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PREMESSE STORICHE ALL’ASCESA DEL PARTITO BA‘TH (1920-1963)

2.5 La nascita dei partiti progressisti/radical

I cambiamenti in seno all’istituzione militare sono solo uno dei molteplici cambiamenti cui era andata incontro la società siriana nel periodo tra il mandato e l’indipendenza.

Dal punto di vista politico, il movimento nazionalista si era consolidato e rappresentava la maggiore forza politica. Allo stesso tempo proprio in quegli anni si andava formando il terreno sul quale avrebbero avuto sviluppo le forze e i partiti che rovesceranno il potere del movimento nazionalista rappresentato dal Blocco Nazionale.

Questa formazione politica che, come abbiamo visto, era legata agli interessi delle classi alte (imprenditori, commercianti e grandi proprietari terrieri) era caratterizzata da un atteggiamento riformista, teso al mantenimento delle tradizionali gerarchie all’interno della società siriana.

Composta di esponenti legati ad un ambiente cittadino, e poco interessati a gestire il rapporto con l’ambiente rurale, questa leadership viene accusata di essere stata incapace di assumere un respiro nazionale126.

125 Dīb sottolinea come la carriera dell’esercito fosse stata per i giovani alawiti una grande opportunità

di avanzamento sociale e come la collaborazione con la potenza mandataria possa essere considerata per questi giovani una possibilità di apertura a forme di pensiero diverse e a un sistema di governo moderno. Egli inoltre menziona la forte componente minoritaria nelle truppe speciali e nell’esercito nazionale dopo l’indipendenza (Dīb, 2011: 54-55).

126 Essi vengono accusati di essere rimasti bloccati dalle rivalità interne dei suoi membri, in

competizione all’interno del proprio ambiente cittadino o con le élites delle altre città. In particolar modo, era molto sentita la rivalità tra la città di Damasco e quella di Aleppo. Nel contesto di questa rivalità, sul finire del 1940 le fila del Blocco Nazionale si spaccano e ad Aleppo nasce una nuova

La politica limitata e settoriale di cui diede prova, non fu in grado di affrontare le spaccature che percorrevano il paese sia come conseguenza delle partizioni operate dalla potenza mandataria sul piano comunitario sia per quanto riguarda il piano del rapporto fra classi e quello tra l’ambiente cittadino e rurale.

Nel periodo tra le due guerre mondiali la situazione socio-economica del paese era andata incontro a grandi trasformazioni, le quali troveranno pieno sviluppo nel periodo che segue l’indipendenza politica.

Cambiamenti in campo amministrativo, istituzionale, nel commercio, nell’industria e nell’agricoltura, nelle relazioni con l’Europa e nel campo culturale determineranno un mutamento profondo nella società siriana che si esprimerà negli anni post indipendenza nella nascita di nuovi movimenti politici in grado di imporsi in maniera molto più efficace e profonda di quanto fosse riuscita a fare la politica nazionalista della grande borghesia feudale e commerciale.

Il merito di questa classe politica è stato quello di aver condotto lo Stato siriano all’indipendenza. Tuttavia le trasformazioni sociali in atto, la nascita di movimenti e partiti politici di stampo moderno e le esigenze emerse nel contesto del nuovo Stato nazionale porteranno a un progressivo indebolimento della classe politica tradizionale e infine alla presa del potere da parte di una nuova generazione dalle diverse origini, più adatta a rappresentare le istanze emerse nell’arena politica di una Siria che era radicalmente cambiata e aveva sete di riforme.

A partire dall’ultima fase del periodo mandatario e in particolare dalle trasformazioni in campo economico stimolate dalle condizioni della seconda guerra mondiale, la classe della grande borghesia siriana inizia a dividersi tra una corrente più tradizionale di notabili e grandi proprietari terrieri e una emergente grande borghesia composta da imprenditori e legata allo sviluppo industriale, immobiliare e tessile e al commercio di import-export connesso all’allargamento del mercato127.

Contemporaneamente, andava aumentando il peso della classe media composta da commercianti, artigiani, impiegati del settore pubblico, liberi professionisti, insegnanti, studenti e piccoli proprietari terrieri. L’accrescimento in organizzazione politica denominata Partito del Popolo (Ḥizb al-Sha‘b).

127 Khoury sottolinea come sia la figura di Shukry al-Quwatly e sia quella emergente di Khāled

al-‘Aẓm sono legate a questa alta borghesia industriale-imprenditoriale (Khoury, 1987: 625-26). Vedi anche (Palazzoni, 1977: 68-70).

numero e importanza della classe media siriana era dovuto all’ampliamento del settore terziario, la modernizzazione dell’apparato statale, il progresso e la diffusione dell’istruzione e la persistenza di una produzione a scala ridotta al posto della crescita di un capitalismo di larga scala (Palazzoli, 1977: 71; Petran, 1972: 85).

Il fattore sociale dell’ampliamento della classe media nel periodo a cavallo dell’indipendenza sarà decisivo nel delinearsi di un nuovo scenario politico. L’alleanza tra grande e media borghesia, che aveva contraddistinto gli anni pre- indipendenza, si rompe (Palazzoli, 1977: 70) portando a un sempre maggiore isolamento della grande borghesia che con l’indipendenza aveva assunto nelle sue mani le leve del potere.

Contraddistinti dalla corruzione, dagli scandali e dall’incapacità politica di questa élite di gestire lo Stato di recente formazione, gli anni immediatamente successivi all’indipendenza sono testimoni della nascita di nuove formazioni politiche in seno alla classe media, in grado di raccogliere il sostegno anche delle masse più svantaggiate in nome delle istanze di riforma radicale e progresso delle quali si facevano portatori.

