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LE FORME ASSOCIATIVE PER LE ESPORTAZIONI

Nel documento Cronache Economiche. N.002, Anno 1981 (pagine 62-69)

PICCOLE E MEDIE IMPRESE

LE FORME ASSOCIATIVE PER LE ESPORTAZIONI

Sorte per promuovere gli scambi con l'estero, sino in qualche caso ad

arriva-re a commercializzaarriva-re i prodotti delle piccole e medie imprese (in prevalenza all'estero), non hanno mai avuto in Italia un grande seguito, vuoi per alcu-ni insuccessi avvenuti in passato, vuoi per il carattere fortemente individuali-sta degl'imprenditori italiani.

I giudizi formulati da 122 imprese, le rispondenti sull'argomento, conferma-no ancora una volta questa tendenza.

61 imprese fra cui 53 con meno di 300 addetti non credono nelle forme associa-tive per le esportazioni, 46 vi credono,

quasi tutte con meno di 300 dipendenti, ma comunque di esse, soltanto 9 si avvalgono delle loro attività (sono 3 imprese con meno di 40 addetti, 4 con più di 100 e meno di 400, 1 con circa 100 addetti ed 1 impresa per più di 500). Si tratta prevalentemente di consorzi (6) specializzati per categorie merceolo-giche (settori abbigliamento, meccani-co), di tre soli consorzi competenti per area geografica (industrie meccaniche e di minerali non metalliferi).

Se si passa ad esaminare il fenomeno dal punto di vista dei settori ai quali queste imprese appartengono si nota: 1 ° che per quasi tutti i settori esiste un certo equilibrio fra il numero di

impre-se che credono e non credono nelle forme associative, 2° che il settore meccanico è quello che raccoglie più voti prò e contro ed anche il più alto numero d'imprese (4) che si avvalgono dell'attività dei consorzi, segue quello delle industrie varie e poi l'industria dell'abbigliamento. Per ultima una im-presa che produce minerali non metal-liferi.

La maggior parte delle imprese dispo-nibili nei confronti dei consorzi ritiene comunque che le attività di questi ulti-mi vadano ulteriormente orientate alla

promozione ed alla commercializzazio-ne di prodotti prevalentemente

appar-tenenti alle stesse categorie merceologi-che senza trascurare approfondite pro-spezioni di mercati esteri basate su ri-cerche a tavolino e «sul posto». Soltanto 10 imprese preferirebbero

rag-gruppamenti specializzati a livello terri-toriale, che cioè favoriscano l'esporta-zione di beni prodotti o ottenuti all'in-terno di una certa area (regione o gruppo di territori affini). Alcune (7), propongono che i consorzi mirino an-che alla concentrazione degli acquisti (molto giustamente) ed alla commer-cializzazione dei prodotti all'interno del territorio nazionale (il che vuol dire praticamente gestire un'organizzazione che ha molti punti in comune con una

trading company).

Poiché probabilmente non si conosco-no completamente i limiti delle funzio-ni che un raggruppamento di tipo con-sortile può avere da parte di alcuni si è chiesto anche:

a) «di arrivare a rimuovere gli

osta-coli di natura

politico-amministrativo-burocratica che vincolano le esporta-zioni»;

b) «maggiori collegamenti con gli enti

locali che negoziano le partite»; c) «reperimento di contributi finanzia-ri a fronte dei costi di prospezione e avviamento commerciale nei paesi este-ri»;

d) «aiuto nel reperimento di crediti agevolati» (richiesta fra le più perti-nenti);

e) «selezione e ricerca di eventuali

rap-presentanti esteri» (per industrie mec-caniche);

f ) «collaborazione nel cercare di

au-mentare la maturità di molti operatori che, in senso lato, spesso ne sono ca-renti» (proposta relativamente giusta, avanzata dal titolare di una industria metallurgica).

