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2.3 I responsabili della crisi

2.3.1 La responsabilità della Bank of England

La Bank of England, la Banca Centrale Europea e la Federal Reserve hanno persegui- to differenti strategie per affrontare la crisi dei mercati monetari nell’agosto del 2007: la Bank of England è stata l’unica a non aver programmato alcun piano d’emergenza per prevenire un aumento del rischio morale35. Anche se la BCE non ha iniettato

liquidità addizionale nell’agosto 2007, ha però modificato la programmazione e le scadenze delle sue regolari operazioni: concentrando l’offerta di moneta all’inizio di

32Fra tutti v. De Grauwe, P. - Ji, Y., Mispricing of Sovereign Risk and Mul-

tiple Equilibria in the Eurozone, CEPS Working Document No. 361, January 2012, in http://www.ceps.eu/book/mispricing-sovereign-risk-and-multiple-equilibria-eurozone consultato nel mese di luglio 2013 e Barrell, R. - Davis, E. P., The evolution of the financial crisis of 2007-8, in National Institute Economic Review, Vol. 206, No. 1, October 2008, pp. 5-14.

33Fra tutti v. Gros, D., Macroeconomic Imbalances in the Euro Area: Symp-

tom or cause of the crisis?, CEPS Working Document No. 266, April 2012, in http://www.ceps.eu/book/macroeconomic-imbalances-euro-area-symptom-or-cause-crisis con- sultato nel mese di luglio 2013 e Aiginger, K., The Current Economic Crisis: Cau- ses, Cures and Consequences, WIFO Working Paper No. 341, August 2009, in http://karl.aiginger.wifo.ac.at/fileadmin/files_aiginger/publications/2009/WP_2009_341_.PDF consultato nel mese di luglio 2013.

34Lastra, R. M., op. cit., p. 173.

35Un’ampia iniezione di liquidità nel mercato monetario offrirebbe alle banche degli incentivi

per intraprendere operazioni rischiose, sicure che la banca centrale, agendo come prestatore di ultima istanza, interverrebbe per salvare istituti problematici dal default. House of Commons Treasury Committee, op. cit., p. 43.

agosto e ritirandola alla fine del periodo di mantenimento, la BCE sembra essere riuscita a soddisfare i bisogni urgenti di liquidità del settore bancario dell’Eurozona, a differenza del Regno Unito dove la domanda di sterline rimase insoddisfatta36. Per

queste ragioni, sono emersi alcuni dubbi riguardo la politica della banca centrale in- glese: questa si è concentrata principalmente sul problema del rischio morale, invece di promuovere una soluzione efficace per la mancanza di fiducia che stava dilagando all’interno del mercato monetario.

Per capire meglio questi meccanismi, è opportuno richiamare alla mente qualche principio base dell’attività di una banca centrale37. Sostanzialmente, essa basa il suo

modus operandi attorno ad alcuni pilastri: in primis, una banca centrale, agendo come prestatore di ultima istanza (LOLR), dovrebbe evitare il fallimento di banche solventi, ma che sono in una situazione di temporanea illiquidità e questo tipo di finanziamento è, per sua natura, a breve termine; una banca centrale, poi, dovrebbe prestare liberamente, ma ad uno specifico tasso d’interesse (penalty rate) e soddi- sfare chiunque con buone garanzie, valutate a prezzi non influenzati da panico e/o crisi. Inoltre, un istituto centrale dovrebbe rendere chiara anticipatamente la sua prontezza nel finanziare liberamente gli istituti che ne facciano richiesta; bisogna al- tresì evidenziare che il suo ruolo di prestatore di ultima istanza è discrezionale e non obbligatorio. Per concludere, una banca centrale verifica non solo se la situazione è di illiquidità o insolvenza, ma anche se il fallimento di un’istituto possa far scattare il default di altri attraverso contagio38.

È da sottolineare come questi principi siano ancora validi e operativi ai giorni nostri o, meglio, dovrebbero essere. Nell’agosto 2007, infatti, molte banche hanno criticato l’attività della Bank of England perché, a detta loro, doveva elargire liqui-

36House of Commons Treasury Committee, op. cit., p. 44.

37I fondamenti base dell’attività di una banca centrale e della sua funzione di prestatore di ultima

istanza sono ampiamente trattati in Thornton, H., An Enquiry into the Nature and Effects of the Paper Credit of Great Britain, J. Hatchard, London, 1802 e in Bagehot, W., Lombard Street. A Description of the Money Market, H. S. King, London, 1873.

38Lastra, R. M., Lender of last resort, an international perspective, in International and

dità a tasso zero39, ma chiaramente non è così che una banca centrale opera. Nel

caso di Northern Rock, per esempio, era difficile capire se si trattava di una tempo- ranea situazione di illiquidità o se era il caso di un’insolvenza imminente. A causa di questo, non si può sapere con certezza se un’operazione di mercato aperto in favore di Northern Rock avrebbe evitato all’istituto il bisogno di richiedere liquidità d’e- mergenza nel settembre 200740: generalmente parlando, è piuttosto improbabile che

un finanziamento di quel tipo avrebbe potuto fornire a Northern Rock la liquidità necessaria a garantire una certa stabilità finanziaria.

In aggiunta, per una banca centrale è fondamentale non fornire supporti di liquidità gratuiti (specialmente senza adeguate garanzie) ogniqualvolta un istituto di credito sperimenta una crisi: questo perché ha anche l’importante dovere di tenere in considerazione le implicazioni per il rischio morale e il rischio sistemico (o di contagio).

Allo scopo di minimizzare il rischio di moral hazard, è cruciale distinguere cosa una banca centrale può o non può fare (o almeno non dovrebbe) attraverso il suo ruolo di prestatore di ultima istanza41. In primis, dovrebbe prestare a breve termine

e solamente quando non sono disponibili altre fonti di finanziamento; inoltre, non dovrebbe finanziare a lungo termine o salvare i proprietari della banca: la massima responsabilità del prestatore di ultima istanza è verso il mercato e l’intero settore finanziario, non verso una singola istituzione creditizia42.

Per quanto riguarda il rischio di contagio, si può riconoscere che questo è un rischio irrazionale e inatteso, difficile da calcolare ex ante perché non è possibile prevedere quanto una crisi si possa estendere43. Nel 1802, Thornton suggerì che il

miglior modo per contenere una situazione di panico era fornire liquidità al mercato.

39House of Commons Treasury Committee, op. cit., p. 38. 40House of Commons Treasury Committee, loc. cit. 41Lastra, R. M., op. ult. cit., p. 345.

42Lastra, R. M., op. loc. ult. cit. 43Lastra, R. M., op. ult. cit., p. 343.

In sostanza, il prestatore di ultima istanza mira a ripristinare la fiducia del pubblico cercando di ristabilire la credibilità delle banche coinvolte nella crisi; la banca cen- trale, quindi, decide di intervenire in veste di prestatore di ultima istanza solamente quando teme una crisi sistemica, una globale perdita di fiducia che possa causare il default di banche solventi44. In altre parole, se la banca centrale ritiene che la

crisi sia isolata o facilmente gestibile, non interverrà con provvedimenti di liquidità d’emergenza.