Nuovi partiti di stampo moderno i cui leaders vantavano un’istruzione d’impronta europea e una conoscenza dei metodi di organizzazione politica, vengono fondati a partire da un più sistematico sistema di idee e acquisiscono una dimensione nazionale, a discapito del vecchio sistema di reti clientelari che caratterizzava la politica dei rappresentanti della vecchia classe dirigente (Palazzoli, 1977: 69; Petran, 1972: 67; Picard, 1980: 144-145).

Uno dei primi partiti di questo genere viene fondato negli anni trenta dal libanese Anṭūn Sa‘āde (1904-1949), e prende il nome di Partito Popolare Siriano (PPS) o Partito Nazionalista Arabo Socialista (Ḥizb al-Qawmī al-‘arabī al- ishtirākī)128. Sa‘āde propugna un nazionalismo che rifiuta le frontiere imposte dalla

potenza mandataria aspirando alla realizzazione della nazione siriana entro i confini della Siria storica, dal Mediterraneo alla “mezzaluna fertile” a Est, dai Monti Taurus a Nord alla penisola arabica (Saab, 1968: 73). Al fascismo e al nazismo si rifà l’organizzazione del partito, il quale ha una struttura gerarchica rigida e una propria

128 Diffuso sia in Libano che in Siria, il partito venne più volte messo fuori legge in entrambi i paesi.

Durante i mesi di governo del golpista Za‘īm in Siria, nel 1949, Sa‘de verrà da questi imprigionato e giustiziato.

milizia. L’impronta laica della sua ideologia riesce ad attirare fra i suoi seguaci un numero sempre maggiore di individui appartenenti alle minoranze, grazie soprattutto all’idea di superamento dei particolarismi etnici e confessionali al fine della creazione (o ricostituzione) della grande nazione siriana (Palazzoli, 1977: 78).

La Lega d’Azione Nazionale (‘Uṣbat al-‘amal al-qawmī), fondata – tra gli altri – da Zakī al-Arsūzī (1899-1968), alawita di Alessandretta, nel 1930, fu un movimento panarabista influenzato dal Nazismo e da dottrine razziali indirizzate in questo caso alla supremazia della razza araba (Petran, 1972: 74). Anche se di breve vita questo partito è importante perché ideologicamente legato al futuro partito Ba‘th di cui Arsūzī fu tra i fondatori.

Ancora agli anni trenta risale la formazione del Partito Comunista Siriano, il quale raggiunge un numero consistente di aderenti e una certa influenza nel panorama politico della Siria post indipendenza, con le relative conseguenze che ciò comporterà successivamente nel contesto della guerra fredda. Momentanee alleanze legate a precisi calcoli politici non potranno cambiare il cattivo rapporto che contraddistinse la sua competitiva relazione con il partito Ba‘th.

Se al Ba‘th, alla sua ideologia e ascesa dedicheremo un paragrafo a parte, è necessario menzionare qui un’altra figura di spicco che emerge nel panorama politico siriano degli anni quaranta, quella di Akram al-Ḥawrāni (1912-1996). Esponente di una famiglia aristocratica decaduta, egli consacra in quegli anni la sua attività politica alla difesa dei diritti dei contadini e al miglioramento delle loro condizioni di vita129, arrivando a fondare nel 1950 il Partito Socialista Arabo (al-Ḥizb

al-‘arabī al-ishtirākī) (Petran, 1972: 88).

Le profonde divisioni interne alla classe media e ai nuovi partiti di stampo radicale/progressista130, oltre al persistere di un sistema che favoriva la predominanza

129 Ḥawrāni fu uno dei primi politici ad accorgersi del ruolo dell’esercito come mezzo di promozione

sociale per i giovani provenienti dall’ambiente rurale. Anche per questo il suo partito ebbe presto un’ampia diffusione tra ufficiali e cadetti dell’esercito. Prima di fondare il suo partito, Ḥawrāni fu il leader del Movimento dei giovani (Ḥarakat al-shabāb), affiliato al PPS (Rabinovich, 1972: 8).

130 Nonostante non possa considerarsi un vero e proprio partito, ci sembra doveroso fare menzione

anche del movimento dei Fratelli Musulmani che fa la sua comparsa in Siria in questo periodo. Ispirandosi al panislamismo piuttosto che al panarabismo, anche questo movimento lotta per una radicale trasformazione del sistema politico e per una rinascita sociale. Perseguitato in Egitto, il movimento fonderà a metà anni quaranta una filiale in Siria guidata dallo Shaykh Muṣṭafā al-Sibā‘ī, Ma‘rūf al-Dawālībī e Moḥammad al-Mubārak.

Seale sottolinea come a differenza dell’Egitto, in Siria il movimento non riuscirà mai a mobilitare i giovani in un movimento di massa. La diffusione della sua influenza in Siria non si legò all’assunzione di un ruolo politico effettivo (Seale,1987: 180).

della vecchia classe dirigente131, permettono all’élite dei partiti tradizionali (Partito

del Popolo e Partito Nazionale)132 di mantenersi al potere ancora per qualche anno.

Tuttavia, il periodo che va dallo scoppio della guerra del 1948 con Israele fino alla presa del potere del partito Ba‘th nel 1963, è uno dei periodi più turbolenti della storia siriana. Numerosi colpi di Stato si succedono nell’arco di pochi anni e il paese rimane preda della propria instabilità interna e delle intromissioni delle potenze straniere nella propria politica.

Alle ripercussioni della sconfitta siriana nella guerra contro Israele del 1948 va imputato il primo putsch che inaugura l’entrata dei militari nella storia politica del paese.