Il tablet è un’innovazione tecnologica di recente produzione, che nel giro di pochi anni ha invaso il mercato. Il seguente paragrafo sarà esclusivamente dedicato a questo dispositivo perché, per le sue specifiche tecniche, si è convinti che possa soddisfare, più di altri dispositivi, le esigenze degli interpreti. Sebbene oggi esistano molti modelli, le caratteristiche principali di un tablet sono:
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Dimensioni ridotte: il tablet si presenta come uno schermo, che al suo interno contiene un processore. Si tratta quindi di un computer portatile “piatto”;
Schermo tattile: il tablet è privo di tastiera; l’utente può interagire e inviare comandi tramite lo schermo o un pennino digitale.
Grazie alle dimensioni ridotte, il tablet può essere trasportato con facilità ovunque; l’interprete potrà così avere a disposizione sempre il suo dispositivo, anche in cabina dove lo spazio a volte è molto ristretto. Inoltre, dati il suo processore e il suo sistema operativo, il tablet ha un’accensione più rapida rispetto a un computer; è quindi più comodo e rapido da usare. Lo schermo tattile e l’assenza di ventola di raffreddamento ne rendono l’utilizzo perfetto in cabina di interpretazione; il tablet offre così una soluzione anche al problema legato al rumore dei tasti e delle ventole dei pc portatili, che a volte viene “catturato” dal microfono acceso e che può recare disturbo sia al pubblico che ascolta, sia al collega di lavoro.
Nel questionario è stato chiesto agli interpreti quale dispositivo utilizzano maggiormente:
Utilizza maggiormente:
Figura 28 Risultati domanda n°20
Le risposte dimostrano che il tablet non è lo strumento più utilizzato; il campione a disposizione è troppo esiguo per tracciare delle conclusioni, ma il fatto che il pc portatile e il netbook compatto abbiano ottenuto il maggior numero di risposte conduce a una interessante riflessione.
Valentini (2010) afferma che il computer “è ampiamente sfruttato come strumento di ricerca” in fase di preparazione alla conferenza. Il tipo di preparazione necessaria all’interprete, di cui si è già discusso nel paragrafo 5.1, necessita di uno strumento completo e comodo, dal momento che la preparazione può richiedere molto tempo. In questo caso, il tablet non può soddisfare al
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meglio queste necessità, poiché è nato per essere strumento di consultazione e non di lavoro. Oltre che dalle caratteristiche di hardware e sistemi operativi utilizzati dai tablet, ciò è dimostrato anche dalla sua struttura fisica: anche disponendo di un tablet con uno schermo grande, a lungo andare potrebbe essere faticoso lavorarci, sia per la propria vista, che per la propria postura.
Per questi motivi, affidarsi a un computer piuttosto che a un tablet per la propria preparazione è più che giusto; tuttavia, la scelta di utilizzare il pc anche in cabina potrebbe non essere altrettanto giustificabile: è probabile che gli interpreti preferiscano non utilizzare un dispositivo diverso sia perché nel computer sono stati caricati e creati tutti i documenti necessari, sia perché per questioni di abitudine preferiscono non utilizzare un dispositivo diverso in cabina.
Tornando ai risultati del questionario, il fatto che i netbook compatti abbiano ottenuto il 28,6% delle risposte dimostra che gli interpreti hanno bisogno di uno strumento che sia comodo e completo, ma che allo stesso tempo occupi poco spazio.
Tenendo conto di tutte le esigenze, una soluzione potrebbe essere fornita dai tablet convertibili con tastiera staccabile o non staccabile.
I convertibili con tastiera non staccabile sono pc portatili la cui tastiera, con un semplice movimento, può essere trasformata in una base per tablet.
Figura 29 Convertibile prodotto da Lenovo® Figura 30 Convertibile prodotto da Acer®
I convertibili con tastiera staccabile sono invece pc portatili che possono essere trasformati in tablet staccando semplicemente la tastiera.
