Immaginando una situazione reale, si può ipotizzare che il testo venga consegnato all’interprete prima dell’intervento; se l’interprete avesse a disposizione il software descritto in questa tesi, potrebbe confrontarlo con il glossario redatto per la preparazione alla conferenza.
Il glossario qui sopra illustrato è stato costruito sulla base del testo, al fine di evidenziare le difficoltà terminologiche e concettuali legate al dominio scelto; pertanto, è improbabile che in una situazione reale il glossario dell’interprete contenga non solo tutti i termini specifici, ma
122
anche gli esatti riferimenti giuridici contenuti nel testo. Tuttavia, tutti i termini sono pertinenti al dominio; a dimostrarlo è il fatto che la maggior parte di essi è presente nelle liste di frequenza generate dal corpus degli atti della cooperazione giudiziaria in materia penale. Si forniscono qui di seguito i risultati delle ricerche effettuate con AntConc©, estratti dalle liste generate:
Custodia cautelare: lista di frequenza bigrammi, posizione 17319/35026, frequenza 1;
Diritto penale sostanziale: lista di frequenza trigrammi, posizione 29028/29051, frequenza 1;
Mandato di arresto europeo: lista di frequenza quadrigrammi, posizione 994/74616, frequenza 6 (il termine è presente anche nell’estrazione manuale relativa alla vecchia versione e nella lista delle schede terminologiche redatte);
Obbligo di interpretazione conforme: non reperito;
Sanzione sostitutiva: lista di frequenza bigrammi, posizione 31058/35026, frequenza 1 (il termine è presente anche nell’estrazione manuale relativa alla vecchia versione e nella lista delle schede terminologiche redatte);
Sospensione condizionale della pena: Lista di frequenza quadrigrammi 67114/74616, frequenza 1;
Procedimento per infrazione: non reperito;
Reciproco riconoscimento (il termine è presente anche nell’estrazione manuale relativa alla vecchia versione e nella lista delle schede terminologiche redatte);
Ricorso per inadempimento: non reperito;
Rete giudiziaria europea: lista di frequenza trigrammi, posizione 274/61298, frequenza 18;
Recepimento: lista di frequenza unigrammi, posizione 1361/5655, frequenza 8, keyness keyword list 21.286 (valore max keyness nella keyword list: 3488.057);
L’analisi è stata eseguita sulla base del corpus in lingua italiana, ma dal momento che i testi che lo compongono sono disponibili anche in lingua francese, si può affermare che costruendo un corpus parallelo i risultati sarebbero analoghi anche per i termini in lingua francese.
Pertanto, se questi termini fossero presenti nel glossario creato dall’interprete durante la sua preparazione, il software li mostrerebbe fra i risultati del confronto con il testo; il tempo risparmiato grazie a questa operazione automatica permetterebbe all’interprete di dedicarsi alla ricerca dei riferimenti giuridici (Sentenza Ramoci, Sentenza Pupino, etc.) e degli altri termini
123
che non erano contenuti nel glossario. Per la ricerca di questi ultimi, l’interprete potrà usufruire della finestra di ricerca presente nel software, per la quale avrà selezionato il dizionario o il database online più utile; in questo caso, trattandosi di dominio appartenente alla legislazione dell’Unione europea, IATE sarebbe il più appropriato.
Attraverso questa analisi emerge inoltre un aspetto che nell’ideazione del software non era stato preso in considerazione: per la creazione del glossario, l’estrazione terminologica è stata effettuata manualmente e avendo a disposizione un lasso di tempo illimitato; in condizioni reali, come già ripetuto più volte, l’interprete non avrà il tempo di analizzare con cura il testo. Tuttavia, la tecnologia potrebbe essere d’aiuto anche in questo caso: se il software fosse capace di confrontare il testo con un corpus “modello della lingua”, probabilmente riuscirebbe a effettuare in modo rapido e automatico l’estrazione terminologica.
Un’idea simile è stata sviluppata da un provider di servizi linguistici, che ha messo a disposizione gratuitamente sul suo sito Translated.net5, uno strumento di estrazione terminologica. Al momento il servizio è disponibile soltanto per le lingue italiana, inglese e francese e permette di visualizzare soltanto i primi 20 risultati. Nel caso del testo analizzato in questo capitolo, i risultati sono stati i seguenti:
5 http://labs.translated.net/estrazione-terminologia/ (Ultima consultazione 07/02/2016)
Figura 63 Estrazione terminologica automatica effettuata su labs.translated.net; il tool fornisce inoltre una visione dei termini in contesto.
