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I vari popoli delle minoranze e le relazioni etniche prima dell’Indipendenza birmana

2. bis La nazione cinese in Birmania: i Kokan – Introduzione di Kokan

2.2 Le relazioni etniche nell’epoca coloniale britannica

2.2.4 La diffusione e l’influenza del Cristianesimo in Birmania

1

. La diffusione del Cristianesimo in Birmania prima del periodo coloniale

90 Cfr. Li Mou, Jiang Yongren, The General Introduction of Myanmar’s Culture, Beijing: University of Beijing Press

2002, p.198

91 Ufficio centrale del Partito del programma socialista della Birmania (BSPP), History of Ethnic Peoples’

britannico

Secondo gli studiosi birmani, la diffusione del Cristianesimo in Birmania iniziò dal 1511, quando i Portoghesi arrivarono nel Territorio birmano dopo che ebbero conquistato la Malacca. I Birmani diedero una grande ospitalità ai Cristiani occidentali arrivati nell’area costiera birmana; il re dell’epoca gli donò anche un terreno per stabilire un luogo di residenza e dentro quel terreno, i Portighesi stabilirono una comunità cristiana, nella quale spesso operavano i pastori religiosi della comunità locale. Secondo il ricordo del tempo, alcune centinaia di Portoghesi furono impiegate dai Birmani come mercenari e presero parte alla guerra di conquista contro i Mon nel terzo decennio del XVI° secolo e all’attacco contro Martaban nel decennio successivo92.

Fra 1554 e 1557, Padre Rodriguez, un missionario inviato da Francesco Saverio arrivò in Birmania e si fermò a Pegu come pastore dei Portoghesi nel porto di Pegu. Secondo le sue memorie, al fine di realizzare la missione ha studiato la lingua locale e le tradizioni locali per molti anni e finalmente ha rinunciato la speranza93.

Nel 1599, il capo dei mercenari portoghesi del Regno Rakhine (un regime locale), Philip de Britto arrivò a Satheim e approfittando della caotica situazione interna della Birmania, stabilì la prima chiesa a Satheim e svolse alcune attività missionarie. Nel 1613, Anaupetlun, detto Re Nyaungyan occupò Satheim poi condannò a morte Philip de Britto e distrusse la residenza dei Cristiani in loco, detto “villaggio dei cristiani”. I Portoghesi furono prigionieri dei Birmani, inizialmente detenuti a Mawlaik, nell’odierna Divisione di Sagaing e poi distribuiti nei villaggi lungo il Fiume di Salween94. Alcuni anni dopo, due pastori da Goa furono inviati separatamente a

Satheim ed a Shwebo per il servizio religioso verso i prigionieri portoghesi. Negli anni

92 Nicolas Tarling, Cambridge History of Southeast Asia, Cambridge: Cambridge University Press 1992, p.420

93 Zhong Zhixiang, The Myanmar Studies, Beijing: Military Literature Press 2000, p.185

94 Tin Sein, The Christian Missionaries in Myanmer, Studies in Myanmar History, Yangoon: Than Tun Diamond

cinquanta del XVII° secolo, ci furono casi di matrimonio tra i Cristiani occidentali e gli indigeni locali. A Rakhine, oltre ai Cristiani portoghesi e olandesi, vi erano anche i Cristiani giapponesi impiegati come guardie dei nobili rakhine; a causa della scarsa conoscenza dei Cristiani sulla Lingua birmana, l’influenza del Cristianesimo si è stata limitata alle discendenze dei Cristiani stranieri.

Nel 1689, due missionari della Mission Etrangère de Paris sono giunti a Satheim ed era la prima volta che entrava in Birmania un’organizzazione cristiana dall’estero. I due missionari hanno costruito un piccolo ospedale a Satheim causando l’insoddisfazione dei monaci locali. Al 1693, i due sono stati arrestati dall’amministratore locale birmano, messi in un sacco e gettati nel fiume vicino ad Ava.