Tabella 41. Imprese distinte per dimensioni

Credono nelle forme assoc. per l'esport. Si avvalgono dell'attività dei consorzi Imprese per classi

dipendenti

dato mancante si no totale % dato mancante si no totale %

Dato mancante 4 7 8 19 11,52 1 1 17 19 11,52 Fino a 20 8 12 11 31 18,79 9 0 22 31 18,79 Da 21 a 40 11 9 10 30 18,18 13 3 14 30 18,18 Da 41 a 60 5 4 6 15 9,09 5 0 10 15 9,09 Da 61 a 100 8 9 11 28 16,97 8 1 19 28 16,97 Da 101 a 300 6 10 15 31 18,79 4 4 23 31 18,79 Da 301 a 500 0 0 4 4 2,42 1 0 3 4 2,42 Oltre 500 1 2 4 7 4,24 1 1 5 7 4,24 TOTALE 43 53 69 165 100,00 42 10 113 165 100,00 % 26,06 32.12 41.82 100.00 26,06 32,12 41,82 100,00

Tabella 42. Imprese distinte per settori

Settori

!

Credono nelle forme assoc. per l'esport. Si avvalgono dell'attività dei consorzi Settori

! dato mancante si no totale % dato mancante si no totale %

Dato mancante Meccanico Tessile Abbigliamento Alimentare Poligrafico ed, Ind. varie Min. non metalliferi Arredamento Chimico 0 30 1 2 1 1 4 0 1 2 0 22 1 6 6 0 12 2 1 1 co J9* 83 11 13 12 4 23 3 3 6 0,0 52,53 6,96 8,23 7,59 2,53 14,56 1,90 1,90 3,80 0 28 1 2 1 1 5 0 1 2 0 4 0 2 0 0 2 1 0 0 0 51 10 9 11 3 16 2 2 4 0 83 11 13 12 4 23 3 3 6 0,0 52,53 6,96 8,23 7,59 2,53 14,56 1,90 1,90 3,80 TOTALE % 42 26,58 51 32,28 65 41,14 158 100,00 100,00 41 25,95 9 5,70 108 68,35 158 100,00 100,00

Tabella 4 3 . Quale tipo di assistenza si attendono le imprese rispondenti dagli enti indicati

Tipi di servizi

Enti Camere di commercio Centri Reg. Comm. Est. ICE Banche Spedizionieri Tipi di

servizi F P F/NQ F P F/NQ F P F/NQ F P F/NQ F P F/NQ

TOTALE

Inform. Mercati 37 31,62 0,22 Inf, Procedure 23 19,66 o]l4 Ass, Pratica 12 10,26 0,07 Promozione Marketing 29 24,79 0,18 Formaz. Professionale 11 9,40 0,07 Altro 5 4,27 o!o3 25 10 8 19 8 3 34,25 13,70 10,96 26,03 10,96 4,11 0,15 0 , 0 6 0,05 0,12 0,05 0,02 43 14 9 24 6 4 43,00 14,00 9,00 24,00 6 , 0 0 4,00 0 , 2 6 0 , 0 8 0,05 0,15 0,04 0,02 20 30 8 6 0 11 26,67 40,00 10,67 8 , 0 0 0 , 0 0 14,67 0 , 1 2 0,18 0,05 0,04 0 , 0 0 0,07 4 13 9 0 0 2 14,29 46,43 32,14 0 , 0 0 , 0 7,14 0 , 0 2 0,08 0,05 0 , 0 0 , 0 0,01 117 100,00 0,71 73 100,00 0,44 100 100,00 0,61 75 100,00 0,46 28 100,00 0,17 NQ = Numero questionari

Tabella 4 4 . Iniziative da adottare da parte delle Camere di commercio per migliorare l'assistenza

alle ditte che esportano o vogliono esportare

Imprese per classi dip.

Assist,

pratica marketing Promoz. Formaz.

profess. Altro Totale Dato mancante Fino a 20 Da 21 a 40 Da 41 a 60 Da 61 a 100 Da 101 a 300 Da 301 a 500 Oltre 500 19 19 26 10 19 14 5 5 16,24 16,24 2 2 , 2 2 8,55 16,24 11,97 4,27 4,27 TOTALE % 37 31,62 23 19,66 12 10,26 29 24,79 11 9,40 5 4,27 117 100,00 100,00

Tabella 4 5 . Iniziative da adottare da parte dei Centri regionali per il c o m m e r c i o con l'estero

Imprese per classi dip.

