Capitolo II. Il folclore e la cronachistica siberiana Elementi di interazione
2. Tradizione scientifica
Come nota K. Anisimov, le varie versioni cronachistiche e folcloriche, legate al soggetto di Ermak e della spedizione siberiana, sono state analizzate
frequentemente dagli studiosi, ma quasi sempre senza un confronto organico, integrale e continuo tra i due poli. Di conseguenza, è assai complicato stabilire i momenti in cui questi differenti canali di trasmissione siano entrati in contatto281. Ancora più complicato -se non impossibile- è fissare l'effettiva influenza di
elementi folclorici sulla formazione del fondo documentario iniziale dei fatti siberiani del 1582-84.
Accennando diffusamente ai mutamenti narrativi cui la struttura delle cronache del gruppo esipoviano e stroganoviano era stata sottoposta durante il processo di
commistione con l'eredità folclorica (l'introduzione del passato fuorilegge di Ermak, la rielaborazione del racconto della sua morte, la comparsa della leggenda della cattura di Sejdjak durante un banchetto a Tobol'sk in onore dello car' Fedor Ivanovič), Komarovič prestò particolare attenzione al testimone Tolstoj della
Stroganovskaja letopis', alla Sibirskaja istorija di Remezov, alla Kungurskaja Letopis' e all'Opisanie Sibirskogo carstva di Venjukov. Secondo Komarovič, un
ottimo esempio della dinamica della contaminazione del testo canonico delle cronache ufficiali con motivi folclorici è dato dal testimone Tolstoj della cronaca stroganoviana, che presenta la variante del canto storico Ermak u Ivana Groznogo, classificata convenzionalmente come Ermak vzjal Sibir''282. Ad eccezione di questo testo, che venne elaborato da un letterato chiaramente alle dipendenze degli
Stroganov, Komarovič vide la ragione principale dell'inclusione di motivi folclorici nella struttura della cronachistica siberiana nelle aspirazioni ideologiche dei
discendenti dei cosacchi giunti in Siberia alla fine del XVI secolo, interessati a sottolineare i meriti dei propri antenati nella conquista della nuova colonia russa. Dall'attività di questi gruppi, testimoniata da opere come Noord en Oost Tartarge dell'olandese Wittsen, sarebbe sorta la nuova storiografia siberiana di fine XVII secolo, il cui maggior esponente fu S. Remezov. Lo studioso russo ritiene che la
Sibirskaja istorija di Remezov sia importantissima per la comprensione del
processo di folclorizzazione della letteratura annalistica siberiana della seconda metà del XVII secolo: Remezov fu infatti il primo ad aver fatto uso della tradizione orale tartara, connessa alla spedizione di Ermak. Senza l'opera del primo
280 Il presente capitolo non è dedicato indistintamente alla tradizione folclorica sorta intorno alla figura di Ermak.
Anzichè elencare un fondo folclorico sterminato, estremamente ideologizzato e spesso tardo, preferiamo fissare ed esaminare la linea di congiunzione tra la letteratura ufficiale e quella folclorico-orale limitatamente al solo XVII secolo. Per tale scopo, è sufficiente e necessario analizzare l'eredità originaria dei canti storici cosacchi, fissati nella fondamentale edizione del 1960, la bylina Il'ja Muromec, Ermak i Kalin car' e il Kungurskij
letopisec.
