CAPITOLO III. La raccolta del fondo cronachistico uralico-siberiano e la polemica scientifica
1. Storia della pubblicazione delle cronache siberiane
Il primo studioso russo ad aver avvertito la necessità di raccogliere, sistematizzare e pubblicare le cronache uralico-siberiane fu V.N. Tatiščev, il quale compose l'
Obščee geografičeskoe opisanie vseja Sibiri450 e riprodusse, durante il soggiorno
siberiano (1720-1723), una copia di un Letopisec tobol'skij appartenente ad Isakij, igumeno del Monastero di San Dalmata451. La raccolta delle cronache siberiane venne proseguita da G. Müller452. Uno dei maggiori meriti di costui fu certo quello di aver rinvenuto a Tobol’sk l’unica copia conservatasi della Sibirskaja istorija di S. Remezov, da cui lo storiografo sarebbe stato profondamente influenzato durante la stesura della propria Istorija Sibiri453.
Nel 1749, un anno prima della pubblicazione della Istorija Sibiri, G. Müller
informò l'Accademia delle Scienze della necessità di pubblicare sia l' Esipovskaja
letopis' che la Sibirskaja Istorija. La proposta di Müller venne tuttavia respinta
dagli accademici pietroburghesi, obbedienti alle direttive del conte K. Razumovskij454.
La prima pubblicazione di alcune opere del fondo cronachistico siberiano risale al 1774-75: nella serie Drevnjaja Rossijskaja Vivliofika, curata da N.I. Novikov, vennero pubblicate le Zapiski, k istorii sibirskoj služaščie , in altre parole la Kniga
zapisnaja, il cui testo costituisce l'archetipo del Sibirskij Letopisnyj Svod della
prima metà del XVIII secolo455. In questa edizione non vennero incluse né la
450 Andreev A.A., Trudy V.N. Tatiščeva po geografii Rossii , in Tatiščev V.N., Izbrannye trudy po geografii Sibiri ,
Moskva 1950, pp. 3-35
451 Tatiščev riteneva che la cronaca fosse stata composta durante i regni di Godunov, Šujskij e Michail Romanov. Il
manoscritto è andato purtroppo distrutto durante l'incendio che annientò parte dell'archivio dello storico russo poco dopo il 1750 (cfr. Andreev, Očerki..., p. 195).
452 Elert A.C., Ekspedicionnye materialy G.F. Millera kak istočnik po istorii Sibiri , Novosibirsk 1990, p. 76; IDEM, Gerard Fridrich Miller i naučnoe otkrytie Sibiri , in Tri veka akademičeskich issledovanij Jugry: ot Millera do Štejnica, Ekaterinburg 2006, p. 16.
453 Dergačeva-Skop E.I., Alekseev V.N., Illjustrirovannoe povestvovanie o pochode Ermaka v Sibir' i ego avtor (k probleme istoriko-funkcional'nogo izučenija drevnerusskich literaturnych pamjatnikov) , in Obščestvenno- političeskaja mysl' i kul'tura sibirjakov v XVII-pervoj polovine XIX vv. , Novosibirsk 1990, pp. 128-129; IDEM, Remezovskaja letopis': istorija otkrytija, rukopisi, izdanija , in Semen Remezov i russkaja kul'tura vtoroj poloviny XVII-XIX vv., Tobol'sk 2005, p. 46. Cfr. Müller, op.cit., pp. 197-232. L'influenza di Remezov sul lavoro d i Müller
fu particolarmente sensibile nella datazione dell'inizio della spedizione , nella determinazione dell'effettivo numerico del contingente (5000-7000 unità, non 540), nei particolari sulla vita osservata dal gruppo cosacco e, soprattutto, nella descrizione della spedizione nelle terre settentrionali del khanato del 1583. L’ Esipovskaja
Letopis’ influenzò Müller per la storia dinastica siberiana prima dell’arrivo di Ermak, per il ricevimento di Ivan
IV della delegazione del 1583, la cattura di Tauzak sulla Tavd a. Müller riprende inoltre da Esipov il testo dell'Atto di sottomissione inviato dai cosacchi ad Ivan IV ( Müller G.F., Opisanie Sibirskogo carstva , Moskva 1998, p. 30-31, 37, 78, 91-92, 111-113, 118-119).