Assist,

pratica marketing Promoz. Formaz. profess. Altro Totale Dato mancante Fino a 20 Da 21 a 40 Da 41 a 60 Da 61 a 100 Da 101 a 300 Da 301 a 500 Oltre 500 TOTALE 14 13 8 11 10 10 0 7 19,18 17,81 10,96 15,07 13,70 13,70 ,00 9,59 25 34,25 10 13,70 8 10,96 19 26,03 8 10,96 3 4,11 73 1 0 0 , 0 0 1 0 0 , 0 0

GLI ALTRI ENTI CHE DOVREBBERO ASSISTERE LE IMPRESE

PIEMONTESI

CHE ESPORTANO O INTENDONO ESPORTARE

«Qualsiasi Ente, purché le iniziative siano realmente utili e valide»; «con-centrare gli sforzi sotto un solo om-brello, ed il più protettivo e disinteres-sato ci sembra quello dell'ICE» (di cui da parte di altri si auspica il potenzia-mento e maggiore funzionalità). Fra queste due indicazioni estreme alla domanda che si poneva, hanno trovato spazio principalmente le Camere di commercio, il Centro Regionale per il Commercio Estero (di cui si chiede l'intervento anche per la creazione di Consorzi), le Banche, gli Spedizionieri, le Associazioni di Categoria, la Finan-ziaria Regionale, infine centri di ricer-che di mercato per piccoli e medi esportatori, un Ente di coordinamento industria-enti pubblici (per una più scorrevole applicazione della legislazio-ne vigente per esportare ed un suo pro-gressivo miglioramento).

Per molti Enti citati, da parte di taluni operatori si chiedono servizi più effi-cienti, specializzazione per settore mer-ceologico, informazioni più accurate, la riduzione di «fughe di notizie», una politica bancaria senza sintomi di «stretta creditizia» o di rincorsa alla speculazione sulla valuta e sui finanzia-menti3 e la creazione di servizi che consentano di ridurre le enormi diffe-renze che in media ogni operatore, spe-cialmente piccolo si trova ad avere al-l'estero nei confronti del resto della

concorrenza internazionale (in termini di immagine, di credibilità, finanziarie, di funzionalità in genere del sistema a valle e a monte di esso).

Fra gli Enti di cui si chiede il migliora-mento generale dei servizi che prestano (da qualcuno criticati anche per «l'as-soluta rigidezza burocratica e per poca informazione»), non precisati nel que-stionario, bensì indicati dai rispondenti troviamo: i telefoni, le poste ed i servi-zi di trasporto (di cui necessita un mi-glior funzionamento ed il mimi-glioramen- miglioramen-to dei collegamenti di questi ultimi); le dogane, già citate (con procedure più adeguate alle esigenze degli esportato-ri), gli uffici della motorizzazione civile che dovrebbero rilasciare più facilmen-te permessi per esportare a mezzo vei-coli pesanti, le compagnie aeree, per migliorare le possibilità di comunica-zione con i mercati esteri partendo di-rettamente dal Piemonte, le Ambascia-te, dove si dovrebbe trovare maggiore disponibilità e competenza da parte de-gli Addetti commerciali. Infine si au-spica l'intervento del Governo verso quei paesi, tipo Turchia e Libia, ecc. che da anni hanno congelato il paga-mento di nostre esportazioni.

LE INIZIATIVE PER AGEVOLARE LE ESPORTAZIONI

Più in particolare questi operatori che, come gli altri si trovano ad operare in presenza di una legislazione con troppi limiti, in assenza di una politica per il commercio estero ben definita, di

op-portunità di finanziamento delle espor-tazioni ancora troppo limitate, di vin-coli burocratici considerevoli, di servizi informativi o generali frammentati e non sempre in armonia fra di loro, hanno manifestato esigenze di natura strettamente professionale e diverse che toccano i seguenti aspetti:

1) i sistemi informativi di mercato e di marketing internazionale;

2) le informazioni e la snellezza nelle procedure per esportare;

3) i finanziamenti all'esportazione; 4) la promozione ed il marketing inter-nazionale;

5) la formazione professionale.

I servizi d'appoggio relativi più sentiti sono (e dalla tabella 47 lo si può con-trollare efficacemente), quello informa-tivo, sia sui mercati, sia sulle procedu-re, quello di promozione e di marke-ting e quello finanziario (non qualifica-to sulla tabella).

