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L'Agenzia Frontex, un nuovo approccio alle frontiere europee

2.6 Le operazioni congiunte

2.6.2 La missione Nautilus

Così come l'operazione Hera, anche Nautilus si è sviluppata in diverse fasi con la partecipazione di numerosi Stati comunitari,287 evolvendosi in missione permanente. Il 280 Con la possibilità per i passeggeri di presentare richiesta d'asilo.

281 Frontex (2006) “Longest FRONTEX Coordinated Operation – HERA, the Canary Islands”, press release, 19 dicembre, Varsavia..

282 Frontex (2007) “A sequel of Operation HERA just starting”, press release, 15 febbraio, Varsavia. 283 Frontex (2007) “HERA III operation”, press release, 13 aprile, Varsavia.

284 Ibidem.

285 Frontex, “Relazione generale 2009”, pag. 46.

286 Casella Colombeau, S. Charles, M. Clochard, O. Rodier, C. (2010), op.cit., Pag. 46.

287Germania, Spagna, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, Romania. Frontex, “Relazione generale 2007”, pag. 21.

suo obiettivo iniziale era “rafforzare il controllo del confine marittimo del Mediterraneo centrale […] e supportare le autorità maltesi negli interrogatori dei migranti”.288 La prima fase ha avuto luogo nel periodo giugno-luglio 2007: 401 migranti sono stati individuati nell'area operativa, 63 al di fuori di essa e 166 sono stati i soccorsi. I tecnici di Frontex hanno intervistato il 26% di coloro che sono giunti a Malta. Le principali nazionalità rilevate erano Eritrea, Somalia, Etiopia, Nigeria ossia tra le principali dei richiedenti asilo sull'isola nel 2008, la metà dei quali ha ricevuto una forma di protezione.289

Nautilus 2008 è stata lanciata dopo il raggiungimento di un accordo tra i Paesi partecipanti essendo “rimasta in sospeso a causa della differenza d'opinione riguardo la responsabilità sui migranti salvati in mare”.290 Dopo prolungate discussioni è stato deciso che i migranti intercettati nell'area SAR (Search and Rescue Area)291 sarebbero stati respinti in Libia o portati al porto sicuro più vicino nel caso la prima opzione si fosse rivelata impraticabile. Senza l'autorizzazione delle autorità libiche, nessun respingimento si sarebbe potuto realizzare.

Sulle coste italiane sono giunti 16.098 migranti, mentre su quelle maltesi gli arrivi sono stati 2.321.292

Il Governo italiano e quello libico, il 30 agosto 2008, hanno siglato il “Trattato di Amicizia, Partenariato e Cooperazione”, comprendente una mutua collaborazione nella lotta alla migrazione irregolare.293 Il primo risultato tangibile della partnership tra i due Paesi è stato il trasferimento in Libia di tre delle sei motovedette sulle quali operavano congiuntamente le autorità di entrambi gli Stati, a partire dal 14 maggio 2009.294 Come esplicato dal comandante della Guardia di Finanza Cosimo d'Arrigo, i mezzi sarebbero stati usati in operazioni congiunte in acque territoriali libiche ed internazionali, in concomitanza con operazioni navali italiane. Inoltre, membri della guardia costiera

288 Frontex (2007) “The joint operation Nautilus – the end of the first phase”, press release, 6 agosto, Varsavia.

289 Status di rifugiato o di protezione sussidiaria. Eurostat newsrelease, “Asylum in the EU in 2008”, STAT/09/66, 8 maggio 2009.

290Frontex (2008) “Go ahead for Nautilus 2008”, press release, 7 maggio, Varsavia.

291 La Convenzione Solas (1974) e la Convenzione di Amburgo (1979) stabiliscono che il posto sicuro (place of safety) in cui sbarcare i migranti va individuato tra i porti del paese che è titolare della zona Sar.

292 Frontex (2009) “HERA 2008 and NAUTILUS 2008 Statistics”, press release, 17 febbraio, Varsavia. 293 Il trattato Italia-Libia di amicizia, partenariato e cooperazione. Istituto Affari Internazionali, dossier

n.108, gennaio 2009.

libica avrebbero stazionato nel comando di Lampedusa, mentre componenti di quella italiana avrebbero operato nella stazione di Zuwarah.295

Grazie a tale accordo ed alle sue modalità operative, l'Italia ha intercettato imbarcazioni in alto mare respingendole verso le coste libiche. L' UNHCR296 ha espresso forti preoccupazioni a riguardo, denunciando la mancata “verifica del possibile bisogno di protezione internazionale” di cui avrebbe goduto “un numero significativo” delle persone a bordo.297

Trend delle nazionalità delle persone intercettate nel Mediterraneo centrale298

Sebbene la relazione tra l'operazione Nautilus 2009 ed i respingimenti italiani sia ambigua, il dato di fatto è che l'operazione, sviluppatasi tra aprile ed ottobre 2009, abbia coinciso con il periodo in cui l'Italia ha avviato tale politica.