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Figura 31 Pc convertibile con tastiera staccabile prodotto da Toshiba®
Queste soluzioni permetterebbero di lavorare con lo stesso dispositivo sia durante la preparazione, sia durante il lavoro in cabina. Tuttavia, bisognerà valutare le prestazioni dei processori, che in alcuni modelli sono spesso limitate: senza una buona memoria RAM, che nel computer ha il compito di immagazzinare velocemente i dati per poi restituirli al processore centrale (CPU), si rischia di avere una macchina lenta.
Se invece l’idea di passare dal portatile a un altro dispositivo per il lavoro in cabina non costituisce un problema, oggi i tablet garantiscono prestazioni sempre più elevate e si avvicinano sempre più ai portatili “tradizionali”. Gli ultimi immessi sul commercio possiedono infatti fino a 4GB di RAM, dispongono di batterie a lunghissima durata e possono essere associati a tastiere senza fili, funzionanti mediante tecnologia Bluetooth, pratiche e nel caso di alcuni modelli, anche silenziose:
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Per ovviare al problema di documenti da trasferire a partire da supporti USB, diverse soluzioni sono possibili: alcuni tablet sono dotati di ingresso USB, mentre altri ne consentono l’utilizzo tramite piccoli dispositivi o cavi; esistono inoltre particolari supporti USB, dotati di tecnologia “OTG” (on the go), che possono essere collegati direttamente al tablet.
Infine, i tablet di ultima generazione permettono di non rinunciare al multitasking, caratteristica fondamentale dei sistemi operativi per pc, che consente di tenere aperti più software e/o più finestre di navigazione contemporaneamente.
Figura 33 Esempio di multitasking tramite il sistema operativo iOS9 su IPadPro®, l’ultimo tablet commercializzato da
Apple.
I tablet, così come gli smartphone e più recentemente, gli smartwatch, fanno parte della categoria dei dispositivi mobili (dall’inglese mobile devices) e come tali, possono e devono offrire funzioni che siano utilizzabili ovunque e in qualsiasi circostanza.
Proprio per il loro carattere “mobile”, questi dispositivi sono parte integrante della vita dell’uomo ed è probabilmente per questo che è nata l’esigenza di sviluppare funzioni volte ad agevolare e curare qualsiasi aspetto dell’attività umana. Queste funzioni sono comunemente chiamate app (abbreviazione dall’inglese, che sta per application): si tratta di programmi a tutti
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gli effetti, ma la loro struttura ne consente l’uso soltanto sui dispositivi mobili. Inoltre, a differenza di quasi tutti i programmi per pc, nella maggior parte dei casi necessitano di una connessione internet per il funzionamento.
Le app oggi disponibili sono sicuramente più di un milione9, di cui alcune sono utilizzabili
gratuitamente, altre a pagamento. Le piattaforme più grandi da cui è possibile scaricarle sono due: App Store® (consultabile su pc tramite il sito di ITunes®) per i dispositivi che utilizzano il sistema operativo iOS; Google Play® per i dispositivi che utilizzano il sistema operativo Android.
Effettuare, ricevere una chiamata o consultare internet sono ormai funzioni quasi accessorie; oggi le app permettono di verificare quanti km si percorrono al giorno e quante calorie si assumono, di visualizzare attraverso la fotocamera del dispositivo quali ristoranti o monumenti vi sono nei dintorni, di controllare in modo dettagliato le proprie spese e molto molto altro. Inoltre, sono state sviluppate app che permettono di crearne altre senza l’utilizzo di linguaggi di programmazione; in questo modo, anche chi non è programmatore di professione può dedicarsi a quest’attività, e probabilmente anche questo giustifica la nascita di così tante applicazioni. Disporre di un tablet può quindi essere vantaggioso proprio per la grande offerta di app, volte a semplificare attività quotidiane oppure dedicate a settori e professioni specifiche, tra cui l’interpretazione.