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L’intensificazione degli stress test

Capitolo 3 Focus sulle novità di Basilea IV

3.4 L’intensificazione degli stress test

La previsione degli standard, contenuti nel quadro regolamentare Basilea III, non è sufficiente a valutare pienamente la posizione di solvibilità di una banca, lo stesso Comitato di Basilea suggerisce agli intermediari finanziari di mettere in pratica ulteriori verifiche allo scopo di ottenere una valutazione più precisa della situazione. Diventa, quindi, fondamentale sviluppare una metodologia interna di stress testing che possa essere utilizzata anche per simulare l’andamento delle poste di bilancio e prevederne i valori futuri.

Gli stress test si basano su un'esperienza relativamente recente, in parte perché in molti casi le banche e le Autorità di Vigilanza hanno dati che riguardano solo gli ultimi due decenni.

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Gli stress test si fanno in Europa dal 2009, sono stati introdotti dopo la crisi finanziaria del 2007-2008 per ristabilire la fiducia degli investitori negli istituti di credito.

L’importanza degli stress test nasce dal fatto che molte grandi banche hanno avvertito problemi di liquidità significativi alla fine del 2008, in quanto gli investitori hanno iniziato a preoccuparsi della loro situazione finanziaria, nonostante il fatto che la maggior parte delle banche avesse continuato a segnalare rapporti patrimoniali ben al di sopra dei minimi di vigilanza.

«Gli stress test, infatti, nascono negli Stati Uniti d’America in seguito allo scoppio della crisi finanziaria del 2008. Vengono pensati per garantire, in caso di nuova crisi, maggior stabilità alle banche e hanno lo scopo di evitare che nessun istituto minacci da solo la salute e la stabilità dei mercati finanziari europei»101.

L’Autorità di Vigilanza ha, negli ultimi anni, intensificato la loro attività, a motivo di prevenire un ulteriore disastro finanziario.

Dopo la crisi finanziaria del 2008, l’EBA produce regolarmente gli stress test per misurare la solidità del sistema bancario europeo. In quelli pubblicati a Luglio 2016, l’EBA ha misurato l’impatto di un’eventuale crisi triennale tra il 2015 e il 2018. La Commissione Europea ha progettato le caratteristiche dello scenario di crisi macroeconomica, mentre l’EBA ha testato la reazione delle 51 principali banche europee di fronte a questo scenario.

Per definizione, quindi, lo stress test è una vera e propria analisi condotta su determinate banche, le quali vengono sottoposte a scenari economici sfavorevoli per capire quanto il loro capitale sarà in grado resistere all’impatto di eventi economici avversi.

Lo stress test si pone l’obiettivo di misurare la tenuta patrimoniale delle banche messa sotto pressione da un panorama di criticità economiche e, a fronte dell’insegnamento derivante dalla crisi finanziaria, si prevede un’intensificazione degli stress test per le banche, a garanzia del fatto che possano sempre porre rimedio ad una situazione di criticità che potrebbe verificarsi in futuro, prima di contagiare l’intero sistema finanziario.

Lo stress test si compone di due fasi: in una prima fase, definita Asset Quality Review (AQR), vengono esaminati gli attivi delle banche dal punto di vista qualitativo: viene valutato lo stato di salute di una banca in condizioni ordinarie. La seconda fase si divide invece in due momenti: la banca viene prima esaminata in uno scenario base formulato dalla Commissione Europea e poi in uno scenario potenzialmente negativo. In sintesi ci saranno 3 esami: l’AQR più due stress test. «Al termine di questo processo la BCE definisce lo shortfall, cioè l’ammanco di capitale necessario alle banche europee. Più questo numero sarà alto più le banche saranno andate male.

101 Gagliarducci C., «Cos’è lo Stress Test e come funziona l’esame sulle banche europee e italiane?»,

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Nel momento in cui si stabilisce l’ammanco di capitale delle banche sottoposte ad esame, queste hanno in teoria 15 giorni di tempo per mettere in piedi un piano di allineamento alle richieste europee (un piano che dovrà realizzarsi in 6-9 mesi). Nessuna banca sarà bocciata, ma i risultati dell’esame confluiranno nello SREP, il Supervisory Review and Evaluation Process, ossia un’ulteriore analisi volta a sintetizzare i risultati emersi e ad indicare agli istituti le azioni da intraprendere»102.

Attraverso gli stress test si cerca di stabilire quanto capitale sarà a disposizione della banca, nel caso in cui si verifichi la necessità di dover assorbire perdite improvvise determinate da una crisi economica.

Dagli stress test condotti dal 2016, sono state introdotte alcune novità:

1. si riduce il campione di banche coinvolte nel test rispetto alla valutazione del 2014, in quanto sono oggetto d’esame solo quelle con un attivo superiore ai 30 miliardi di euro; ma comunque il campione coprirà circa il 70 per cento degli attivi bancari totali nell’Unione Europea;

2. l’EBA non ha previsto una soglia minima di capitale da rispettare nello scenario avverso (la soglia era stata fissata al 5.5 % nel ciclo di stress precedente), in questo modo la ricapitalizzazione per le banche che non supereranno lo stress test non sarà automatica, ma sarà solo indicato lo stato di salute della banca e saranno fornite delle linee guida per porre rimedio alle criticità e smaltire i crediti deteriorati;

3. vengono richieste informazioni specifiche sul “conduct risk”, ovvero il rischio che comportamenti dolosi o negligenti conducano la banca a fornire servizi in modo improprio, con conseguenti costi legali e reputazionali;

4. si considerano nuove tipologie di rischio: il cosiddetto rischio valutario, cioè l’impatto dell’oscillazione delle valute sulla qualità del credito in valuta estera, e il rischio tassi d’interesse, che valuta l’influenza di tassi d’interesse nulli o negativi sulla redditività della banca;

5. non è più previsto un “bollino” finale per dividere le banche in “sane” e “pericolanti”, ma i risultati verranno utilizzati dalla Vigilanza nella seconda parte dell’anno quando valuterà le singole banche.

Gli attuali stress test hanno il potenziale necessario per mitigare le debolezze nella misurazione del capitale e del rischio di Basilea III. «Il Parlamento europeo inoltre potrebbe valutare regole

102 Gagliarducci C., «Cos’è lo Stress Test e come funziona l’esame sulle banche europee e italiane?»,

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per rafforzare l’uniformità delle metodologie e delle regole di trasparenza per tutti gli stress test futuri, sia nazionali che pan-europei»103.

I progressi, tuttavia, difficilmente potranno scalfire le tradizionali debolezze degli stress test (che sono poi le debolezze dell’assetto di vigilanza europeo): la mancanza di una cultura di vigilanza unitaria, le differenze tra sistemi legali e fiscali nazionali, l’ambiguità circa la reale volontà politica di salvare le istituzioni più deboli e l’incertezza su quali sacrifici verranno eventualmente richiesti ad azionisti, obbligazionisti e clienti.