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NUOVI ORIZZONTI, NUOVE POSSIBILITÀ: IL SOGGIORNO FRANCESE (1760-1771)

2. Il viaggio a Londra

Il caso Boufflers, per la grande risonanza avuta sia in Francia che all'estero, aveva profondamente minato la reputazione di Gatti:396 stanco del clamore e desideroso di

realizzare un progetto a lungo rimandato, il medico toscano partì per Londra nel gennaio del 1766. Notizie su questo viaggio si trovano nella corrispondenza tra Mme de Verdelin397 e

Jean Jacques Rousseau, tra la stessa e François Coindet398, tra il barone D'Holbach e David

Garrick399 e tra quest'ultimo e il barone di Grimm, mentre non esistono testimonianze dirette

lasciate da Gatti. Stando ad una lettera scritta da Mme de Verdelin all'amico Rousseau, che da poco aveva lasciato Parigi alla volta di Londra in compagnia di Hume,400 Angelo Gatti

partì per l'Inghilterra in una data collocabile nelle prime settimane di gennaio del 1766. In questa lettera datata Parigi 19 gennaio, la Verdelin comunicava all'amico Rousseau di essere

396A testimonianza del peso che il caso Boufflers ebbe nella carriera di Gatti, Pierre Clément (1707-1767) direttore del periodico Les cinq années littéraires, scrisse la seguente poesia: “SUR M. LE DOCTEUR GATTI. Le vrai pur, la droite raison,/Sans doute c'est le meilleur ton;/N'en déplaise à Philosophie,/En dépit du qu'en dira-t-on,/Un peu de faux par fantaisie,/Une espece de fiction,/Pour amuser la compagnie,/Faux ou vrai par foi tout est bon./Gatti, grand Inoculateur,/a manqué son coup, il a peur,/D'y perdre, s'entend, il demande/Cinq cent beaux louis au porteur,/Promis, si l'on ne contre-mande,/A qui découvrira l'erreur:/Lui-même il est son délateur:/Voilà le fait; qu'il se défende./Après tout il n'a si grand tort:/Un succès de moins n'est pas mort./Pour si peu faut-il qu'il se pende?/La Duchesse est de bon accord,/Et ne veut si-tôt qu'il se rende./La Condamine n'en démord,/tout pesé, tout mis en rapport,/Son calcul tranche le discord:/Tronchin est toujours matador,/il se retranche en triple sort,/Londres, Geneve, Hollande,/Paris même est de son ressort;/il a le Sud, il a le Nord./Ne te rebutes pas d'abord,/Gatti, fais un nouvel effort,/osez les défier encor,/Ces fiers Docteurs de l'autre bord,/Qui ne font point la contrebande.” Cit. in Pièces posthumes de l'auteur des cinqu années littéraires, Amsterdam, 1767, pp. 23-24.

397Marie Madeleine de Brémond d'Ars (1728-1810), figlia di Charles de Brémond d'Ars, marchese d'Ars (1695-1765) e di Marie Scolastique Antoinette, nata de Brémond de Dompierre-sur-Charente, morta nel 1742. Nel 1750 Marie Madeleine sposò un suo cugino, Bernard, marchese di Verdelin, colonnello e poi maresciallo di infanteria da cui ebbe 13 figli. Mme de Verdelin fu intima amica e protrettrice del filosofo Jean Jacques Rousseau con cui ebbe una fitta corrispondenza.

398François Coindet (1734-1809), figlio di Pierre Etienne Coindet (morto nel 1789), borghese di Ginevra e Marie nata Cherubin (morta nel 1745). François iniziò a lavorare come impiegato per il banchiere Isaac Vernet nel 1755, coltivando nel frattempo i rapporti con l'alta società, attività questa che lo portò ben presto a trascurare il suo lavoro e ad essere lincenziato nel 1765. Coindet fu uno degli amici e corrispondenti di Rousseau, tramite il quale probabilmente entrò in contatto con Mme de Verdelin.

