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Le opinioni del cacciatore sulla gestione faunistica provinciale

Nel documento PIANO FAUNISTICO VENATORIO PISA 2012-15 (pagine 45-51)

4) IL QUADRO GESTIONALE PRE-PIANO

4.2.5 Le opinioni del cacciatore sulla gestione faunistica provinciale

Il questionario consentiva al cacciatore di indicare le “strategie” gestionali future da adottare.

Tab. 4.6: azioni giudicate fondamentali per il futuro della gestione venatoria in Provincia di Pisa, secondo gli intervistati

PICCOLA FAUNA STANZIALE

% non

risposto % positive

% negative

"0"

Aumentare il numero di selvatici di allevamento immessi a scopo

di ripopolamento 20,50 35,65 43,85

Porre limiti più forti degli attuali all'accesso dei non residenti

negli ATC pisani 20,50 44,79 34,70

Privilegiare la qualità degli animali immesse rispetto alla quantità 20,82 56,78 22,40 Aumentare il numero di selvatici prodotti nelle ZRC 20,82 63,09 16,09

Aumentare i tempi di caccia su Lepre e Fagiano 21,14 23,66 55,21

Diminuire la superficie delle ZRC 21,45 26,18 52,37

Gestire lepre e fagiano in distretti sul modello della caccia di

selezione 21,14 27,44 51,42

MIGRATORIA % non

risposto % positive

%negative

"0"

Vietare la scaccia 27,13 23,03 49,84 Maggiori controlli su produzione/commercio dei richiami 26,81 26,18 47,00

Limitare i prelievi di migratoria nelle AFV 27,76 51,74 20,50

UNGULATI % non

risposto % positive

%negative

"0"

Regolamentare la caccia al cinghiale nelle zone bianche 31,23 39,75 29,02

Cacciare tutti gli Ungulati in selezione 31,23 16,09 52,68

Controllare in modo maggiore squadre e cacciatori di selezione 31,23 38,17 30,60 Diminuire il numero delle squadre di caccia al cinghiale 31,23 27,13 41,64 Diminuire il numero minimo di partecipanti alle battute 31,23 24,92 43,85 Limitare i prelievi nelle aree a divieto e negli istituti privati 31,23 28,08 40,69

Cacciare tutti gli ungulati con cane da seguita 31,55 29,65 38,80

Imporre il pagamento dei danni alle squadre ed ai cacciatori di

selezione 31,55 23,03 45,43

Regolamentare il commercio delle carni dei capi abbattuti 31,23 26,81 41,96

Il questionario ha permesso inoltre di raccogliere informazioni di customer satisfaction sull’efficienza degli uffici e delle associazioni e sulla utilità degli istituti faunistici.

Tab. 4.7: giudizio sugli Istituti Faunistici

% AFV AAV AAC ZRC ZRV

Utili 21,45 13,88 62,46 54,89 47,32

Poco utili 45,11 36,28 13,88 23,66 27,44

Dannosi 13,25 25,24 2,52 2,52 4,42

Non risposto 20,19 24,61 21,14 18,93 20,82

Tab. 4.8: giudizio su efficienza uffici e scelte operate sulla gestione faunistico-venatoria a Pisa

%

Efficienza Uff. Caccia

Provincia

Scelte Provincia

Efficienza

Uffici ATC Scelte ATC

Attività di Vigilanza venatoria

Scelte Ass.

Ven.

Efficaci 38,17 14,83 29,97 12,30 24,61 15,46

Poco Efficaci 27,44 39,12 30,60 37,85 27,13 43,53

Non efficaci 9,15 20,19 17,67 23,03 30,60 19,24

Non risposto 25,24 25,87 21,77 26,81 17,67 21,77

4.3) Le categorie interessate alla gestione faunistico-venatoria

La realizzazione del PFVP, inserito in un più ampio concetto di gestione delle risorse faunistiche intese come “patrimonio indisponibile dello Stato”, vede la partecipazione dei diversi stakeholders presenti sul territorio interessato.

