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Capitolo II. Il folclore e la cronachistica siberiana Elementi di interazione

4. La bylina Il'ja Muromec, Ermak i Kalin-car'

Il folclore contadino non mostrò un particolare interesse per il conquistatore del khanato siberiano. Esiste una sola bylina in cui sia testimoniato il nome di Ermak Timofeevič: si tratta di Il'ja Muromec, Ermak i Kalin-car'348. La bylina venne ritenuta da Propp non un componimento autonomo, ma un episodio dipendente 347 Pljuchanova, Simvoly..., p. 191.

348 Kalugin V.I., a cura di, Byliny, Moskva 1986, pp. 314-327. La variante esaminata è stata registrata da A.F.

Gil'ferding il 2 agosto 1871 a Sumozero dal referente A.P. Sorokin. Nello strato della tradizione orale epica del XVII secolo ha luogo un «očelovečivanie» degli eroi folclorici, che iniziano ad assumere tratti storici più concreti. L'esempio classico del processo di storicizzazione del folclore nel XVII secolo consiste senz'altro nel ciclo di Skopin-Šujskij (cfr. Azbelev S.N., Ustnaja istorija v pamjatnikach Novgoroda i novgorodskoj zemli , Spb. 2008, pp. 207-232). Rispetto a questo personaggio, che divenne presto leggendario tra le masse popolari russe (soprattutto a Novgorod), la figura di Ermak ha avuto una risonanza molto più modesta.

dalla bylina Il'ja i Kalin349. Il folclorista russo identificò decisamente l'Ermak menzionato nella bylina con il vincitore di Kučum: il nome del cosacco viene infatti ripetuto in tutte le varianti del componimento350.

Secondo Azbelev, Il'ja Muromec, Ermak i Kalin car' è la rielaborazione di un testo molto più antico, dedicato al bogatyr' Michail Danilovič, che è tipologicamente speculare ad Ermak Timofeevič351.

Nell'epos russo esistono due varianti della bylina legata alla figura di Kalin car'. Nella prima variante l'eroe principale è Il'ja Muromec, nella seconda è Ermak Timofeevič. L'Ermak della bylina in questione non conquista la Siberia, poichè viene fatto agire in un'epoca molto più antica, quando la Rus' era ancora costretta a combattere con i tartari per la propria sopravvivenza.

I

l motivo iniziale del soggetto consiste nel rifiuto da parte dei bogatyri di difendere Kiev da Kalin car': i bogatyri sono stanchi. Il rifiuto degli eroi di difendere la propria terra è tipico dell'epos arcaico, fondato sull'individualismo degli eroi352. Ermak lascia Kiev, abbandonata dai bogatyri. Il giovane eroe li trova in riposo nelle tende. Senza attenderli, si precipita sul luogo della battaglia.

La bylina si conclude con la sconfitta dei tartari e la cattura di Kalin car'.

L'evento storico adombrato dal componimento corrisponde con tutta probabilità alla battaglia sul fiume Voža presso Rjazan', che ebbe luogo nel 1378, vale a dire appena due anni prima della battaglia di Kulikovo Pole. La fonte che meglio delle altre conserva testimonianze a riguardo è la Sofijskaja pervaja letopis' nel

testimone Carskij: Mamaj aveva inviato un esercito alla guida di Begič contro il Gran Principe Dmitrij Ivanovič, deciso ad opporsi alle forze mongole. Alla

battaglia prese parte il principe Danilo Pronskij, a cui era stata affidata l'ala sinistra. L'esito del combattimento risultò essere inaspettatamente favorevole ai russi, che riuscirono ad impossessarsi dell'accampamento dei nemici in fuga353.