454 Andreev, Trudy..., pp. 89-90.
cronaca esipoviana né quella remezoviana.
La cronaca stroganoviana e quella esipoviana vennero pubblicate agli inizi del XIX secolo. Nel 1822 la Cronaca di Esipov venne per la prima volta pubblicata a cura di K. Popov456. Un apporto maggiore venne dato da G. Spasskij, il quale pubblicò nel 1821 la Cronaca Stroganov457, da lui stesso rinvenuta458, e nel 1824 la Cronaca
di Esipov.
Nel 1841 D.N. Bludov suggerì a S.S. Uvarov, all'epoca Ministro della cultura, di curare una pubblicazione integrale delle cronache siberiane sino ad allora
conosciute. Nicola I trasferì le incombenze della pubblicazione alla Commissione Archeografica, che non era tuttavia ancora pronta a realizzare un piano così
impegnativo, reso ancora più difficoltoso dalla scarsa quantità di testimoni
disponibili. L'incarico commissionato da Nicola I sarebbe stato preso realmente in considerazione solo 15 anni dopo la morte del monarca: nella seduta del Comitato Redazionale della Commissione, tenuta il 31 ottobre 1870, A.F. Byčkov sottolineò la necessità di pubblicare le due cronache uralico-siberiane principali (cronaca esipoviana e stroganoviana). La proposta di Byčkov venne accolta dal Comitato Redazionale, che affidò il compito di curare i testimoni a disposizione a P.V. Pavlov459.
Ad eccezione dell'esempio fornito dalla Commissione Archeografica, che avrebbe avviato un processo redazionale trentennale conclusosi solo nel 1907, nella
seconda metà del XIX secolo la pubblicazione delle cronache uralico-siberiane ebbe un carattere casuale ed episodico.
I motivi che determinavano la pubblicazione di opere isolate del corpus in questione derivavano dalla polemica sulla validità storiografica della cronaca stroganoviana rispetto a quella esipoviana: nel 1849 P.I. Nebol'sin pubblicò, nell'ambito della polemica sulla secondarietà cronologica della Cronaca
Stroganov, il testimone Rumjancev primo della Cronaca di Esipov (chiamata nel
testimone Skazanie o Sibirskoj strane), il testimone M1 del Rumjancevskij
Letopisec, e il testimone Rumjancev della redazione breve della Cronaca Stroganov, che Nebol'sin ritenne archetipo della redazione fondamentale460.
un'origine redazionale ed è affiancato nella pubblicazione di Novikov alla titolatura originale: Opisanie, skol'ko v
Sibiri, v Tobol'ske i vo vsech sibirskich gorodach i ostrogach s načala vzjatija onoj atamanom Ermakom Timofeevičem v kotorom godu, i kto imjany bojar i okol'ničich i stol'nikov i dvorjan i strjapčich na voevodstvach byvali, i d'jakov i pismjannych golov i s pripis'ju pod'jačich, i kto kotoryj god stavil, i v kotorom godu i ot kotorogo gosudarja carja kto byl, i v koja leta ustroisja v Sibiri prestol archierejskij, i kto byli archierej.
Nell'edizione di Novikov sono del tutto assenti riferimenti codicologici: è quindi impossibile stabilire da quale testimone sia derivata la pubblicazione in questione. La Kniga Zapisnaja è pubblicata in PSRL, t. 36, pp. 138- 177.
456 Sorevnovatel' prosveščenija , n. 17, pp. 3-32, 129-158.
457 Letopis' Sibirskaja, naimenovannaja v 9-m tome "Istorija gosudarstva rossijskogo", Stroganovskoju , in Sibirskij Vestnik, n. 14, 1821.
458 Spasskij G., Izvestie o novonajdennoj letopisi Sibirskoj , in Sibirskij Vestnik, n. 13, 1821, pp. 1-6. 459 Cfr. LZAK, Spb. 1871, pp. 168-169.