In Provincia i diversi gruppi di interesse si raggruppano essenzialmente entro le rispettive 12 associazioni di categoria (5 associazioni venatorie, 3 associazioni agricole, 4 associazioni ambientaliste).

L’approccio “pluralista” alla gestione dei diversi argomenti è recepito dalla Provincia, nel caso della gestione faunistico-venatoria, in due livelli formali. Uno è quello della Consulta Faunistico-Venatoria Provinciale (istituita con apposita Delibera di Consiglio provinciale), che vede la contemporanea partecipazione di tutte le associazioni suddette presenti in forma organizzata nel territorio pisano.

L’altro livello è coincidente con i Comitati di Gestione dei due ATC presenti in Provincia, nei quali le

tre categorie degli agricoltori, dei cacciatori e degli ambientalisti, sono rappresentate ai sensi delle leggi vigenti (art. 10 e art. 14 della L 157/92, art. 12 della L.R. 3/94).

Resta un’ampia possibilità di miglioramento nella gestione comune della risorsa faunistica, attraverso la ricerca di percorsi che permettano di evidenziare e raggiungere obiettivi comuni, con il contributo fattivo di ciascuna categoria.

4.3.1) Le Associazioni venatorie

Le associazioni presenti nel territorio provinciale sono la F.I.D.C. (che conta il maggior numero di associati), l’Arcicaccia, l’Enalcaccia, la Liberacaccia, l’Ente Produttori Selvaggina e l’A.N.U.U. Le prime quattro hanno rappresentanti negli ATC provinciali. Tutte le associazioni sono inoltre rappresentate nella Consulta Faunistico-Venatoria Provinciale.

Le problematiche legate in particolare all’entrata in vigore nel 2010 delle ultime modifiche alla L.R.

3/94, impongono alle associazioni venatorie una riflessione, al fine di prevedere, prevenire e contrastare le problematiche di rappresentatività nella società civile.

Ciò tenendo conto dei seguenti elementi:

- la progressiva diminuzione del numero dei cacciatori e la conseguente diminuzione della “forza”

politica e di opinione della categoria;

- la crescita delle problematiche legate al rapporto tra fauna ed agricoltura, specie in conseguenza dell’avvenuto aumento degli Ungulati e di altre specie “dannose” (p.e.: Colombo di città, Storno, Lupo), e l’aumento, della pressione politica degli agricoltori;

- l’avvenuto aumento della componente “ambientalista anti-caccia” specie nelle nuove generazioni e nei maggiori centri urbani.

Fermo restando il forte coinvolgimento “storico” delle associazioni venatorie nella gestione della fauna selvatica in ambito locale, provinciale, regionale e nazionale, le associazioni venatorie dovrebbero unire i propri sforzi verso obiettivi di “attualizzazione” del ruolo della caccia e di qualificazione del ruolo del cacciatore verso il concetto della caccia sostenibile sia nei confronti dell’ambiente, sia nei confronti degli interessi delle altre categorie. Ciò, attraverso la continua “formazione” dei propri associati e facendo conoscere all’esterno i contenuti etici, pratici, di mantenimento delle tradizioni, di gestione delle specie dannose, che contraddistinguono la parte migliore dell’attività venatoria.