Esaminiamone i dettagli:

• per il primo punto si chiedono: a) informazioni più tempestive ed

obiettive sulle opportunità esistenti nei vari mercati, sui prodotti espor-tabili più richiesti sulle prestazioni attese, sulle possibilità di impiego nei diversi paesi; sulle specifiche difficol-tà da superare per il loro colloca-mento, sugli utilizzatori stranieri di prodotti italiani, sui grossisti interes-sati ad importare prodotti italiani, sui canali di vendita, sulle gare ed appalti, sulle condizioni socio-econo-miche della popolazione, sulle norme relative dei diversi paesi, sui servizi di marketing colà disponibili.

(Tali comunicazioni dovrebbero essere diffuse per settore in modo da non sminuire l'importanza e permetterne una più veloce consultazione da parte degl'interessati).

b) L'accertamento che le richieste di

prodotti italiani siano fatte da ditte ve-ramente interessate.

c) Migliore diffusione degli accordi conclusi dal Mincomes con i singoli paesi.

d) Ricerca di agenti e di canali di

ven-dita.

e) Una più diffusa informazione sulle

iniziative poste in essere dai diversi En-ti a sostegno degli esportatori.

f ) La pubblicazione di un periodico

contenente le norme aggiornate sulle «pratiche da espletare» per operare in tutti i paesi nel mondo.

g) Assistenza pratica in fase di trattati-va e di esecuzione dei lavori acquisiti.

• per il secondo punto:

1) Informazioni più tempestive nelle procedure per esportare.

2) Miglioramento delle procedure burocratiche per esportare e per la temporanea importazione, special-mente di quelle doganali e la più pronta consegna dei documenti rela-tivi.

3) Miglioramento delle operazioni di esportazione per quei prodotti che sono destinati a mostre, fiere ecc. 4) Decentramento dei poteri certifi-catori del Ministero della Sanità agli Istituti locali per il rilascio dei certi-ficati di produzione richiesti da alcu-ni paesi es. Giappone e Formosa per l'industria chimica che fornisce prin-cipi attivi per farmaci.

5) Poiché per alcuni prodotti (es. per gli alcoolici) uno dei più grossi ostacoli ad esportare è dato dalla complessa procedura cui devono es-sere sottoposti da parte dell'Ufficio tecnico Imposte di fabbricazione, di questo ultimo Ente si chiede la mo-dificazione e la semplificazione delle sue procedure.

6) Un più sollecito rimborso dei dazi doganali, dell'IVA e del Prelievo

Finanze Reg. Ass.ni di Categoria Altri Enti Totale F P F/NQ F P F/NQ F P F/NQ F P F/NQ 5 29,41 0,03 11 28,95 0,07 2 20,00 0,01 147 32,10 0,89 4 23,53 0,02 7 18,42 0,04 1 10,00 0,01 102 22,28 0,62 2 11,76 0,01 4 10,53 0,02 1 10,00 0,01 53 11,57 0,32 2 11,76 0,01 7 18,42 0,04 1 10,00 0,01 88 19,21 0,53 1 5,88 0,01 7 18,42 0,04 0 0,0 0,0 33 7,20 0,20 3 17,65 0,02 2 5,26 0,01 5 50,00 0,03 35 7,64 0,21 17 100,00 0,10 38 100,00 0,23 10 100,00 0,06 458 100 2,77

Agricolo del Mec per quelle imprese che ne hanno diritto per le esporta-zioni effettuate a paesi extra Mec. 7) Agevolazioni fiscali, aiuti per l'artigianato.

8) L'abolizione della normativa IVA che ha praticamente annullato la fi-gura dell'esportatore abituale. 9) L'abolizione dei montanti com-pensativi monetari.

• per il terzo punto:

a) Forme di finanziamento

agevola-to, più ampie all'esportazione, più idonee specialmente a sostenere le imprese soggette a tempi lunghi di produzione e di consegna, che opera-no verso i paesi in via di sviluppo o che devono predisporre grandi com-messe o che devono attendere tempi diversi per il pagamento del credito relativo.

b) Forme di finanziamento ed assi-curazi ni sui crediti maggiormente ri-volte alle piccole imprese, per i pic-coli importi, eventualmente da gesti-re nell'arco di un anno o a medio termine,«a costi ragionevoli». c) Credito agevolato per operazioni regolate tramite lettere di credito.

d) Forme di credito - assicurazione

del credito, automatiche.

e) Riduzione dei tempi tecnici per l'ottenimento del finanziamento e la relativa semplificazione delle opera-zioni burocratiche.

f ) Possibilità di dilazioni di

paga-mento o di leasing per tempi più lun-ghi per poter competere almeno nel-l'Europa Occidentale con le condi-zioni di pagamento (e le facilitacondi-zioni) concesse dalla concorrenza interna-zionale. (Questo aspetto è particolar-mente sentito nel settore meccanico ed in particolare operando nel cam-po dei beni strumentali).

g) Il miglioramento del tasso di

cre-dito agevolato.

h) Agevolazioni finanziarie per l'ac-quisto di materie prime ed eventual-mente di macchinari per poter com-petere con ditte estere di pari strut-tura.