460 Nebol'sin P.I., Pokorenie Sibiri, Spb. 1849, pp. 2-85; RuL venne inizialmente pubblicato da Nebol'sin in: Otečestvennye zapiski, 1849, n.4, pp. 150-236. Oltre a queste fonti, Nebol'sin pubblicò un frammento di Historiola de Sibiria , un testo latino risalente al 1680 e composto da J. Križanić, che aveva vissuto 15 anni in
Siberia. Il testo venne pubblicato per la prima volta in russo da Spasskij nel 1822 con il titolo Povestvovanie o
Nell'ambito della stessa polemica, A.A. Dmitriev pubblicò lo Skazanie Sibirskoj
zemli, che aveva rinvenuto a Solikamsk461.
Il primo tentativo di raccogliere integralmente il corpus delle cronache uralico- siberiane del XVII secolo risale all'edizione del 1907.
La storia della pubblicazione di quest'opera fondamentale per gli studi della letteratura uralico-siberiana del XVII secolo è piuttosto travagliata. Dopo aver ricevuto l'incarico di curare l'edizione, P.V. Pavlov presentò un progetto preliminare durante la seduta della Commissione del 1 febbraio 1871: dopo aver analizzato i testimoni di SL e EL, Pavlov giunse alla conclusione che entrambe le cronache erano state sottoposte a riduzione nella seconda metà del XVII secolo. Secondo Pavlov, una delle varianti ridotte di EL venne utilizzata per la stesura dell'articolo siberiano contenuto nel Novyj Letopisec. Questa affermazione di Pavlov si sarebbe rivelata inesatta, ma il primo curatore del volume delle cronache siberiane intuì correttamente che le varianti ridotte di EL erano state utilizzate, nella metà del XVII secolo e all'inizio del XVIII, per la compilazione del Sibirskij Letopisnyj
Svod. Il piano iniziale di pubblicazione presentato da Pavlov fu il seguente: Cronache siberiane primarie (complete)
Cronache siberiane primarie (ridotte)
Cronache siberiane brevi come continuazione delle cronache primarie Cronaca di Remezov (denominata da Pavlov Žitie Ermaka)462.
Una variante perfezionata dello schema precedente venne presentata da Pavlov nella seduta del 13 marzo 1871:
Cronache siberiane primarie e loro riduzioni:
1) Cronaca Stroganov
2) Cronaca Stroganov ridotta 3) Cronaca di Esipov
4) Cronaca di Esipov ridotta
Cronache siberiane brevi
Cronaca di Remezov463.
Pavlov consigliò di porre ad inizio dell'opera la Cronaca Stroganov. Le direttive di Pavlov a tal riguardo sarebbero state osservate anche da L.N. Majkov.
Pur avendo comunicato alla Commissione, nella seduta del 20 aprile 1874, che il materiale affidatogli era ormai pronto per la pubblicazione, Pavlov richiese nel 1878 di essere esentato da ulteriori attività connesse alla redazione e pubblicazione
lavoro, è utile a fissare gli elementi folclorici e orali sviluppatisi a Tobol'sk intorno all'impresa di Ermak alla fine del XVII secolo.
461 Dmitriev, «Skazanie...», pp. 209-220.
462 LZAK, Spb. 1877, pp. 1-7. La definizione data da Pavlov derivava -oltre che dalle particolari caratteristiche
dell'opera- dall'espressione registrata al termine della copia (f. 39): житие Ермаково как Сибирь взял с
тружиною (sic) своею. 463 Ibi, pp. 14-15.
delle cronache, di cui si era fatto in tempo a stampare solo la Stroganovskaja
letopis' nelle redazioni Afanas'ev e Tolstoj.
La Commissione trasferì le incombenze editoriali e redazionali a L.N. Majkov, il quale integrò la tradizione a disposizione con nuovi testimoni di estrema
importanza, tra cui quello vetustissimus della cronaca esipoviana, risalente al 1649. Dopo la morte di L.N. Majkov nel 1900, era stato ormai approntato il testo critico definitivo per la pubblicazione. Dopo l'approvazione conclusiva del 17 novembre 1906 da parte della Commissione Archeografica, il testo venne pubblicato nel 1907.