Dal 1721, la Santa Sede ha rinforzato le attività missionarie Cristiane in Birmania, inviando Padre Calchi e Padre Vittoni dei Chierici Regolari di San Paolo (Barnabiti) e fino al 1829 c’è sempre stata la presenza dei padri barnabiti nel Territorio birmano, senza interruzioni. Padre Calchi aveva costruito una chiesa ad Ava ma, invidiato dai pastori portoghesi, è stato considerato una spia ed è morto in Birmania il 1728. Padre Vittoni svolgeva la propria missione a Satheim, ha aiutato i Mon anche nelle lotte contro i Birmani ed poi è rientrato a Roma portando una lettera del re di Mon per il Papa; nel 1741 Padre Vittoni è tornato nuovamente a Satheim e ha costruito una scuola. Nel 1743, dopo che i Birmani ebbero conquistato Satheim, hanno distruitto con il fuoco tutte le chiese costruite dagli Armeniani, dai Francesi e dai Portoghesi. Lo stesso anno, insieme ai pastori, Padre Gallizia, il primo Vescovo residente in Birmania riconosciuto dal Papa, arrivava a Satheim per andare ad Ava, capitale del Regno di Konbaung, ma essendo stato rifiutato dal re birmano, si è spostato a Pegu ed ha ottenuto il diritto di fondare una missione. Nel 1750, il pastore Nerni, un missionario cattolico costruì la prima chiesa in mattoni a Yangoon con aiuto dei lavoratori indiani, dopo di che, fra il

1783 e il 1808, vi ha lavorato Padre San Germano che ha creato la chiesa San Giovanni (odierna Chiesa St. John) e la Scuola San Giovanni (oderna St John College, una parte dell’Università di Yangoon oggi). L’Impero birmano, descritto da Padre Nerni è il primo libro occidentale che descrive la situazione in Birmania95. In quest’epoca, nei

diversi villaggi di frangyi (una parola offensiva in Lingua birmana che si riferisce ai Cristiani occidentali e alle loro discendenze in Birmania) del Distretto Shwebo, insieme ai Cristiani occidentali ed ai loro familiari c’erano più di 2,000 persone. In tutto il XVIII° secolo, anche se la zona dell’attività missionaria in Birmania si è allargata, era però limitata alle città di mare, come Yangoon e Satheim, mentre le loro attività nelle zone interne birmane erano vietate. Dopo 1830 non c’erano più missionari barnabiti, sostituiti dai missionari della Propaganda Fide.

Dal 1721 fino al 1850, i missionari furono sempre inviati in Birmania dalla Santa Sede, fra il 1721 e il 1829 erano principalmente missionari barnabiti; fra il 1829 e il 1855 erano principalmente dalla Propaganda Fide; il numero dei missionari fra il 1784 e il 1786 era superiore a sette, le loro attività erano concentrate a Yangoon; essi hanno pubblicato anche un libro di grammatica della Lingua birmana ed eseguita alcune traduzioni della Bibbia in Birmano. Anche se non sono stati molto efficaci, un monaco buddhista, Moung Shway Moung è diventato Cattolico e nel 1784 Moung Shway Moung ha visitato Roma con Padre Montegazza e nel 1794 è morto a Shwebo in qualità di vescovo. Moung Shway Moung è la prima persona nota nella storia birmana che si converte al Cristianesimo e anche il primo Birmano che arriva in Europa. A Yangoon, altri si sono convertiti al Cristianesimo ma, a causa di un’enorme differanza fra le due religioni, benché la dinastia feudale avesse consentito loro di esercitare le attività religiose libere, erano rarissimi i Buddhisti che si convertivano al Cristianesimo

95 Li Mou, Jiang Yongren, The General Introduction of Myanmar’s Culture, Beijing: University of Beijing Press

96.