Dei dettagli interessanti sono forniti da una leggenda diffusa nella regione di Rjazan' e pubblicata per la prima volta da N.M. Makarov nel 1838: secondo questa fonte folclorica, un ruolo decisivo nella vittoria contro il dignitario di Mamaj spetta ad un «cosacco di Rjazan'» di nome Ermak, che riuscì a sbaragliare il nemico

spossato dal lungo combattimento, attaccandolo di sorpresa dai boschi lungo la 349 Propp V.J., Geroičeskij epos, Moskva 1955, pp. 331-333. La classificazione comunemente accettata è stata

fornita da Kalugin, secondo cui esistono due varianti autonome di uno stesso componimento. Nella prima variante l'eroe della narrazione è Il'ja ed Ermak non compare, mentre nell'altra il ruolo principale è riservato ad Ermak (Kalugin, op.cit., p. 314).

350 Propp, op.cit., p. 333.

351 Azbelev S.N., Istorizm bylin i specifika fol'klora , Leningrad 1982, pp. 138-139. L'indice delle varianti di

entrambe le byliny si trova in: IDEM, ibi, pp. 284, 290. Il soggetto della bylina di Michajlo Danilovič è estremamente affine a quello della bylina da noi esaminata: l'anziano bogatyr' Danila Ignat'evič si ritira in monastero, lasciando al suo posto il figlio dodicenne, Michajlo. All'arrivo dei tartari, Michajlo chiede la benedizione al padre per andare in battaglia, benedizione che Danila accorda, seppur a malincuore. Durante la battaglia Michajlo cade da cavallo. L'incidente non fa scoraggiare il giovane, che continua a sbaragliare i nemici. L'arrivo di Danila in aiuto del figlio è inutile: Michajlo ha già sconfitto i nemici.

352 Secondo Barkova, i bogatyri mostreranno sentimenti patriottici nei confronti della Rus' solo con l'avvento

dell'epos «classico»: l'eroe dell'epos arcaico si fa guidare da impulsi esclusivamente egoistici. Cfr.: Barkova A.L.,

Mifologija, Moskva 1998, pp. 11-12. 353 PSRL, Moskva 1994, t. 39, p. 118.

Voža e la Bystrica354. L'eroico «cosacco» trovò tuttavia una morte tanto tragica quanto inaspettata, poichè venne schiacciato dalla cavalleria mongola in fuga. La leggenda di Rjazan' sottolinea la giovane età dell'eroe, che viene chiamato

costantemente Ermačko355. La bylina si sviluppa esclusivamente su questo canale di trasmissione, senza contaminazioni esterne.

La prima critica all'incondizionata identificazione tra l'Ermak della bylina e quello storico venne rivolta da S. Azbelev, uno dei maggiori rappresentanti dell'indirizzo storicista nella folcloristica russa. Azbelev nota che il ciclo della lotta dei bogatyri contro i tartari nel XVI secolo si era già cristallizzato. Nonostante questo, le

caratteristiche testologiche di Il'ja Muromec, Ermak i Kalin-car' non lasciano supporre una stratificazione secondaria del tema siberiano. Secondo Azbelev, il nome di Ermak era già presente nella struttura originale della bylina, quindi ben prima della spedizione siberiana. Il folclorista russo ipotizzò l'esistenza di un Ermak, attivo nel XIV secolo. A questa figura si sarebbe in seguito sovrapposta quella del conquistatore di Siberia356.

La quasi completa assenza di particolari che possano permette di riconoscere nella

bylina i tratti dell'Ermak storico e, soprattutto, il fatto che il concreto evento

riflesso dalla bylina risalga al 1378 o ad un'epoca ancora più remota hanno spinto S.N. Azbelev a ritenere che l'Ermak della bylina non abbia nulla a che fare con il conquistatore della Siberia357. Uno dei principali argomenti dello studioso consiste nell'esclusiva dipendenza della struttura narrativa della bylina dalla leggenda di Rjazan' relativa alla battaglia sulla Voža: secondo Azbelev, ritennero che nella

bylina fosse menzionato il conquistatore della Siberia solo specialisti come O.F.

