• Non ci sono risultati.

3. RAZZISMO «CULTURALE» E RAZZISMO «BIOLOGICO»

3.2 Il razzismo «nordico»

3.2.2 L’«anello nordico»

In Germania, assai prima dell’avvento di Hitler, esistevano già alcune mistificazioni facilmente trasformabili in certezze. Il termine Nordischer Gedanke (idea o pensiero nordico), ad esempio, era

109 J. MICHAEL HECHT, Op. cit., 2000, pp. 295-296.

110 A. WEISS-WENDT, R. YEOMANS, Op. cit., 2013, p. 2.

111 A. GILLETTE, Op. cit., 2014, pp. 23-24. Per spiegare il rapporto controverso (e talora contraddittorio) tra il nazionalsocialismo e la modernizzazione, si potrebbe cominciare a ragionare su alcuni dei seguenti studi: H.

MOMMSEN, Noch einmal: Nationalsozialismus und Modernisierung, in «Geschichte und Gesellschaft», 21, 1995, pp.

391-402.

112 U. PUSCHNER, Op. cit, in H. JUNGINGER, A. ÅKERLUND (a cura di), Op. cit., 2013, p. 28.

113 N. KARCHER, Op. cit., 2009, p. 22.

comparso per la prima volta nel 1923 in un manuale di ereditarietà e igiene della razza umana.114 In quel periodo, inoltre, stava prendendo quota quel «movimento nordico» (Nordischen Bewegung) che, nell’arco di qualche anno, avrebbe raccolto intorno a sé parecchi intellettuali e politici di estrazione nazionalsocialista.115 Venne creato, a tale proposito, un piccolo ma efficace contenitore capace di catalizzare le attività di questi individui particolarmente attratti dalla «seduzione nordica», soprattutto in ottica razziale. Si trattava del Nordischer Ring (NR). L’«anello nordico», nacque nel 1926 per radunare tutti i sostenitori del pensiero nordico del quale Hans Günther era diventato un noto rappresentante. In breve tempo, il NR fu capace di allargare i propri contatti tra gli ambienti nazional-patriottici, la nobiltà tedesca e i personaggi più influenti della NSDAP.116

La rete del NR appariva come una sorta di «sotto-gruppo» dell’«internazionale razzista», composta esclusivamente da sostenitori dell’interpretazione nordica. Ne facevano parte anche anche Alfred Ploetz e Fritz Lenz, così come il noto antropologo norvegese Halfdan Bryn.117 Il principale promotore dell’organizzazione, tuttavia, era stato un nazista, Hanno Konopath, il quale aveva a sua volta sposato la principessa Marie Adelheid Reuß di Lippe.118 Ricordata come la «principessa nazista», dopo essersi sposata per due volte con due diversi principi (e aver ottenuto entrambi i divorzi), convolò a nozze per la terza volta proprio con Konopath. Entrambi i coniugi, però, erano estremamente affascinati dall’eugenica, dalla «razza nordica» e dai culti pagani. Benché il loro interesse fosse rivolto all’intero mondo nordico, grazie ai recenti studi di Nicola Karcher e Terje Emberland, è possibile affermare che la Norvegia costituisse un luogo «privilegiato» per la maturazione dell’interpretazione nordica di matrice nazionalsocialista. La sede privata del NR si trovava a Berlino, presso Konstanzer Str. 64 e, al momento della sua fondazione, erano già presenti

114 H. J. LUTZHÖFT, Op. cit., 1971, p. 15.

115 Esistono alcuni studi abbastanza recenti di Stefan Breuer sul tema. In particolare: S. BREUER, Die „Nordische Bewegung“ in der Weimarer Republik, in «Zeitschrift für Religions- und Geistesgeschichte», 6, 2009, pp. 485-509; S.

BREUER, Der Streit um den „nordischen Gedanken“ in der völkischen Bewegung, in «Zeitschrift für Religions- und Geistesgeschichte», 62, 2010, pp. 1-27.

116 N. KARCHER, Op. cit., 2009, p. 7. Secondo quanto riportato da Breuer, tuttavia, il Nordischer Ring sarebbe nato qualche anno prima, più precisamente nel 1911. Esso, infatti, sarebbe stato fondato da Ploetz, insieme a Fritz Lenz per

«cristallizzare» un’idea di igiene della razza di stampo nordico-germanico. Si veda: Cfr. S. BREUER, Op. cit., 1999, p.

