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Le fasi del processo di internazionalizzazione

1.3 Il processo di internazionalizzazione delle imprese

1.3.2 Le fasi del processo di internazionalizzazione

L’internazionalizzazione è il risultato di un processo, in continua evoluzione, che porta la catena del valore dell’impresa ad estendersi oltre i confini nazionali.

Il concetto di processo sottolinea come l’internazionalizzazione abbia una natura evolutiva e dinamica. Come sostiene Rispoli, “per internazionalizzazione delle imprese può intendersi, infatti, un processo che, a partire da un rapporto relativamente semplice ma sistematico delle imprese con i mercati esteri, porta via via verso forme di investimento all’estero e comunque verso lo sviluppo di relazioni competitive, transattive, collaborative con altre aziende di produzione e di servizi, pubbliche o private, in diversi Paesi”.18

Nel corso della sua evoluzione internazionale l’impresa attraversa diverse fasi, nelle quali assume una specifica configurazione strategica ed organizzativa. Diventa quindi possibile, analizzando la modalità in cui l’azienda gestisce le proprie operazioni estere, identificare lo stadio del processo in cui si trova. Con il susseguirsi dei diversi stadi, infatti, l’impresa matura un livello più avanzato di competenze utili alla gestione delle operazioni con l’estero, ma è necessario sottolineare come queste fasi non siano necessariamente

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sequenziali. Lo sviluppo internazionale dell’impresa nelle diverse aree geografiche e nelle diverse aree di business, infatti, tende ad avere delle tempistiche diverse, e pertanto l’impresa si può trovare nello stesso momento in diverse fasi del processo di internazionalizzazione, costretta ad affrontare simultaneamente problematiche differenti. In linea generale, possono essere individuati tre momenti logici che l’impresa attraversa nel corso della sua evoluzione internazionale:19

 l’entrata nel mercato estero;

 l’assestamento della presenza sul mercato estero;

 lo sviluppo della posizione competitiva nel marcato estero;  la razionalizzazione della posizione internazionale.

L’entrata nel marcato estero

Nella prima fase del processo di internazionalizzazione, l’impresa definisce l’area geografica in cui intende collocarsi, definendo gli obiettivi che intende raggiungere con tale posizionamento. Successivamente, compie le scelte base per realizzare concretamente il proprio progetto: definisce le modalità operative per entrare nella nuova area, la tempistica e la configurazione organizzativa più efficiente.

In questa fase l’impresa analizza le risorse che ha a disposizione, al fine di comprendere i vincoli e le opportunità che possono influenzare lo sviluppo del processo di espansione. Qualora le risorse interne non siano adeguate, l’impresa provvederà ad acquisirle dall’esterno, verificandone la compatibilità con la propria strategia competitiva.

L’assestamento della presenza sul mercato estero

L’assestamento della presenza sul marcato estero consiste nella gestione dell’impatto economico, strategico ed organizzativo della nuova dimensione geografica delle proprie attività.

Questa fase coinvolge l’impresa nel suo insieme, poiché costituisce il momento in cui l’impresa arriva a maturare delle routine adatte a stabilizzare gli impulsi che l’hanno spinta ad entrare nel nuovo Paese e a possedere le conoscenze necessarie per gestire, in modo efficiente, la nuova dimensione.

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All’interno dell’impresa vengono definiti i cambiamenti organizzativi, i meccanismi di sviluppo e le conoscenze necessarie per eccellere nelle operazioni su scala sovra locale. Lo sviluppo della posizione competitiva nel marcato estero

La terza fase vede una nuova spinta “innovativa”, che porta le operazioni svolte a livello internazionale ad assumere un’importanza analoga, se non superiore, a quelle svolte nel Paese di origine.

In questo passaggio avviene il consolidamento della relazione tra impresa ed interlocutori esteri, che raggiunge intensità dal punto di vista del flusso di risorse tangibili ed intangibili, della rilevanza della strategia e della significatività economica e finanziaria.

Attraverso la propria unità operativa all’estero l’impresa entra fare parte di una “rete esterna”, da cui emergono fattori di stimolo, ma anche di vincolo, al progredire del processo di internazionalizzazione. Questa appartenenza dà inizio al radicamento dell’impresa nel contesto internazionale, che si accompagna alla definitiva maturazione della sua cultura internazionale.

In questa fase si manifesta, inoltre, uno dei problemi cardine della configurazione internazionale dell’impresa: la ricerca di armonia tra “estensione” ed “unitarietà”. L’impresa deve trovare un equilibrio tra le specificità emergenti dalla relazione con gli attori locali e il mantenimento di una coerenza fra tutte le componenti dell’impresa, in un’ottica sovranazionale. Il corretto bilanciamento tra queste due spinte rappresenta, infatti, una condizione necessaria ai fini della maturazione del processo di espansione.

La razionalizzazione della posizione internazionale

Nel quarto passaggio logico della dinamica di internazionalizzazione, l’impresa procede alla razionalizzazione della sua posizione produttiva e commerciale nelle diverse aree geografiche. Anche questo stadio si focalizza, quindi, sull’assimilazione di routine, relative alla gestione dell’insediamento simultaneo e differenziato in diverse aree geografiche e di mercato. La catena del valore di ogni area di business viene organizzata a livello globale. Durante questa fase le relazioni tra la casa-madre e le sussidiarie acquisiscono una nuova complessità e diventa pertanto necessario individuare un’adeguata struttura dei rapporti interni, coerente con l’agire dell’impresa a livello internazionale.

L’impresa deve procedere con la creazione di una “rete interna”, i cui nodi sono costituiti dalla corporate e dalle diverse sussidiarie, all’interno della quale devono essere svolte tutte le

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attività necessarie per gestire la posizione dell’impresa nelle aree geografiche di suo interesse.

La razionalizzazione della posizione internazionale implica una differenziazione della presenza dell’impresa all’interno delle varie aree geografiche, differenziazione che si manifesta sotto il profilo strategico, economico, organizzativo ed operativo.

In questa prospettiva risulta evidente come il processo di internazionalizzazione abbia natura circolare: ogni passaggio di tale processo è, infatti, basato su un patrimonio di conoscenze maturato in precedenza ma che, al tempo stesso, determina un cambiamento interno, da cui derivano le condizioni su cui si basano le successive fasi dell’evoluzione internazionale.

Queste considerazioni sottolineano come il processo di espansione estera si concepito come l’insieme dei momenti tipici in cui l’impresa si trova ad affrontare determinati problemi, di varia natura, la cui soluzione determina il maturare di conoscenze da cui derivano le modalità e i tempi del passaggio ad una fase successiva.

Il processo di internazionalizzazione risulta quindi un meta-processo, articolato in una serie di percorsi, ciascuno dei quali riferito ad un’area geografica e tra loro più o meno integrati. Essi procedono a velocità diverse ma risultano comunque interdipendenti: l’evolvere di un determinato percorso in un’area geografica e le mete raggiunte costituiscono un’opportunità o un vincolo per l’avvio e lo sviluppo degli altri.

1.4 Le cause del processo di internazionalizzazione delle PMI