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5.1 L A TRANSIZIONE VERSO LA NON AUTOSUFFICIENZA

5.1.4 L’ ATTIVITÀ DI CAREGIVING NEI CONFRONTI DEL CONIUGE

colazione le do tutte le sue ... le sue ... le medicine. E poi io poi lo metto sopra la carrozzina […] lo metto lì perché lui ha freddo, devo tenere ancora acceso, qui no? Allora lo metto là vicino in cucina, vicino al calorifero, no?

Eh ... poi quando c'è il sole, è più caldo lo metto fuori a 11:30 a prendere un po' di sole. Eh ... e poi devo cucinare, devo fare le pulizie, devo lavare, devo stirare, eh ma oh ragazzi …! Sono stanca, veramente non ne posso più.

(DORINA_72)

[…] è tre anni che io ce l'ho sulle spalle. A parte quello lì, di giorno, la notte

… la notte dico delle volte va ... vado su, aspetto le undici e mezza, mezzanotte, gli faccio fare la pipì e gli metto il pappagallo e dico "è mezzanotte, fino alla mattina ..." No eh...! Sono su [al piano superiore] che sono stanca perché vado a letto anche a due e mezza e alle quattro e mezza mi chiama "Pipi", ma è possibile? Poi vengo giù e ne fa un goccino appena ... (DORINA_72)

L’impegno di assistere i propri cari è totalizzante a tal punto da non consentire loro di avere un momento di libertà:

Il tempo libero … quello ormai! Da che sono andato in pensione ormai ho tempo libero la notte! Non ho più il tempo neanche di ascoltare i dolori ...

detto fino infondo. (VINCENZO_76)

[…] Allora sono sempre di corsa e così via … diciamo che non riesco più neanche a prendermi un caffè tranquillamente perché devo andare sempre di corsa. E pensare che mi avevano detto tutti “vedrai quando vai in pensione” … Se ciao, lasciamo perdere! Purtroppo, è successo questo a mia moglie, non è colpa sua poveretta, per l’amor di Dio … però purtroppo è così e ci sono certe difficoltà … (VINCENZO_76)

Io non posso mica stare sa ... chiusa in gabbia dicevo ... No io sono stanca che non ce la faccio più veramente (DORINA_72)

L’assenza di tempo libero può verificarsi anche per via dell’impossibilità di allontanarsi dal proprio caro senza che vi sia la sorveglianza di qualcuno.

Non posso più lasciarla sola. Adesso esco solo per prendere il pane in forneria; se devo andare un secondo … o vado quando vengono le assistenti che vengono a fare compagnia a mia moglie, il martedì o il giovedì, o per uscire devo chiedere alla mia vicina di casa – che sono amici diciamo – di

guardarmela un pezzo mentre vado al supermercato o a prendermi il pane.

(VINCENZO_76)

[…] Perché delle volte esco alla mattina per fortuna, intanto che c'è a casa la figlia che studia ... sennò ... eh, vorrei trovare qualche donna di uscire, ho bisogno anch'io di uscire fuori! (DORINA_72)

[…] Potevo uscire intanto che era a casa mia figlia a studiare, perché se fosse andata all’università non avrei potuto... o dovevo lasciare una persona o non potevo andare. (DORINA_72)

La necessità di dover sempre essere sostituiti quando si è assenti per sorvegliare il proprio coniuge, fa sì che questi anziani debbano accettare di aver bisogno d’aiuto e sopportare che vi siano altre persone a sostenerli nei propri compiti assistenziali rivolti al coniuge.

Io sono sempre stato mooolto contrario a chiedere … E purtroppo invece devo piegarmi a chiedere sempre, per qualsiasi cosa … è questo che mi da fastidio! Per l’amor di Dio ... eh … purtroppo devo piegarmi e far buon viso a cattiva sorte … devo chiedere se devo muovermi, se devo andare dal dentista, se devo andare dal medico … persino se devo andare dal medico!

