1. Oggetto del lavoro
2.1 LA GOVERNANCE NAZIONALE
2.1.5 La scelta del modello di governance ottimale: linee guida per la gestione innovativa de
2.1.5.2 La valutazione di sostenibilità economico-finanziaria
Una volta emersi gli obiettivi socio-culturali ( ovvero la tutela e la valorizzazione del bene/attività culturale ) da perseguire e il posizionamento strategico dell’ente di riferimento, è necessario individuare un modello attuativo e gestionale funzionale al loro adempimento. In tale scelta un peso decisivo e preponderante viene attribuito alla verifica di sostenibilità economico-finanziaria che, legittimata anche dalla legge, costituisce una delle costanti di tutte le possibili alternative di governo. Tanto l’“Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e di sviluppo dei musei”175 quanto gli artt. 117 ( sui servizi aggiuntivi ) e 115 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio subordinano la decisione in esame alla « valutazione comparativa in termini di sostenibilità economico-finanziaria e di efficacia »176, imponendo quale compito primario dell’amministrazione il suo monitoraggio costante, per la correlazione che intrattiene sia con la pianificazione strategica ( ipotizzata di medio-lungo termine ) sia con il livello di efficienza. Soprattutto alla luce della situazione protrattasi fino a qualche anno fa, di ripetuta e continuativa contrazione ed esiguità di risorse di origine pubblica destinate al
173MiBACT, Linee guida per la gestione innovativa dei beni culturali. Vademecum, op. cit., p. 33.
174Si tratta di una metodologia utilizzata in fase di pianificazione strategica, consistente nell’individuare i
punti di forza ( Strenghts ), di debolezza ( Weaknesses ), opportunità ( Opportunities ) e Minacce ( Threats ) del fenomeno analizzato; da cui l’acronimo SWOT. Le prime due categorie d’analisi riguardano fattori endogeni, le altre due fattori esogeni.
175Si cfr. art. 150, comma 6, D.L. n. 112/1998 in
http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/documents/1310746324517_2616_allegato1.pdf.
176Si cfr. art. 115 c. 4 in http://www.altalex.com/documents/news/2014/09/15/codice-dei-beni-culturali-e-
dell-ambiente-parte-ii-beni-culturali#titolo2. Riguardo l’efficacia, F. Donato ne individua tre declinazioni: quantitativa, qualitativa e sociale; per il cui approfondimento si rimanda a F. DONATO in F. DONATO e F. BADIA, op. cit., pp. 5-6.
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patrimonio culturale, un’analisi di questo tipo risulta fondamentale e preliminare alla concreta fattibilità di qualsiasi sistema di valorizzazione, al fine di razionalizzare ed ottimizzare quanto si ha a disposizione e massimizzarne gli effetti; per classificare e programmare le attività e le funzioni, distinguendo quelle destinate a generare reddito da quelle da porre in atto per il raggiungimento degli obiettivi pubblici177; per dimensionare l’entità del fabbisogno finanziario necessario a preservare e ( continuare a ) rendere accessibile il bene o il servizio culturale e a diffonderne la conoscenza e la fruizione; per identificare le variabili strategiche della loro gestione; per fornire indicazioni su processi, opzioni e iniziative che incidono in misura rilevante sulla struttura economico-finanziaria della stessa, con una particolare attenzione all’incidenza delle voci di costo e di ricavo178
. Dal punto di vista procedurale si individuano due fasi: quella inerente l’aspetto finanziario e quella conseguente, pertinente la dimensione economica. La prima, che rappresenta il punto di partenza dell’analisi costi-benefici ( ACB )179
ed è inquadrabile nella strumentazione metodologica dello Sdf180, deve tradursi in un apposito documento capace di individuare, sulla base del programma di attività e delle risorse disponibili per l’acquisizione dei fattori materiali e immateriali, lo schema organizzativo delle funzioni dell’ente responsabile, e coerentemente ad esso, i ruoli e le mansioni del personale181
, il c.d. Piano economico-finanziario. Quest’ultimo si compone generalmente di tre elementi: il conto economico previsionale, consistente nella « misurazione del risultato economico atteso ( utile o perdita )»182 tramite la messa a confronto dei “centri di costo” e “di ricavo” previsti, associati alle singole funzioni e attività; lo stato patrimoniale previsionale, « documento che fotografa il patrimonio dell’ente come effetto/causa del conto economico »183, tendenzialmente strutturato in attività ( investimenti ) e passività ( fonti di finanziamento ); e il cash flow previsionale che analizzando i flussi di liquidità ( entrate ed uscite ) verifica l’esistenza o meno dell’equilibrio monetario. La seconda invece si incentra sullo studio dei flussi economici, ovvero della convenienza di un investimento dal punto di
177A tal proposito si cfr. le tabelle esemplificative riportate in MiBAC, Linee guida per la gestione innovativa
dei beni culturali. Vademecum, op. cit., pp. 50-51.
178Ivi, pp. 39-40.
179L’Analisi costi-benefici è uno strumento metodologico che permette di valutare la convenienza o meno di
un progetto o di un investimento per mezzo della differenza tra l’aggregazione delle voci di costo e quelle di ricavo. Si cfr. C. SILLIG in N. BURATTI e C. FERRARI ( a cura di ), op. cit., p. 113 e ss.
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Si cfr. supra, nota 158, p.100.
181A. F. LEON e V. TUCCINI in C. BARBATI, M. CAMMELLI e G. SCIULLO ( a cura di ), op. cit., p.16. 182In http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2011-06-22/piano-economicofinanziario-
165053.shtml?uuid=AarwjBiD.
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vista del contesto, valutandone gli effetti diretti, indiretti e indotti sul sistema economico e, in generale, le esternalità positive e negative184.
Entrambi gli ambiti trovano collocazione nel bilancio d’esercizio, « documento di rendicontazione contabile che, a prescindere dal regime di autonomia decisionale e giuridica dell’istituzione, consente di acquisire vantaggi di carattere operativo e di valenza strategica che hanno riflessi positivi sul sistema gestionale e sulla capacità di programmare le risorse »185. Ne è perciò vivamente caldeggiata la dotazione, come dichiarato nell’Atto sugli standard museali:
« [...] la gestione finanziaria e contabile delle risorse economiche […], dovrà avvenire attraverso bilanci funzionali nel rispetto della normativa vigente […]. Anche ove la tenuta di bilanci non fosse obbligatoria […], è vivamente raccomandata la progressiva adozione di documenti contabili in grado di enucleare le voci di entrata e quelle di spesa, allo scopo di consentire la valutazione dellʼadeguatezza dellʼassetto economico, la trasparenza della gestione e la confrontabilità, anche internazionale, delle istituzioni museali »186.