Dal XIX° secolo, l’Autorità coloniale britannica ha accelerato le azioni aggressive in Birmania e di conseguenza i missionari protestanti hanno iniziato le loro attività in Birmania. Nel 1807, il Pastor Mardon e il Pastor Chater, due pastori inglesi, sono entrati in Birmania dall’India, e successivamente il Pastor Felix Carey è arrivato in Birmania per sostituire il Pastor Mardon. Nei quattro anni successivi, Chater e Carey hanno imparato la Lingua birmana e hanno tradotto la maggior parte della Bibbia in Birmano, il Pastor Carey si è inoltre sposato con una donna birmana. Fra il 1801 e il 1812, anche la Chiesa anglicana (Church of England) ha inviato missionari in Birmania.

Anche se l’arrivo dei missionari americani avvenne successivamente a quello degli inglesi, i missionari americani erano più numerosi, la zona delle loro attività era più ampia ed i risultati erano più significativi. Il 13 luglio 1813 è arrivato a Yangoon dall’India Adoniram Judson, un missionario protestante americano e ha iniziato la sua lunga missione in Birmania. Fino al 1816, c’erano cinque missionari americani in Birmania, lavoravano a Yangoon, Moulmein, Davoy, Thanlyin e Sittwe. Per facilitare l’attività missionaria, Judson imparò il Birmano e nel 1816, ottenne una macchina da stampa con i caratteri tipografici birmani: dal 1817 iniziò la traduzione della Bibbia in Birmano e ne stampò alcune parti. L’attività missionaria di Judson si svolse sempre in Birmano e nel 1819, persuadette Maung Naw (un monaco buddhista birmano che si convertì al cristianesimo). Nel periodo della Prima Guerra anglo-birmana, tutti i bianchi in Birmania venivano considerati britannici e furono arrestati dal Regno di Kongaung. Judson rimase in carcere per diciassette mesi ma poichè aveva avuto il ruolo

96 Tin Sein, The Christian Missionaries in Myanmer, Studies in Myanmar History, Yangoon: Than Tun Diamond

dell’interprete inglese per il re birmano nel processo della negoziazione tra i Birmani ed i Britannici, ottenne la libertà97.

Communque, prima della Prima Guerra anglo-birmana, anche se i missionari occidentali avevano lavorato molto duramente per le attività missionarie, non ottennero grandi risultati in riferimento alla conversione: fino al 1824 meno di 25 birmani si erano convertiti al cristianesimo e anche nel 1834, il numero totale dei cristiani in Birmania era meno di 600 di cui i Birmani non superavano le 125 unità98.

Ci sono alcuni ragioni che spiegano la resistenza dei Birmani alla conversione: 1. c’è già una lunga storia di buddhismo in Birmania: la maggior parte dei re birmani furono buddisti, si consideravano i protettori del buddhismo e diedero sempre un trattamento preferenziali ai monaci. In Birmania, il buddhismo era già diventato una parte della vita quotidiana: ogni villaggio aveva un tempio proprio con monaci provenienti dalla popolazione locale ed inoltre, per la mentalità dei Birmani, la diffusione del cristianesimo era in conflitto con la loro tradizione; le attività missionarie quindi non potevano portare a risultati notevoli. 2. La motivazione di molti missionari non erano legata solo alle attività religiose ma era anche coordinata con le attività coloniali della madre patria.

Molti missionari occidentali, quando arrivarono in Birmania, non iniziarono subito la missione religiosa ma fecero molte ricerche geografiche, sulla distribuzione dei fiumi, sui prodotti tipici, sulle tradizioni locali e sulla struttura amministrativa locale: non erano arrivati per unire i governatori locali e non portarono reali benefici alle popolazioni locali99. Benché i governatori birmani avessero dato libertà ai missionari

per le loro attività religiose, tale attività era sempre vietata all’interno della Birmania.

97 Cfr. http://www.ibiblio.org:Southern Baptist Historical Library & Achives – Adoniram Judson

98 Cfr. http://www.cc.columbia.edu/cu/cup Adoniram Judson

Per tutte queste ragioni, i missionari dovettero svolgere la loro missione nelle città costiere, come Yangoon, Pegu e Satheim. L’unico posto all’interno della Birmania dove i missionari occidentali potettero arrivare era Shwebo, capitale del Regno di Konbaung.