281 Anisimov K.V., op.cit., p. 65.
storiografo siberiano, questo fondo sarebbe andato inevitabilmente perduto283. Nel suo articolo, dedicato alla rappresentazione ufficiale e folclorica della figura dell'ataman cosacco284, Dvoreckaja ritiene che la versione della spedizione
siberiana, presentata nel Sinodico e nella redazione fondamentale della cronaca esipoviana, si distingua radicalmente dalla trasmissione folclorica285. Nel proprio articolo, la Dvoreckaja non si propone di esaminare integralmente l'eredità
foclorica correlata alla cronachistica siberiana, ma cerca di fissare il carattere essenziale di tale eredità: la studiosa ritiene che l'essenza del nucleo folclorico cosacco dedicato alla spedizione di Ermak mantenga un atteggiamento critico nei confronti del potere ufficiale moscovita. Non a caso gli scritti annalistici ufficiali, pur menzionando l'umile estrazione sociale dell'ataman, tacciono accuratamente i fatti biografici collegati alle attività illegali che avevano preceduto la spedizione. Al contrario, la descrizione del passato fuorilegge di Ermak costituisce una delle sezioni più importanti nell'economia mitopoietico-narrativa di alcuni canti storici e del Kungurskij letopisec286.
Nonostante il lavoro della Dvoreckaja abbia l'indubbio merito di aver rivolto l'attenzione degli studiosi alla necessità di distinguere e analizzare sia la funzionale dicotomia concettuale presente nelle interpretazioni ufficiali e
folcloriche della spedizione siberiana che le differenti tendenze ideologico-sociali sottese alla descrizione di questo evento, la filologa russa ridusse coscientemente il raggio delle fonti analizzate sia nel campo annalistico-storiografico che in quello folclorico-orale287.
La Dergačeva-Skop osserva che le “cronache orali” sono comaprse molto prima di quelle ufficiali e ne hanno condizionato la struttura, sebbene la loro esistenza sia documentabile solo nelle redazioni delle cronache “ufficiose” e ufficiali risalenti alla seconda metà del XVII secolo. L'opera più antica, ascrivibile al gruppo “orale”, è da identificare col Kungurskij letopisec, la cui cristallizzazione scritta risale al ventennio compreso tra il 1620 e il 1640288. Elena Ivanovna ritiene complementari al nucleo delle cronache “orali” le redazioni tarde del gruppo esipoviano, vale a dire lo Skazanie Sibirskoj zemli (Lichačevskaja redakcija) e lo
Slovo o Sibirskoj strane (Buzunovskij letopisec)289.
283 IDEM, Ibi, p. 278-280. Lo studioso si affretta tuttavia a precisare che le registrazioni di Remezov non offrono
una visione completa di questa eredità, in quanto sono estremamente concise e scarne.
284 Cfr. Dvoreckaja A.N., Oficial'naja i fol'klornaja ocenka pochoda Ermaka , in TODRL, 14, pp. 330-334. In realtà,
la duplicità delle fonti dedicate alla spedizione siberiana venne sottolineata, prima della Dvoreckaja, da M.O. Skripil' e B.N. Putilov (Cfr. Skripil' M.O., Putilov B.N., Russkoe narodno-poetičeskoe tvorčestvo , t.1, Moskva 1953, pp. 334-335), i quali tuttavia non delinearono l'essenza di tale duplicità, limitandosi a constatarne la semplice esistenza.
285 Dvoreckaja A.N., Oficial'naja..., p. 333. 286 IDEM, ibi, p. 334.
287 Per quanto riguarda le fonti di carattere ufficiale, la Dvoreckaja limitò il proprio esame al Sinodico e alla
redazione fondamentale della Esipovskaja letopis' , mentre in ambito folclorico l'analisi venne circoscritta all'istoričeskaja pesnja Ermak vzjal Sibir' , alla redazione Lichačev della Esipovskaja letopis' e alla Kungurskaja
letopis'. Alla pur interessante fonte del Buzunovskij letopisec viene riservato solo un brevissimo accenno in
relazione al leggendario servizio di guardia prestato da Ermak agli Stroganov lungo la Kama e la Volga.
288 Dergačeva-Skop, Iz istorii..., pp. 99-108, 110-111. 289 IDEM, ibi, p. 111.
Secondo la studiosa, le cronache “orali”, nonostante la loro grande varietà tematico-stilistica, sono accomunate dalla tendenza ad idealizzare la figura di Ermak a discapito dei gruppi elitari della società russa, tanto da attribuire il merito della conquista del khanato siberiano al solo gruppo cosacco, di cui non si
nasconde la natura “anarchico-criminale”, accuratamente taciuta dalle altre correnti concettuali. Il gruppo “orale” si affianca alla linea squisitamente cronachistica, che è rappresentata dai gruppi esipoviano e stroganoviano e che la studiosa chiama “linea ufficiale”290.