4.3.2) Le Associazioni agricole e degli allevatori

Le principali associazioni provinciali sono la C.I.A., l’Unione Agricoltori e la Coldiretti. Tutte e tre le associazioni sono rappresentate negli ATC provinciali e nella Consulta Provinciale Faunistico-Venatoria. Le problematiche e prospettive rappresentate dalle associazioni sono collegate al panorama economico della PAC nonché delle linee tracciate dal PRAF 2012-2015, connesse alla crisi economica che coinvolge il settore agricolo: si assiste ad una generale riduzione dei fondi disponibili, a fronte di una politica che si pone l'obiettivo di valorizzare e promuovere il mondo agricolo. In provincia di Pisa, come avviene nella gran parte del territorio comunitario, l'agricoltura è sottoposta ad un profondo processo di ridefinizione dei propri ruoli e della propria collocazione, produttiva e sociale, nel quale comunque non risulta più tollerabile economicamente il danno prodotto dalla fauna selvatica. In questo contesto sono sempre più marcate le problematiche derivate dai danneggiamenti subiti alle coltivazioni, in particolar modo dal Cinghiale e dagli altri Ungulati, che hanno portato, sulla scorta delle necessità evidenziate dalle associazioni, a recenti provvedimenti normativi di contrasto a tali specie.

Le aziende zootecniche, rappresentate dalle stesse associazioni agricole e più in particolare dall’ARA (Associazione Regionale Allevatori), in provincia di Pisa risultavano essere al 2000, pari a 5.609, un

Nell'area compresa dalla USL 5 di Volterra risultano complessivamente poco più di 70 aziende.

La maggior parte dei pastori, dedicati all'allevamento allo stato brado, non effettua il ricovero notturno dei capi, non ha recinzioni, non ha personale ad accompagnare il gregge al pascolo. Molti allevatori hanno cani da guardianìa di razza maremmana o abruzzese, non sono adatti e addestrati per la difesa del gregge dagli attacchi da lupo. Questo fattore rappresenta tra l'altro un problema diffuso di sicurezza per le persone e per gli animali domestici dal momento che i grossi cani, lasciati senza controllo nelle vicinanze del gregge, tendono ad essere aggressivi rappresentando un potenziale pericolo per l'incolumità di persone e animali.

4.3.3) Associazioni ambientaliste

Anche le associazioni ambientaliste sono inserite a pieno titolo nella gestione faunistica dalla normativa in ambito venatorio vigente, a partire dalla loro partecipazione nei Comitati di Gestione degli ATC.

Le principali associazioni ambientaliste presenti in provincia di Pisa sono WWF Italia, Legambiente, LIPU. Ad esse si è aggiunta recentemente l’URCA (Unione Regionale Cacciatori Appenninici).

Le prime tre hanno due rappresentanti congiunti in ciascuno degli ATC provinciali.

Il WWF Italia è rappresentata dal Comitato Oasi WWF Litorale Pisano, partecipa formalmente alla gestione faunistica provinciale tramite due membri della Consulta Faunistica Provinciale e un membro nel comitato di gestione dell'ATC 14. Ha la gestione diretta di due oasi sul territorio provinciale: Dune di Tirrenia e Riserva Naturale di Cornacchiaia. La LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) ha sede a Pisa e la gestione della Riserva naturale provinciale del Lago di Santa Luce. Legambiente è suddivisa in due distinti gruppi aventi sede rispettivamente a Pisa e Pontedera, in relazione alle aree principali di intervento.

Ad oggi, grazie al protocollo siglato con la Provincia, le 3 associazioni collaborano a vario titolo per il recupero e soccorso della fauna in difficoltà secondo le seguenti modalità: il Circolo Legambiente Pisa si avvarrà della collaborazione del WWF Italia Sezione di Pisa, del C.R.U.M.A. (Centro Recupero Uccelli Marini ed Acquatici) sito il loc. Cisternino (LI), del C.R.R. (Centro Recupero Rapaci) sito in Barberino del Mugello e del C.R.A.S. WWF l’Assiolo di Marina di Massa per il recupero, la reintroduzione della fauna. Tra i punti evidenziati nella convenzione, si fa riferimento anche all'Ospedale Veterinario Universitario di S. Piero a Grado (PI) per la cura e il soccorso dei mammiferi.