124
Sulla base della conoscenza elementare acquisita in materia di corpus ed estrazione terminologica, i risultati sembrano abbastanza soddisfacenti nel caso dei riferimenti a organi e testi legislativi; quanto ai restanti termini, alcuni risultati destano dubbi (ad esempio il termine n°9, oeuvre); inoltre, a parte i risultati n°4, 17 e 18 (détention provisoire, interprétation conforme, garanties procédurales), nessuno dei termini ottenuto dall’estrazione manuale compare in questa lista.
Ci si chiede se ciò sia dovuto alle particolarità del dominio giuridico: come dimostrato dal sottodominio della cooperazione giudiziaria in materia penale, i termini utilizzati in ambito giudiziario non sono in realtà termini propri al dominio, ma nella maggior parte dei casi sono termini comuni della lingua che “acquistano un valore giuridico”: termini come procedimento, riconoscimento, sospensione, se presi singolarmente, descrivono concetti appartenenti ad altri domini; spesso, è la loro associazione ad altri termini a “creare” il concetto giuridico: procedimento penale, reciproco riconoscimento, sospensione condizionale. Certamente, casi analoghi sono presenti anche in altri domini, ma nel linguaggio giuridico sembrano essere più frequenti, forse perché come affermato da Cortelazzo (2010), il diritto è creato a partire dalla lingua: nel dominio medico-scientifico ad esempio, termini specifici come carcinoma, ciclosporina, ipossemia sono propri di alcuni sottodomini e non fanno parte dell’uso comune della lingua. Per curiosità, lo strumento di estrazione terminologica online offerto da Translated.net è stato testato anche su un testo scientifico; i risultati, consultabili in appendice (§ Appendice XIII), sembrano confermare questa affermazione.
Una funzione basata sul confronto fra un corpus “modello della lingua” potrebbe pertanto costituire un vantaggio in più nel caso di un software concepito per la simultanea con testo; tuttavia, dal momento che le conoscenze acquisite in materia di estrazione terminologica, così come in materia di programmazione non sono sufficienti per fornire una risposta valida, si preferisce lasciare aperta questa ipotesi.
125
OTTAVO CAPITOLO
8.
Brevi cenni su altre applicazioni della tecnologia nel campo
dell’interpretazione
Oltre alle applicazioni della tecnologia finora illustrate, altre soluzioni si stanno affermando sempre più nel campo dell’interpretazione. Tali strumenti vengono spesso identificati con l’acronimo CAI, Computer-assisted interpreting, che include anche gli strumenti di gestione terminologica utilizzabili in cabina e le recenti innovazioni relative all’interpretazione consecutiva (§3.2). Questo capitolo presenterà il relay interpreting, l’interpretazione in audioconferenza e videoconferenza e il remote interpreting. Seleskovitch e Lederer, in coerenza con lo stile innovativo che ha sempre contraddistinto i loro studi, analizzano già nella prima versione di Pédagogie raisonnée de l’interprétation (1989: 199-221) la tecnica del relais (corrispettivo francese di relay interpreting) e la visioconférence, evidenziandone i problemi. Ala luce degli sviluppi in materia, Nella versione del 2002 (371-378) dello stesso libro le autrici hanno queste tecnologie più nei dettagli, illustrandone vantaggi e svantaggi. Rispetto all’analisi di Seleskovitch e Lederer, i paragrafi qui presentati forniranno soltanto brevi illustrazioni, ma prenderanno in considerazione gli studi successivi al 2002, con un piccolo cenno anche all’impiego di queste tecnologie nell’ambito giudiziario.
8.1 Relay interpreting
La tecnica del relay (dal verbo inglese “trasmettere” utilizzato anche come sostantivo per “staffetta”), permette in una conferenza di fruire del servizio di interpretazione simultanea anche quando non vi sono interpreti disponibili per una data combinazione. Per meglio illustrare tale tecnica, viene proposto l’esempio fornito da Schlesinger (2010). In una conferenza in cui è prevista solo l’interpretazione per il tedesco e per l’inglese, c’è bisogno di interpretare un intervento dall’arabo; nella cabina di inglese, uno degli interpreti ha l’arabo in combinazione, ma non nella cabina di tedesco. In tal caso, per mezzo dei canali di trasmissione dell’impianto, l’interprete della cabina di tedesco che ha l’inglese nella sua combinazione, potrà ascoltare l’interpretazione dall’arabo verso l’inglese del suo collega (definito pivot) e a sua volta, interpretare dall’inglese al tedesco.
Tale tecnica, possibile grazie alla tecnologia, offre molti vantaggi, ma presenta stesso tempo degli ostacoli che, se mal gestiti, possono incidere sulla qualità dell’interpretazione. Schlesinger
126
(ibidem)propone una sintesi degli studi condotti sugli effetti del relay interpreting, mentre Seleskovitch e Lederer (2002:199-218) propongono uno studio approfondito sui problemi del relais e sui criteri di cui tener conto per l’insegnamento di tale tecnica.