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1.4 I fondi di garanzia dei depositanti

2.1.3 L’inizio della crisi

Nel corso degli anni, Northern Rock ha intrapreso un’aggressiva strategia di cartola- rizzazione, prestando a chiunque senza svolgere un’adeguata e approfondita analisi del merito di credito: in pratica, la maggior parte dei fondi veniva trasformata in mutui che, in un secondo momento, venivano preparati e venduti come prodotti fi- nanziari nei mercati. Durante l’estate del 2007, la liquidità nei mercati iniziò a venire meno e, seguendo il deprezzamento del mercato immobiliare americano che portò alla crisi dei mutui sub-prime, la domanda per le MBS (mortgage-backed securities) precipitò9. Come negli Stati Uniti, chiunque poteva andare in banca a sottoscrivere

un mutuo senza subire alcun controllo riguardo la propria storia creditizia, la propria situazione finanziaria o la capacità di poter ripagare il debito. All’inizio, le banche

6Campbell, A., op. loc. ult. cit.

7Questo tipo di business è totalmente differente dal modello tradizionale «originate to hold» in

cui gli asset sono tenuti in bilancio e non venduti ad altre istituzioni per ottenere maggiori fondi.

8House of Commons Treasury Committee, op. cit., p. 13.

9Akseli, O., Was securitisation the culprit? Explanation of legal processes behind creation of

mortgage-backed sub-prime securities, in Gray, J. - Akseli, O. (a cura di), Financial Regulation in Crisis? The Role of Law and the Failure of Northern Rock, cit., pp. 5-6.

non ponevano troppa attenzione a quei prestiti rischiosi e al crescente rischio morale che caratterizzava quegli individui cosiddetti sub-prime: l’unico aspetto che contava era il rendimento di quei prodotti derivati di discutibile qualità e la conseguente riduzione del rischio di credito che le banche normalmente avrebbero sopportato.

In realtà, il passaggio dalla crisi dei mutui sub-prime alla crisi finanziaria glo- bale è stato piuttosto veloce: quando le MBS giungevano a scadenza, gli investitori non potevano venderle per via del rischio di default dei debitori, i cui pagamenti mantenevano costante il valore del prodotto finanziario. Tutta questa mancanza di liquidità ha condotto a seri problemi di fiducia nel sistema bancario e alla sospen- sione dei prestiti interbancari, portando le banche minori a subire gravi problemi di liquidità e dissesti finanziari10.

Il fallimento di Northern Rock è un chiaro esempio della rilevanza di queste conseguenze, diffuse a livello mondiale nei mercati finanziari grazie al fenomeno della globalizzazione e all’interconnessione tra istituti all’interno del settore bancario. Tra agosto e settembre del 2007, Northern Rock ha iniziato ad affrontare seri problemi a livello di funding che l’hanno costretta a incontrarsi con le autorità competenti (Bank of England, Financial Services Authority e HM Treasury) al fine di elaborare un piano per aiutare l’istituto in difficoltà. In pratica, la soluzione proposta incorporava tre diverse opzioni per sottrarre Northern Rock ai suoi problemi finanziari11:

1. risoluzione della crisi di liquidità attraverso una sua propria azione nel mercato monetario a breve termine e cartolarizzazione del proprio debito;

2. acquisizione del cosiddetto «safe heaven» grazie al takeover da parte di una banca più grande;

3. ricezione di un aiuto finanziario da parte della Bank of England garantito dal governo.

10Akseli, O., op. cit., p. 7.