La diminuzione nel numero di arrivi sulle coste della Sardegna e della Sicilia in questo periodo è stata apertamente attribuita agli accordi tra Italia e Libia. L'allora Ministro degli Interni italiano Roberto Maroni al riguardo ha affermato che “la proficua collaborazione avviata ha dato i suoi frutti, giacché nel 2009 sono stati riconsegnati alle autorità libiche 834 clandestini intercettati nelle acque internazionali, mentre nel 2010 non è stato necessario effettuare alcuna operazione di riconsegna. L'efficacia di questo accordo emerge anche dai dati, che evidenziano la drastica riduzione degli sbarchi di clandestini. Dal 5 maggio al 31 dicembre 2009, da quando è stato attuato il dispositivo, sono arrivati in Italia 3.185 clandestini, a fronte dei 31.281 sbarcati nello stesso periodo 295Vassallo Paleologo, F. “Verso altre forme di respingimenti collettivi in Libia”,

www.globalproject.info, 27 ottobre 2009. 296 Alto Commissariato ONU per i rifugiati.

297 UNHCR deeply concerned over returns from Italy to Libya, UNHCR press release, 7 maggio 2009. 298 Frontex Annual Risk Assesment 2010, op. cit., pag. 18.

dell'anno precedente, con una riduzione di circa il 90%”. 299 L'enfasi del Ministro, così come quella di Frontex, si sofferma sui dati relativi agli sbarchi e non prende in minima considerazione la possibile presenza (verificata dall'UNHCR) di richiedenti asilo. Come mostrato dalla tabella sovrastante, il crollo degli sbarchi è drammatico e se per chi gestisce il controllo delle frontiere comunitarie è un segnale decisamente positivo, risulta palese che la funzione di “dissuasione” sia stata “esternalizzata” ad un paese quale la Libia, dal quale l'UNHCR era stata allontanata e le cui violazioni dei diritti umani erano state ripetutamente denunciate.300

Area d'intervento delle missioni NAUTILUS (2006 – 2009)301

L'Agenzia Frontex è stata però accusata d'aver assistito l'Italia nei respingimenti, come denunciato da Human Rights Watch nel caso di un elicottero Puma tedesco operante durante Nautilus IV, che il 18 giugno 2009 avrebbe coordinato l'intercettazione ed il respingimento di un'imbarcazione con 75 migranti a 29 miglia nautiche da Lampedusa.302 L'Agenzia ha seccamente smentito un suo coinvolgimento, asserendo che l'operazione si svolgeva in una “differente area operativa”,303 ma il fatto che i piani operativi di Nautilus 2009 siano rimasti segreti rende difficile comprovare la dichiarazione e le eventuali responsabilità.

Nel 2010 l'operazione è stata ribattezzata “Chronos” ma, fatto ancor più rilevante, ha visto il diniego da parte delle autorità maltesi di ospitarla.

Le ragioni principali sono state due: da un lato il disaccordo maltese sulle nuove linee guida di Frontex per le operazioni marittime le quali prevedono che, in determinate circostanze, i migranti intercettati vengano ricondotti al Paese ospitante la missione. La seconda motivazione è costituita dal successo dell'accordo Italia-Libia che, avendo 299 Vassallo Paleologo, F. (2011) “Respingimenti ed accordi di riammissione – sotto accusa l'Italia:

non è un paese sicuro per i richiedenti asilo”, www.meltingpot.org. 300 “Pushed back, pushed around”, Human Rights Watch Report (2009).

301 Casella Colombeau, S. Charles, M. Clochard, O. Rodier, C. (2010), op.cit., Pag. 46. 302 Ivi, pag. 37.

303 Frontex (2009) “Frontex not involved in diversion activities to Lybia”, press release, 21 settembre, Varsavia.

comportato una netta riduzione degli arrivi anche sulle coste maltesi, avrebbe reso inutile una partecipazione di quest'ultima alla missione europea per il 2010.304 Un 2010 che ha visto l'arrivo di soli 47 migranti nell'isola,305 inducendo le autorità a reiterare la decisione di non ospitare la missione Chronos neppure per l'anno 2011.