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Specie protette di interesse conservazionistico

Nel documento PIANO FAUNISTICO VENATORIO PISA 2012-15 (pagine 141-145)

5) PROPOSTE PER LA GESTIONE DELLE SPECIE FAUNISTICHE

5.4 Altra Fauna Protetta e specie problematiche

5.4.3 Specie protette di interesse conservazionistico

Problematiche: l’aumento di consistenza della specie ha comportato nel tempo l’incremento della percezione di conflitto con le attività umane. Nelle città dove la popolazione nidificante risulta più consistente si possono verificare situazioni di disagio per la cittadinanza causa comportamenti aggressivi della specie durante il periodo riproduttivo, rumore, sporcizia e danni a proprietà; in altre province toscane si sono registrati anche danni alle colture agricole (serre in particolare); in diversi ambiti nel Mediterraneo, sono stati verificati impatti della specie sull’ecosistema, per quanto riguarda sia i danni alla vegetazione sia quelli da predazione alla fauna selvatica. Al momento non si ravvisano comunque problematiche di rilievo per questa specie nel territorio provinciale, se si eccettuano le problematiche di possibile bird strike con i velivoli in prossimità del sedime aeroportuale. Va rilevato comunque le competenze per tale tipologia di danno e per l’adozione di misure di prevenzione e controllo su tale specie come su tutta la fauna ornitica, sono di esclusiva competenza del Ministero dei Trasporti.

Proposte: promuovere attività di monitoraggio sulla presenza della specie nella città di Pisa e presso le fonti di alimentazione di origine antropica come le discariche che insieme ai rifiuti dei pescherecci costituiscono probabilmente la principale fonte di sostentamento della specie.

Adozione di specifici piani di controllo nel caso in cui i danneggiamenti giungano a livello significativo, con parere obbligatorio ISPRA.

5.4.3 Specie protette di interesse conservazionistico

 Creazione di un gruppo di intervento sotto il coordinamento della Provincia (U.O. Difesa Fauna) composto da veterinari delle ASL, da soggetti privati (tecnici faunistici per gli interventi di prevenzione e, insieme ai veterinari, per i rilievi dei danni) e da tecnici interni all'ente (Polizia Provinciale e Ufficio Agricoltura). Scopo del gruppo di lavoro è la raccolta delle informazioni di presenza, di danneggiamento, di abbattimento o rinvenimento di esemplari morti, di creazione di una specifica banca dati provinciale georeferenziata.

 Collaborazione tra la Polizia Provinciale e i Comuni e le ASL, titolari dell'anagrafe canina, al fine di procedere alla cattura dei cani randagi o vaganti sul territorio interessato dalla presenza del lupo. Attuazione di specifici programmi di lotta all’uso dei bocconi avvelenati.

 Rafforzamento del Progetto realizzato dalla Provincia dal 2011, in collaborazione con le associazioni di allevatori per la fornitura di un servizio tecnico di assistenza alle aziende colpite e per la progettazione e messa in opera di sistemi di prevenzione (ad esempio di recinzioni elettrificate e di cani da guardianìa di razze specifiche per la prevenzione da lupo. (V. misura A1.5 del PRAF).

 Attuazione di un sistema di smaltimento delle carcasse veloce e non eccessivamente costoso (ad es. interramento in azienda), in caso di accertata predazione da lupo su animali sani per ridurre i costi di smaltimento, in collaborazione con i servizi veterinari delle ASL, laddove la normativa lo consenta. Conferimento delle carcasse, in caso di presenza, a sito di stoccaggio e smaltimento realizzato dalla Provincia.

 Realizzazione di opuscoli da diffondere in scuole o luoghi pubblici per informare i cittadini sulla reale natura del lupo, sulla distribuzione, sulle consistenze numeriche (v. misura C 2.2 del PRAF 2012-2015).

 Elaborazione di un sistema di prevenzione e rimborso danni condiviso con gli allevatori e promozione della revisione della L.R. 26/2005 per un sistema di indennizzo equo.

 Creazione e promozione di un marchio a cui possono aderire allevatori che nella propria azienda mettono a punto sistemi di allevamento compatibili con la presenza del predatore, per pubblicizzare i prodotti aziendali (v. misura A1.3 del PRAF).

Albanella minore (Circus pygargus)

Status: specie particolarmente protetta ai sensi della L. n° 157/92, considerata come LC (a minore preoccupazione) nella lista rossa IUCN e come VU (vulnerabile) nella lista rossa italiana.

Distribuzione: si riproduce regolarmente nelle aree coltivate della Piana Pisana-Livornese, delle Colline Pisane, della Valdera, della Val di Cecina e nel 2007 anche nei Monti Pisani. Nella Piana Pisana-Livornese si trova un nucleo nidificante importante a livello regionale.

Problematiche: nidificante a terra all'interno di campi coltivati a prato o cereali. Durante il periodo di sfalcio o trebbiatura possono essere danneggiati i nidi.

Proposte: promuovere specifici accordi con l'ATC 14, il Consorzio di Bonifica Fiumi e Fossi di Pisa e il Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli al fine di dare attuazione alle azioni/interventi previste dal Piano di Gestione della Tenuta di Coltano:

Interventi specifici ai fini della conservazione e mantenimento della popolazione di Albanella minore (Circus pygargus)

Ripristino o realizzazione di aree di transizione tra ambienti allagati con acque libere, area a canneto, a prativi umidi e a prati secchi ma con vegetazione densa.