399David Garrick (1717-1779), celebre attore teatrale inglese, figlio di Peter Garrick (1685-1737), ufficiale dell'esercito inglese di stanza a Gibilterra e di Eva Maria Veigel (1724-1822). Di origini francesi, suo nonno, ugonotto, si era rifugiato in Inghilterra in seguito all'Editto di Nantes. David era nato a Hereford ma fu educato a Lichfield nello Staffordshire da Samuel Johnson (1709-1784), celebre critico letterario, poeta e biografo, di cui divenne intimo amico e con il quale arrivò a Londra nel 1737. Nel 1741 Garrick conquistò il successo come attore grazie all'interpretazione del personaggio shakespeariano di Riccardo III, ricevendo molti apprezzamenti per la sua naturalezza nell'interpretare ogni tipo di ruolo, dal comico al tragico passando per il drammatico. Divenuto ricco, nel 1747 assunse il ruolo di co-manager nonché proprietario del Royal Theatre a Drury Lane, contribuendo ad aumentare la popolarità delle opere teatrali di Shakespeare. Si ritirò dalla direzione del Royal Theatre nel 1776 continuando tuttavia a seguirne le alterne fortune fino alla sua morte. Oltre che attore David Garrick fu anche scrittore di opere teatrali e adattatore di alcune opere appartenenti al repertorio shakespeariano.

400Le memorie postume di Suard spiegano i motivi che spinsero Rousseau ad andare a Londra in compagnia di Hume: “[...] M. Suard avoit beaucoup vécu à Paris avec M. Hume; il avoit pour lui autant d'estime que d'amitié. [...] L'Émile de Rousseau venoit d'être condamné par le Parlement et l'auteur banni de la France. M. Hume, touché d'une telle situation, venoit de déterminer Rousseau à le suivre en Angleterre, où il retournoit; et Gati, qui les rencontra en route, nous dit qu'il avoit vu l'excellent M. Hume pleurer de joie de l'espérance que ce changement de séjour arracheroit Jean-Jacques à ses tristes et fausses chimères.” Cit. in A. Suard, Essais de mémoires sur M. Suard, Paris,

molto in pena per la sua salute ed incaricava Gatti di consegnargli una scatola contenente un rimedio utile all'amico:

“Il y a 15 jours mon voisin que vous avez quitté Paris et que le froid que vous avez souffert me donne bien de l'inquietude pour votre santé. Je vous dois des remerciements mais après vous les avoir faits je vous gronderai de m'avoir envoyé un remède qui peut vous être utile. Je le reçus a 3 heure et je fus tout près de faire partir mon laquais pour vous le reporter, je prie Mr. Gatti de s'en charger [...]”401

Qualche settimana dopo, il 5 febbraio, Rousseau rispondeva alla Verdelin di aver ricevuto con gioia per mano di Gatti buone notizie sulla sua salute, collocando così a Londra il medico toscano.402 Pochi giorni dopo, il 9 febbraio, troviamo ulteriori notizie che

confermano la presenza di Gatti a Londra in una lettera che D'Holbach scrisse all'amico e celebre attore David Garrick, in cui, riferendosi all'amico comune Morellet, scriveva: “He's glad to hear you have received his translation of Beccaria's book, Des délits et des peines, and the compliments of our friend Dr Gatti, to whom I gave your direction before he went to London.”403 Pochi giorni dopo, il 13 aprile, fu il barone di Grimm a scrivere a Garrick una

lettera in cui gli parlava dell'incontro avvenuto a Londra tra lui e Gatti:

“Ce pauvre docteur Gatti n'auroit jamais reconnu David Garrick en Lusignan404 s'il ne vous avait

reconnu à la main. [...] Mais notre ami Gatti ne m'a pas seulement parlé de vos talents, il m'a aussi parlé de votre crédit et il m'a convaincu qu'il dépendra absolument de vous de faire la fortune de notre souscription pour l'estampe de cette malheureuse famille Calas. Il m'a assuré que nous aurons autant de guinées qu'il vous plaira de fois d'ouvrir la bouche en faveur de notre projet.”405

L'affaire Calas, caro a Voltaire e ai philosophes, prendeva origine da un omicidio avvenuto

401Marie Madeleine de Brémond d'Ars, marquise de Verdelin to Jean Jacques Rousseau, Paris, ce 19 janvier 1766, fonte online www.e-enlightenment.com, che ha attinto per la digitalizzazione all'edizione cartacea della corrispondenza di Rousseau curata da R.A. Leigh, Correspondance complète de Jean Jacques Rousseau, Genève, Institut et Musée Voltaire, 1965-1995.