Miller e A.V. Oksenov, che non erano a conoscenza della fonte pubblicata da Makarov nel 1838358. In realtà, la bylina riferisce dell'Ermak storico il solo

patronimico, mentre la leggenda di Rjazan', da cui la bylina registrata da Rybnikov dipende completamente, mostra di non conoscere nemmeno questo dato359.

Polemizzando con la scuola storicista della folcloristica russa, Nekljudov sostiene che, di regola, nella struttura del testo folclorico e in particolare delle byliny i nomi di figure storiche o la toponomastica connessa ad un determinato evento si

sovrappongono ad una base narrativa significativamente più antica ed estranea al reale contesto storico in cui i personaggi interessati si sono trovati ad agire. Secondo lo studioso, la storicità del testo folclorico si riduce a questi soli fattori superficiali, esclusi i quali non rimane più nulla della realtà riflessa dai personaggi 354 La raccolta di Makarov rimase poco conosciuta. In epoca moderna, la leggenda venne nuovamente pubblicata

in: Sokolova V.K., Istoričeskie predanija Rjazanskoj oblasti. Literaturovedčeskij sbornik . Rjazan' 1972, pp. 43- 44. L'edizione della Sokolova fu decisiva per la successiva polemica condotta dai rappresentanti della scuola storicista. F.M. Selivanov fu tra i primi, ad esempio, ad affermare che l'Ermak della bylina avrebbe dovuto essere identificato con l'Ermak della leggenda di Rjazan', non con il conquistatore del khanato di Siberia (cfr. Selivanov F.M., a cura di, Byliny, Moskva 1988, pp. 533).

355 Cfr. Russkie predanija, izdannye M.N. Makarovym , Moskva 1838, pp. 71-72. 356 Azbelev, Istorizm..., pp. 138-141, 167, 191, 207.

357 IDEM, Rannij fol'klor..., p. 104. Cfr. IDEM, Istorizm..., p. 139.

358 Cfr. Oksenov A.V., «Ermak v bylinach russkogo naroda», in Istoriceskij Vestnik, Spb. 1892, t. 49, n.8, pp. 424-

442.

menzionati360. Da questo punto di vista, è impossibile stabilire se la memoria folclorica impressa nella bylina sia stata influenzata dal complesso mitopoietico formatosi intorno alla figura di Ermak durante il XVII secolo.

Riteniamo che il legame tra l'Ermak storico e quello della bylina possa essere dimostrato solo tramite un'analisi delle funzioni attribuite a quest'ultimo.

Comprende questa necessità L.V. Šubarina. La studiosa non esclude che la figura dell'Ermak inclusa nella bylina rifletta in realtà personaggi storici molto più

remoti361. Nonostante questo, Šubarina individua nella bylina dei dettagli che sono caratteristici di tutte le ipostasi folcloriche e cronachistiche dell'ataman cosacco: -Ermak è uno dei più brillanti esponenti dell'ultima fase della lotta della Moscovia con le terre sotto controllo tartaro.

-compare nei momenti più critici.

-combatte con forze immensamente inferiori a quelle dei nemici. -perde la vita nella lotta con i tartari.

-nella struttura narrativa della bylina, è possibile trovare allusioni al tema della corazza, che è assente nella caratterizzazione degli altri eroi.

-nella bylina si incontra il toponimo Elisej-reka, che probabilmente può essere ritenuto una deformazione di Enisej, la cui importanza nell'eredità folclorica su Ermak è rivelata dal canto daniloviano Ermak vzjal Sibir'.

-la figura dell'Ermak della bylina corrisponde all'idealizzazione dell'ataman

cosacco, che possiamo osservare negli esiti conclusivi dei canti storici e nelle opere dell'eparchia toboliana: Ermak è un martire, un eroe che sacrifica la propria vita in nome del trionfo delle armi russe sul nemico tartaro.