I curatori L.N. e V.V. Majkov perfezionarono, senza modificarlo sensibilmente, lo schema secondario di Pavlov, sistemando i testi inclusi nella raccolta (da cui venne tuttavia escluso l' Opisanie o gorodach i ostrogach, vale a dire il Sibirskij
letopisnyj svod) nel seguente modo: I. Cronaca Stroganov:
1)fondamentale (testimone: Spasskij464)
2)estesa (testimone: Tol'stoj465)
3)ridotta (testimone: Afanas'ev466)
II. Cronaca di Esipov:
1)fondamentale (testimone: Syčev) 2)estesa (testimone: Undol'skij)
3)ridotta (in questa categoria vennero incluse cinque varianti467)
III. Cronaca di Remezov (testimone: Remezov o Nemirovič468 )
Per la pubblicazione del volume delle cronache siberiane del 1907 vennero
utilizzati complessivamente 32 testimoni, oltre alla Sibirskaja istorija di Remezov. Dopo questo termine, le ricerche svolte negli archivi russi permisero di arricchire notevolmente la tradizione manoscritta. Un apporto estremamente prezioso in tal senso venne dato dall'opera di N.A. Dvoreckaja, che individuò e recensì tutti i testimoni di EL rinvenuti sino al 1957469. La Dvoreckaja ordinò la tradizione manoscritta aggiornata seguendo una procedura affine a quella dell'edizione del 1907. Vale a dire, distinse quattro gruppi principali: il primo gruppo era costituito da codici completi, il cui testo era corredato da titolo, Sinodico, data di stesura e 464 Sibirskija..., pp. 1-46.
465 Ibi, pp. 47-96. 466 Ibi, pp. 97-104.
467 In questo gruppo rientrano l' Abramovskij Vid, il Rumjancevskij letopisec , il Pogodinskij letopisec , il Buzunovskij letopisec e il Golovinskij vid (vale a dire un tardo antigrafo del Kratkoe opisanie Sibirstej zemli ). L.N. Majkov
non tenne dunque in alcun conto l'ipotesi, enunciata per la prima volta da Nebol'sin, del carattere autonomo del
Rumjancevskij letopisec . L'aver ritenuto le cronache brevi del gruppo esipoviano delle riduzioni dipendenti dalla
redazione fondamentale della cronaca esipoviana costituì, secondo A. Andreev (la cui puntuale critica dei difetti dell'edizione di Pavlov-Majkov è in: Andreev, Očerki..., pp. 204-207), il difetto più grave della pur preziosa edizione della Commissione Archeografica. Cfr. IDEM, ibi..., p. 205: “ Здесь, что ни вид, то, в сущности,
особое сочинение, имеющее мало общего с основным текстом Есиповской летописи ”. 468 Cfr. Sibirskija..., p. XXXIV-XXXVI.
469 Dvoreckaja, Archeografičeskij... , pp. 467-482. Per la classificazione dei testimoni appartenenti ad ogni gruppo,
formula cifrata. Il secondo gruppo era costituito da codici privi di titolo
introduttivo, mentre il terzo era rappresentato da codici privi del Sinodico. Il quarto gruppo non presentava infine notizie di sorta sull'autore della redazione
fondamentale della cronaca esipoviana470. La metodologia osservata dalla studiosa si basava dunque sulla recensione dei testimoni esaminati in base ad un
procedimento meccanico di confronto. Bisogna sottolineare che la Dergačeva-Skop critica un simile approccio, che unifica effettivamente in base a meri principi
strutturali testi con lezioni spesso estremamente differenti471.