402Jean Jacques Rousseau to Marie Madeleine de Brémond d'Ars, marquise de Verdelin, Chiswick, le 5 février 1766: “Je profite, Madame, du retour de M. de Luze pour vous remercier du plaisir que j'ai eu de recevoir de vos nouvelles par M. Gatti, et d'apprendre de lui qu'elles étaient assez bonnes. La petite boîte qu'il m'a rendue vous avait été envoyée sans lettre, faute de tems pour écrire un mot, ayant eu du monde sans aucun relâche jusqu'à dix heures du soir la veille de mon départ. J'étois à Londres à peu près dans le même cas, ce qui m'a forcé de venir vivre à la campagne en attendant que je puisse m'enfoncer tout à fait dans la province.”Cit. in www.e-enlightenment.com

403Ivi, Paul Henri Thiry, baron d'Holbach to David GarrickSunday, 9 February 1766.

404Grimm si riferisce all'interpretazione di Garrick del personaggio di Lusignano, protagonista della tragedia Zaïre scritta da Voltaire nel 1734.

a Tolosa il 13 ottobre 1761, quando Pierre Calas, figlio del negoziante protestante Jean Calas, scoprì in una stanza della casa paterna il corpo senza vita del fratello Marc-Antoine, senza che fossero visibili segni di scasso. Il padre venne accusato di aver ucciso il figlio perché contrario alla sua volontà di convertirsi al cattolicesimo; prima torturato, venne in seguito condannato a morte dal Parlamento di Tolosa e poi giustiziato. Voltaire, venuto a conoscienza del caso, ne fece l'emblema del fanatismo religioso, da cui prese spunto per il suo celebre Traité de la tolérence (1763), e si batté affinché la famiglia Calas venisse riabilitata, cosa che avvenne nel 1765. Il celebre filosofo, dotato di uno straordinario senso moderno della pubblicità capace di condizionare l'opinione pubblica, era ben consapevole della forza persuasiva dei moderni mezzi di comunicazione come strumento capace di orientare l'opinione pubblica e per questo incoraggiò la pubblicazione di una stampa di Daniel Chodowiecki in cui era raffigurato Jean Calas nel momento degli ultimi saluti alla famiglia. Poco dopo la riabilitazione del negoziante tolosano, Voltaire sostenne poi la pubblicazione di una seconda stampa rappresentante la famiglia Calas in prigione, stampa quest'ultima a cui Grimm fa riferimento nella lettera a Garrick. L'affaire Calas era stato originato da un errore giudiziario che affondava le sue radici in un clima di intolleranza religiosa ancora ampiamente diffusa: l'impegno in prima persona di una personalità di spicco come Voltaire, oltre a portare alla luce le profonde crepe del sistema giudiziario francese, constribuì a favorire la diffusione di idee e valori chiaramente orientati alla tolleranza. In un quadro di questo tipo il contributo offerto da Gatti di cercare anche fuori dai confini francesi un sostegno concreto, assume un significato molto importante e

testimonia la partecipazione attiva del medico toscano alle cause dei philosophes.

Il 16 marzo 1766 Rousseau, in una nuova lettera alla Verdelin, affermava di non aver sentito più parlare di Gatti, dopo che gli aveva consegnato la lettera della marchesa406 e

quest'ultima, il 22 dello stesso mese, comunicava a François Coindet, anch'egli corrispondente di Rousseau, che Gatti l'aveva informata sulle buone condizioni di salute del filosofo: “J'ai vu ce matin une lettre de Mr. Hume ou il mande que notre ami – Rousseau – va en Derbishire a 70 ou 80 lieux de Londres, je suis fachée qu'il s'éloigne si fort, Gatti arrive qui m'assure qu'il l'a laissé dans la meilleure Santé. [...]”407 Il barone di Grimm in

un'altra lettera scritta a Garrick il 27 aprile, rendeva noto il tempo trascorso da Gatti nella capitale inglese: “M. Suard nous assure que vous avez quitté le théâtre de votre gloire: je m'en consolerais si j'avais passé, comme le docteur Gatti, deux mois à Londres cet hiver;

406Jean Jacques Rousseau to Marie Madeleine de Brémond d’Ars, marquise de Verdelin, à Chiswick le 16 mars 1766 cit. in www.e-enlightenment.com.