4.4) Le risorse economiche destinate alla gestione faunistico-venatoria

La gestione delle funzioni amministrative e la realizzazione degli obiettivi previsti per legge in materia ittico-faunistica sono in gran parte connesse con l’entità delle risorse economiche annualmente messe a disposizione. Nel corso degli ultimi 10 anni si è assistito ad una forte contrazione dei trasferimenti regionali e dei fondi provinciali, a fronte di una minore diminuzione delle entrate da privati (proventi da cessione dei richiami vivi di cattura e proventi da mancato conferimento di selvaggina da parte delle AFV e AAV). Purtroppo, la situazione congiunturale economica fa prevedere per il futuro che l’apporto di fondi regionali diminuisca ulteriormente per effetto dei tagli apportati alla spesa pubblica degli Enti locali.

Fig. 4.14: andamento dei finanziamenti sulla L.R. 3/94 in carico alla Provincia di Pisa (euro)

0 200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000 1.200.000

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Finanziamenti regionali Finanziamenti provinciali Finanziamenti da privati Finanziamenti totali

La diminuzione delle possibilità di spesa nella gestione faunistico-venatoria coinvolge di conseguenza gli Ambiti Territoriali di Caccia, che subiscono e subiranno, con tutta probabilità, in modo maggiore in futuro i tagli delle risorse regionali normalmente impegnati per interventi sul territorio a caccia programmata e sulle aree faunistiche gestite direttamente (ZRV). Per gli ATC provinciali i dati raccolti mostrano ad oggi un leggero calo anche per i proventi derivati dalle quote versate dai cacciatori iscritti, che subiranno certamente una contrazione, nei prossimi 5-10 anni, per effetto dell’aumento dell’età media dei cacciatori e del perdurare di una condizione di criticità della situazione economica congiunturale.

Fig. 4.15: andamento dei finanziamenti agli ATC provinciali (euro)

0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 700.000 800.000 900.000 1.000.000

La crisi economica, e demografica, comporterà una sicura ulteriore diminuzione degli investimenti gestionali sinora fatti, ed il quadro della ripartizione ad oggi operata ai sensi di quanto previsto dall’art. 7 della L.R. 3/1994, sulle risorse regionali trasferite alla Provincia, riassunto nel grafico seguente, sarà destinato a subire forti variazioni, in mancanza di nuove risorse.

Fig. 4.16: ripartizione finanziaria delle risorse trasferite

70.085,76 43.091,86

524.663,33

Fondi tutela produzioni agricole

Fondi esercizio funzioni delegate

Fondi obiettivi gestionali e progetti

Più nello specifico, il grafico seguente riporta, ad oggi, la distribuzione delle risorse destinate al perseguimento degli obiettivi gestionali programmati ed alla realizzazione dei progetti di valorizzazione del territorio, per l’incremento della fauna selvatica e per il ripristino degli equilibri naturali:

Fig. 4.17: ripartizione degli impegni economici per la gestione faunistica del territorio (euro)

170.000,00

185.597,48 60.000,00

42.000,00 39.065,85

28.000,00

Miglioramenti ambientali

Gestione tcp tramite ATC

Vigilanza venatoria

Gestione Istituti pubblici

trasferimenti per spese delegate

Acquisti materiale prevenzione e gestione fauna selvatica

Un ulteriore taglio delle risorse economiche andrebbe ad incidere gravemente sulla possibilità di realizzare i programmi annuali di gestione delle risorse trofiche per l’alimentazione ed il rifugio della fauna selvatica e la dissuasione dei danni negli Istituti pubblici, andando di fatto a compromettere i risultati faunistici conseguiti nel corso dell’ultimo decennio nonché il rapporto di collaborazione instauratosi con le realtà agricole della Provincia. Inoltre, la contrazione dei trasferimenti impedirebbe di mantenere/potenziare i programmi di gestione della vigilanza venatoria volontaria.

Nel documento PIANO FAUNISTICO VENATORIO PISA 2012-15 (pagine 45-51)