La tradizione manoscritta utilizzata per l'edizione critica del trentaseiesimo volume delle Cronache Russe, pubblicato nel 1987 e dedicato esclusivamente alla
cronachistica siberiana, è basata quasi del tutto su quella delineata dalla
Dvoreckaja, sebbene sia riservata estrema attenzione allo schema genealogico supposto dalla Dergačeva-Skop, la quale propose di “sciogliere” le cronache che Majkov aveva classificato come riduzioni di EL e dare loro una posizione
genealogica distinta ed autonoma472: questa nuova edizione comprende il
cosiddetto gruppo esipoviano (Rumjancevskij letopisec, Esipovskaja letopis'473,
Pogodinskij letopisec), il Sibirskij Letopisnyj Svod e il Sinodik Ermakovym kazakam nel testimone rinvenuto a Santa Sofia di Tobol'sk nel 1970474. Nell'edizione del 1987, che può essere quindi considerata il risultato di una
scrupolosa collazione e recensione dei testimoni sino ad ora disponibili, non è stato 470 Dvoreckaja, Archeografičeskij... , pp. 467-472.
471 Dergačeva-Skop, Genealogija..., p. 80-93. La classificazione della Dvoreckaja diviene particolarmente
inattendibile nel caso in cui un determinato testo sia il risultato compositivo di due testimoni: ad esempio, il testimone Dolgov (Dl) presenta una titolatura affine alla famiglia del primo gruppo, mentre la sezione narrativa è chiaramente affine al terzo. La Dergačeva-Skop ha proposto di conseguenza a sua volta una divisione in quattro gruppi della redazione fondamentale di EL. La suddivisione, che la stessa Dergačeva-Skop ritiene ancora sperimentale e perfezionabile (IDEM, Ibi, p. 81), è stata svolta tenendo conto non solo delle caratteristiche strutturali e formali delle copie di EL, ma soprattutto della correlazione testuale tra la cronaca esipoviana nella sua tradizione integrale e il Rumjancevskij letopisec . Precisiamo che abbiamo deciso di non includere nel presente lavoro la classificazione della tradizione proposta dalla Dergačeva-Skop, a causa del suo carattere (secondo l'espressione della stessa studiosa) “provvisorio”.
472 Cfr. Dergačeva-Skop, Iz istorii..., pp. 144-145; IDEM, Očerki..., p. 51: “Это недоумение моментально
снимается, как только краткие повести уходят из-под власти Есиповской летописи и рассматриваются как самостоятельные”.
473 Nell'edizione del 1987 la redazione fondamentale di EL è stata pubblicata insieme alle varianti Abramov e Titov
e alle redazioni Zabelin e Lichačev.
474 La sorte editoriale del trentaseiesimo volume del Polnoe Sobranie Russkich Letopisej è piuttosto singolare. Il
collegio redazionale (A.P. Okladnikov, B.A. Rybakov, V.I. Buganov, N.N. Pokrovskij e E.K. Romodanovskaja) decise di dividerla in due sezioni sistemate in due tomi distinti: uno, come già ricordato, dedicato alla pubblicazione del gruppo esipoviano, del Codice Annalistico Siberiano e del Sinodico, l'altro destinato alle restanti opere della cronachistica siberiana del XVII secolo ( Stroganovskaja Letopis' , Istorija Sibirskaja di S. Remezov e Kungurskaja
Letopis'). Il secondo tomo non venne mai pubblicato. Una nuova pubblicazione delle cronache siberiane del XVII
secolo si trova in: Dergačeva-Skop, a cura di, Letopisi Sibirskie , Novosibirsk 1991. Quest'ultima edizione ha il pregio di presentare un maggior numero di testi rispetto all'edizione del 1987. Nonostante questo, l'apparato ecdotico dei testi pubblicati è significativamente inferiore a quello dell'edizione accademica del 1987, il cui valore resta altissimo e insuperato. Di pregio mediocre è la raccolta della cronache siberiane, pubblicata nel 2008 a cura di Cepkov (cfr. Cepkov A.I., Sibirskie letopisi. Istočniki istorii , Rjazan' 2008): il volume non è altro che una ristampa dell'edizione della Commissione archeografica del 1907, integrata dal Kungurskij letopisec nell'edizione di Zost del 1880. L'apparato ecdotico riproduce pedissequamente quello fornito dall'edizione del 1907, senza nemmeno l'indicazione dei nuovi testimoni rinvenuti ed inclusi nell'edizione del 1987.
incluso il solo Buzunovskij letopisec, che è stato tuttavia pubblicato nel 1991 nell'ambito dell'edizione curata esclusivamente dalla Dergačeva-Skop.