Una nuova classificazione delle fonti folcloriche che hanno conservato in forma scritta le leggende orali della spedizione siberiana è stata condotta da E.
Romodanovskaja291. Riprendendo l'ipotesi avanzata da Dergačeva-Skop, la
Romodanovskaja ritiene che le fonti folcloriche dell'impresa di Ermak siano le più antiche del complessivo fondo russo-siberiano dedicato all'argomento, sebbene si siano cristallizzate in registrazioni scritte in un periodo significativamente tardo (dal 1640 sino a tutta la seconda metà del XVII secolo): per tale motivo, le opere folcloriche o di chiara origine folclorica occupano il primo gruppo nella struttura della cronachistica siberiana, divisa complessivamente dalla studiosa russa in quattro gruppi. Tale gruppo primario è costituito dalla Kungurskaja Letopis', dalla redazione Lichačev della cronaca esipoviana e dal Buzunovskij letopisec, dalla sezione storica dell'Opisanie Sibirskogo carstva di N. Venjukov, nonchè dai frammenti in prosa inclusi nel canto storico Ermak vzjal Sibir'. Le opere
menzionate sono caratterizzate da una profonda conoscenza di determinati episodi della spedizione, la cui dinamica complessiva è invece conosciuta in modo
parziale, approssimativo, inesatto: è chiaro che gli episodi più dettagliati corrispondono a quelli cui avevano partecipato i testimoni diretti. A titolo di esempio, la Romodanovskaja cita il frammento in prosa di Ermak vzjal Sibir', dove viene trasmesso con grande attendibilità l'itinerario fluviale percorso dai cosacchi per raggiungere il khanato siberiano292. Allo stesso modo, la sezione storiografica conservatasi nell' Opisanie Sibiri di Venjukov sembra trasmettere uno strato originale, contenente testimonianze dirette sulla prima ambasciata cosacca a Mosca293.
La prospettiva folclorica, distinta da un'estrema concretezza, ma allo stesso tempo da un'inevitabile limitatezza cronologico-topografica, assume caratteri
paradigmatici nel Kungurskij letopisec. L'attenzione della Romodanovskaja si concentra principalmente sulla descrizione dei rapporti tra la družina di Ermak e 290 IDEM, ibi, p. 119.
291 Romodanovskaja, Sibir'..., pp. 236-238.
292 IDEM, Ibi, p. 237. In questa fonte viene menzionato il fiume Baranča, che viene invece ignorato dalle cronache
siberiane, ad esclusione, ricordiamo, del solo Pogodinskij letopisec . Come si vedrà nel quarto capitolo, il frammento in prosa incluso nel canto Ermak vzjal Sibir' conosce con estrema approssimazione i fatti di Siberia. La prospettiva del testimone sembra essere rivolta ai soli Urali.
293 IDEM, ibidem. L'esistenza di questo strato nell'opera di Venjukov è stata notata anche da altri studiosi: cfr.
Bachrušin S.V., op.cit., p. 50; Dergačeva-Skop, Iz istorii..., p. 95; Sergeev, «Istočniki i puti...», pp. 42-43. Nel nostro lavoro vedremo che la versione di Venjukov mal si combina con il materiale documentario a nostra disposizione.
gli Stroganov e della spedizione nei territori settentrionali del khanato nella primavera-estate del 1583. La Romodanovskaja suppone per entrambi i passi, distinti da una profonda immediatezza realistica e semplicità stilistica, un'origine orale, risalente alle testimonianze di un partecipante della spedizione.
