrivendo, in due lettere datate rispettivamente 28 ottobre e 5 dicembre, il metodo usato da Gatti, rivelatosi ancora una volta molto efficace:

“Le inoculazioni fatte dal nostro Dottor Gatti ai giovani del Ecole militaire sono tutte riuscite bene. Restano ora quelli che sono a la Fleche, che saranno inoculati quanto prima. A questo proposito mi permetta che io le narri un fenomeno. Gatti ha detto ai medici che lo accompagnarono nella prima operazione, e che sono i più contrari ad essa, di scegliere fra tutti i ragazzi inoculandi quello che essi volevano per essere il martire dell'inoculazione, e che avesse una gran quantità di vajolo. Ne presero uno quale vollero. Questo ragazzo fu fatto da lui tener sempre caldo ed in letto; gli venne presto la febbre, ne è stato pieno zeppo, ha sofferto più d'ogni altro, e la malattia è stata più lunga. Tutti quei ragazzi che ha sempre lasciati all'aria col fresco, e senza mai allettarsi, ne hanno avuto pochissimo. Non sono stati purgati avanti, ed io non so che nel numero di essi ne sia stato escluso alcuno come incapace di tal operazione. So bene che ad alcuni hanno dovuto con lo spillo fargli l'incisione due o tre volte.”500

Vista la straordinarietà e l'importanza dell'evento, Gatti non aveva avuto piena facoltà di scelta sull'intero percorso inoculatorio, determinando così una differenziazione nel modo di preparare e curare i giovani allievi.501 Stando alle parole di Niccoli, queste cure

dimostravano ancora una volta la superiorità del metodo di Gatti rispetto a quello di altri inoculatori di successo come gli inglesi Sutton, alimentando così l'ostilità nei confronti del medico toscano:

“Il metodo per curare quei ragazzi è stato per una metà di essi quello prescritto da Gatti nella sua ultima operetta, cioè di non far nulla dopo avergli inoculati, tenergli fuori dal letto a divertirsi in casa e fuori senza però che si scaldino troppo il sangue. L'altra metà è stata curata secondo il metodo di Sutton, cioè purgati avanti con alcune pillole dove entra del mercurio, e anco questi senza stare in letto che la notte. Quelli che sono stati trattati in questa seconda maniera hanno sofferto e sono stati più malati dei primi. I medici franzesi non sono molto contenti che questa provincia che

500ASF, Segreteria e Ministero degli Esteri, 2340, fasc. 1768, cc.n.n., Niccoli a Rosemberg, Parigi, 28 ottobre 1768. 501Il ruolo di Gatti durante le inoculazioni fu verosimilmente quello di precettore: al medico toscano furono infatti

affiancati il medico Jean Mac-Mahon, a capo del servizio sanitario ed Egide Bertrand Pibrac, chirurgo-maggiore. Su Mac-Mahon si veda A. Chereau, Le Docteur Jean Mac-Mahon, extrait du “Journal des Connaissances médicales pratique et de Pharmacologie”, 15 juillet 1875, n° 13 mentre su Pibrac si veda l'elogio funebre scritto da M. Antoine Louis, segretario dell'Accademia Reale di Chirurgia citato in J. Lelong, Bibliothèque historique de la France, contenant le catalogue des ouvrages, imprimés et manuscrits, qui traitent de l'histoire de ce Royaume, ou qui ont

produceva loro molto denaro sia passata ora in mano dei cerusici e delle donne, e perseguitano Gatti quanto possono perché ne ha svelato l'arcano.”502

La notizia del successo delle inoculazioni sugli allievi della Scuola Militare di Parigi venne resa pubblica solo alla fine dell'anno quando, con parole pressoché identiche e alla stessa data (9 dicembre), due importanti periodici parigini, il Mercure de France e la Gazette de France scrissero:

“Le Roy ayant ordonné que tous les éleves de son école militaire qui n'avoient pas eu la petite vérole, fussent inoculés sous la direction du Sieur Gatti son médecin consultant; soixante-quatre de ceux qui sont actuellement à cette école ont en conséquence subi cette opération, depuis le milieu de Septembre jusqu'à la fin de Novembre, dans une maison de Vaugirard qu'on avoit destinée pour cet objet. Ces inoculations ont eu le plus grand succès. Aucun des inoculés n'a été assez malade pour être obligé de garder ni le lit, ni même la maison, un seul moment de plus que dans l'état de santé; et il n'est pas arrivé le moindre accident, ni pendant, ni après le cours de l'inoculation, quoiqu'il y en a eût plusieurs d'une santé délicate; un grand nombre de médecins et de chirurgiens ont suivi le cours de ces inoculations, et ont été témoins de la sûrété et de la simplicité de la méthode que le Sieur Gatti a suivie, et qui a été conforme à celle qu'il a publiée, il y a déjà quelques années, dans ces écrits.”503

Le inoculazione alla Scuola Militare di Parigi non rimasero un caso isolato: pochi mesi dopo la notizia riportata dai giornali sul completo successo dell'operazione, il duca di Choiseul, così come aveva annunciato nell'agosto del 1768, ordinò che si procedesse alle inoculazioni presso la Scuola militare di La Flèche fondata da re Enrico IV nel 1603 come collegio reale diretto dai gesuiti.504 Dopo la cacciata dell'ordine decretata dal Parlamento di Parigi il primo

agosto 1762, la Scuola aveva mantenuto sostanzialmente le proprie funzioni fino al 1764,

502ASF, Segreteria e Ministero degli Esteri, 2340, fasc. 1768, cc.n.n., Niccoli a Rosemberg, Parigi, 5 dicembre 1768, cc. n.n.

503“Mercure de France”, janvier 1769, p. 212, riporta però la data del 9 dicembre 1768. Cfr. “Gazette de France”, n. 99,