Nonostante le notevoli intuizioni ed osservazioni, la Šubarina vede nella giovane età di Ermak, che male si combina con l'effettiva figura del conquistatore siberiano, non determinati marchi semiotici funzionali a fissare la stessa essenza dell'eroe, ma una conseguenza della tarda stratificazione del tema siberiano alla struttura già perfettamente cristallizzata della bylina. Pur essendo morto verso i cinquanta o i sessanta anni, Ermak viene concepito dalla memoria popolare russa come un giovane ragazzo, poichè la sua inclusione nel fondo folclorico-orale è avvenuta significativamente più tardi di quella di eroi come Svjatogor o Il'ja Muromec. Di diverso avviso sembra essere A.L. Barkova: la «minorilità» di Ermak svolge una precisa funzione simbolica e metanarrativa. In base allo schema elaborato dalla studiosa nella sua tesi di dottorato sugli eroi «minori» nell'epos universale, l'Ermak descritto nella bylina in questione appartiene tipologicamente alla categoria

dell'eroe «minore» possente362. I componimenti in cui questa figura si trova ad 360 Nekljudov S.J., Zametki ob "istoriceskoj pamjati" v fol'klore , in Studia Ethnologica, Spb. 2007, p. 78 361 Šubarina L.V., «Bylinnyj obraz Ermaka», in Uržumka, 1996, 1, pp. 2-14.

362 La Barkova fissa quattro tipi di eroi «minori»: l'eroe «minore» possente, l'eroe «minore» debole (spesso

utilizzato come vittima sacrificale), l'eroe «minore» dotato di poteri magici, l'eroe «minore» privo di eroe «maggiore». Nella letteratura epica universale i prototipi dell'eroe «minore» possente sono da ricercare in Patroclo, Telemaco, Andrej Kralevič (il fratello minore di Marko), Guillaume D'Orange e altri. Come abbiamo già notato, speculare alla figura di Ermak è quella di Michajlo Danilovič. La complementarità dei due personaggi è evidente anche in termini di diffusione geografica dei due componimenti: nella regione di Archangel'sk è diffusa esclusivamente la bylina di Michajlo, che nel distretto di Oloneck è invece sconosciuta, sostituita

agire sono distinti da tre fasi narrative funzionali: per varie ragioni, l'eroe principale è costretto ad allontanarsi dalla battaglia; viene sostituito dall'eroe

«minore», che assicura valorosamente la vittoria ai propri compagni, trovando però la morte in battaglia363.

La Barkova analizza la bylina Il'ja Muromec, Ermak i Kalin car' alla luce della propria classificazione degli eroi «minori» per determinare il ruolo svolto da questo componimento nell'ambito dell'epos universale. Il nostro intento è invece limitato a stabilire fino a quanto la bylina partecipi al processo che nei primi due quarti del XVII secolo ha portato alla creazione del mito letterario del conquistatore della Siberia o fino a che grado ne sia stata influenzata.

Il ritiro dei bogatyri è la ragione formale della comparsa di Ermak sul campo di battaglia.

In tutte le varianti della bylina, Ermak si distingue nettamente dagli altri eroi: il principe Vladimir è atterrito dall'arrivo dell'esercito nemico, Il'ja Muromec e i suoi uomini non mostrano alcun interesse a prestare aiuto ad Ermak, che cercano

addirittura di ostacolare, dal momento che vedono nel suo successo un motivo di disonore.

Il motivo della morte dell'eroe «minore» corrisponde allo strato primario della

bylina, poichè ne è tematicamente funzionale. Altrettanto funzionale è il tema

dell'invidia degli eroi più anziani.

Determinare i soli caratteri strutturali della figura dell'eroe minore non è sufficiente per comprenderne pienamente le valenze semiotico-simboliche. E' necessario fissare anche l'essenza dei suoi rapporti con l'eroe "maggiore" e in cosa l'eroe "minore" svolga nei confronti di costui un ruolo subordinato.

Le osservazioni della Barkova sono estremamente utili a comprendere un fattore di esclusiva importanza: il prototipo dell'eroe «minore» possente è per certi versi molto simile a quello dell'izgoj, sviluppato nei canti storici.