52. Breuer, a sua volta, fa riferimento a uno studio di Peter Emil Becker del 1988: P. E. BECKER, Zur Geschichte der Rassenhygiene. Wege ins Dritte Reich, Stuttgart-New York, 1988, pp. 68-83.

117 Ivi, pp. 11-13.

118 Ivi, 2009, p. 13.

24 soci.119 Nel giugno del 1927, però, sembra che la sede si fosse spostata nei pressi di Tempelhof, più precisamente in Wiesenerstr. 28, Südring 4667 (Berlin-Tempelhof).120

La base «scientifica» sulla quale si fondava l’«anello», ancora una volta, faceva riferimento a vari antropologi e filosofi nazional-patriottici come Vacher de Lapouge, Otto Ammon, Ludwig Schemann, Ludwig Woltmann, Madison Grant e Lothrop Stoddard. Prima del 1930, però, il NR non aveva avuto particolari contatti con il partito nazionalsocialista. Pertanto, i dirigenti del NR si fecero avanti solo quando capirono che il partito di Hitler era diventato talmente forte da essere l’unico in grado di propagare su larga scala il pensiero nordico. Negli anni successivi, infatti, molti membri del «Ring» come Hans Günther, si iscrissero alla NSDAP.121 La già menzionata amicizia tra Günther e Bryn fu una delle fonti principali del pensiero nordico legato a doppio filo al principio dell’«igiene della razza». Bryn, però, proveniva da una famiglia già incardinata sulla professione medica e lo stesso Halfdan si era laureato in medicina presso l’università di Kristiania nel 1889.

Dopo un breve soggiorno negli Stati Uniti, si stabilì con la famiglia a Trondheim, in Norvegia, dove prese servizio come medico militare. Anche Bryn aveva collaborato con Lundborg e, nel contempo, era stato fortemente influenzato da Eugen Fischer, in particolare dall’ormai nota opera, «I bastardi di Rehoboth». Tralasciando i suoi studi sulle «scatole craniche», i «bastardi», i «lapponi» e la

«razza alpina», però, è importante evidenziare che Bryn avesse provato ad applicare i propri studi anche nell’ambito politico e sociale del suo paese. Infatti, facendo parte dell’amministrazione cittadina della città di Trondheim (apparteneva alla cosiddetta Venstre, di matrice liberale), aveva assunto posizioni critiche nei confronti dell’urbanizzazione e dell’industrializzazione di massa. In tal senso, pertanto, aveva agito affinché le classi meno abbienti potessero usufruire di abitazioni più sane e, soprattutto, di una maggiore implementazione delle aree verdi nel tessuto urbano.122

Non si trattava, dunque, di quella che sarebbe stata la degenerazione dell’eugenica nazista ma, anzi, di un «paternalismo» economico e sociale particolarmente in voga, almeno sino agli anni Trenta del XX secolo. Quanto ai legami con gli scienziati tedeschi, però, occorre dire che essi erano assolutamente solidi e frequenti. Nell’archivio personale di Halfdan Bryn, oggi parzialmente digitalizzato, sono presenti alcuni documenti preziosi per ricostruire diversi dettagli del NR.

L’associazione non aveva uno statuto e nemmeno un comitato direttivo. Non aveva neanche beni patrimoniali iniziali e si sarebbe autofinanziata attraverso le donazioni volontarie dei suoi soci.

L’organizzazione puntava a reclutare chiunque condividesse i principi del movimento nordico, ma

119 Ivi, 2009, p. 14.

120 NTNU, A-0037 - Halfdan Bryn UBIT/A-0037/L0006, Documento, «Kurze Niederschrift über die Arbeitssitzung des Nordischen Ringes» 19.6.1927.

121 J. R. KYLLINGSTAD, Op. cit., 2014, p. 205.

122 Ivi, pp. 216.

poneva particolare attenzione alla partecipazione di insegnanti, scienziati e pastori. Una delle maggiori esigenze dell’associazione era l’allestimento di una «biblioteca della razza». Il pensiero nordico, alla base del NG, si definiva a sua volta un movimento «spirituale».123

Negli anni successivi, l’anello crebbe sino a contare circa 180 soci, di alta estrazione culturale e sociale come accademici, aristocratici, nonché rappresentanti della politica. Tra gli altri prominenti referenti del «circolo», oltre ai soliti noti Günther, Darré e l’architetto Paul Schultze-Naumburg, comparivano anche Gustav Neckel, studioso di germanistica medievale e lingua norrena, nonché Herman Wirth.124 Entrambi furono tra i cofondatori della cosiddetta Forschungsgemeinschaft Deutsches Ahnenerbe e. V. (Società di ricerca dell'eredità ancestrale), meglio nota come Ahnenerbe.

