CAPITOLO SECONDO
LA GRANDE “ MOCHILA” DELLA SAGGEZZA ANCESTRALE
2.1 IL TERRITORIO: ORIZZONTI DI SENSO
2.1.1.1 La Dimensione Spazio/Tempo nel calendario Maya
Come accennato nel capitolo primo, sia il Popolo Tsotsil che il Popolo Tseltal appartengono alla Cultura Maya, dedico alcune pagine per approfondire sulla complessità della dimensione Spazio/Tempo nella loro architettura cosmica.
Parlare della cultura dei Maya è tanto affascinante quanto complesso. Soprattutto oggi – 2012 - la data su cui tanto si è detto, dal cinema ai milioni di libri venduti sulla famosa “fine del mondo”.
Quindi, dare serietà a questo argomento è anche una responsabilità dell’informazione, considerando tutta la paura che le famose interpretazioni sono riuscite a suscitare.
Mi soffermo su questo argomento, perché al mio rientro in Italia, dopo i quasi due anni di ricerca nel Centro e Sudamerica, mi son trovata ad affrontare le domande di tante persone, ma soprattutto di tante mamme interessate a rasserenare i loro piccoli figli. In particolare mi ha colpito una docente universitaria che mi ha chiesto esattamente:
“ Ma sono vere quelle profezie Maya sulla fine del mondo ? Mio figlio è molto preoccupato e mi ha detto che quel giorno – 21 dicembre2012- lui vuole essere vicino a me.”
Come si fa a rispondere a una domanda del genere?
Bene, io non so se riesco a rispondere, ma voglio condividere con voi alcune delle informazioni, elaborate dagli stessi studiosi Maya: anziani Savi delle loro comunità e alcuni studiosi Maya che sono arrivati anche negli scenari della conoscenza occidentale: le Università.
Innanzitutto, anticipo che ho voluto fare lo sforzo di tradurre documenti da loro stessi prodotti per non fare affidamento ad altri documenti che corrispondono ad interpretazioni, come detto prima, anche molto speculative. Per cui spero di riuscire nell’intenzione, ovvero a combattere quella disinformazione mediatica che purtroppo è diventato un grosso business, “il business della paura” che ha portato al moltiplicarsi di chiese e religioni di tutti i tipi.
Inizio, quindi, condividendo la profondità del Calendario Sacro di venti giorni, chiamato Cholq'ij , ancora in uso da tante persone in Guatemala, il quale è reperibile sia nelle librerie più specializzate che nei piccoli mercati. Io ho avuto la fortuna di averne uno in dono da parte di Rosita, ed ho approfittato per discuterne assieme.
Inoltre, la discussione in merito a questa famosa data “21 dicembre 2012” è stata arricchita durante la mia visita alla città di Chichicastengango – Guatemala, nel maggio 2011, sede
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della “Fondazione Centro Culturale e Assistenza Maya –C.C.A.M” dove ho avuto occasione di avere un colloquio informale con alcune delle persone appartenenti all’associazione. Con alcune riflessioni riguardanti il loro modo di concepire il Tempo ci siamo salutati, e adesso l’informazione da me tradotta, e sotto registrata, vuol mettere a disposizione anche della conoscenza accademica queste dimensioni dei Mondi Maya.
Da questo luogo sono uscita senza essere riuscita a registrare un’intervista. Le persone che lì ho incontrato, hanno evitato le interviste formali argomentando che erano stanche di tutte le interviste concesse fino a quel momento, ribadendo che il loro calendario 2012 è stato arricchito, proprio in questo anno, per cercare di smentire le false profezie, impegnandosi nell’ approfondire alcuni argomenti, fra cui:
“Cosa succederà nell’anno 2012 ?. Finalizzazione dei cicli. Informazioni e rumori falsi sull’anno 2012. Rovesciamento del campo magnetico. L’immensità dell’Universo. La Terra e la sua relazione al cambiamento climatico. Palpitazione del Cuore della Madre Terra. Desiderio di un mondo migliore e di un’umanità armonica e in fratellanza.”