L'Ermak della bylina interviene in un momento di estrema urgenza, quando gli eroi canonici dell'epos russo sembrano essere inattivi e apatici. Il comportamento dei

bogatyri «maggiori» durante la lotta di Ermak con l'esercito nemico non cessa di

essere torpido e indegno: in alcune varianti Il'ja rimprovera Vladimir per alcuni torti di vecchia data e si rifiuta di entrare in battaglia, oppure richiede di essere pagato. In ogni caso, il «pantheon» dei bogatyri russi si rivela assolutamente

incapace di risolvere una situazione di estrema urgenza, che verrà invece risolta da un individuo estraneo a tale gruppo eletto.

L'eroe «minore» della bylina Il'ja, Ermak i Kalin-car' non è tuttavia un reietto puro, poichè non presenta caratteri anarchico-criminali e non ha subito

precedentemente un allontanamento forzato dalla dimensione sacrale della Rus'. Mentre il reietto compie un atto di espiazione, l'eroe «minore» compie un atto di iniziazione: egli infatti aspira ad essere accolto nella società degli eroi «maggiori»

completamente dalla bylina di Ermak. Cfr. http://mith.ru/alb/epic/dis1.htm

363 Come nota esattamente Barkova, quest'ultima fase viene spesso arbitrariamente eliminata dal narratore, che la

per la prima volta, non a ritornarvi in qualità di reietto. Gli scopi e le modalità con cui si raggiunge questo scopo sono invece identici in entrambe le figure: entrambi gli eroi devono affrontare una prova, volta a magnificare la sacralità del cosmo sociale che si vuole acquistare o riguadagnare. Il sacrificio supremo degli eroi è funzionale ad una affermazione integrale in tale cosmo, di cui gli eroi diventano membri esclusivi in termini prima spirituali, che fisici.

Nella bylina sono chiari anche i rapporti tra Ermak e il potere del sovrano. Il giovane eroe è assolutamente fedele a costui, in questo tratto si distingue nettamente dagli altri bogatyri.

Nel folclore epico russo il tema della necessità di servire il sovrano a discapito di ogni impulso particolaristico riflette esiti significativamente tardi. La tradizione orale contadina riprese dunque il motivo di Ermak nella sua fase conclusiva di sviluppo, senza mediare lo strato dell'individualismo arcaico o quello anarchico- criminale: la coscienza popolare trovò particolarmente affini alle proprie

aspirazioni la malcelata critica ai potentati vicini al sovrano e l'estrema

idealizzazione di quest'ultimo, visto come un individuo abbandonato dai suoi dignitari. Nei suoi successivi sviluppi nell'ambito del folclore contadino, la figura di Ermak sarebbe stata identificata solo con il fedele servitore di umili origini, che viene preferito dal sovrano agli infidi bojari364.

Simile tema non ha nulla a che vedere con lo strato primario della tradizione orale- folclorica relativa ad Ermak, ma è profondamente affine all'architettura ideologica del Sinodico e della redazione fondamentale della cronaca esipoviana. Anche in questo caso, quindi, l'epopea orale-folclorica di Ermak subisce un'influenza posteriore da parte dei particolari miti creati dalla letteratura ufficiale.

La bylina è dunque legata al fondo cronachistico creato intorno alla figura di Ermak molto più di quanto possa sembrare: si mostra sensibile ai richiami

ideologici dell'eparchia toboliana (per quanto sia impossibile dimostrare o supporre un influsso concreto), mentre è completamente assente l'originario nucleo

anarchico-criminale, ravvisabile nei canti storici cosacchi primari. La bylina Il'ja,

Ermak i Kalin car' è un' ulteriore dimostrazione di come il folclore connesso ai

motivi della conquista della Siberia subisca nella ricostituita società russa del XVII secolo una spiccata influenza da parte dell'apparato ideologico dello stato centralizzato moscovita.