2

. La diffusione del cristianesimo in Birmania nell’epoca coloniale britannica Con la maggior penetrazione della colonizzazione britannica in Birmania, i missionari occidentali entrarono anche nelle zone interne dello Stato: fino al 1836, c’erano circa cinquanta missionari americani (comprese le loro mogli) in Birmania, nel 1848 c’erano circa 100 missionari. Secondo il ricordo dei Russi, si può dire che a quel tempo vi erano chiese in tutte le città principali e nelle zone periferiche della grande città c’erano villaggi composti dagli Europei100. Il 15 dicembre 1843 venne pubblicata la versione

birmana della Bibbia a Moulmein, tradotta da Adoniram Judson e, nel 1849 fu pubblicato il primo dizionario birmano-inglese a Calcutta (India). Judson viaggiò molto fra Stati Uniti, India e Birmania, e introdusse in Birmania molti missionari protestanti americani. Con la sua influenza, furono costruite circa 100 chiese protestanti in Birmania e circa 8,000 Birmani si convertirono da Buddhisti a Cristiani. In quel periodo, il cristianesimo protestante fu la più grande Chiesa cristiana in Birmania101.

Anche dopo la Seconda Guerra anglo-birmana, i missionari anglo-americani conservarono la loro preminenza.

Però nelle zone dove i Birmani erano concentrati, i missionari cristiani non hanno ottenuto risultati significativi, motivo per cui focalizzarono il loro lavoro nelle zone abitate dalle varie minoranze. I missionari iniziarono i loro viaggi dalla Bassa Birmania, si spostarono verso nord, lungo il Fiume di Salween e arrivarono nell’area dei Karen, che, a quel tempo era la più grande minoranza in Birmania e abitava nelle zone lungo il

100 Huang Zuwen and Zhu Qinyuan, Translated Documentations of Myanmar Studies. Singapore: Institute of

Myanmar Studies 1986, pp. 145

Salween, come Thandaung, Hpasawng, Moulmein e alcune parti del Delta Irrawaddy. Secondo le zone di residenza, i Karen erano divisi in due gruppi: i Karen delle zone montagnose e i Karen delle zone di pianura. Prima dell’arrivo dei missionari occidentali, i Karen praticavano un’economia naturale, era quindi una fase di auto-sufficienza. A causa del dominio alternato dei Mon e/o dei Birmani, i Karen non avevano una forma di lingua scritta ed erano quasi tutti animisti. Nel processo di unificazione birmana (Regno di Konbaung), molti Karen furono uccisi dai Birmani e quindi la maggior parte di loro si spostò nelle zone di palude102, non essendoci fra

Karen e Birmani, una base di fiducia reciproca. Nelle guerre anglo-birmane, nonostante le repressioni brutali del Regno di Konbaung, i Karen giocarono sempre il ruolo della guida ai Britannici.

Fra i Karen c’era un’antica leggenda che dice che il Karen era originalmente una grande nazione ma a causa di un errore fu perso un libro e di conseguenza la Nazione Karen si indebolì. Un giovane fratello bianco raccolse quel libro e in futuro lo restituirà ai Karen... Molti studiosi sono convinti che questa leggenda sia stata inventata dai missionari occidentali e diffusa tra i Karen. Comunque, grazie a questa leggenda le attività missionarie venivano condotte quasi senza difficoltà. La Chiesa protestante americana era più influente fra i Karen e il 16 maggio 1828, con il consiglio di Judson, Ko Tha Byu ha accettato il battesimo a Dawey ed è diventano il primo cristiano Karen103.