Si trattava di un’associazione creata da Heinrich Himmler e Walter Darré, allo scopo di svolgere, almeno inizialmente, studi di carattere storico e antropologico sulle origini e la cultura della «razza ariana».125

Tra le attività più rilevanti di quel periodo, spiccarono le esplorazioni in Svezia (Bohuslän), Italia (Val Camonica) e presso il medio oriente alla ricerca dell’eredità nordica dell’impero romano.

Indubbiamente, però, l’impresa che suscitò maggiore fascino e clamore fu la spedizione in Tibet

123 NTNU, A-0037 - Halfdan Bryn UBIT/A-0037/L0006, Documento, «Niederschrift über die Grüundungssitzung und erste Tagung des Nordischen Ringes am 15. un 16. Mai in Berlin».

124 N. KARCHER, Op. cit., 2009, p. 19. Per conoscere meglio le «teorie» di Wirth, si segnala: F. WINTER, Die Urmonotheismustheorie im Dienst der nationalsozialistischen Rassenkunde. Herman Wirth im Kontext der religionswissenschaftlichen und ethnologischen Diskussion seiner Zeit, in «Zeitschrift für Religions- und Geistesgeschichte» 62, 2, 2010, pp. 157-174.

125 Per maggiori approfondimenti: I. WIWJORRA, Herman Wirth – Ein gescheiterter Ideologe zwischen „Ahnenerbe“

und Atlantis, in Historische Rassismusforschung. Ideologen, Täter, Opfer, B. DANCKWORTT, T. QUERG (a cura di), Edition Philosophie und Sozialwissenschaften 30, Hamburg, 1995, pp. 91-112. La passione di Himmler per l’esoterismo e i culti pagani non è certamente un mistero. Tuttavia, a titolo di esempio, esistono alcuni studi che ricollegano assai bene le idee di Himmler al complesso progetto di creazione della «nuova» religione nazionalsocialista: M. LEY, J. H.

SCHOEPS, Der Nationalsozialismus als politische Religion, Philo Verlagsgesellschaft, Bodenheim, 1997; W. DIERKER, Himmlers Glaubenskrieger. Der Sicherheitsdienst der SS und seine Religionspolitik 1933-1941, Schöningh, Paderborn, 2002. Inoltre, alla «corte» di Himmler era particolarmente attivo uno scrittore esoterico austriaco chiamato (tra i diversi nomi) Karl Maria Willigut (1866-1946). Soprannominato il «Rasputin di Himmler», pare che esercitasse un’influenza notevole nei confronti del gerarca nazista. Sul tema esiste anche una monografia: R. MUND, Der Rasputin Himmlers:

Die Willigut-Saga, ZeitReisen Verlag, Bochum, 2014. Diversamente da quanto si possa credere, però, Himmler non supportò alcuna associazione pagana. All’interno delle SS pretendeva il bando di qualsiasi blasfemia (pena l’espulsione) ed esigeva un atteggiamento di neutralità religiosa. Cfr. H. JUNGINGER, Op. cit., in Op. cit., 2013, p. 47.

sotto la guida dello zoologo e ufficiale delle SS Ernst Schäfer.126 Il documentario dell’impresa venne proiettato per la prima volta a Monaco di Baviera nel 1943. Secondo Junginger le attività dell’Ahnenerbe dimostravano chiaramente un intento scientifico anziché religioso. L’unico personaggio influenzato da tematiche religiose che era riuscito a entrare in contatto con l’organizzazione fu solo l’esoterista austriaco Karl Maria Willigut. Il misticista nazista neopagano, infatti, aveva anche incontrato Himmler nel 1933 proprio nel corso di una conferenza organizzata dalla NG.127