L'estrazione esclusivamente popolare del Kungurskij letopisec e la sua estraneità ai documenti ufficiali è dimostrata dalla singolare folclorizzazione a cui vengono sottoposte le fonti burocratiche. Romodanovskaja intende soprattutto l' opal'naja
gramota di Ivan IV del 16 novembre 1582, la cui redazione nel Kungurskij letopisec294 testimonia che il compilatore della cronaca non aveva potuto consultarla direttamente, ma l'aveva rielaborata in base ad una sua probabile versione orale295.
Interessata a mostrare un esempio di influenza della letteratura folclorico-orale su un'opera di letteratura ufficiale, E. Romodanovskaja ha rivolto particolare
attenzione alle redazioni della cronaca esipoviana, dove è possibile osservare l'inclusione di elementi folclorici originariamente estranei alla struttura concettuale elaborata da Esipov. La base su cui la struttura della cronaca esipoviana era fondata consisteva nella magnificazione provvidenzialistica della conquista del khanato siberiano. Come vedremo in seguito, le istanze ideologiche imposte dal Palazzo arcivescovile toboliano avevano costretto Esipov a raffigurare i cosacchi in una prospettiva estremamente idealizzata, che sarebbe stata infranta dalle
rielaborazioni non ufficiali della cronaca, vale a dire dalla redazione Zabelin, dalla redazione Lichačev e dal Buzunovskij letopisec. Nel tentativo di fissare la
dinamica della generale diffusione di tematiche folcloriche nella letteratura ufficiale toboliana nella seconda metà del XVII secolo, E. Romodanovskaja analizzò dettagliatamente la redazione Zabelin, sottolineandovi il metodico perfezionamento stilistico del linguaggio esipoviano .
Per fissare correttamente il rapporto tra l'eredità folclorica della spedizione siberiana e la cronachistica a tema analogo della prima metà del XVII secolo, bisogna in primo luogo classificare i diversi gruppi di questa eredità.
Il fondo orale-folclorico venne a svilupparsi in tre classi principali: una classe «pura», che sembra cristallizzarsi autonomamente dall'eredità storiografico-
annalistica ufficiale296 e propone delle versioni del Sibirskoe vzjatie apparentemente non contaminate da suggestioni cronachistiche (in questa classe inclusiamo i canti storici del ciclo di Ermak, la bylina Ermak, Il'ja Muromec i Kalin-car' e il
294 Cfr. PLDR, 1989, p. 576:«...И о том к Максиму об отъпуске воров слово писано в грамоте сице: Мужик, помни, да как ты с таким великим полномочным соседом ссоришь, и какая несостоятельная спона меж нами учинится, и не уведаешь, что я тебе за то учиню; а ежели доброе что в таком случае учинится беспорочно, не ведаешь, чем ты со своими пожалован будешь в твоем опасении».
295 Romodanovskaja, Sibir'..., p. 238. La promessa di una ricompensa in caso di successo è una chiara aggiunta del
compilatore del Kungurskij letopisec, ispirata dal topos folclorico della resa secondo i meriti. La
Romodanovskaja sviluppò un'osservazione di Bachrušin, il primo studioso ad aver notato che l'autore del
Kungurskij letopisec non aveva mai consultato il documento in questione (Cfr. Bachrušin, op.cit., p. 42). 296 Un'eccezione può essere vista nel Tolstovskij spisok della cronaca stroganoviana, dove, come osserveremo in
seguito, viene effettuata una caratteristica inclusione di motivi, derivati direttamente dai canti storici, nella struttura della redazione fondamentale della Stroganovskaja letopis' (Sibirskija..., pp. 55-56).
Kungurskij letopisec), una classe «dipendente», composta da un complesso di
leggende, che venne incidentalmente e parzialmente incluso nelle redazioni tarde del gruppo esipoviano e nel Sibirskij letopisnyj svod, ed una «predominante», che confluì in opere storiografiche genealogicamente isolate (come la Sibirskaja
istorija di Remezov o l'Opisanie Sibirskogo carstva di Venjukov) e ne costituì
quasi esclusivamente la struttura narrativa297.