La nuova era: Speranza dei Maya attuali 2012 Cosa è “la cuenta larga” – il conto lungo: Oxlajub B’aqtun?.346
Il Calendario Maya “Cholq’ij – la cuenta Kich’è”347
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Cuma Chàvez, Baldomero, Calendario Maya, Guatemala 2012. Ediciòn No. 25 . Fundaciòn Cemtro Cultural y Asistencia Maya ( C.C.A.M) . Chichicastengango – Guatemala 2012 (Textos a cura de)
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Il sistema di calendario che guida il conto del Tempo secondo il pensiero Maya, si organizza in tre calendari perfettamente sincronizzati, di cui il Chol Qij, anno del ciclo umano, ha tredici mesi e ogni mese ha venti giorni, quindi, un anno è formato da 260 giorni, ovvero il tempo della gestazione dell’essere umano nel ventre materno.
Il Calendario Sacro di venti giorni, chiamato Cholq'ij (Cholq'ij i n Maya Yucateco), è in connessione diretta con il corpo umano: i venti giorni nascono in relazione alle dieci dita delle mani e le dieci dita dei piedi. Questi venti giorni, e la loro relazione con l’Universo, forniscono una serie di elementi chiamati “ legge naturale” che controlla la vita dell’essere Umano, dal momento in cui è stato concepito fino alla morte.
Un altro calendario è quello dell’anno Solare o Habb, il quale ha diciotto mesi di venti giorni ogni mese, per un totale di 360 giorni, a questo si aggiungono cinque giorni chiamati Wayeb, che rappresentano i giorni dedicati alla riflessione, il ringraziamento, le offerte e la purificazione per ricevere l’anno successivo. Così ci sono i 365 giorni, che rappresentano il tempo che impiega la Madre Terra nel suo giro intorno al Sole.
Dalla combinazione dei calendari Spirituale “Chol Qij” e Fisico ( Habb) ha origine il computo della “cuenta larga”. Il Calendario “Choltun,” in cui vengono considerati mille e mille anni verso il passato e mille e mille anni verso il divenire .
La “Cuenta larga” consiste nel registrare prolungati periodi di tempo, raggruppando cicli che vanno da uno a quattrocento anni di 360 giorni l’uno. Ogni unità di quattrocento anni venne conosciuta come “B’ak tun”. Attualmente stiamo finendo un’Era e arriviamo al tredicesimo “B’ak tun. Prendendo come base il sistema di conteggio a base venti, il registro del tempo del Sistema Calendarico Maya si rappresenta nel modo seguente: Un “Kin” equivale ad un giorno di ventiquattro ore. Un “Unial” è un periodo di venti giorni. Un “Tun” è un ciclo di venti anni di 360 giorni l’uno. Un “B’ak tun” corrisponde ad una durata di quattrocento anni di 360 giorni l’uno.
È proprio nel trascorso di questo 13° “B’ak tun” che avverrà il cambiamento di polarità del Sole, della Madre Terra e degli esseri umani. Il 21 Dicembre 2012 rappresenta un percorso di 5.125 anni, dove avremmo davanti a noi un “fenomeno astronomico bellissimo: un poema celeste”. Il significato profondo dell’ “Oxlajuju B’ak tun” è la culminazione di un ciclo speciale, il tredicesimo. Il Tredici, infatti, è alla base della filosofia della civiltà Maya, dei nostri Avi. Il Tredici ha un grande valore e per questo motivo il 2012 è la coincidenza del Tempo “Oxlajuj B’ak tun” e rappresenta l’inizio di un nuovo ciclo in tutto il sistema planetario; una nuova era che porta con sé la possibilità di una nuova Coscienza Cosmica e di transizione spirituale verso una nuova civiltà.
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Le conversazioni durante i cinque mesi condivisi con Rosita, così chiamata nel cerchio più stretto delle sue amicizie, sono diventati vere lezioni sul pensiero e la cosmovisione Maya. Lei ci teneva a farmi capire come vengono intrecciate le dimensioni di Mondo, per elaborare quelli che in occidente vengono conosciuti come “oroscopi”, anche se ribadiva continuamente che lei non era ancora arrivata alla cuspide della Saggezza come considerata nella sua cultura, per cui non era autorizzata a parlare di certe cose.
Tutte le riflessioni che presento in questa forma di narrazione hanno l’obiettivo di spiegare l’importanza che questi intrecci cosmici hanno, precisamente quando parliamo delle forme in cui s’insegna e si apprende in questi popoli. Proprio perché nella loro essenza si traduce la saggezza della “Scuola nella Vita e la Vita nella Scuola”.