Tabella 4 6 . Iniziative da a d o t t a r e da parte d e l l ' I s t i t u t o per il c o m m e r c i o c o n l'estero

Imprese per classi dipend.

Informaz.

mercati procedure Informaz. Assist, pratica marketing Promoz. Formaz. profess. Altro Totale %

Dato mancante 9 2 2 4 0 1 18 18,00 Fino a 20 8 2 1 3 0 1 15 15,00 Da 21 a 4 0 7 3 3 8 0 0 21 21,00 Da 41 a 60 4 1 0 1 1 0 7 7,00 Da 61 a 100 6 1 1 2 2 2 14 14,00 Da 101 a 300 5 2 1 3 2 0 13 13,00 Da 301 a 500 3 2 1 2 1 0 9 9,00 Oltre 500 1 1 0 1 0 0 3 3,00 TOTALE 43 14 9 24 6 4 100 100,00 % 43,00 14,00 9,00 24.00 6,00 4,00 100,00

Tabella 4 7 . Iniziative da a d o t t a r e da parte delle Banche

Imprese per Informaz. Informaz. Assist. Promoz. Formaz. Altro Totale % classi dipend. mercati procedure pratica marketing profess. Altro Totale %

Dato mancante 4 5 1 1 0 3 14 18,67 Fino a 20 4 4 2 0 0 2 12 16,00 Da 21 a 40 2 3 1 0 0 0 6 8,00 Da 41 a 60 2 3 1 0 0 3 9 12,00 Da 61 a 100 2 4 1 2 0 1 10 13,33 Da 101 a 300 4 7 1 1 0 0 13 17,33 Da 301 a 500 1 2 0 1 0 0 4 5,33 Oltre 500 1 2 1 1 0 2 7 9,33 TOTALE 20 30 8 6 0 11 75 100,00 % 26,67 40,00 10.67 8,00 0,0 14,67 100,00

Tabella 4 8 . Iniziative da a d o t t a r e da parte degli Spedizionieri

Imprese per classi aipend.

Informaz.

mercati procedure Informaz. Assist, pratica

Promoz.

marketing Formaz. profess. Altro Totale %

Dato mancante 1 1 2 0 0 1 5 8,93 Fino a 20 1 2 2 0 0 0 5 8,93 Da 21 a 40 0 3 1 0 0 0 4 7,14 Da 41 a 60 0 1 1 0 0 0 2 3,54 Da 61 a 100 2 3 1 0 0 0 6 10,71 Da 101 a 300 0 2 1 0 0 1 4 3,14 Da 301 a 500 0 1 1 0 0 0 2 3,57 Oltre 500 4 13 9 0 0 2 28 50,00 TOTALE 8 26 18 0 0 4 56 100 % 14,29 46.43 32,14 0,0 0,0 7,14 100.00

i) La semplificazione delle procedure valutarie rispettando maggiormente gli interessi sia dell'economia italia-na, sia dell'esportatore.

I) Agevolazioni finanziarie per la partecipazione di ditte italiane a mo-stre settoriali estere.

m) Informazioni sugli strumenti per «smobilizzare» i crediti esteri (dai contratti, ai benestari, alle lettere di credito ecc.).

ri) Assistenza per il ricupero dei cre-diti verso l'estero.

• per il quarto punto:

1) Una politica pubblicitaria-comu-nicazionale più intensiva e continua e maggiori iniziative promozionali sui prodotti italiani per i mercati esteri e sui relativi produttori, per migliorare l'immagine della produ-zione italiana, per crearla ex-novo o per cambiarla, da incrementare in occasione di mostre settoriali all'e-stero.

2) Assistenza commerciale per le im-prese che incontrano difficoltà ad esportare.

