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CAPITOLO II: L’analisi di settore relativa al segmento dei parchi tematici

II.3. L’analisi di settore: il segmento dei parchi tematici

II.3.3. La previsione della redditività del segmento

Per quanto attiene la previsione della redditività del segmento possiamo organizzare questa analisi di carattere globale (non relativa a specifiche imprese del settore), utilizzando le fonti a disposizione193, in due articolazioni e più in particolare:

o A livello mondiale: Come già precedentemente anticipato, secondo i “Global attractions attendance report” (delle associazioni T.E.A. e E.R.A), nel corso della stagione 2012 si è registrata una crescita nel numero dei visitatori nei parchi a tema (del campione utilizzato a riferimento) in tre dei quattro mercati chiave continentali considerati, ovvero America del Nord, Europa, ed Asia, mentre ha conseguito un leggero calo quello dell’America Latina.

Il campione dei parchi tematici più visitati dell’America del Nord ha registrato un incremento dell’affluenza del 3,62% rispetto al totale degli ingressi della stagione 2011, mentre per l’analogo campione europeo la percentuale si è attestata allo 0,35%.

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Ciò è confermato dalla ricerca del Monte dei Paschi di Siena rubricata “Parchi divertimento: trends ed

opportunità” condotta nel giugno 2010 dove si legge “Importanti sono le sinergie e le collaborazioni

(anche in termini di esperienza oltre che di business) con grandi gruppi esteri o multinazionali da sempre attivi nel settore del divertimento o nei servizi che ruotano intorno a questo”.

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I parchi asiatici poi, in particolare, hanno conseguito un vero boom per ciò che ne attiene l’andamento 2012, riportando un aumento del 5,23% (dopo un 7,94% del 2011) dopo il record nel totale delle visite, conseguito nel 2011, che per la prima volta ha superato i 100 milioni (103,3 milioni di visitatori).

Infine il campione dell’America Latina che ha conseguito un calo, anche se modesto, di 0,2 milioni di visitatori (-1,49%).

I parchi Disney ricoprono le posizioni di vertice della classifica dei parchi più visitati al mondo con Magic Kingdom at Walt Disney World (Orlando, USA) e Disneyland (Anaheim, USA) e seguiti da Tokyo Disneyland e Disneyland Paris.

Commentando i risultati dei parchi asiatici Chris Yoshii, direttore generale di E.R.A. per l’ Asia, ha dichiarato: “I parchi che hanno apportato significativi miglioramenti sono stati ampiamente ricompensati dal mercato. C’è un mercato sempre più crescente per quanto riguarda gli show, spettacoli multimediali, show notturni o sul lago, che sono ben coreografati sullo stile del Cirque du Soleil. L’Asia del Sud-Est sta sviluppando un’industria di attrazioni (..), siamo ancora lontani dalla saturazione del mercato.”

o A livello nazionale: nel contesto nostrano la situazione del mercato dei parchi tematici risente ancora della crisi economica che ha attanagliato quasi l’intera Europa. A confermarlo il rapporto annuale, sull’andamento della stagione 2012 di un campione di 30 parchi a tema, condotto dall’A.G.I.S.194

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L’andamento dei parchi a tema è stato fortemente rallentato dalle condizioni metereologiche, che (cita il rapporto) hanno penalizzato fortemente le giornate festive della Primavera ed il mese di Luglio, in alcune aree del nostro paese densamente popolate (Romagna ad esempio). Anche il dato sulle presenze di turisti, che ha registrato un calo significativo nelle aree più vocate (quali la Riviera Romagnola),

194 Il rapporto è stato elaborato da “Parchi Permanenti Italiani”, organizzazione di categoria del settore,

aderente all’ANESV-AGIS (Associazione nazionale esercenti spettacoli viaggianti-Associazione generale italiana dello spettacolo).

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testimonia che le minori affluenze hanno inciso negativamente sul risultato della stagione 2012. I dati delle principali organizzazioni di categoria del settore ricettivo e balneare, incrociati con quelli delle associazioni di consumatori, fanno infatti registrare un calo dei flussi turistici che in alcune zone presenta numeri a due cifre. Inoltre le elaborazioni effettuate, per quanto attiene i consumi delle famiglie, evidenziano che la propensione alla spesa è in forte calo, con dati che le associazioni del commercio hanno definito come “i peggiori dal dopoguerra ad oggi”. In tale contesto anche un settore, come quello inerente i parchi divertimento, che fino allo scorso anno aveva registrato una tenuta sostanziale dei visitatori ed un andamento (seppur in calo) moderato del fatturato, a causa principalmente del minor numero di visitatori e della riduzione della spesa degli stessi per consumi interni al parco, ha risentito della situazione economica generale.

Vengono riportati nel dettaglio alcuni grafici relativi alle diverse fattispecie analizzate dall’indagine:

A) Numero di visitatori

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Per quanto attiene il numero di visitatori i dati esposti mostrano che le grandi strutture del divertimento organizzato hanno chiuso la stagione 2012 prevalentemente con il segno negativo195. La mancata crescita, per quanto attiene le affluenze, ha caratterizzato quasi il 72% delle strutture (considerando anche quelle che hanno dichiarato una affluenza invariata), rispetto alla stagione 2011, mentre quelle in calo, di oltre il 5%, si sono manifestate in circa il 65% dei casi. Le performances di segno positivo poi, evidenzia il rapporto, sono legate anche alla presenza di nuovi soggetti che nell’anno 2011 avevano appena avviato l’attività196

e che hanno goduto, anche nella stagione 2012, di buone affluenze scaturite “dall’effetto novità” ancora in essere. Maurizio Crisanti, autore del rapporto, ha infine dichiarato che “notizie giornalistiche evidenziano una situazione di forte criticità per una struttura storica del Riminese e un generale calo di oltre il 15% per altre strutture della Riviera romagnola”.