Non trovo un’altra forma per riuscire a spiegarlo che fare ricorso ad un caso specifico sul calcolo dell’energia con cui una persona viene indirizzata nel suo percorso “formativo” nella “Scuola della Vita”, vediamo quindi un esempio riguardante l’importanza del “glifo” e del “Nawal”.
L’energia del giorno: Nawal e glifo348
Il Nawal è lo Spirito o l’Energia, la Forza che anima i diversi giorni del calendario Cholq'ij . Il Nawal è collegato ad un animale il cui spirito guida ogni segno (glifo) . Per conoscere il significato di ogni Nawal e necessario rapportarlo con la sua corrispondente “Cruz Maya” (Croce Maya): La Croce Maya del Cholq’ij. La Croce Maya è quadrata ed indica le energie che reggono il momento del concepimento, il destino e i lati, destro e sinistro, della persona.
"Il Simbolo (glifo) maya , è basato sul ritmo cosmico – tellurico, indiretto rapporto con le
correnti cosmiche. L’incontro delle energie dei quattro angoli dell’Universo sostengono le quattro dimensioni della Cruz Maya, come i quattro elementi primigeni (Fuoco, Terra, Aria, Acqua). Tutti questi elementi forniscono informazioni sugli aspetti che reggono la nostra vita, dal momento del concepimento al momento dalla nascita, dato che entrambi sono importanti e hanno speciale trascendenza per l’essere umano, prendendo in considerazione la relazione fra l’influenza delle energie emisferiche delle correnti telluriche e la conformazione geografica del luogo di nascita.”349
348 Conversatorio da me sostenuto con Rosa Liberta Xiap. San Cristobal de las Casas. Febbraio – Marzo 2011 349
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Ogni giorno è rappresentato da un’immagine chiamata “glifo” . Questo è in connessione diretta con l’animale “Nawal” che lo rappresenta, e si ripete ciclicamente ogni venti giorni durante l’intera durata dell’anno, cominciando da B’atz e finendo in Tz’i. . Vediamo la “Cruz Maya” di B’atz’.
AQ'AB'AL(concepimento)
KAN B'ATZ' NO'J
KAWOQ(Destino)
La persona nata in questo giorno è stata concepita Aq'ab'al, il suo destino è guidato dal giorno di Kawoq. Il suo nawal è il “Mono” ( la Scimmia).
“Nel Popol Vuh,350
Jun B'atz' y Jun Chowen, grandi saggi, sono diventate Scimmie, per essere stati superbi, per aver maltrattato i loro fratelli minori " Junajpu e Ixb'alamke”. Così vediamo che nei venti giorni del Calendario Sacro si esprimono tutte le forze basiche della creazione e della distruzione, del positivo e del negativo, del bene e del male, le polarità che esistono nel mondo, nella società, nella famiglia e nel cuore dell’essere umano. Dalla relazione fra tutte queste forze nella vita individuale dipendono il trascorso dell’esistere e del destino. E’ importante sapere che tutto quello che la persona fa incide in maniera diretta su noi stessi, sulla famiglia e sulla comunità.”351
“B’atz’: è un giorno ideale per chiedere per tutta l’umanità, per chiedere per i raccolti, per la semina, per l’inizio di un lavoro, di un progetto, di una vita. Giorno per intraprendere qualsiasi attività con successo; giorno ideale per l’unione di un uomo e una donna in matrimonio. Giorno per mettere in ordine le cose. Giorno di protezione per gli artisti, per risolvere problemi familiari.”352
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Libro dove sono state registrate in castigliano la Genesi, la Conoscenza e la Sacralità del popolo Maya 351 Spiegazioni di Rosa Liberta Xiap - Maggio 2011
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Allo stesso modo ognuno dei venti giorni ha un significato specifico e all’energia di ogni giorno vengono affidate le nostre azioni. Per esempio: per lo studio e l’impegno verso la nostra vita intellettuale, mi ha insegnato Rosita, è importante realizzare riti a “Noj”.