3) Aiuto nel «marketing».

4) Concorso sulle spese di prospezio-ne e di introduzioprospezio-ne su nuovi merca-ti, sino ad arrivare a chiedere un aiu-to economico «aiu-tout court» per colo-ro che esportano (richiesta incompa-tibile con la normativa CEE). 5) Missioni di operatori nelle quali siano ammessi anche i piccoli opera-tori e non siano presenti solo i rap-presentanti dell'industria pubblica o della grande industria.

(A tal proposito, un imprenditore operante nel campo dei prodotti ali-mentari suggerisce il potenziamento di un solo ente, «che potrebbe essere l'ICE, capace di fornire assistenza a tutti gli esportatori in qualsiasi circo-stanza»).

6) Facilitazione nei rapporti fra le ditte esportatrici ed il personale degli uffici commerciali presso le amba-sciate italiane, specialmente nei paesi emergenti del Terzo Mondo, pernale al quale taluni chiedono non so-lo di essere assistiti nella raccolta

•Tabella 4 9 . Iniziative da adottare da parte delle Associazioni di categoria Imprese per

classi dipend.

Informaz.

mercati procedure Informaz. Assist, pratica marketing Promoz. Formaz. profess. Altro Totale %

Dato mancante 4 2 1 2 1 1 11 28,95 Fino a 20 0 0 0 0 0 0 0 0,0 Da 21 a 40 1 1 1 1 0 0 4 10,53 Da 41 a 60 0 1 0 0 1 0 2 5,26 Da 61 a 100 3 1 2 2 2 1 11 28,95 Da 101 a 300 2 1 0 1 2 0 6 15,79 Da 301 a 500 0 0 0 0 0 0 0 0,0 Oltre 500 1 1 0 1 1 0 4 10,53 TOTALE % 11 28,95 7 18,42 4 10,53 7 18,42 7 18,42 2 5,26 38 100,00 100,00

delle informazioni sul paese e sul mercato, ma anche di essere seguiti in occasione di fiere, mostre nella fa-se della stipulazione dei contratti e in quella ultima del pagamento dell'o-perazione.

7) La creazione di occasioni di con-tatti ed incontri fra importatori stra-nieri ed esportatori italiani e la loro promozione.

8) Assistenza in loco per contatti ini-ziali in cui debbano partecipare pic-coli imprenditori inesperti.

9) Promozione di incontri fra pro-duttori (fra industrie laniere).

10) Partecipazione a fiere-mercato in modo collettivo e più organizzato (specifiche nei vari settori d'impre-sa).

• per il quinto punto:

a) La formazione di funzionari con

profonde conoscenze sia nelle proce-dure per esportare sia nelle tecniche e nelle politiche di marketing inter-nazionale a livello settoriale per ren-derli disponibili alle piccole e medie imprese ancora impreparate ad af-frontare mercati esteri.

b) La promozione di forme

associa-tive fra ditte complementari, non concorrenti o fra «ditte» apparte-nenti allo stesso settore per la pro-spezione in comune dei mercati e l'acquisizione di commesse. (A livel-lo regionale si auspica una maggiore dinamica del CRCE in questa dire-zione). Come già era capitato di leg-gere fra le grandi, osservate in una

fase precedente di questo program-ma di ricerca4 alcune imprese auspi-cano un miglior «ambiente di lavo-ro» ove si possano contenere gli scioperi, aumenti la qualità e la quantità di lavoro per ora, e si ri-creino sistemi organizzativi interni che permettano di garantire e rispet-tare le consegne, di competere me-glio sui mercati internazionali. c) Il blocco dell'inflazione o in caso contrario, la liberalizzazione dei cam-bi e ancora, ma questo non dipende soltanto da noi «maggiore stabilità monetaria» (difficile da auspicare pro-prio in questi ultimi tempi).

N O T E

* La prima parte della ricerca è stata pubblicata sul fascicolo n. 1/81 della rivista (pagg. 37-48).

' Se non si avesse avuto il timore di appesantire oltre il questionario e non si avesse avuto il timore di dire cose ormai ovvie si avrebbe precisato che le ricerche di mer-cato e/o motivazionali sono «rapporti» per conoscere le caratteristiche quantitative o qualitative di un mercato o di una parte di esso (segmento) al fine di giudicare l'opportunità d'introdurvisi o d'espandersi.