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Se si volesse determinare il risultato degli ingressi medio della stagione 2012 conseguito a livello nostrano dai parchi tematici, ipotizzando un risultato medio per le percentuali oggetto di intervallo (es: 5/10% = 7,5%) e che il > -15% esprima mediamente un -18%, potremmo determinarlo con il seguente calcolo: ((7,14*0) + (21,43*-7,5) + (28,57*-13) + (14,29*-18) + (7,14*13) + (21,43*7,5)) / 100 = -5,36%.

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B) Fatturato 2012

Il fatturato dei parchi tematici della stagione 2012, rispetto al medesimo della stagione 2011, si presenta con una significativa flessione che coinvolge quasi l’80% delle strutture. La tendenza mostrata appare preoccupante se si considera che, fino al 2009, la maggior parte delle strutture presentava un fatturato stabile o con segno positivo e che il dato positivo (il 21,43% delle strutture ha mantenuto un fatturato in crescita tra il 5% ed il 10%) è, anche in questo caso, in parte condizionato dalla presenza di nuovi operatori che hanno avviato la rispettiva attività nel corso del 2011. Il calo degli incassi della stagione 2012 è dovuto alla flessione del numero di visitatori e condizionato dalla minor spesa pro capite (per ristorazione e merchandising) degli stessi all’interno dei parchi. Statisticamente infatti, evidenzia il rapporto, in molte strutture del divertimento organizzato la spesa pro capite food & beverage e merchandising incide per una percentuale del 45% sugli incassi complessivi di una stagione.

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C) Spesa per ristorazione

I risultati del settore ristorazione, dei parchi a tema, presentano un andamento negativo con il 50% delle imprese che segnalano una flessione del relativo fatturato. Le scelte degli operatori (in questo caso commerciali) hanno comunque limitato le perdite; essi hanno difatti tentato di far fronte alla minore propensione alla spesa da parte dei visitatori puntando fortemente (ed intelligentemente) su di una strategia food & beverage legata, in alcuni casi, ad una maggiore qualità e\o ad un minor prezzo (anche avvalendosi di promozioni) dei cibi venduti all’interno delle strutture dei parchi e, in altri casi, all’introduzione di nuovi prodotti da vendere.

Nella stagione 2012 è stata infatti rafforzata la presenza di prodotti che si caratterizzano per una forte marginalità, quali le granite ed i c.d. “beveroni”197, e si è avviato l’inserimento di

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elementi tipici della ristorazione veloce (c.d. “da sala cinematografica”) come il pop corn.

Per quanto attiene poi l’ottimizzazione dei costi legata ai prodotti, quest’ultima (evidenzia il rapporto) è stata perseguita anche attraverso la presentazione di panini, focacce ed altri prodotti “fast food”, da frigo, rigenerabili al momento.

D) Esercizi commerciali interni

Il 30% dei parchi tematici, oggetto del rapporto, ha registrato un calo del fatturato per quanto attiene gli esercizi commerciali (non ristorativi) interni. Un’attenta politica dei prezzi di vendita (rimasti spesso invariati rispetto alla stagione 2011), posta in essere dai parchi per fronteggiare gli effetti della crisi, ha comunque limitato i danni. Il dato conferma la scarsa propensione del pubblico ad effettuare acquisti di gadget o souvenir all’interno del parco.

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Alla luce della breve sintesi sull’andamento 2012 del segmento dei parchi a tema, a livello globale e nostrano, basandosi nuovamente sul rapporto ANESV-AGIS è possibile stilare delle ipotesi per quanto attiene la previsione della redditività del segmento. In particolare, il “clima” che emerge dalle analisi sull’andamento dei parchi a tema non appare affatto ristabilito, con alcuni fattori della crisi economica che continuano “a farla da padrone” sull’intero comparto. Difatti gli esiti dell’indagine condotta su 30 strutture nostrane, confrontati con i dati al 31 agosto della stagione 2011, hanno evidenziato che, in media, i parchi tematici si avviano ormai, dopo aver concluso anche la stagione 2012 con il segno negativo, verso un calo medio dei visitatori stimato tra il 5% ed il 10% anche per la stagione 2013, con evidenti riflessi sulla redditività del segmento che risulterà intaccata, dalle minori presenze, sia per quanto attiene gli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti di ingresso che quelli (conseguenti) legati alla vendita dei prodotti food & beverage e del merchandising all’interno dei parchi. È evidente che la situazione che emerge è influenzata dalla grave situazione economica, che caratterizza il nostro paese, con un tasso di disoccupazione pari al 12,1% a giugno 2013 (dati I.S.T.A.T.), un calo dei consumi registrato dall’associazione commercianti del 3% per il 2012 e del 4,2% a luglio 2013, un P.I.L. in calo dell’1,1% a maggio 2013 ed un indice dei prezzi al consumo che si attesta su base annua in aumento dell’1,2% (dati I.S.T.A.T.). Risulta evidente perciò, a mio avviso, che se la congiuntura del nostro paese dovesse rimanere tale difficilmente un segmento che attinge risorse da un’esigenza di carattere secondario, come quella del divertimento, potrà conseguire benefici sia in termini di profitti che di nuovi investimenti e quindi, infine, di competitività.