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Il Sito e la dichiarazione di “eccezionale valore universale”

3.2 VERONA PATRIMONIO DELL’UMANITA’

3.2.1 Il Sito e la dichiarazione di “eccezionale valore universale”

La porzione di territorio cittadino tutelata e riconosciuta dall’UNESCO quale patrimonio dell’umanità coincide con l’intero centro storico, il cuore della città di Verona, delimitato dalla cinta di mura magistrali raccordate nella loro estremità sinistra e destra dell’Adige. Si tratta di un’area che, escludendo la superficie bagnata dal fiume, si estende per 452,9 ettari, a cui devono essere aggiunti i 325,4 della c.d. buffer zone10, ovvero la zona cuscinetto o tampone. Anche quest’ultima è soggetta a tutela, poichè funzionale a garantire la protezione del complesso difensorio e comprendente al suo interno alcuni immobili di rilevanza storico-ambientale come l’Arsenale Austriaco, il forte Procolo, ed alcuni quartieri ( come Borgo Venezia e Valdonega- Borgo Trento ) dove sono presenti, in numero significativo, edifici di analoga valenza, quali case operaie o impiegatizie di fine ‘800 e dei primi del ‘900.

8Comune di Verona, The City of Verona. Piano di gestione UNESCO, Verona, La Grafica, 2005, p. 71. Per

un approfondimento sulla cinta muraria asburgica si cfr. L.V. BOZZETTO, Verona. La cinta magistrale

asburgica, Venezia, Arsenale Editrice, 1993.

9Ivi, p. 69.

10E’ bene precisare che in base al Rapporto Periodico 2014 inerente il Sito in esame, i dati relativi

all’estensione di entrambe le zone ( il centro storico sensu stricto e la zona tampone ) hanno rivelato delle incongruenze e sono stati così aggiornati: area del sito 446,00 ettari; buffer zone 304,00 ettari. Per un

approfondimento si cfr. 1.3 e 1.4 in

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Fig. 1: Mappa di Verona: i confini del sito UNESCO e della zona tampone.

Fonte: Comune di Verona, The city of Verona. Piano di gestione UNESCO.

Classificata come “patrimonio culturale” e rientrante nella “sotto-categoria” “agglomerati” (secondo le indicazioni fornite dall’art. 1 della Convenzione del 197211

), la città di Verona è stata ritenuta “meritevole” di iscrizione nella WHL da parte del Centro del Patrimonio Mondiale oltre che per la sua “Authenticity” ed “Integrity”, sulla base dei Criteri (ii) e (iv) delle Linee guida:

«Criterion (ii): In its urban structure and its architecture, Verona is an outstanding

example of a town that has developed progressively and uninterruptedly over two

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thousand years, incorporating artistic elements of the highest quality from each succeeding period.

Criterion (iv):Verona represents in an exceptional way the concept of the fortified town at several seminal stages of European history»12.

Citta d’arte, storia e cultura, Verona costituisce un Sito in cui il centro storico è esempio lampante di patrimonio d’eccezionale valore universale proprio per ciò che esso rappresenta: per il suo passato e gli accadimenti che l’hanno vista più o meno protagonista, per la ricchezza e varietà delle sue manifestazioni artistiche, per l’universalità ed unicità della sua fama nazionale ed internazionale. A rientrare nella zona protetta dall’Organizzazione internazionale vi sono testimonianze lasciate da tutte le epoche storiche che la città ha vissuto, da quella romana a quella contemporanea, attraverso la romanica, la medievale-scaligera, la rinascimentale-veneziana e l’austriaca: dall’anfiteatro Arena, il Teatro Romano, Porta Borsari, l’Arco dei Cavi a Ponte Aleardi, Piazza Bra, la Galleria d’arte moderna di Palazzo Forti; dalle numerosissime chiese ( San Zeno, Santa Anastasia, il Duomo, San Fermo...citando solo le più famose ) alle Arche Scaligere, il Museo di Castelvecchio, la Fortezza e il ponte, Piazza Dante e Piazza dei Signori; dalla Casa e Tomba di Giulietta, Giardino Giusti, Porta Nuova e Porta Palio a Castel San Pietro e l’Arsenale. Le stratificazioni architettoniche e le diverse funzioni che la città è venuta ad assumere nel corso dei secoli ( ben 2000 anni di storia ), si riflettono palesemente nel cuore cittadino e risultano ben visibili sia negli edifici e nelle strutture che lo compongono, sia nel suo tessuto urbano, dove l’impianto originario di origine romana, i cui cardi e decumani sono ancora chiaramente distinguibili, è rimasto pressochè alterato. Infatti, nonostante i profondi mutamenti che cominciarono ad interessare la Città nel corso del XIX secolo ( conseguenza della seconda rivoluzione industriale ) e i gravi danni subiti nel secondo conflitto mondiale, Verona ha continuato a svilupparsi in maniera estremamente coerente e con un elevato grado di omogeneità13, grazie a scelte oculate e attente a non intaccarne la struttura urbana: la presenza delle mura ha contribuito a far si che la zona industriale e la ferrovia si sviluppassero all’esterno del centro cittadino, merito anche del piano di ricostruzione post-bellico che, curato parzialmente dal professor Piero Gazzola, primo presidente dell’ICOMOS e supervisore del patrimonio di Verona, aveva l’obiettivo

12Si cfr. http://whc.unesco.org/archive/repcom00.htm#797. 13

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di preservare gli edifici rimasti intatti e ricostruire il distrutto incorporando il nuovo e il vecchio, tenendo però fede all’iniziale impostazione cittadina.

In quanto capolavoro del genio creativo dell’uomo; unico e completo paradigma di architettura militare difensiva; testimonianza materiale eccezionale di civiltà e tradizioni culturali scomparse; direttamente associabile, da parte della cultura universale, all’importanza e alla notorietà di illustri personaggi, artisti e letterati ( da Catullo a Shakespeare, da Dante a Mantegna ) e polo d’influenza considerevole durante l’intera storia culturale della regione, tanto da incidere sullo sviluppo dell’architettura e delle arti connesse all’urbanistica, la Città di Verona non poteva che rientrare tra quei beni cui l’UNESCO dedica un’attenzione e una cura “elitari” e speciali. Non poteva non rientrare tra le punte di diamante del tesoro nazionale, essendo un connubio di tradizioni, storia, cultura, arte e leggenda che è doveroso lasciare in eredità alle future generazioni di tutto il mondo.

Nonostante quanto detto, è doveroso comunicare che la dichiarazione di eccezionale valore universale del Sito, purchè palesemente constatabile da tutti, ha ottenuto accettazione ufficiale da parte Centro del Patrimonio Mondiale, con valenza retroattiva, soltanto l’anno scorso, durante la 39° sessione di riunione di quest’ultimo tenutasi a Bonn dal 28 giugno all’8 luglio. Occasione in cui, oltre a quello della Città di Verona, è stato certificato l’eccezionale valore universale di tutti quei beni per i quali ben 27 Stati Parte della Convenzione del ’72 avevano presentato richiesta, tuttavia, non accettata al momento dell’iscrizione alla WHL14

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