[...]”.408 Non si hanno purtroppo notizie su cosa abbia fatto Gatti durante questi mesi

trascorsi a Londra, anche se possiamo affermare, almeno stando alle parole di Rousseau che poco amava il medico toscano, che Gatti trascorse molto del suo tempo in compagnia di David Hume:

“[...]J'ai vu le Dr. Gatti en grande liaison avec notre homme, et deux seules entrevues m'ont appris certainement que quoique vous en puissiez dire le Dr Gatti ne m'aime pas. Je dois vous avertir aussi que la boîte que vous m'avez renvoyée par lui avoit été ouverte et qu'on y avoit mis un autre cachet que le vôtre.”409

Secondo Mme de Verdelin, invece, Gatti avrebbe avuto a Londra ben altre compagnie, le cui identità però restano sconosciute: “On m'a dit Gatti arrivé, il avoit a Londres un amy et une maitraisse, il faut qu'il les ait retrouvé l'un et l'autre puisque vous l'avés si peu vu.”410 Questa

lettera datata Parigi 12 aprile 1766, così come quella di Grimm, circoscrive entro un arco temporale di alcuni mesi il soggiorno inglese di Gatti, del quale non si hanno ad oggi ulteriori particolari. Si può tuttavia ritenere plausibile che il medico toscano abbia sfruttato questo breve periodo non solo per frequentare amici ed amanti ma anche per approfondire le sue conoscenze sul tema dell'inoculazione. Molto significative in questo senso sono le parole del dottor William Watson, medico presso il londinese Foundling Hospital, che parlando delle inoculazioni fatte presso questo ospedale su un gruppo di bambini scriveva:

“[...] The remaining six boys and one girl, who were in the same circumstances likewise inoculated at this time, took no medicine, either preparatory, during the course of the disease, or after it; except for the abstaining from animal food they were treated in the manner recommended by the ingenious Dr. Gatti, who sometimes since inoculated a considerable number in Paris, and whom I frequently saw while he was in London”411.

Le parole del dottor Watson e la sua decisione di seguire i metodi usati da Gatti testimoniano l'ammirazione e la celebrità di cui il medico toscano godeva anche in Inghilterra. Ne è un'ulteriore prova l'esperimento fatto due anni dopo, probabilmente nello stesso ospedale londinese, su altri bambini per testare quale dei metodi allora più in voga

408F. M. Barone di Grimm, Correspondance Littéraire, Nedeln, Klaus Reprint, 1968, vol. XVI, p. 459.

409Jean Jacques Rousseau to Marie Madeleine de Brémond d’Ars, marquise de Verdelin, 9 avril 1766, cit. in www.e- enlightenment.com,

410Ivi, Marie Madeleine de Brémond d'Ars, marquise de Verdelin to Jean Jacques Rousseau, Paris, le 12 avril 1766. 411W. Watson, An account of a series of experiments instituted with a view of ascertaining the most successful method

fosse anche il più sicuro:

“Les Médecins de l'Hôpital des Énfans-Trouvés ont fait dernièrement des expériences sur un très-grand nombre d'Enfans pour s'assurer si les préparations étoient nécessaires, ou si l'on pouvoit s'en passer entièrement, comme le prétend le Docteur Gatti, Médecin Italien, qui, le premier, a publié et a mis dans tout son joue cette nouvelle méthode, que des Inoculateurs vouloient tenir cachée. Une partie de ces Enfans a été préparée selon la méthode du sieur Sutton; une autre partie a été préparée par un régime rafraîchissant, par l'abstinence de toute nourriture animale et fermentée et par quelques légers purgatifs; et la troisième partie a été traitée selon la méthode proposée par le Docteur Gatti, sans aucune espece de remèdes ni de préparations. Tous ont eu la petite vérole la plus douce et la plus légère et ont à peine été malades; mais ceux qui n'avoient pris aucun remède, l'ont été encore moins que les autres. En conséquence de cette épreuve, les autres Enfans de cet Hôpital, qui restoient à inoculer, l'ont été sans aucune préparation et avec le même succès.”412

Alcuni storici della medicina, come Arthur Klebs, hanno tuttavia ritenuto plausibile che Gatti, durante il suo soggiorno londinese del 1766, possa essere stato influenzato dalle procedure usate dai Sutton, che in quegli anni erano all'apice dei loro affari.413 Il parallelo

fatto da Klebs tra i due metodi si concentra principalmente sulla poca, se non quasi del tutto assente, preparazione del paziente da inoculare, sull'importanza dell'esposizione all'aria aperta degli inoculati, sulla dieta che veniva loro somministrata e sulle leggere incisioni praticate. Contrariamente a Gatti però i Sutton, che avevano fatto dell'inoculazione un vero e proprio business, somministravano ai loro pazienti pillole e polveri prima e dopo l'inoculazione, i cui ingredienti dovevano restare segreti; inoltre Gatti aveva da sempre usato questi metodi, fin dal suo arrivo in Francia e ben prima quindi di arrivare a Londra.414 In

ultimo, ma non meno importante, i Sutton concepivano l'inoculazione come una pratica segreta da cui trarre il massimo profitto, e questo aspetto era molto distante dall'idea di Gatti

412“Gazette Littéraire de l'Europe”, op. cit., de Londres, le 5 février 1768.

