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5.3 C OME RESTARE A CASA PROPRIA DURANTE LA TRANSIZIONE VERSO LA NON AUTOSUFFICIENZA

5.3.5 I SERVIZI DEL TERRITORIO : ESPERIENZE E OSSERVAZIONI

Per chi in passato ha provato a rivolgersi ai Servizi Sociali Territoriali, il primo approccio non è sempre stato facile. Un’anziana fragile ha raccontato di come il valore del proprio reddito non le abbia consentito di accedere ai servizi nonostante si sentisse di essere in una condizione di bisogno. In questo caso, la situazione economica della signora ha rappresentato un criterio di esclusione che ha determinato l’impossibilità di ricevere un supporto a domicilio.

Poi avevo chiesto [di poter ricevere servizi domiciliari] – sa che loro guardano il reddito – siccome io ho due pensioni perché ho quella di mio marito e la mia … non ho mai usufruito di niente da loro! Per quello ...

(GIOVANNA_91)

Inoltre, nella percezione della stessa intervistata non sempre sono disponibili i servizi di cui si sente di avere la necessità con il rischio quindi che le persone anziane fragili vengano lasciate sole ad affrontare dei bisogni insoddisfatti per cui sono costretti a cercare risposta fuori dalla rete dei servizi formali.

Agli assistenti sociali avevo chiesto una volta dei piedi, di tagliarmi le unghie, perché non ci arrivo. Mi han detto che quel servizio lì non lo fanno più. (GIOVANNA_91)

Tra le persone anziane fragili intervistate, quelle che in passato si sono rivolte direttamente ai Servizi Sociali Territoriali hanno riportato, a partire dalla propria esperienza, diverse osservazioni. Si tratta esclusivamente di situazioni in cui la richiesta di aiuto è stata portata nei confronti di un proprio caro (ad esempio un genitore anziano o il proprio coniuge) e per una richiesta di interventi di assistenza domiciliare.

Nella testimonianza di Luigi e Teresa che si sono rivolti ai servizi per chiedere un aiuto nell’assistenza del padre di lui anziano, è emerso come l’offerta dei Servizi Sociali Territoriali sia stata insufficiente a soddisfare il bisogno di assistenza che si stavano trovando ad affrontare e a supportarli nel desiderio di mantenere l’anziano a casa con loro. Non solo, dal racconto traspare anche una mancanza di attenzione e reale comprensione per quanto si stavano trovando a vivere in qualità di caregiver.

Mah ... Io, per esempio, quando avevo mio suocero, in casa e ... alla fine quando ormai era... era molto anziano e poi era anche ammalato, insomma stava molto a letto, poi bisognava fargli tutto, il bagno e tutte le cose, ero andata qui ai Servizi Sociali per sentire che cosa ... che cosa mi potevano

proporre come aiuto, diciamo a casa, perché noi non volevamo mandarlo in ricovero. Eh ... quello che ho ottenuto è che venivano a casa a fargli il bagno una volta alla settimana, io di questa cosa ci ero rimasta ... ho detto "No, grazie. No, no ... non mi serve!". Per quello ho avuto un'esperienza un po' così … Non era una risposta sufficiente, certo! Una volta a settimana mi vieni a fare il bagno?! E’ una persona anziana che è in carico a una famiglia!

(TERESA_77)

I servizi, insomma, non sempre sono ... sono attenti anche a ... i servizi sociali diciamo non sono sempre attenti alle esigenze e ... non ci arrivano, non lo so?! (LUIGI_74)

Anche durante l’intervista ad un altro anziano fragile caregiver, i Servizi Sociali Territoriali sono stati considerati miopi nel non aver considerato con la propria offerta di servizi il carico assistenziale a cui gli anziani fragili che si prendono cura di un proprio caro sono quotidianamente esposte.

Si, io diciamo ho già un aiuto anche dagli assistenti sociali: il lunedì, il martedì, il giovedì o il sabato, facciamo la doccia a mia moglie e loro mi aiutano … ma il resto loro non lo vedono! È una cosa molto parziale insomma … (VINCENZO_76)

Le critiche oltre alla scarsa frequenza degli interventi, hanno riguardato anche la breve durata di ogni singolo accesso da parte degli operatori addetti all’assistenza domiciliare. Nello stralcio d’intervista che segue un’anziana fragile sottolinea come il tempo di permanenza dell’operatore a casa propria sia talmente scarso da non essere sufficiente per svolgere adeguatamente l’igiene personale e la doccia al marito anziano.

Avrei bisogno di più assistenza. più assistenza, più aiuto! Mi servirebbe dalle quattro alle sette, tre ore […] voglio più assistenza, no una mezz'oretta!

Cosa ... cosa serve a fare una mezz'oretta?! Cosa ti serve ... cioè hai capito?

Non riesco neanche a prenderlo su, metterlo sul girello e portarlo in bagno, tirar giù, spogliarlo farsi fare il suo bisogno e pulirlo un po', tirarlo su ... Poi anche quando faccio la doccia, per esempio, quando gli facciamo la doccia, pota va be' 50 minuti ma è pesante la cosa, eh! […] ... fortuna che ho ... ho la doccia qui da basso! Insomma, non è facile, è troppo poco e io ce l'ho detto anche alla mia assistente sociale […] (DORINA_72)

Un’anziana fragile ha invece messo in luce alcune criticità in merito all’utilizzo del servizio di trasporto sociale il quale, nella sua esperienza pregressa, non ha sempre rispettato gli appuntamenti prefissati:

Prima, anni addietro, mi trovavo molto bene [con il servizio di trasporto sociale] dopo anche loro hanno incominciato un po’ a sbagliare infatti diverse volte mi hanno fatto perdere le visite, gli appuntamenti.

(GIOVANNA_91)

Questi disservizi, conseguentemente, possono portare alla decisione da parte delle persone anziane di interrompere il servizio e ricercare altre soluzioni come, ad esempio, farsi supportare dalla propria famiglia oppure chiedere direttamente a un volontario del Punto Comunità cittadino anziché ai Servizi Sociali Territoriali.

Adesso essendoci la volontaria che gentilmente mi accompagna preferisco lei perché poi la volontaria resta con me durante le visite! Poi una volta non avevo molto bisogno, adesso si. Perché insomma, stare lì due ore che posso sentirmi male, eh … insomma 91 [anni] ci sono, non è che scherziamo! Poi 91 ma non passati neanche tanto bene diciamo ... (GIOVANNA_91)

Per un altro anziano fragile anche il “fenomeno delle badanti” è stato generato dalla solitudine in cui l’attuale sistema dei servizi domiciliari lascia le famiglie che necessitano di supporto nella cura. Nella percezione dell’intervistato è quindi urgente e necessario un ripensamento complessivo del sistema di interventi rivolti alla domiciliarità delle persone anziane a partire dai bisogni esperiti dalle famiglie.

[…] E infatti c'è la diffusione delle badanti, ce ne sono più in Italia che in tutto il resto del mondo, vorrà pur dire bene qualcosa?! Ci son molte domande da farsi, ma la ... l'evidenza de ... è evidente che c'è un abbandono totale, diciamo da parte dei servizi pubblici … e non critichiamo certamente le persone … diciamo di questo servizio [il Servizio di Assistenza Domiciliare] e quindi conoscerà benissimo anche lei i limiti …ma che sono diciamo risolvibili a partire da quella ... dalla struttura sociale che c'è oggi … quindi bisogna pensare totalmente in modo differente, ecco. (LUIGI_74)