(VINCENZO_76)

O c’è l’assistente o … diciamo prima c’era sempre il volontario che mi diceva

“ti servono delle cose?” Pota ma come faccio a dire tutti i giorni che devo andare a prendere il pane?! (VINCENZO_76)

In alcuni casi, l’alternativa al ricercare l’aiuto da parte di altri è quella di concentrare il più possibile i propri impegni nei pochi momenti di assenza del coniuge, ad esempio nelle ore in cui è presso il Centro Diurno.

Devo cercare sempre gli orari e i giorni quando mia moglie va al centro diurno perché altrimenti non posso mica andare lasciando lei. […] Il lunedì, il mercoledì e il venerdì diciamo ho questo piccolo spazio di tempo, solo 4, 5 ore però se ho problemi e devo andare in qualche ufficio o a comprare qualcosa, ne approfitto in questi giorni quando sono libero perché se dovesse esserci qua mia moglie, non posso lasciarla da sola. Perché se dovesse lasciarsi cadere e rompersi qualcosa non si può più fare niente ...

(VINCENZO_76)

Ad ogni modo, l’impegno di assistere il proprio coniuge rappresenta una preoccupazione costante che si proietta avanti e fa pensare al futuro; un anziano, ad esempio, si interroga su come poter gestire l’assistenza nei confronti della moglie con demenza nel caso in cui dovesse ammalarsi:

Spero solo … il mio problema è che, toccando ferro, se dovesse capitare qualcosa a me, come faccio? Come fa mia moglie che non è più in grado di stare da sola? Questo è il problema che mi assilla tante volte e non mi fa neanche dormire … purtroppo c’è anche quello … Dunque, sa, speriamo ...

[si commuove] Spero solo di continuare a farcela, questo è il mio grosso problema. Perché tante volte non dormo proprio pensando a me, se dovesse capitarmi qualcosa. Lo sa perché? Come fa mia moglie? Io posso arrangiarmi, la testa mi funziona ancora ma lei? … Questo è il mio problema grosso. […] Devo preoccuparmi di rimanere in salute perché se dovesse capitare qualcosa a me sono problemi ... grossi. (VINCENZO_76)

L’attività di caregiving, come testimoniato dalle persone anziane intervistate, provoca molta stanchezza fisica.

Tante volte proprio non me la sento fisicamente, glielo dico chiaramente.

Tante volte devo dire a mia moglie “guarda che mi sdraio un momento” … perché proprio non ce la faccio … ho bisogno di rilassarmi il cervello, purtroppo è così. (VINCENZO_76)

Però io mi alzo a due e mezza la notte, quattro e mezza e dopo ... e dopo di giorno sono stanca. (DORINA_72)

Io sono stanca, non sono ... non ho più vent'anni, sono stanca, è tre anni che io ce l'ho sulle spalle [il marito]. (DORINA_72)

Inoltre, la fatica di accudire il proprio coniuge ha delle ripercussioni sul proprio fisico: provoca dolori come mal di schiena o mal di testa e, ancora, porta a delle conseguenze fisiche dovute ai movimenti o alle posture scorrette tenute durante le attività d’aiuto.

C'ho quel braccio qui, per esempio, qui dove c'ho ... dove do braccetto a lui ... che ... che mi strappa giù ... da non riuscirmi neanche quando mi pettino, che è un po'... che è un po'che è così ... devo fermarmi perché mi fa male,

probabilmente mi ha rotto qualche tendine perché lui quando gli do braccetto ce l’ho addosso ... Mi strappa giù. (DORINA_72)

Mi tengo il mal di schiena, il mal di testa, devo sorvolare per convivere per non so … andare avanti ugualmente. (VINCENZO_76)

L’impegno assistenziale, dai racconti delle persone intervistate, appare a tratti insostenibile a tratti doveroso.

A volte poi se c’è da farle compagnia sto vicino a lei e lei chiede: “quando viene mio marito?” [sorride] Purtroppo a volte c’è a volte non c’è. Eh … Sono problemi. Siccome siamo sposati da 52 anni, quando ci siamo sposati il prete mi ha detto: “nel bene e nel male”. Non so se ha capito cosa intendo

… (VINCENZO_76)