Ko Tha Byu lavorò molti anni insieme ai missionari occidentali a Dawey, Moulmein e Yangoon, con risultati notevoli ma fino alla sua morte, avvenuta nel 1840, non fu mai riconosciuto come pastore. A gennaio del 1843 Saya Mew Kyo e Thwe Po furono

102 Yu Dingbang, Yu Changsen, Zhang Zuxing, The Myanmar, Nanning: Guangxi People’s Press 1994, p.43

103 Li Mou, Jiang Yongren, The General Introduction of Myanmar’s Culture, Beijing: University of Beijing Press

riconosciuti come i primi pastori cristiani Karen e con il loro duro lavoro convertirono non meno di 2,000 Karen.

I missionari cattolici arrivarono fra i Karen nel 1840 e nel 1919 c’erano 25,350 cattolici Karen in tutta la Bassa Birmania. Fra i Karen di tutta la Birmania, il numero dei cristiani protestanti era il più alto e nel 1919, c’erano già più di 55 mila cristiani. Secondo il censimento del 1931, in tutta la Birmania c’erano 331,106 cristiani fra cui alla Chiesa protestante americana se ne riferiva il 64% (212.990 persone). A quel tempo i cristiani erano il 17% della popolazione totale Karen. Nel 1939 il numero dei cristiani protestanti in tutta la Birmania è arrivato a 255,000104.

Contemporaneamente alle attività missionarie nell’area Karen, i missionari andavano anche nelle zone dell’Alta Birmania, nello Stato Shan e nell’area Kachin (conosciuta anche le Montagne Kachin o le Montagne dei Barbari che comprendeva anche l’odierna parte cinese, cioè la Prefettura autonoma di Dehong, della provincia di Yunnan). Nel 1837, alcuni missionani ricevettero supporto dal diplomatico britannico ad Ava, capitale del Regno di Konbaung, e potettero recarsi a Bhamo (Stato Kachin) per scopi missionari. Nel novembre 1867 alcuni missionari della Chiesa protestante erano partiti da Yangoon per lo Stato Shan; in questo gruppo c’era un cristiano Shan, Kyu Shin, che prima della partenza, aveva tradotto la Bibbia in Lingua Shan. Poiché la storia del buddhismo aveva una forte tradizione fra gli Shan, il cristianesimo non si è particolarmente sviluppato. Dopo che i missionari avevano lasciato il progetto di missione nello Stato Shan, focalizzarono l’attenzione sul popolo Kachin e Kyu Shin imparò anche la lingua Kachin a Bhamo. Nel 1877, insieme a dieci cristiani Karen, Kyu Shin è entrato nell’area Kachin ma a causa di problemi linguistici e culturali, le loro attività missionarie presso i Kachin non erano molto semplici e solo dal 1882, inizia la

presenza di cristiani Kachin. Secondo il ricordo, prima del 1885 c’erano in totale diciannove cristiani Kachin che abitavano nelle montagne all’est e al sud-est di Bhamo105. Dopo che l’Impero britannico occupò l’Alta Birmania, nel 1886, la Chiesa

evangelica metodista inviò M. Bateson per il coordinamento delle operazioni militari nell’Alta Birmania e lui stesso aveva la responsabilità delle ricerche sulla popolazione locale e delle attività missionarie. Nel 1887, F. Winston che sostituì M. Bateson, diventava il responsabile della Chiesa metodista nell’Alta Birmania. Col supporto dell’Autorità coloniale, i metodisti hanno ottenuto terreni gratuiti per la costruzione delle chiese e delle scuole106.

Dal XX° secolo, il numero dei cristiani Kachin è molto aumentato. Nel 1901 erano 118, nel 1914 erano 872, nel 1931 erano 6,090 e nel 1941 erano 11,844. Mentre i missionari protestanti lavoravano nelle montagne Kachin, la Santa Sede inviò missionari cattolici. Fra il 1872 e il 1892 c’erano otto missionari cattolici francesi a Bhamo. Dal 1881, inizia la presenza di cattolici Kachin. Fino al 1940, c’erano circa 9,000 cattolici Kachin in tutte le Montagne Kachin. Secondo il ricordo dal 1947 c’erano in totale 25,000 cristiani Kachin (di cui i protestanti erano di 15,628 mentre i cattolici erano circa 10,000) e questo numero era relativo più o meno al 10% della popolazione totale Kachin di quel tempo107.

