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La pre-selezione per Italia 2019

4.3 Le fasi della candidatura

4.3.1 La pre-selezione per Italia 2019

Il documento principale per l’analisi di questa fase della competizione è il “Pre-Selection Report”, pubblicato nel dicembre 2013 a firma della Giuria selezionatrice. Con questo documento è possibile leggere le motivazioni che hanno portato alla formazione della shortlist e i pareri della Giuria.

Tra i principali criteri di valutazione vi sono le due colonne portanti del programma: la Dimensione Europea che si sostanzia nel “rafforzare la cooperazione fra gli operatori culturali, gli artisti e le città europee ovvero nel far emergere la ricchezza della diversità culturale in Europa o ancora nell'enfatizzare gli aspetti comuni delle culture europee” ed il tema Città e Cittadini, che mira ad un coinvolgimento dei residenti nella città, suscitando un interesse primariamente locale ma che possa essere di richiamo e stimolo a livello internazionale. Di rilievo è anche la sostenibilità dell’evento, legato agli effetti a lungo termine di una programmazione che non guardi solo all’evento ma alla legacy che da questo può scaturire.

Dimensione Europea e Città e cittadini sono oggetto di particolare attenzione durante la scrittura del dossier e la preparazione del programma, in quanto elemento di giudizio. Tutto ciò che è nella mente dei direttori delle candidature deve diventare documento programmatico, superando anche una delle principali difficoltà per una città candidata: riuscire a sviluppare un progetto equilibrato, che valorizzi gli aspetti specifici della città così come gli elementi della diversità culturale europea con un pendolo che deve oscillare tra l’attrattività a livello internazionale e l’interesse ed entusiasmo presso la popolazione locale. Le città, inoltre, sono invitate ad organizzare e a costruire una manifestazione che preveda progetti e cooperazioni di lungo termine, economicamente e socialmente sostenibili.

In concreto:

• Il primo criterio selettivo si traduce nel rafforzare la cooperazione fra gli operatori culturali, gli artisti e le città europee ovvero nel far emergere la ricchezza della diversità culturale in Europa o ancora nell'enfatizzare gli aspetti comuni delle culture europee. In altri termini, è necessario domandarsi che cosa la città candidata ed il suo territorio possono dare alle altre città europee, in che modo le

                                                                                                               

realtà culturali locali possono raccordarsi e lavorare con quelle europee, come sviluppare progetti creativi che rispondono alle sfide che l'Europa fronteggia. • Il secondo criterio si esplica nel necessario coinvolgimento della «città e dei

cittadini» sia attraverso la partecipazione attiva che negli aspetti decisionali: questo criterio punta a garantire un lungo termine al progetto, facendo si che la popolazione percepisca e senta come propria la candidatura e riceva dei benefici fin dal processo di candidatura. Attraverso tale criterio, la Commissione Europea incoraggia il Comitato promotore a far si che sia stimolata la partecipazione dei cittadini residenti nella città e nei dintorni, ben oltre gli eventi programmati per l’anno da Capitale e rivolgendosi, nello stesso tempo, a colore i quali vivranno la città per periodi più o meno brevi. E’ quindi necessario costruire un sistema unico che sia di interesse, in gradi e modalità differenti, per la popolazione locale, quella nazionale, quella europea e mondiale senza che i primi “subiscano” gli altri. La Giuria valuta i lavori proposti, esprime un parere su tutte le candidate motivandone la selezione e segnalando punti di forza e di debolezza di ogni esperienza. Le città non selezionate vengono incoraggiate a proseguire il percorso intrapreso con la candidatura mentre quelle inserite in shortlist devono fare tesoro delle criticità mostrate dalla Giuria per migliorare la proposta in vista della selezione finale.

Questa prima fase permette una scrematura delle città candidate e viene gestita dai Governi dei paesi ospitanti, che devono “lanciare” la call for applications per presentare le candidature a Capitale Europea della cultura: nel caso italiano, è stato compito del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) che ha aperto la domanda il 20 novembre 2012, fissando come termine di presentazione il 20 settembre 2013.

Le città italiane candidate hanno segnato un record nella storia del programma, con ben 21 città in regola per partecipare alla selezione ed in grado di proporre un documento di candidatura valido: Aosta, Bergamo, Cagliari, Caserta, Città-diffusa Vallo di Diano e Cilento con la Regione Campania e il Mezzogiorno d’Italia, Erice, Grosseto – Maremma, L’Aquila, Lecce, Mantova, Matera, Palermo, Perugia, Pisa, Ravenna, Reggio Calabria, Siena, Siracusa ed il Sud Est, Taranto, Urbino, Venezia con il Nordest.

La Giuria, presieduta da Mr. Steve Green, ha effettuato la prima selezione riducendo da 21 a 6 le concorrenti, si è riunita a Roma nel novembre 2013, esprimendo la scelta il 15 novembre.

Ognuna delle città candidate ha avuto modo di presentare il proprio progetto durante un’audizione di trenta minuti davanti la Commissione presso il MiBACT, prima di rispondere alle domande della Giuria che in quella sede ha “(…) riconosciuto il desiderio espresso da tutte le città di ospitare il titolo ed il lavoro che è stato già svolto – in alcuni casi coinvolgendo massicciamente le comunità locali” (Nomination of the ECOC in Italy 2019 – Pre Selection Report, pag 3). La nutrita partecipazione alla gara italiana ha fatto si che il lavoro svolto, sempre stando alle considerazioni della Giuria, ha certamente avuto effetti positivi sulle città candidate, a prescindere dal risultato finale.

Nelle considerazioni generali del report prodotto dalla Commissione viene rimarcato come, in molti dossier, sia stato inserito all’interno del budget della manifestazione l’equivalente massimo del premio Mercouri (1,5 milioni): un grave errore, considerando che il premio non è automatico e sarà concesso dal Gruppo di Monitoraggio della Commissione Europea solo nel 2018, a patto che il programma sia stato rispettato. Le città finaliste, nel caso in esame, sono state sei: Cagliari, Lecce, Matera, Perugia, Ravenna e Siena. Questo alto numero di città selezionate per il secondo turno dimostra l’alto livello programmatico e contenutistico delle candidature già in fase iniziale. Da segnalare il ricorso, senza alcun esito, di Bergamo e Palermo, che hanno sollevato

dubbi sulla regolarità della selezione51.