Taglio della vegetazione dei canali e fossi di bonifica esclusivamente al di fuori della stagione riproduttiva (metà Aprile-Luglio) e non delle due sponde contemporaneamente.

Nelle aree coltivate facilitare e incentivare la rotazione pluriennale dei campi.

In particolare potrebbero essere previsti, previo indennizzo agli agricoltori, i seguenti interventi:

lasciare intatta la coltura dove è stata verificata la presenza di un nido almeno per un intorno di una decina di metri dal nido stesso fino all'involo dei pulli;

predisporre intorno all'area una recinzione elettrificata per evitare predazione da parte di volpi;

questa può essere evitata quando l'area lasciata intatta assume proporzioni consistenti ad esempio per la presenza di più nidi vicini.

In seguito le colture a perdere (generalmente grano) si renderebbero utili anche per altra fauna selvatica.

Occhione (Bhurinus oedicnemus)

Status: non cacciabile ai sensi della L. n° 157/92, considerata LC (a minore preoccupazione) nella lista rossa IUCN e come VU (vulnerabile) nella lista rossa italiana. A causa del declino delle popolazioni a livello europeo la specie è considerata di elevato interesse conservazionistico.

Distribuzione: l'Occhione è presente in provincia di Pisa come migratore e nidificante estivo. È segnalato come nidificante sui greti coperti da rada e bassa vegetazione lungo il Fiume Cecina e il torrente Trossa. Una piccola popolazione è segnalata anche sul litorale di San Rossore.

Problematiche: al fine della tutela della specie è necessario, laddove esistono segnalazioni di accertata nidificazione, impedire l'accesso al greto dei fiumi con mezzi meccanici e veicoli.

La rimozione della vegetazione arbustiva e erbacea dal greto dei corsi d'acqua effettuate tramite ruspatura e movimento terra durante il periodo di magra, può provocare impatti irrimediabili alla nidificazione tramite il danneggiamento diretto dei nidi nonché tramite la distruzione dell'habitat idoneo alla specie.

Proposte: come del resto già previsto dalla LR n° 48/94 sul divieto di circolazione fuoristrada, nei punti più sensibili sarebbe opportuno un rafforzamento della vigilanza affiancato dalle segnalazioni di divieto, ad oggi assenti lungo tutti i corsi d'acqua del territorio provinciale.

Promuovere specifici accordi tra gli ATC, l'Autorità di Bacino Toscana Costa, l'Unione dei Comuni dell'Alta Val di Cecina (competente per la bonifica e manutenzione idraulica) di intesa con la UO Aree Protette al fine di dare attuazione alle azioni/interventi previste dal Piano di Gestione del SIR (SIC-ZPS) Fiume Cecina da Berignone a Ponte Ginori:

regolamentazione delle attività di addestramento dei cani e delle gare cinofile;

attività finalizzate a miglioramenti ambientali o alla tutela di specie di interesse;

controllo della predazione dei corvidi su specie di avifauna di interesse (occhione), da realizzare nel contesto delle attività degli ATC.

redazione di linee guida naturalistiche per la realizzazione degli interventi di regimazione idraulica.

Per quanto attiene l'attività di addestramento cani e gare cinofile è già fatto divieto all'interno del SIR di effettuarle prima della seconda domenica di settembre e dopo la chiusura della stagione venatoria dalla DGRT n.454 del 16/08/2008. Il divieto potrebbe essere esteso ad altri parti del fiume Cecina o dei suoi affluenti in caso di accertata presenza di nidificazione della specie.

Si fa presene che il Piano di controllo e gestione sui Corvidi, citato nelle parti precedenti, realizzato dalla Provincia di Pisa con il parere dell’ISPRA prevede espressamente la possibilità di effettuare interventi su tali specie “laddove siano verificati rischi per la conservazione di specie minacciate (es. inserite

Promuovere la redazione di linee guida naturalistiche per la realizzazione degli interventi di regimazione idraulica al fine di evitare interventi di ruspatura in alveo volti a rimuovere completamente la copertura erbacea e arbustiva con particolare riferimento al periodo di nidificazione dell'avifauna marzo-luglio.

Anatidi, Caradriformi (Limicoli) e Rallidi

Status: all'interno di questo vasto gruppo sono presenti sia specie cacciabili che specie di elevato interesse conservazionistico a livello continentale.

Distribuzione: presenti come svernanti, migratori e nidificanti e legati ai pochi ambienti umidi ormai rimasti nella provincia: Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli (lame e pasture di San Rossore, Ulivo), chiari da caccia e laghi e invasi artificiali estivo. Alcune specie frequentano anche aree agricole (pavoncella, piviere, gru). Per maggiori informazioni si rimanda al lavoro del COT L'avifauna della Provincia di Pisa 2008.

Problematiche: progressiva riduzione di aree umide idonee allo svernamento, sosta e riproduzione delle varie specie.

Proposte: promuovere specifici accordi con l'ATC 14, il Consorzio di Bonifica Fiumi e Fossi di Pisa e il Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli al fine di dare attuazione alle azioni/interventi previste dai diversi Piani di Gestione della Tenuta che prevedano di incentivare la realizzazione di superficie allagate idonee alla presenza di avifauna. In particolare potrebbe essere incentivata la realizzazione una corretta gestione dei chiari da caccia e incentivata la presenza di nuovi (come previsto nella parte relativa alla gestione degli “appostamenti fissi”.

6) PROPOSTE PER LA ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE E

Nel documento PIANO FAUNISTICO VENATORIO PISA 2012-15 (pagine 141-145)