413Cfr. A. Klebs, Die Variolation im Achtzehnten Jahrhundert. Ein historischer Beitrag zur Immunitätsforschung, op. cit., p. 41. Sulla famiglia Sutton ed in particolar modo sulle attività del padre Robert e del figlio Daniel cfr. H. Bazin, Vaccination: a history. From Lady Montagu to Genetic Engineering, Esher, Joh Libbey Eurotext, 2011, pp. 47-53; I. and J. Glynn, The life and death of smallpox, Cambridge, Cambridge University Press, 2004, in particolare pp. 76- 78 e D. Van Zwanenberg, The Suttons and the business of inoculation, “Medical History”, Jan. 1978, vol. 22(1), pp. 71-82. Daniel Sutton pubblicò a fine Settecento un'opera sul metodo usato dalla sua famiglia in The inoculator: or, Suttonian system of inoculation, fully set forth in a plain and familiar manner, London, Gillet, 1796. Prima di lui un altro medico inglese, il dottor George Baker, scrisse un libro in cui cercava di spiegare le tecniche segrete dei Sutton An inquiry into the merits of a method of inoculating the small-pox, which is now practised in several counties of England, London, Dodsley, 1766.

414Come ricorda un'altra storica della medicina, Lise Wilkinson, c'erano già altri medici, forse meno noti dei Sutton, contrari a preparare il paziente prima dell'inoculazione, come ad esempio il medico danese Christ Friis Rottbøll (1727-1797), e questo semplicemente perché ritenevano che l'inoculazione dovesse restare una tecnica il più semplice possibile, così come era stata praticata da sempre in Oriente. Cfr. Cfr. L. Wilkinson, Smallpox and the

di voler rendere semplice e trasparente la pratica così che, una volta perfezionata, potesse essere resa accessibile a chiunque.

La diffusione gratuita del sapere medico volto al raggiungimento della felicità sociale dei popoli è uno dei temi cari all'illuminismo. Tra tutti i philosophes, Diderot in particolare, convinto sostenitore dell'inoculazione, si impegnò in prima persona affinché la tecnica preventiva fosse estesa anche nelle campagne, dove l'accesso alle cure mediche era fortemente limitato. Ne è un esempio l'accorato appello inviato a Mlle Volland nel novembre del 1768 riguardo alla disponibilità della madre di farsi non solo “apôtre de l'inoculation dans les campagnes” ma anche “de vouloir bien être un élève de Gati”.415 Il medico toscano,

dal canto suo, si dimostrò, secondo quanto riportato dal filosofo, ben disposto ad insegnare la pratica, non solo ad una persona priva di competenze mediche ma, in più, donna.416

Scriveva infatti Diderot il 15 novembre 1768, in merito alla disponibilità di maman Volland: “J'en ai prévenu Gatti, qui attend son retour avec la même impatience que moi, et qui ne demande pas mieux de l'initier dans cette pratique de l'inoculation.”417 Diderot era un

convinto sostenitore dell'inoculazione poiché in essa riconosceva il grande potenziale di questa nuova tecnica, frutto del progresso medico-scientifico, in grado di prolungare la vita dell'uomo e, nel farlo, di consentirgli di viverla felicemente: “J'aime la vie – scriveva Diderot nel 1748 nella Lettre d'un citoyen zélé – Je veux donc vivre […] mais point de vrai bonheur pour qui n'a pas celui de se bien porter”.418

L'esperienza londinese fu senza dubbio per Gatti molto stimolante dal punto di vista medico poiché in quel periodo l'Inghilterra, contrariamente a quanto avveniva in Francia, era il paese in cui si dava più fiducia all'inoculazione, contribuendo così a promuovere sia il numero degli inoculati sia gli studi sulle tecniche capaci di apportare i migliori risultati sui pazienti.419 È lecito quindi supporre che Gatti abbia sfruttato il breve soggiorno a Londra per 415D. Diderot, Œuvres complètes, op. cit., vol. XIX, p. 293, Diderot a Mlle Volland, Paris, 4 novembre 1768.

416Nel 1763 Gatti aveva già espresso la sua convinzione secondo la quale l'inoculazione sarebbe stata efficace solo a