Nella prima metà del XX° secolo, i missionari occidentali hanno ottenuto anche un risultato notevole nelle missioni religiose presso i Lihsu, i Chin, i Lahu, i Narga, i Kayah, i Rakhine ed i Palaung. Nel 1902, si è costituita la prima chiesa protestante di

105 Li Mou, Jiang Yongren, The General Introduction of Myanmar’s Culture, Beijing: University of Beijing Press

2002, p.99

106 Khin Htwe Yi, The Methodist Mission in Upper Myanmar Proper, Studies in Myanmar History, Yangoon: Than

Tun Diamond Jubilee Publication Committee 1994, p.158

107 Li Mou, Jiang Yongren, The General Introduction of Myanmar’s Culture, Beijing: University of Beijing Press

Lihsu a Myitkyina, e nel 1905 la prima chiesa protestante tra i Chin. Fino agli anni 30 del XX° secolo, il cristianesimo si è diffuso nei diversi popoli in Birmania, ad esempio tra i Birmani, i Mon, i Rakhine, i Karen, i Kachin, gli Shan, i Va, i Lihsu, i Narga, ecc. Nel 1931 il numero totale dei cristiani era di 331,106, circa il 2,3% della popolazione birmana108.

Per quanto riguarda i motivi di maggior successo delle attività missionarie cristiane presso le minoranze rispetto ad altri gruppi maggioritari quali i Birmani, ci sono alcune opinioni:

1. la fase dello sviluppo sociale dei Karen, dei Kachin e dei Chin era più tardiva rispetto ai Birmani, ai Mon e agli Shan: in molte zone esistono ancora oggi sistemi primitivi, ad esempio, il sistema tribale o il sistema di clan. Per questo motivo, fra questi popoli, c’era un terreno molto fertile per la diffusione della religione e per la costruzione di solide basi per la conversione al cristianesimo. Prima dell’arrivo del cristianesimo, a causa delle influenze e dei limiti dell’ambiente naturale, del basso grado di sviluppo sociale e della produttività poco sviluppata, la religione di molti popoli delle minoranze birmane era rimasta alla fase della venerazione delle forze naturali, ad esempio la venerazione del capostipite feminile, la venerzione del totem, la venerazione dello spirito (diavoli), la venerzione della magia, ecc. In particolare venivano venerati gli spiriti naturali, di cui ci sono molti generi e spesso un’ordine secondo la loro importanza. Inoltre ogni malattia specifica ha un corrispondente spirito specifico. La venerazione dei vari spiriti diventa infatti una parte della vita quotidiana e quindi fra quei popoli, c’è sempre un’ambiente intriso di religiosità, vista la profonda base religiosa. Quest’ampia influenza della religione ha offerto una sponda alla diffusione del cristianesimo perché lo spirito religioso di quei popoli era primitivo, privo di una

dottrina sistematica, e quindi i sistemi erano poco compatti, mentre il cristianesimo è una religione matura e sviluppata ed ha vinto facilmente le religioni primitive sostituendole parzialmente.

2. i missionari potevano sempre ottenere supporti dall’Autorità coloniale e dal Governo dell’India britannica, non solo per quanto attiene ai finanziamenti ufficiale ma anche a molti privilegi politici. Quando i missionari entravano nelle zone montagnose, era sempre presente una protezione armata offerta dall’Autorità coloniale e loro potevano ottenere spesso supporti dai capi ereditari locali. Nelle loro attività missionarie, è stata posta molta attenzione per ottenere la fiducia dei capi ereditari, con la cui influenza potevano ulteriormente accedere al sostegno da parte delle masse popolari. I popoli delle minoranze, avevano generalmente cattive esperienze del contatto con le grandi