Nel caso specifico di studio delle opportunità di un pae-se/mercato estero le ricerche di mercato di base, nelle diverse articolazioni in cui si possono predisporre, so-stanzialmente devono contenere almeno le seguenti in-formazioni:

I. SOCIALI

A. I principali sviluppi storici del paese.

B. La popolazione e la sua composizione (n. individui, n. famiglie).

1. Per gruppi di età 2. Per origine razziale 3. Per religione 4. Per occupazione

5. Per luogo di residenza (urbana, rurale, ecc.) 6. Per titolo di studio

C. Mobilità della popolazione. 1. Classe 2. Residenza 3. Professione D. Comunicazione. 1. Mezzi di trasporto 2. Mezzi di comunicazione

E. Condizioni generali e tradizioni di vita (livello cul-turale della popolazione, bisogni economici, con parti-colare riferimento al settore d'interesse dell'impresa, gusti, abitudini, ecc.).

II. POLITICHE

A. Le principali tendenze politiche negli ultimi anni. B. Struttura ed organizzazione politica attuale. C. Filosofia politica predominante.

D. Principali attività del Governo. 1. Fonti principali di reddito 2. Principali spese

E. Tipi di politica governativa. 1. Lavoro

2. Agricoltura 3. Industria

4. Commercio con l'estero

III. ECONOMICHE

A. Reddito Nazionale lordo - totale - Reddito pro-ca-pite.

1. Consumi, totali e loro ripartizione 2. Spese governative e come si ripartiscono 3. Bilancia dei pagamenti, totale e come si ripartisce 4. Investimento privato, totale e come si suddivide 5. Propensione al consumo e al risparmio B. Produzione

C. Produzione industriale D. Servizi

E. Edilizia

F. Circolazione monetaria e indici di borsa G. Sistema bancario ed istituti finanziari

2. Il capitale e le proprietà 3. Clausole di affitto, di lavoro ecc. 4. Marchi

B. Tariffe doganali C. Imposte

D. Circolazione monetaria e controllo degli scambi con l'estero

E. Regolamenti dì importazione e di esportazione F. Leggi Anti-trusts

G. Diritto del lavoro

H. Norme particolari concernenti il settore in questione o il prodotto.

Questi studi, con le ricerche motivazionali, quelle di marketing in senso stretto (cioè quelle che analizzano le politiche di marketing attuate in un certo contesto e per un certo prodotto o linea e che forniscono indicazioni operative per le politiche da scegliere) e quelle pre-visionali dovrebbero costituire la base del sistema infor-mativo di cui ogni impresa dovrebbe disporre prima di prendere ogni decisione.

Essi dovrebbero venire condotti e continuamente tenuti aggiornati da personale specializzato non assillato da targets di vendita o dalle lungaggini burocratiche per esportare.

Situazione ottimale giustamente difficile da raggiungere da parte delle piccole imprese che possono superarla attraverso raggruppamenti validi.

* Cfr. anche G. Mazzia e G. Pecci Piccola e media

impresa nel commercio internazionale a cura del Centro

studi Confindustria e Centro di economia e politica in-dustriale dell'Università di Bologna.

' Un imprenditore esasperato ha definito le banche — Enti maggiormente criticati dai rispondenti — «usurai specializzati», mentre altri le considerano con le dogane un serio ostacolo per lo sviluppo delle esportazioni per-ché con il loro rigore, i loro indugi, i loro ritardi, errori e deficienze sovente finiscono per operare a tutto van-taggio loro e dell'importatore estero.

' Cfr. M. Gerbi Sethi Imprese italiane di fronte alle

esportazioni, F. Angeli ed., Mi, 1979.

H. Forza di lavoro e livello delle paghe I. Reddito e livello di vita

J. Risorse naturali

IV. GEOGRAFICHE

1. Clima (tipo)

2. Tipi di terreno, altezza ecc.

V. TECNOLOGICHE

1. Livello di conoscenze tecnologiche nelle scienze fisi-che applicabili all'industria, all'agricoltura, ai trasporti, alle comunicazioni.

2. Livello di conoscenze nelle scienze sociali con riferi-menti all'organizzazione dell'impresa, all'organizzazione di una comunità nazionale, alla politica, ecc.

Nel documento Cronache Economiche. N.002, Anno 1981 (pagine 62-69)