“ Noj – Caban” La Saggezza, cuore della Spiritualità è stata la prima petizione dei primi anziani per capire il mondo e l’Universo. Petizione che è stata concessa dal Creatore e Formatore, esprimendo la Saggezza attraverso la Madre Natura che tutto sostiene”353
Infine, alcune delle riflessioni riguardanti la concezione Territorio- Tempo/Spazio nella cosmovisione della Nazione Quechua, alcune apprese durante il seminario354 realizzato a Cochabamba nel febbraio 2012, altre, attraverso la partecipazione con il gruppo di lavoro di Kawsay a Cochabamba.
“ Nella visione cosmica del mondo Quechua – Aymara, la vita è un permanente ciclo “Kutiy” (ritorno permanente). Quest’è la visione della vita in senso inverso, la forma ciclica di capire il Tempo e lo Spazio come un insieme simultaneo. Per riuscire ad andare in avanti, dobbiamo andare indietro, questa è per esempio la categoria linguistica quechua “ñaupaq”, tradotta come “di fronte, davanti” e allo stesso tempo “antico, passato” (nella visione quechua il passato sta davanti). Qusto termine “ñaupaq” è composto da due parti: la radice “ñaupa” che si traduce come “antico”, “vecchio” e il suffisso “q”, che dà il significato “davanti”. In questo stesso modo la parola quechua “qhepaq”: “dietro” “indietro”, viene ad indicare il futuro,cioè, quello che viene dopo di noi. Così nella visione quechua il futuro sta dietro, non è facile vederlo proprio perché dietro di noi.355”
“Il nostro atteggiamento è basato sulle petizione e sul ringraziamento alla madre terra (Pachamama), alle montagne, alle sorgente e a tutto quanto ci sta intorno, attraverso i riti come la “ch’alla356”o la “wilancha”.357
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Ibidem
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Seminario: Taller plurinacional de definiciòn de estrategias de construcciòn de curriculos regionalizados, bajo la direcciòn del Ministerio de Educaciòn Nacional. Cochabamba, febrero 2012.
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Cerruto Leoneol, Metodologia Propia, op. cit. p.16
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La “Ch’alla” è un rito molto importante fra i Popoli delle Ande. Quello a cui ho partecipato consiste nell’offrire alla Terra una bibita scura e una bibita chiara come complemento del maschile e del femminile nei quattro punti cardinali, iniziando dal sorgere del Sole. È un atto che si realizza nella quotidianità prima di bere, ma anche in occasioni speciali, per esempio prima della semina o prima di un’assemblea comunitaria o durante le visite ai luoghi sacri: montagne, fiumi, boschi, sentieri, grotte, casi nei quali la cerimonia comprende anche la preparazione di una “mesa” (tavolo rituale) dove si offrono: dolci, cibo, foglie di coca, tabacco, incenso, fiori, bibite rituali a basi di mais e altri cibi sia di origine vegetale che animale; inoltre, alcuni simboli chiamati “misteri”, che rappresentano le diverse manifestazioni della natura, dipendendo dai colori.
357 Concejo Educativo de la Naciòn Quechua ( Quichwa Suyu Yachachiymanta Umalliq) C.E.NA.Q.Manual del Curriculo
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Da quanto riportato spero di essere riuscita a trasmettere il livello di complessità della dimensione “Territorio”.
In questo Spazio/Tempo, tradotto come “Territorio”, convergono le quattro dimensioni del pensiero Andino esplicitate nella Chakana. Dimensioni abbastanza problematiche da mantenere in armonia se si considerano gli interessi che questi “Territori” suscitano sia negli scenari politici che in quelli economici, nonché la problematicità del quotidiano fra i sistemi viventi che lo abitano. Su questo argomento abbiamo parlato con Margarita Pimienta.
“Le Comunità wayuu di oggi si trovano immerse in un universo sociale complesso, sottoposte all’influenza di molteplici flussi culturali che interagiscono nel loro territorio, attraverso organizzazioni economiche e politiche: imprese multinazionali, lo Stato nazionale, imprese di pesca a livello industriale, società portuarie e complessi turistici. La “endoculturaciòn” (educazione endogena) ha dei fondamenti pedagogici collegati alla vita quotidiana e anche all’assiologia wayuu. Il processo formativo nella vita considera importante la visione che il gruppo etnico ha del Tempo e lo Spazio, nonché della forma come viene vissuto il loro “Territorio”358