La prima opzione richiedeva che dei fondi a breve termine fossero disponibili nel mercato monetario a tassi in linea con quelli dei mutui e degli altri tassi d’interesse a breve termine, ossia che non vi fosse scarsità di liquidità nelle banche: secondo alcuni, la Bank of England ha fallito nel provvedere un’adeguata assistenza ai mer- cati monetari che forzarono Northern Rock a richiedere ulteriore liquidità12. Il 12

settembre 2007, l’allora governatore della Bank of England, Sir Mervyn King, ha scritto una lettera al presidente del Tripartite Committee dove ha espresso il suo disaccordo relativamente alla proposta di misure addizionali, quali il finanziamento a scadenze più lunghe, la rimozione del tasso marginale d’interesse sui prestiti o l’ampliamento della gamma di garanzie contro cui la Bank of England eroga credi- to13. In aggiunta, nella suddetta lettera, il governatore ha apportato tre ragioni per

giustificare la sua posizione: in primo luogo, egli afferma che «the banking system as a whole is strong enough to withstand the impact of taking onto the balance sheet the assets of conduits and other vehicles»; in secondo luogo, «the private sector will gradually re-establish valuations of most asset backed securities, thus allowing liqui- dity in those markets to build up»; infine, avrebbe potuto esservi rischio morale, in quanto gli istituti di credito avrebbero potuto interpretare quei provvedimenti come un segnale che la Bank of England sarebbe sempre intervenuta in caso di necessità, incrementando così il moral hazard e aggravando ulteriormente la crisi14.

La seconda opzione (salvataggio attraverso l’intervento di una banca più grande) era quella maggiormente preferita sia da Northern Rock che dalle autorità compe- tenti, ma la situazione corrente della banca era assai precaria. A settembre, la banca ha annunciato che aveva iniziato a trattare in via preliminare con dei possibili ac- quirenti interessati a tutto o ad una parte del suo business: un consorzio guidato dal Virgin Group di Sir Richard Branson presentò una proposta per il salvataggio

12Milne, A. - Wood, G., Shattered on the Rock? British financial stability from 1866 to 2007,

in Journal of Banking Regulation, Vol. 10, No. 2, 2009, p. 100.

13House of Commons Treasury Committee, op. cit., pp. 38-39. 14House of Commons Treasury Committee, loc. cit.

di Northern Rock e, in seguito, un’altra offerta arrivò dalla società d’investimento Olivant, ma questa venne prontamente ritirata15. La ricerca di un investitore privato

cessò il 10 settembre anche se per un breve periodo di tempo, Lloyd’s TBS sembra- va fosse interessata all’acquisizione di Northern Rock, ma alla fine non si concluse nulla16.

La terza opzione, riguardante l’aiuto di stato, è diventata l’unica che potesse realmente aiutare Northern Rock ad evitare un default dei finanziamenti a breve termine: l’apporto di liquidità d’emergenza doveva essere annunciato pubblicamen- te lunedì 17 settembre, ma tale progetto venne abbandonato il 13 settembre poi- ché, secondo il governatore della Bank of England, erano cominciati alcuni rumours riguardo all’operazione di supporto17. Per questa ragione l’annuncio venne pro-

grammato per il giorno successivo (14 settembre) e con i seguenti termini: «The Chancellor of the Exchequer has today authorised the Bank of England to provide a liquidity support facility to Northern Rock against appropriate collateral and at an interest rate premium. This liquidity facility will be available to help Northern Rock to fund its operations during the current period of turbulence in financial markets while Northern Rock works to secure an orderly resolution to its current liquidity problems [...] The FSA judges that Northern Rock is solvent, exceeds its regulatory capital requirement and has a good quality loan book»18.

In ogni caso, prima che questo piano d’emergenza fosse annunciato formalmente, le linee generali dell’operazione erano già state riportate dalla BBC prima di sera, dando così inizio alla corsa agli sportelli di Northern Rock.

15Lastra, R. M., Northern Rock, UK bank insolvency and cross-border bank insolvency, in

Journal of Banking Regulation, Vol. 9, 2008, p. 167.

16Campbell, A., op. loc. ult. cit.

17House of Commons Treasury Committee, op. cit., p. 64. 18House of Commons Treasury Committee, op. cit., p. 65.