Alla luce di questi e altri numerosi collegamenti, è ragionevole affermare che l’«anello nordico»

fu un’«incubatrice» e un «laboratorio» per la trasformazione del «pensiero nordico» in uno strumento di propaganda politica nonché di mantenimento e consolidamento del potere nazionalsocialista. Tra il 1928 ed il 1929, insieme all’«Orden der Nordungen»,128 il NR entrò effettivamente in possesso di una casa a Tempelhof, situata in Wiesenerstr. 27. Il proprietario era Konopath il quale fece scrivere nel testamento che i suoi eredi avrebbero dovuto metterla a disposizione del «movimento nordico» Nacque così la «casa nordica» (Nordisches Haus).129 Tra i soci del NR, inoltre, cominciò a circolare una rivista denominata «Die Sonne. Monatsschrift für nordische Weltanschauung und Lebensgestaltung». Essa rappresentava la «visione» e lo «stile di vita» del mondo nordico.130 Ancora nel 1930, nonostante alcuni tra i più importanti dei suoi membri fossero già vicini alla NSDAP, il NR predicava prudenza. L’associazione, infatti, si dichiarava apolitica. Dal punto di vista organizzativo, tuttavia, l’associazione stava crescendo. Esistevano gruppi affiliati all’«anello» presso altre città tedesche come Stoccarda, Dresda e Breslavia.

126 Sul rapporto tra Sven Hedin, Ernst Schäfer e il Tibet, si rimanda a: I. ENGELHARDT, The Holy City of Lhasa: Dream and Destination for Sven Hedin and Ernst Schäfer, in Op. cit., H. JUNGINGER, A. ÅKERLUND (a cura di), 2013, pp. 207-224.

127 H. JUNGINGER, Op. cit., in Op. cit., H. JUNGINGER, A. ÅKERLUND (a cura di), 2013, pp. 53-55.

128 Per alcuni dettagli sull’«Orden der Nordungen», si consiglia: U. PUSCHNER, C. VOLLNHALS (a cura di), Die völkisch-religiöse Bewegung im Nationalsozialismus: eine Beziehungs- und Konfliktgeschichte, Vandenhoeck & Ruprecht, Göttingen, 2012.

129 NTNU, A-0037 - Halfdan Bryn UBIT/A-0037/L0006. Bericht über die Arbeit des «Nordischen Ringes» 1929/1930.

130 Per alcuni riferimenti utili alla rivista, si consiglia: B. WEDEMEYER-KOLWE, Der neue Mensch. Körperkultur im Kaiserreich und in der Weimarer Republik, Königshausen & Neumann, Würzburg, 2004; R. F. KRUMMEL, Nietzsche und der deutsche Geist, Band III: Ausbreitung und Wirkung des Nietzscheschen Werkes im deutschen Sprachraum bis zum Ende des Zweiten Weltkrieges. Ein Schrifttumsverzeichnis der Jahre 1919-1945, De Gruyter, Berlin, New York, 1998; K. HEINSOHN, B. VOGEL, U. WECKEL (a cura di), Zwischen Karriere und Verfolgung. Handlungsräume von Frauen im nationalsozialistischen Deutschland, Campus Verlag Frankfurt, New York, 1997.

Nell’ottobre del 1930, inoltre, venne fondata una sede locale del «Ring» a Monaco di Baviera: il direttore divenne un «certo» Darré.131

A metà di aprile (Ostermond) del 1931, giunse notizia della fondazione di una sezione locale del NG onnicomprensiva, nella quale erano inglobate le città di Heidelberg, Mannheim e Ludwigshafen am Rhein. La Nordisches Haus, intanto, era diventata un punto di riferimento non solo a Berlino, ma anche in tutto il resto della Germania. Come di consueto, Konopath concludeva le sue comunicazioni ai soci rivolgendo loro «saluti nordici». In particolare, nel 1931, ribadì che la

«questione razziale» restava prioritaria rispetto a tutte le altre di carattere politico.132 Nel 1936, anche a causa dell’influenza di Alfred Rosenberg, il NR venne incorporato all’interno della Nordische Gesellschaft. Per i diversi spin doctors dell’«anello» si trattò di un’occasione irripetibile per mettersi in contatto con le più alte sfere del partito di Hitler. Il passaggio dal «movimento» al

«riconoscimento» del «pensiero nordico», dunque, si concretizzò, metaforicamente, grazie alla

«fusione» di un anello. Nulla di più suggestivo per tutti coloro che, oggi come allora, amano le leggende e le atmosfere tipiche dell’immaginario nordico.