• Non ci sono risultati.

La pianificazione strategica e la continuità aziendale

2. IL BUSINESS PLAN: UNO STRUMENTO PER LA GESTIONE DELLA CRIS

2.6 La pianificazione strategica e la continuità aziendale

La capacità di guardare avanti rappresenta la sfida che l’imprenditore si trova ad affrontare sempre, e tale capacità diventa critica soprattutto in periodi perturbati. Valutare le conseguenze delle scelte da implementare rappresenta un fattore essenziale nella stessa valutazione della fattibilità del progetto, per il quale si redige il piano.242

Il business plan dev’essere visto da parte dell’azienda interessata non soltanto come uno strumento a sé stante ed isolato, utile unicamente in una fase patologica e straordinaria in cui riversa l’azienda, ma anzi dev’essere considerato come uno strumento di pianificazione che l’azienda deve far suo, proprio per non incorrere, nel successivo futuro, in altre situazioni di crisi.

Infatti, si è avuta l’occasione di spiegare più volte che il business plan è uno strumento capace di mostrare sia all’interno che all’esterno gli obiettivi e i piani che l’azienda intende

240 Foglio A., Turnaround, Ripensare e reinventare l’impresa, Franco Angeli, Milano, 2010, p. 381 241 Danovi A., Quagli A., Crisi aziendali e processi di risanamento, IPSOA, Milano, 2012, p. 219

242 De Luca F. A., Tami A., Comunicare con investitori e finanziatori: il ruolo del business plan, Commisione

perseguire. Difatti ricoprendo una duplice funzione: verso l’interno svolge, cioè, il compito di informare e di guidare i processi decisionali all’interno dell’azienda; verso l’esterno ha lo scopo di presentare il progetto ai terzi, di tutte le linee che l’azienda adotterà nel medio/lungo termine.

È semplice capire, quindi, che il business plan, all’interno dell’impresa, è l’origine della pianificazione strategica e, di conseguenza, la base per la continuità aziendale.

L’azienda attraverso questo documento sarà capace di ragionare con un’ottica di lungo termine, nonché permetterà all’imprenditore di riconoscere quella che sarà l’idea dell’azienda del domani. L’imprenditorialità, la capacità di essere incline al cambiamento è, ancor di più, il presupposto per riuscire a perdurare nel tempo, ed il business plan è quello strumento capace di quantificare e rendere oggettivi tali elementi.

Figura 2.5 – Funzioni del business plan

Fonte: www.ilsole24ore.it

Il business plan è fondamentale in particolare per un accesso alle fonti di finanziamento, infatti il credit crunch indotto dalla crisi degli ultimi anni ha contratto in modo sostanziale i finanziamenti bancari.243 Le banche, prima di concedere un finanziamento, cercano garanzie da

243 Carbone afferma: “La recente crisi economico-finanziaria che ha colpito la nostra economica ha

completamente modificato gli scenari nei quali le imprese si trovano ad operare. Da una situazione di

parte delle aziende, soprattutto su quella che sarà l’attività ordinaria e sulla posizione economica e finanziaria che caratterizzerà l’azienda nel medio/lungo termine, anche perché è proprio da questa attività che l’azienda genererà flussi di cassa, che serviranno a rispettare gli impegni con gli istituti bancari.244

E’ facile capire, quindi, che l’unico strumento che permette di rilevare previsioni e simulazioni di quelle che saranno le strategie aziendale è il business plan e, difatti, è il documento principalmente richiesto dalle banche per l’accensione di finanziamenti a medio/lungo termine. Ovviamente in un sistema bancocentrico come quello italiano, è fondamentale avere la possibilità di interfacciarsi con i vari istituti, soprattutto in un contesto dove c’è una preponderanza di piccole e medie imprese, poco orientate a inserire nei loro capitali investitori esterni. Attraverso il business plan si comunica ai soggetti di cui si ricerca la collaborazione e il supporto, siano essi banche, fondi di investimento, o solo i creditori, il modello di impresa e il livello di coinvolgimento richiesto agli interlocutori.245

Resta il fatto che il business plan resta fondamentale anche per attrarre nuovi capitali dall’esterno, un investitore inserirà capitali in azienda se e solo se ci sarà una remunerazione del capitale, almeno pari a quella investita. Ovviamente, affinché questo avvenga, è necessario che l’azienda dimostri un piano attendibile e coerente.246

La continuità aziendale passa sicuramente dalle fonti di finanziamento, anche se posizionamento competitivo, struttura organizzativa e situazione finanziaria sono legate tra loro e in quanto tale, una variazione di uno di questi elementi comporta, quasi sempre, la variazione degli altri due. Il piano industriale resta l’unico strumento capace di analizzare, chiarire e mostrare come l’azienda, con la variazione dei suddetti elementi, riuscirà a competere nel futuro e, soprattutto, a perdurare nel tempo.

periodo ed a sostenere l’evoluzione del capitale circolante delle imprese, si è passati ad una situazione di credit crunch, nella quale le banche italiane hanno significativamente ridotto, nonostante i numerosi interventi della BCE, il flusso di risorse da destinare alle pmi ed alle famiglie. Inoltre la maggiore dipendenza del sistema italiano delle pmi, rispetto agli altri paesi europei, dal credito bancario ha di fatto acuito gli effetti della crisi di liquidità, trasformando in moltissimi casi una crisi finanziaria in una situazione di squilibrio economico

patologico e fallimento delle pmi.” In Arlotta C., Carbone S., De Luca F.A., Tami A., Il controllo delle liquidità

nelle strategie aziendali e nelle situazioni di crisi. Il contributo del business plan, Commissione Finanza e

Controllo di Gestione, nr. 59, 2015, p. 5

244 Si veda www.ilsole24ore.it

245 De Luca F. A., Tami A., Comunicare con investitori e finanziatori: il ruolo del business plan, Commisione

Finanza e controllo di gestione, n. 53, 2014, p. 114

3. LE PMI E L’INSERIMENTO NEL CONTESTO