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4.3 Le fasi della candidatura

4.3.4 L’analisi delle 5 finaliste

4.3.4.2 Lecce

Obiettivi e stakeholder della candidatura

La candidatura di Lecce ad ECoC 2019 aveva come slogan “Reinventing Eutopia” (Reinventare Eutopia) e faceva leva sulla “cultura del Salento come forza motrice per il cambiamento e lo sviluppo” ed alla base del progetto vi era lo sviluppo urbano inteso come sviluppo umano.

Il perno del progetto di candidatura poggiava sulla “Accademia Europea del Potenziale Umano”, con tre colonne portanti: l’apprendimento formale (le scuole), l’apprendimento informale (spazi pubblici) e l’apprendimento collettivo (consapevolezza e capacity

                                                                                                               

57  Il  dossier  di  candidatura  finale  è  consultabile  qui  

building). Ad approfondire questi aspetti vi erano le le Otto Utopie, come “(…) linee guida per lo sviluppo umano e urbano” (pag 3 – dossier di candidatura).

Le otto Utopie realizzabili erano: DEMOCRAtopia, POLIStopia, EDUtopia, TALENtopia, PROFItopia, ECOtopia, ESPERIENtopia ed ARTopia. Ognuna di esse aveva obiettivi generali e specifici e delle linee guida in grado di trasformare Lecce in “(…) una comunità in cui tutti siano realmente capaci di lavorare insieme per affrontare meglio i problemi sociali ed economici” (pag. 11 – dossier di candidatura).

Il territorio di riferimento era quello a cavallo tra le province di Lecce e Brindisi, con l’appoggio diretto di 80 dei 127 comuni dell’area.

Nel luglio 2014 è stato sancito l’appoggio incondizionato al progetto di tutte le forze politiche leccesi, qualunque sarebbero stati i risultati elettorali, considerando Lecce 2019 come “(…) parte integrante dello sviluppo culturale e sociale di lungo termine della città” (pag. 19 – dossier di candidatura) aveva fatto si che, in sede di consiglio comunale, si erano impegnate all’unanimità a perseguire gli obiettivi del progetto anche in caso di mancata nomina a Capitale Europea. Al Comitato promotore, indipendente da logiche politiche, hanno aderito ufficialmente anche la provincia di Lecce, quella di Brindisi e, dopo un’iniziale disinteressamento, anche la Regione Puglia. Alla realizzazione di alcuni progetti ha preso parte anche l’Università del Salento, in quanto partner ideale per attivare molti programmi europei, come l’Erasmus+.

Budget e finanziamento

Il primo aspetto da presentare è la percentuale del bilancio comunale stanziata annualmente alla cultura, nei cinque anni precedenti la candidatura e senza considerare le spese direttamente attribuibili ad essa. Considerando questa percentuale per il Comune di Lecce, appare evidente il peso degli effetti della spending review, che, soprattutto tra il 2009 ed il 2012, si è abbattuta su tutti i comuni italiani. La Giuria ha valutato positivamente l’impegno considerevole degli ultimi anni, considerando anche l’aumento di iniziative di partenariato pubblico/privato

Anno % del bilancio annuale destinato alla cultura

2009 3,2% 2010 3% 2011 2,9% 2012 2,7% 2013 2,4% 2014 5,4%

Tabella 4.13: Valore annuale percentuale della spesa destinata alla cultura dalla città di Lecce. Dal dossier di Lecce 2019. Elaborazione personale

Per quanto riguarda il budget, descritto nel capitolo III del dossier di candidatura, le spese operative preventivate ammontano a 39 milioni di euro mentre quelle in conto capitale,

in questo caso non considerate nel bilancio complessivo, a circa 260 milioni di euro58.

Il rapporto percentuale tra entrate pubbliche e private per coprire le spese operative è coerente con le altre 5 candidate, come mostra la tabella 4.14.

Entrate totali (in milioni di €) 39

di cui dal settore pubblico 32 (82%)

di cui dal settore privato 7 (18%)

Tabella 4.14: totale entrate destinate a coprire i costi operativi preventivati per Lecce 2019. Dati dal dossier di candidatura della città salentina. Elaborazione personale

Per quanto riguarda le entrate provenienti dal settore pubblico, l’unica fonte garantita sarebbe stata quella cittadina (5 milioni di €, circa il 13% del totale) mentre la fonte di approvvigionamento più consistente sarebbe state i fondi strutturali europei (circa il 40% del totale). Coinvolti anche Governo nazionale (13%), la Regione (2,5%) ed altri enti pubblici (circa il 17%).

Le spese operative avrebbero avuto la seguente ripartizione:

                                                                                                               

58   Nonostante   siano   collegate   a   Lecce   2019,   questi   lavori   sarebbero   stati   gestiti   dalle   diverse   amministrazioni  

Ripartizione delle spese operative

Spese per il programma 28 (73%)

Promozione e Marketing 5,4 (14%)

Stipendi, costi di gestione,

amministrazione 5 (13%)

Tabella 4.15: ripartizione delle spese operative per Lecce 2019, valori in milioni di €. Dati dal dossier di candidatura della città pugliese. Elaborazione personale

Le spese in conto capitale, già finanziate, si sarebbero concentrate soprattutto sulle infrastrutture (160 dei 260 milioni stanziati) ed in parte uguale nei contenitori culturali e nella riqualificazione urbana.

Trasporti ed accessibilità

Le informazioni contenute all’interno di questo paragrafo arrivano dal IV capitolo del dossier di candidatura. Lecce dista meno di 30 minuti dall’aeroporto di Brindisi (circa 2 milioni di passeggeri l’anno) e 90 minuti dal più grande aeroporto di Bari.

Entrambe le città precedentemente citate offrono anche importanti snodi portuali all’interno del Mediterraneo centrale.

Per quanto riguardo i collegamenti stradali, Lecce è raggiungibile attraverso l’autostrada Adriatica (la A14 Bologna – Bari – Taranto). Per quanto riguarda strade regionali e provinciali, il capoluogo salentino è collegato a Bari ed è punto di riferimento per la viabilità locale.

La seconda domanda del capitolo IV verte sulla capacità di assorbimento della città in termini di alloggi turistici. Nell’anno precedente la scrittura del dossier (settembre 2014), la sola città di Lecce contava oltre 9.000 posti letto, soprattutto in strutture extra- alberghiere (B&B ed affittacamere); gli arrivi sono aumentati ma è calata la permanenza media. Considerando la più ampia area coinvolta dal progetto, i posti letto giornalieri disponibili sono oltre 100.000, che nel 2013 hanno ospitato oltre 1 milioni di arrivi turistici. In questi dati va considerata la forte attrattiva stagionale data dal Salento, che porta città come Gallipoli a “raddoppiare” la propria popolazione.

Valutazione finale

Durante la presentazione orale avvenuta a Roma, davanti la Giuria selezionatrice, Lecce ha presentato la candidatura mostrando il coinvolgimento della cittadinanza, dimostrato attraverso l’alto numero di volontari coinvolti e di cittadini raggiunti. La Giuria ha molto apprezzato l’aspetto sociale dell’investimento economico, in quanto “The ECOC is not seeking simple event sponsorship but “investment in the community” (pag 6), specialmente se considerato nell’ottica di in un’area della Regione Puglia in cui poco circa il 50% dei giovani è disoccupato.

La Giuria, però, ha ritenuto che il programma fosse eccessivamente sotto-sviluppato, a quel punto della “gara”, generando un’incertezza non risolta nemmeno durante la sessione di domande: i progetti mostrati nel dossier avrebbero impegnato solo il 20% del budget operativo stanziato.